31 gennaio, 2009

Bollette rifiuti e gli Ato. Manifestazione promossa dal locale circolo PD e dal coordinatore Paolo Starvaggi.

“La maggior parte degli utenti continua a non pagare le bollette rifiuti, considerandole esose, a fronte di un servizio reso non efficiente. Occorre dare la giusta informazione e andare alla mobilitazione, se necessario”. Queste le affermazioni del coordinatore del locale circolo del PD, l’avvocato Paolo Starvaggi, che, per affrontare l’argomento, ha promosso una manifestazione pubblica, che si terrà domenica, alle 18, in piazza Vittorio Emanuele. Un incontro con la cittadinanza e le forze sociali e politiche. Verrà consegnato un documento propositivo che conterrà possibili soluzioni. “Vi è necessità della massima sensibilizzazione e mobilitazione – sottolinea l’avvocato Starvaggi - il circolo del Partito Democratico di Sant’Agata ha, infatti, chiesto ai propri parlamentari di intervenire alla manifestazione. I cittadini potranno porre delle domande”. Sono previsti gli interventi programmati, oltre che dell’avvocato Starvaggi, della deputazione del PD e dei Sindacati, del presidente dell’associazione Oliva e componente del WWF Nebrodi, Salvatore Blandi, del componente del Coordinamento cittadino del PD Franco Scurria e del consigliere provinciale Giuseppe Miano, che si è detto disponibile a candidarsi a sindaco nelle prossime elezioni amministrative con l’appoggio del PD. Altro rappresentante istituzionale che fa parte del Circolo è il vice presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Puleo. Ricordiamo che l’Ato Me 1 sta attraversando una delicata situazione economico-finanziaria, in termini di mancanza di liquidità (l’unica entrata è rappresentata dai pagamenti delle bollette). Così, l’Ati che gestisce i servizi ecologici nel comprensorio per conto della società d’ambito e che vanta ben 22 milioni di credito, intende procedere alla rescissione del contratto con l’Ato, con il conseguente licenziamento di 230 lavoratori. In questi giorni, tra l’altro, è in discussione all’Assemblea regionale siciliana il disegno di legge in materia di gestione dei rifiuti e delle acque, già approvato in Commissione con i voti del PD e dell’MPA. Si dovrebbe porre fine agli attuali 27 Ato, che verrebbero sostituiti da 9 consorzi su base provinciale, con i sindaci e i comuni che tornerebbero ad appropriarsi della gestione. “Tale disegno di legge segna il fallimento degli ultimi anni di gestione, ma non spiega bene su chi dovranno gravare i disastri accumulati e gli enormi disavanzi – evidenzia l’avvocato Starvaggi – è di fondamentale importanza che la liquidazione degli Ato avvenga secondo le regole del codice civile e non mediante colpi di spugna che avrebbero l’effetto di caricare sui comuni e, quindi, sui cittadini i disavanzi, addirittura trattenendo sui trasferimenti regionali di pertinenza dei comuni gli importi dei debiti maturati”.
Cinzia Scaglione

Nella foto: Paolo Starvagg, coordinatore locale circolo PD.

Al cine-teatro "Aurora" Tuccio Musumeci in "Piccolo Grande Varietà"

Gran pienone per assistere allo spettacolo teatrale di Tuccio Musumeci in “Piccolo Grande Varietà” (dal Café Chantal al Musical di Marot’s). Il versatile attore catanese, con il suo humour coinvolgente, ha conquistato il pubblico. La kermesse, che ha avuto luogo venerdì sera, al cine-teatro Aurora, è stata caratterizzata dalle esibizioni del soprano Cosetta Gigli, del tenore Edoardo Guarnera e della cantante e attrice napoletana Rosa Miranda. Al pianoforte il maestro Nino Lombardo. Nel cast anche Italo Ciciriello. Regia di Mario Sangani.
Cinzia Scaglione

Gli alberi del plesso scolastico "L. Capuana"

Una dozzina di alberi di pino circondano il plesso scolastico della scuola elementare "Capuana" del primo istituto comprensivo (diretto da Giovanni Simonella). Quasi tutti superano i 12 metri di altezza. Uno, in particolare quello prospiciente il cine-teatro Aurora, costituisce una minaccia per l'incolumità dei passanti, delle autovetture e degli edifici circostanti. Le radici hanno parzialmente danneggiato il muro di recinzione dell'edificio scolastico. Lo scorso anno, è stato effettuato un sopralluogo da parte dei vigili del fuoco, i quali avevano evidenziato lo stato di precarietà dell’albero. “Sostanzialmente, nel verbale, si dice che in particolari condizioni metereologiche, ovvero forti raffiche di vento, considerando l’altezza considerevole e la vastità della chioma, il pino potrebbe rappresentare un pericolo e provocare danni – afferma la responsabile del servizio comunale di protezione civile, architetto Rosalia Gentile - al Comune è stato lasciato il compito di far redigere una perizia ad opera di un agronomo o, comunque,di ingegneri specializzati nella stabilità degli alberi di alto fusto. In base, poi, agli accertamenti tecnici, si deciderà se procedere alla riduzione della chioma, operazione che data l’altezza richiede l’utilizzo di un cestello particolare o al taglio del pino.
E’ molto alto, il terrapieno è proprio al piede dell’albero e ha una chioma ben assestata, quindi, secondo i vigili del fuoco, il peso dell’albero,in presenza di forte vento, potrebbe causare danni, perché andrebbe a sbilanciarsi verso la strada”. Le notevoli dimensioni dell’arbusto allarmano gli abitanti e i frequentatori della zona (genitori degli alunni), che, durante i giorni di pioggia e di vento, si guardano bene dal passare raso-muro. Lo stesso dirigente scolastico, Giovanni Simonella, da noi intervistato più volte, ci ha dichiarato di avere sollecitato il Comune ad adottare dei provvedimenti per mettere in sicurezza gli alberi. Due anni fa, era stata fatta una potatura perché uno dei rami di questo pino creava problemi alla linea elettrica. “L’assessore all’Ambiente (Bernardo Paratore) si è attivato”, spiega l’architetto Gentile. Altro problema lamentato dal dirigente scolastico riguarda l’intasamento delle caditoie sul terrazzo dell’edificio, sovrastato dai rami di alcuni pini. Di conseguenza, quando piove, l’acqua non riesce a defluire regolarmente e determina infiltrazioni. Sarebbe, dunque, necessario effettuare una periodica pulizia delle caditoie o una continua sfrondatura dei rami dei pini. Operazioni che richiedono idonee attrezzature e comportano costi.
Cinzia Scaglione

30 gennaio, 2009

Ingorghi in via Medici e via Campidoglio.


Problemi di traffico all’incrocio tra la vie Medici (Strada statale 113) e Campidoglio (caratterizzata dalla presenza di numerose attività commerciali). Il transito di autoarticolati e autobus di linea, spesso, determina il congestionamento del traffico lungo queste due arterie principali che intersecano la cittadina. Si creano ingorghi ogni volta che i mezzi pesanti provenienti da Messina imboccano l'unica strada percorribile di collegamento con il lungomare e la stazione ferroviaria.


La buona volontà dei vigili urbani nel disciplinare il traffico, impedire le soste selvagge degli automobilisti in prossimità degli incroci, non sembra essersi dimostrata sufficiente per risolvere o attenuare il problema. Per di più, la via Campidoglio è anche attraversata dalla linea ferrata e il passaggio a livello, sistematicamente, rimane chiuso per diversi minuti.
Cinzia Scaglione


Nebrodi Ambiente, i sindacati preoccupati.

Preoccupazione e incertezza per il futuro dei lavoratori della Nebrodi Ambiente, la società consortile che si occupa dei servizi ecologici del comprensorio per conto dell’Ato Me 1. L’azienda non fa marcia indietro, continuando ad insistere sull’unica via percorribile: rescissione del contratto con la società d’ambito. Potrebbe tornare sui propri passi solo se l’Ato Me 1 salderà i debiti, versando, dunque, alla ditta circa 22 milioni euro. Ipotesi, naturalmente, utopistica, considerando che gli introiti dell’Ato Me 1 sono legati ai pagamenti delle bollette rifiuti e che la maggior parte degli utenti è morosa. I lavoratori, da mesi ormai, sono senza salario. Cgil, Cisl e Uil chiedono un intervento da parte del servizio Ispettorato Lavoro di Messina e della Procura generale della Corte dei conti. Dopo l’incontro tenutosi giorni fa, presso l’ufficio provinciale del lavoro di Messina, tra i rappresentanti sindacali e i vertici delle aziende che gestiscono il servizio rifiuti (CNS, Nebrodi Ambiente, Fasteco e Multiecoplast), la situazione appare sempre più delicata: mancato rispetto del CCNL, mancato pagamento delle retribuzioni dei mesi di novembre dicembre e tredicesima, mancata informazione circa eventuale rescissione del contratto e quindi relativi atti di tutela dei dipendenti.
Alla riunione, tra l’altro, i vertici dell’Ato Me 1 non hanno partecipato.
“Un’assenza grave – per il Sindacato - perché l’azienda si sottrae a un confronto di merito sui problemi. E mentre il territorio viene regolarmente pulito, chi sta pagando le storture del sistema sono i lavoratori che non percepiscono lo stipendio a fronte della prestazione lavorativa”. “Rivendichiamo solo i nostri diritti – afferma il lavoratore Mario Giuffrè (nella foto) – con senso di responsabilità e pur non percependo lo stipendio, abbiamo sempre lavorato, per non creare disagi. Adesso, però, siamo stanchi”.
Cinzia Scaglione

29 gennaio, 2009

Piazza Vittorio Emanuele, nuovo look. Dopo la nuova illuminazione verrà fatta anche la potatura degli alberi.

A giorni, prenderà il via la potatura degli alberi di piazza Vittorio Emanuele. La prossima settimana, infatti, il Comune potrà disporre di un cestello elevatore, al fine di effettuare l’intervento autonomamente. E’ stato acquistato dall’Unione dei Nebrodi , aggregazione di comuni formata da Sant’Agata di Militello (ente capofila), Capo d'Orlando, San Fratello, Caronia, Torrenova e Santo Stefano di Camastra. E’ stata espletata apposita gara di appalto per l’acquisto di questo macchinario, da utilizzare per le esigenze dei servizi di protezione civile, la manutenzione ed interventi edili. La piazza Vittorio Emanuele, recentemente, ha acquisito un nuovo look con l’installazione di nuovi pali-diffusori dell’illuminazione (i lavori rientrano nell'ambito del finanziamento ottenuto dal Comune per il progetto di riqualificazione e miglioramento del centro storico, a beneficio delle attività commerciali). Questi supporti in ghisa, esteticamente gradevoli, hanno, però, determinato qualche polemica, in quanto si articolano su tre punti luce che potrebbero essere nascosti dai rami degli alberi attigui. Di conseguenza, l’illuminazione verrebbe attenuata dalle foglie. A lamentare il problema è il consigliere provinciale Giuseppe Miano (probabile candidato a sindaco nelle prossime elezioni amministrative, appoggiato dai DS), che si è già espresso in merito nel corso di un dibattito televisivo, su un’emittente locale. Il potenziamento dell’impianto di illuminazione pubblica della cittadina fa parte degli obiettivi che devono ancora essere messi in atto dall’amministrazione comunale. Diverse zone del territorio versano in semioscurità. Da attenzionare è soprattutto la zona del lungomare, in particolare la via Cosenz. C’è da dire che devono ancora partire i lavori di riqualificazione della villa Bianco, che prevedono un miglioramento dell’illuminazione. Pali della luce devono essere anche installati sul viale della Regione Siciliana, attualmente oggetto dei lavori di ammodernamento.
Cinzia Scaglione

28 gennaio, 2009

Le palazzine di Torrecandele dell'Iacp ancora immerse nell'acqua,

Restano in attesa che qualcuno intervenga per scongiurare eventuali cedimenti strutturali delle proprie abitazioni. Sono gli inquilini delle case popolari di contrada Torrecandele, titolari di alloggi immersi letteralmente nell’acqua, nel senso che le travi di fondazione del complesso edilizio di proprietà dell’Iacp (Istituto autonomo case popolari) di Messina sono immerse nell’acqua sin dalla loro realizzazione. La palazzina fu costruita circa 30 anni fa, su terreno argilloso, con la previsione di deviare il corso della falda acquifera. I lavori, però, non furono mai effettuati. Avevamo trattato l’argomento qualche settimana fa. Da allora, l’assessore all’Ambiente, Bernardo Paratore che, a dir la verità, ha sollecitato più volte l’Iacp ad intervenire, ha ottenuto la convocazione di apposita conferenza dei servizi che dovrebbe tenersi a breve, per pianificare le azioni da porre in essere. Si prevede, comunque, l’attuazione di interventi di somma urgenza da parte dell’istituto autonomo case popolari. Dopo tanti anni, oggi l’edificio presenta gravi danni agli intonaci esterni, scantinati allagati e cornicioni cadenti . Inoltre, vi sono cavi elettrici privi di protezione e si verifica continuamente la fuoriuscita di liquami fognari. La presenza dell’acqua, negli scantinati, a volte supera il metro di altezza. E’ chiaro che la struttura dell’edificio è a rischio danneggiamento. Già i cornicioni esterni evidenziano delle lesioni, così come i balconi. E’ quindi di fondamentale importanza ovviare al danno statico-strutturale, salvaguardano l’incolumità pubblica, nonché evitare possibili ripercussioni negative sulla salute. I piani rialzati sono, infatti, attaccati dall’umidità da risalita, muffe, “efluorescenze”, che possono causare gravi malattie, come artriti, sintomi reumatici e allergie di vario genere.
In occasione dei sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco e dai tecnici comunali, sono state rilevate diverse lesioni ai parapetti in muratura dei balconi, un rigonfiamento dell’armatura delle mensole dei balconi, dovuta ad infiltrazioni di acqua e il cedimento discontinuo dei marciapiedi. L’assessore Paratore (nella foto) ha stilato una relazione dettagliata inoltrata all’Iacp, affermando che “sussiste una situazione di rischio di crollo improvviso di parte di intonaco delle mensole dei balconi o, in punti di maggiore criticità, il distacco completo del calcestruzzo e la caduta di parte dei parapetti in muratura (visibilmente lesionati). “Non è più possibile derogare o posticipare interventi sui fabbricati – dichiara l’assessore Paratore – tendenti a ristabilire il presupposto del vivere civile”.
Cinzia Scaglione

Rifiuti, i cassonetti sono stracolmi e le strade sporche.

Molti cassonetti sono stracolmi di rifiuti e il maltempo di questi giorni non facilita la situazione. Il vento, infatti, ha provocato il riversamento delle buste dell’immondizia su alcune strade. Bisogna anche considerare la condizione di precarietà nella quale versano ormai i lavoratori della Nebrodi Ambiente (società consortile che si occupa dei servizi ecologico per conto dell’Ato Me 1). Ricordiamo che sulla loro testa si innalza, minacciosa, la mannaia del licenziamento. Gli operatori, dunque, sono in stato di agitazione. Ieri mattina, presso l’ufficio provinciale del lavoro, ha avuto luogo un incontro tra Sindacato e rappresentanti dell’azienda. Questi ultimi hanno riconfermato la volontà di rescindere il contratto con l’Ato Me 1. Tra l’altro, dei 700 mila euro che la società d’ambito avrebbe dovuto versare all’Ati a breve, ne sono stati recuperati solo 300 mila (versamento legato ai pagamenti delle bollette rifiuti). Ma, nessun referente della società d’ambito ha partecipato all’incontro tenutosi all’ufficio provinciale del lavoro. Assenza stigmatizzata e considerata quale “comportamento irresponsabile” da parte del Sindacato. La situazione, dunque, va sempre più peggiorando. Cgil, Cisl e Uil hanno allertato i propri legali e stanno valutando di attivare le dovute azioni giudiziarie per il recupero delle somme che, a tutt’oggi, i lavoratori devono percepire. Si tratta degli stipendi di novembre e dicembre e della tredicesima. Per quanto riguarda la questione della sicurezza degli operatori del servizio rifiuti sul posto di lavoro, il Sindacato dovrà rapportarsi nuovamente con l’azienda il prossimo 4 febbraio. Tra le ipotesi per cercare di scongiurare la rescissione del contratto con la Nebrodi Ambiente e rientrare gradualmente dalla situazione debitoria (i crediti vantati dalla ditta si aggirano intorno ai 22 milioni di euro), pare ci sia quella, per l’Ato, di attivare un prestito di 8 milioni di euro con la Regione. Di seguito, si potrebbe passare alla rimodulazione dei servizi, all’insegna del risparmio sui costi degli stessi. L’Ati, comunque, chiede che la società d’ambito rediga un piano finanziario di rientro, pianificando l’azione di recupero delle somme.
Cinzia Scaglione

Nella foto : un gruppo di lavoratori.

All'Istituto "Cesareo" emesso un bando per reclutare esperti.

Al via i progetti Pon. Il primo istituto comprensivo “Cesareo” (diretto da Giovanni Simonella) ha indetto un bando per il reclutamento di esperti. Si tratta di percorsi di formazione rivolti a personale ATA, docenti, alunni e genitori. Il primo progetto, denominato “Dalla pagina allo schermo: fruitori consapevoli dei linguaggi visivi” e che prevede la realizzazione di un cortometraggio, è rivolto agli alunni delle classi terze della scuola secondaria di primo grado ed è finalizzato ad offrire ai giovani spunti di riflessione sui messaggi che provengono dai mass media. Un altro progetto è indirizzato agli alunni della scuola primaria (classi quarte e quinte), della secondaria di primo grado (classi prime) e ai loro genitori ed è articolato in una serie di moduli. Per gli alunni: “Conoscersi...” (percorso di psicomotricità), “Parlando... con le nuvole” (produzione di un fumetto su aspetti a carattere naturalistico-ambientale) e “Musica e ritmo” (formazione di un gruppo di majorette supportato da una banda musicale). Il modulo genitori, invece, si prefigge di facilitare la conoscenza di situazioni di rischio e la ricerca di tecniche idonee alla soluzione delle stesse. Infine, il progetto “Non è mai troppo tardi”, dedicato al personale ATA e docente, consiste in un percorso di formazione sulle competenze digitali di base, per fornire al personale scolastico gli elementi essenziali per un primo approccio allo strumento informatico.
Cinzia Scaglione

Nella foto : il dirigente scolastico Giovanni Simonella.

27 gennaio, 2009

Ennesimo atto vandalico. Un albero in piazza Crispi tagliato in tronco,

Vandali in azione nella notte tra lunedì e martedì.
Ignoti, armati di un seghetto, hanno tagliato in tronco un albero di ficus che da oltre 50 anni era stato messo a dimora nella centralissima piazza Crispi accanto alla scalinata che porta alla cappella del Castello Gallego.
Le foto, riprese in rapida successione, danno un'idea approssimata di quest'ultima ferita inferta al patrimonio arboreo del centro storico.
Il locale commissariato, presso il quale è stata sporta regolare denuncia, sta indagando a 360 gradi per cercare di far luce sull'episodio.

Potrebbe trattarsi di una bravata di qualche giovane o di un gruppo di giovani che nella notte, forse in preda ai fumi dell'alcool o per esibizionismo, cercano di provocare danni alla cittadina, non rendendosi conto che è sempre la collettività che ne paga i costi in termini economici e di immagine.

Nella foto (che potrai ingrandire cliccandoci sopra), un gruppo di operai del comune stanno rimuovendo l'albero stroncato.

Commenti dei lettori (in replica)
Anonimo ha detto...
credo che chiamarla bravata sia troppo poco!!! Vandalismo, imbecillità...o come dicevano i nostri anziani: "a manciatura vascia"!!! Credo che il sistema di videosorveglianza installato perfettamente all'interno del castello dovrebbe avere qualche telecamera che sorveglia l'esterno. Lati


26 gennaio, 2009

Verrà completata la "Casa per anziani" di contrada Gaglio?

Si va verso il completamento della Casa per anziani (inserita nel Piano Triennale delle opere pubbliche con il concorso di capitali privati), situata in contrada Gaglio, struttura residenziale dove sarà possibile trascorrere del tempo in compagnia, avvalendosi della necessaria assistenza sanitaria. Un luogo di cura a disposizione del comprensorio. L’amministrazione comunale ha indetto un pubblico incanto per l'affidamento, in concessione, dei lavori di "costruzione e gestione”. Il termine di presentazione delle offerte è stato fissato per il 12 marzo. Si tratta di una delle grandi opere incompiute della cittadina, che da oltre dieci anni versa in uno stato di totale abbandono. Un complesso strutturato su quattro piani, con ampi spazi da poter gestire (vedi foto). Mancano le rifiniture esterne e, al piano terra, i sanitari e le porte. Inoltre, devono essere ultimati gli impianti elettrici. Tuttavia, nel corso degli anni, è stata bersaglio dei vandali, che, con le loro incursioni notturne, ne hanno fatto scempio, danneggiando gli avvolgibili e rompendo i vetri degli infissi. L’importo complessivo del progetto ammonta a 1.554.860,00 euro. La concessione avrà la durata avanzata in sede di gara, fino ad un massimo di trenta anni. Per rendere più conveniente l’ultimazione dell’opera da parte dei privati, il Comune ha previsto una disponibilità economica di 741 mila euro, di cui 250 mila euro quale finanziamento regionale ottenuto qualche anno fa. Il resto della somma era stata impegnata dall’amministrazione comunale a valere su mutui accesi con la Cassa Depositi e Prestiti. Il progetto fu redatto, verso la fine degli anni ottanta, dall’ingegnere Filippo Travaglia e fu dato in appalto nel 1994. L’Assessorato Enti Locali finanziò l’intervento, ma con un taglio sulla spesa preventivata. Così, l’opera non fu portata a termine per insufficienza di fondi. La Casa di Riposo per Anziani sarà una struttura di tipo residenziale, finalizzata a fornire accoglimento ad anziani autosufficienti o parzialmente autosufficienti, non assistibili dalle famiglie e che non possono vivere da soli. Ospiterà camere pluriletto, con servizi igienici inclusi e disporrà di ampie aree per la socializzazione e lo svolgimento di attività ricreative e del tempo libero, nonché di ambulatori ed aree di servizio quali uffici amministrativi, cucina, lavanderia e guardaroba. Dovrà essere assicurata la presenza continuativa del personale preposto ai vari servizi, per garantire un’assistenza globale all’anziano e di figure specialistiche come lo psicologo, il fisiatra e il geriatra.
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La notizia della pubblicazione del bando per il completamento della Casa per anziani (aperta all’utenza residente e non) è stata appresa con soddisfazione dal segretario zonale della Cisl, Calogero Emanuele. Tuttavia, il sindacalista non condivide l’affidamento delle gestione a privati e per trent’anni. Attraverso un comunicato stampa, spiega: “in un momento di forte crisi occupazionale e precarietà, sarebbe opportuno assumere le necessarie determinazioni, concertando un apposito piano con il Sindacato, in direzione di una possibile gestione pubblica o pubblica-privata, al fine di stabilizzare il personale precario in servizio al Comune”. Il Sindacato è consapevole che per garantire un servizio idoneo siano necessarie figure professionali specializzate per la parte assistenziale ed infermieristica. Ma, “è pur vero – sottolinea Emanuele - che tale personale dovrà essere affiancato da unità di personale amministrativo/contabile ed operatori ausiliari, in misura proporzionale rispetto al numero degli utenti anziani ammessi al servizio”. A tal proposito, Emanuele ha sollecitato un incontro urgente col sindaco Bruno Mancuso.
Cinzia Scaglione

24 gennaio, 2009

Spazi idonei per lavorare non chiede altro un giovane imprenditore santagatese, ma .....

Spazi idonei dove poter lavorare. Non chiede altro il giovane imprenditore Riccardo Alioto, titolare di una ditta di costruzione e riparazione di barche da pesca e da diporto. Tre anni fa, aveva presentato istanza al Comune e la necessaria documentazione al Demanio per avere assegnata un’area nella zona del porto. Ma, ad oggi nulla di fatto. In questi anni, ha trovato “sistemazione” (si fa per dire) all’interno di un piccolo appezzamento di terreno sterrato, che, quando piove, diventa inaccessibile, a causa del fango e delle pozzanghere di acqua che si vengono a creare. Siamo andati a trovare Alioto sul posto di lavoro, constatando le condizioni precarie in cui è costretto a lavorare.
Dentro un capannone, vi era lo scheletro di un’imbarcazione in via di realizzazione. Tuttavia, le dimensioni ridotte del deposito non consentono l’ultimazione dell’opera, che ancora in fase di allestimento necessita di essere spostata all’esterno. Pioggia permettendo, naturalmente. Il terreno, al momento, è occupato da un’altra barca, sollevata dal suolo, con dei fusti, visibilmente piegati a causa del peso del natante. D’altronde, non dispone di altri spazi dove poter effettuare le riparazioni. Si tratta di imbarcazioni lunghe 13 metri e larghe più di 4 metri e che si estendono quattro metri in altezza. A coadiuvare Alioto c’è solo un operaio. In realtà, considerando la mole di lavoro da espletare, avrebbero dovuto essere impiegate almeno altre tre persone. Ma, “è già difficile riuscire a muoversi in due – spiega Alioto – il lavoro non manca, abbiamo tante richieste, dovrei assumere personale, ma come faccio? Inoltre, tra sei mesi devo lasciare quest’area per riconsegnarla al proprietario”. Se non riesce a reperire spazi idonei, rischia di chiudere l’attività. “Sto costruendo un’imbarcazione dentro il capannone con soli 50 centimetri di spazio – sottolinea - è pressoché impossibile lavorare in questo modo. Poi, con estrema difficoltà dovrò portarla fuori per completarla, sempre che non piova. Il terreno diventa inagibile.
Ed il ponteggio approntato per sostenere la barca diventa insicuro, non stabile, rischia di inclinarsi. La barca rischia di crollare, con conseguente pericolo per l’incolumità di chi lavora”. I disagi non riguardano solo la realizzazione o la riparazione delle imbarcazioni, ma anche il trasferimento delle stesse al porto. “Devono intervenire i vigili urbani per regolamentare il traffico – spiega Alioto – le barche vengono trainate lungo la via Medici, per poi percorrere la via Campidoglio. E qui, una volta che si arriva al passaggio a livello, per superare l’ostacolo dei cavi elettrici della linea ferrata, dobbiamo smontare la parte alta della barca, per poi rimontarla. Vado avanti tra mille difficoltà, che allungano il lavoro. Così, anziché tre mesi, per finire una barca ci vogliono 5-6 mesi”.


Cinzia Scaglione

Campagna di prevenzione dell'Ausl 5 con controlli sulla vista dei bambini.

Diffondere una cultura di prevenzione della vista attraverso il ricorso periodico al medico oculista e identificare precocemente eventuali disturbi della vista. Con questi obiettivi, ogni anno, gli alunni degli istituti comprensivi del territorio vengono sottoposti a visita oculistica, nell’ambito di un progetto portato avanti dal Dipartimento
Prevenzione e Salute dell’Ausl 5 Me, in collaborazione con le scuole.

(Nelle foto : l’oculista Tullio Franchina mentre effettua un controllo visivo ad un bambino della prima elementare.)
Coinvolti, in particolare, le classi di prima e quinta elementare e di seconda media. Ieri mattina, il dottore Tullio Franchina (oculista), che fa “screening sanitario scolastico” nei 18 comuni del distretto (di cui Sant’Agata Militello è capofila), ha effettuato controlli dell’acuità visiva monoculare da lontano con tavola ottotipica, presso la scuola elementare Capuana. Per gli alunni che presenteranno alterazioni della vista, viene preparata una comunicazione scritta da inviare ai genitori, tramite l’insegnante referente di classe, dove gli stessi verranno invitati a recarsi nell’ambulatorio dell’Asl 5 più vicino, per sottoporre il figlio ad una visita approfondita, con l’ausilio di apposite apparecchiature. Diagnosi precoci sono le basi necessarie per poter curare i più semplici difetti visivi così come le più gravi malattie dell'occhio. “Complessivamente visito dai 700 agli 800 bambini per classe, circa 2 mila e 400 bambini – afferma il dottore Franchina - tutti i genitori aderiscono al progetto e, quindi, acconsentono affinché si faccia il controllo. Anche i bambini si sottopongono volentieri alla visita, superando il trauma di dover incontrare l’oculista, che non viene considerato come il medico cattivo che fa la puntura. Nasce un rapporto di fiducia, si instaura un dialogo col medico amico”. Le visite oculistiche eseguite dal dottore Franchina hanno consentito di individuare, in generale, difetti di vista (quali miopia, occhio pigro, ecc..) con una percentuale del 15-16 per cento, ma anche malattie oculari. “Quest’anno, ho scoperto un caso di cheratocono – spiega l’oculista – è una malattia della cornea, che diventa a forma di cono, difficile da trovare in giovane età, di solito si manifesta dopo i 14 anni. Invece, l’ho individuata in un ragazzino di 12 anni”. In pratica, la parte centrale della cornea inizia ad assottigliarsi e ad incurvarsi progressivamente verso l’esterno. La cornea perde la sua forma sferica, divenendo conica. Non è da sottovalutare l’importanza di accertare precocemente un problema oculistico, in termini di maggiore efficacia della riabilitazione visiva.
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"E' solo un primo passo, poi se occorre, ci sarà la visita specialistica" - dichiara il Dottor Franchina - "oggi i genitori sono più sensibili rispetto a qualche anno fa".
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La campagna di sensibilizzazione verso la prevenzione sanitaria, avviata qualche anno dall’Asl 5 Me, di concerto con gli istituti scolastici del territorio, sta producendo i suoi frutti. E’ lo stesso dottore Tullio Franchina, in qualità di referente del progetto del Dipartimento Prevenzione e Salute dell’azienda sanitaria, che ne riferisce i risultati positivi: “devo dire che rispetto a qualche anno fa, oggi i genitori sono più accorti in materia di prevenzione”. E spiega: “perché, magari un genitore al cui figlio, in prima elementare, ho riscontrato un difetto di vista, porta automaticamente anche l’altro dall’oculista, perché viene il dubbio che possa avere lo stesso problema. Infatti, poi, ad una visita successiva, trovo già il ragazzino con gli occhiali. Significa che la campagna di sensibilizzazione sta funzionando. Naturalmente, con la visita nelle scuole, non riesco a fare una diagnosi, non posso stabilire se il bambino è miope, ipermetrico o astigmatico. Capisco solo se vede o non vede. La diagnosi viene emessa a seguito dell’esame specialistico presso l’Asl”. E’ auspicabile che lo screening sanitario, nell’ambito delle scuole primarie e secondarie di primo grado, possa diventare multidisciplinare.
Cinzia Scaglione

Piazza V. Emanuele con un nuovo look.

Nuovo look per la centralissima piazza Vittorio Emanuele. Sono stati installati i nuovi pali-diffusori dell’illuminazione. I lavori rientrano nell'ambito del finanziamento ottenuto dal Comune per il progetto di riqualificazione e miglioramento del centro storico, a beneficio delle attività commerciali. Questi stessi supporti in ghisa dovrebbero essere collocati anche per illuminare la zona del lungomare, precisamente nel tratto interessato dall’intervento di pavimentazione della banchina e messa a dimora delle palme, nelle vicinanze del costruendo Circo Mare. In realtà, occorre attuare un potenziamento dell’impianto di illuminazione pubblica, decisamente carente, in diversi punti della cittadina e, in particolare, lungo tutta la via Cosenz. Problema ben noto all’amministrazione comunale e che dovrà essere affrontato quanto prima (risorse economiche permettendo), per scongiurare eventuali incidenti stradali e salvaguardare, quindi, l’incolumità dei cittadini. Per di più, nonostante i lavori di potenziamento del collettore fognario, in via di ultimazione, sul lungomare, in occasione di violenti acquazzoni (come nei giorni scorsi), la via Consenz risulta praticamente allagata.
Cinzia Scaglione

Nella foto: i nuovi pali della luce in piazza Vittorio Emanuele.

23 gennaio, 2009

Degrado e indignazione ........

Nicola ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Protesta dei cittadini per il degrado della scalinata":

Quello che manca ai sant’agatesi è l’indignazione. Non si indignano mai. Spazzatura per la strada, ma si che vuoi che sia;

un omicidio a Caronia, ma si se lo sarà senz’altro cercato; l’amministrazione e consiglio comunale sotto inchiesta va bene, ma si... Manca l’indignazione, lo sdegno che deve prendere chiunque abbia il senso della comunità. Nel blog qualcuno racconta di un disaggio vissuto dalla propria figlia per il degrado di quella che Lei considera la sua seconda città, ebbene cosa si dice invece di indignarsi: “stattene in Toscana”.

Una precisazione di cirosca per i lettori del Blog: Il "Nicola" del commento non è "Nicola Versaci" (candidato a sindaco delle prossime elezioni comunali)

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Riattivazione delle discariche, ma anche incentivazione della raccolta differenziata. C'è tutto l'impegno dell'Ato Me 1

Per ridurre gli eccessivi costi per il conferimento in discarica, determinati dalla mancanza di invasi nell’ambito territoriale, l’Ato Me 1, di concerto con i sindaci dei comuni del comprensorio, si sta impegnando per la riattivazione di alcune discariche comunali. Tra queste, vi è quella di località Inganno. Da tempo, il sindaco Bruno Mancuso ha dato la propria disponibilità. Gli altri invasi che hanno le caratteristiche necessarie per ottenere le dovute autorizzazioni dalla Provincia e dall’ARRA (Agenzia Regionale Rifiuti e Acque) sono quello di Zappulla, nel territorio di Naso e di Cesarò. La riattivazione di queste discariche e di altre dell’ambito potrebbe portare all’abbattimento del costo del servizio rifiuti, che al momento si aggira sui 4 milioni e 800 mila euro all’anno. Un contributo fondamentale per l’abbattimento delle bollette sarà, inoltre, l’incentivazione della raccolta differenziata, che nei grossi comuni come Sant’Agata viene effettuata da una percentuale irrisoria di utenti. Se, necessario, verranno eliminati i cassonetti dell’immondizia. Obiettivo ambizioso, che determinerebbe una diminuzione dei rifiuti conferiti in discarica e una maggiore tutela dell’ambiente. Ma, compito arduo, considerando che si tratta di cambiare la mentalità di tanti cittadini, ancora non avvezzi a differenziare i rifiuti tra le mura domestiche, nonostante la massiccia informazione fornita in materia dai media. E’ pur vero che i comuni non hanno messo in atto azioni concrete per sensibilizzare gli utenti. Si è sempre parlato del controllo che avrebbero potuto effettuare tramite i vigili urbani o delle sanzioni da applicare agli inadempienti o degli incentivi per i virtuosi. Finora, però, nulla di fatto.
Cinzia Scaglione

Approvata dai sindaci la relazione della Trifilò ma i comuni dell'Halaesa sembrano intenzionati a staccarsi dall'Ato Me1.

La diffida inoltrata all’Ato Me 1 da parte dell’Ati che si occupa del servizio rifiuti ha suscitato le reazioni dei sindaci. “Siamo rassegnati – sottolinea il sindaco Bruno Mancuso - a questo punto, visto l’atto stragiudiziale notificato, la rescissione del contratto tra Ato e Nebrodi Ambiente sembra essere l’unica via percorribile. Così, non si può andare avanti”. Cosa accadrà dopo la rescissione del contratto? “Dovremo espletare una nuova gara di appalto e riassegnare il servizio. Tuttavia, dovrà essere garantita l’attuale manodopera. I lavoratori devono essere tutelati, non possono rimanere in mezzo a una strada”. Di certo, il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti dovrà comunque continuare, quando e come è da vedere. Ad esempio, i comuni della valle dell’Halaesa sembrano intenzionati a staccarsi dall’Ato Me 1 e a gestire il servizio direttamente come consorzio, in riferimento al territorio dell’aggregazione. Ipotesi che deve essere ancora vagliata, per capirne la fattibilità. L’assemblea dell’Ato Me 1, ieri, ha approvato la relazione stilata dal presidente Laura Trifilò e che riassume le azioni poste in essere per la trasformazione della società in consorzio.
Cinzia Scaglione
Nella foto: al centro il presidente dell'Ato Me 1, Laura Trifilò

Lo spettro del licenziamento per i lavoratori della "Nebrodi Ambiente"

Sono giorni di riflessioni per le organizzazioni sindacali che, di concerto con i lavoratori della Nebrodi Ambiente (società consortile che si occupa dei servizi ecologici sul territorio), stanno pianificando le strategie da mettere in atto per salvaguardare gli operatori del servizio rifiuti (martedì prossimo, avrà luogo un incotro all’ufficio provinciale del lavoro).
Sotto la scure dell’imminente licenziamento, preannunciato dall’Ati aggiudicataria della gara di appalto, non è facile per i 230 dipendenti riuscire a non farsi sopraffare dallo sconforto e dalla rabbia. Per di più, la maggior parte di loro ha difficoltà a mantenere la propria famiglia, con due salari arretrati e la tredicesima da percepire. Praticamente impossibile per l’Ato Me 1, che non ha liquidità, reperire entro 30 giorni 22 milioni di euro e saldare, così, i debiti pregressi maturati nei confronti della Nebrodi Ambiente. Altrettanto improbabile è potere riscuotere in breve tempo dai tanti utenti morosi i pagamenti delle bollette rifiuti. Certo, gli uffici dell’Ato si stanno dando da fare, verificando la fatturazione del primo acconto del 2008, già inviata per gran parte dei comuni (con scadenza a partire dal 12 febbraio) - incasso previsto 7 milioni di euro. Inoltre, controllando le rendicontazioni da parte degli istituti bancari al fine di trasmettere alla Serit gli insoluti, per gli adempimenti di legge conseguenti al mancato pagamento delle fatture alla scadenza. Il saldo per il 2008 sarà fatturato entro aprile. Per quanto riguarda l’aggiornamento delle banche dati, del quale si parla ormai da anni senza nessuna concretizzazione, l’Ato punta all’ampliamento della base contributiva con recupero dell’evasione mediante un rafforzamento di collaborazione con le strutture comunali. L’ufficio ha preparato un piano operativo che prevede l’apporto dell’ufficio anagrafe tecnico e commercio dei comuni soci. Tutti punti, questi, riassunti nella relazione del presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, approvata mercoledì scorso dall’assemblea dei soci-sindaci.
Cinzia Scaglione

Al cine-teatro Aurora applausi al trio Boccoli, Albertazzi, Somma per lo spettacolo "Sunshine"

Applausi per la bella e brava Benedicta Boccoli e il carismatico Sebastiano Somma, che lo scorso mercoledì sera, hanno calcato il palcoscenico del cine-teatro Aurora. Graditi interpreti dello spettacolo "Sunshine" (opera di William Mastrosimone, con la regia di Giorgio Albertazzi), hanno regalato al pubblico santagatese una favola postmoderna, ovvero il sogno di un amore che, alla fine, sboccerà tra il medico-principe azzurro Somma e la trasgressiva “Sunshine”-Boccoli, giovane da redimere e “salvare”. Una storia che si snoda attraverso l’arte sottile della seduzione.
Cinzia Scaglione
Commenti:
Noemi ha detto...

Potete indicarmi su questo Blog dove posso vedere il video dell'intervista a Vincenzo Consolo in occasione dell'inaugurazione del Castello Gallego ed ascoltare i brani tratti dal romanzo Retablo? Grazie. Noemi

Cirosca risponde:
Non era in rete ma ora lo troverai cliccando qui
o sul simbolo Play qui sotto potrai vederlo direttamente.


22 gennaio, 2009

Ultimatum della "Nebrodi Ambiente" che gestisce i servizi ecologici all'Ato Me1

Ultimatum della Nebrodi Ambiente (società consortile che gestisce i servizi ecologici nel comprensorio) all’Ato Me 1: versamento dei 22 milioni di euro, maturati per debiti pregressi, entro 30 giorni, altrimenti rescissione del contratto, con il conseguente licenziamento dei lavoratori. Gli addetti al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono complessivamente 230 (tra Nebrodi Ambiente e ditte consociate).
La notizia dell’imminente messa in mobilità ha suscitato rabbia e indignazione, soprattutto considerando che i lavoratori hanno sempre continuato ad espletare il servizio nonostante la mancata riscossione degli stipendi arretrati.
E si parla di novembre e dicembre e della tredicesima. Ieri mattina, si sono astenuti dal lavoro. Un gruppo è rimasto presso il deposito di località Rosmarino, a confronto con i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca. Gli altri si sono recati al Municipio (vedi foto), dove era in corso l’assemblea dei soci dell’Ato Me 1, in attesa di notizie. Nei prossimi giorni, si preannunciano proteste eclatanti e, nel contempo, l’interruzione del servizio di raccolta rifiuti. E quindi, una nuova emergenza. “Nel giro di 30 giorni è impossibile recuperare le somme – spiega il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò – col gestore, eravamo rimasti di nominare i legali per transigere i pregressi e pianificare insieme i pagamenti. L’Ato ha un problema di liquidità. Abbiamo avviato le procedure per il recupero coatto ed è stata emessa la fatturazione relativa al 2008 per tutti i comuni”.
Intanto, ieri mattina, il Consiglio di Amministrazione dell’Ato Me 1 ha ritirato le dimissioni. I sindaci, invece, hanno respinto le dimissioni del direttore generale, l’architetto Francesco La Monica, in comando all’Ato e proveniente dal comune di Santo Stefano di Camastra. Su proposta del sindaco di Frazzanò, quindi, non si è preso visione dei curricula inoltrati dai partecipanti al bando per la nomina di questa figura, per assegnare la carica ad una professionalità specializzata interna alla struttura e guadagnando anche in termini di risparmio di risorse. La presenza dell’architetto La Monica verrebbe assicurata tre volte alla settimana. I sindaci di Naso e Alcara, tuttavia, vista la necessità di rendere la struttura più funzionale, migliorare il servizio e riscuotere i mancati pagamenti delle bollette, chiedono un impegno a tempo pieno.
Cinzia Scaglione

Nelle foto : un gruppo di lavoratori della Nebrodi Ambiente davanti al Municipio.

La rotatoria verrà riprogettata e spostata

La rotatoria, finalizzata a regolare il traffico nell’area del lungomare in corrispondenza della via Costa di Pozzo, verrà spostata rispetto alla collocazione prevista originariamente.

Il sindaco Bruno Mancuso ha accolto i suggerimenti avanzati dai residenti e da alcuni cittadini. La posizione originaria, evidenziata da una prima gettata di cemento, aveva creato non pochi dubbi legati soprattutto alle presunte difficoltà di transito per i mezzi pesanti che avrebbero percorso questo tratto di via Cosenz, in direzione Messina.
La zona è ancora interessata dai lavori di riqualificazione, che hanno determinato la piantumazione di una serie di palme e il rifacimento del marciapiede. Attualmente, sono in corso i lavori di allargamento e pavimentazione di parte della banchina.

21 gennaio, 2009

Restituite la parola ai cittadini ( Appello firmato da importanti personaggi della cultura, della scienza, dello spettacolo, dell'arte)

Ho ricevuto e pubblico volentieri senza alcun commento:

Se oggi hai preso il Corriere, aprilo a pagina 12. C'è un bellissimo appello, intitolato "Restituite la parola ai cittadini." Vi sono grandi firme, da Camilleri a Veronesi, da Claudio Magris a Renzo Arbore, da Franco Battiato a Guido Roberto Vitale, da Gianantonio Stella a Giorgio Bocca. C'è anche la mia, ma ti assicuro che è un'opera collegiale. Il messaggio è chiaro: in Italia non nascerà mai un Obama finchè la politica italiana sarà soffocata dalla "casta", da un ceto politico chiuso e autoreferenziale. Obama ha vinto perché ci sono le primarie, perché l'America è una democrazia aperta. In Italia la "casta" è invincibile perché è una democrazia chiusa, con le liste bloccate che permettono ai capipartito di nominare il parlamento. Rompiamo questa gabbia che ci soffoca e portiamo anche da noi le regole della democrazia americana.
Vuoi aiutarci? Aderisci all'appello. Qui sotto lo trascrivo e ti dico come fare per aderire. Non rassegnarti. Se siamo in molti possiamo cambiare.
Mario Segni

"APPELLO PER LA DEMOCRAZIA"

Tutto il mondo guarda con ammirazione alla straordinaria capacità di rinnovamento della società americana, al grande esempio di democrazia offerto dalle primarie e dal civilissimo confronto tra i candidati alla Casa Bianca. Il carattere, la storia, la cultura di quella società sono stati determinanti. Ma nulla sarebbe stato possibile se la vita pubblica degli Stati Uniti non fosse basata su alcune regole fondamentali, che ne fanno una democrazia aperta, incompatibile con qualunque chiusura dall'alto.
Queste regole sono innanzitutto:
1) le primarie, che affidano ai cittadini la scelta di ogni candidatura;
2) il collegio uninominale maggioritario, che crea un solido legame tra eletto ed elettore;
3) la scelta popolare del governo;
4) il bipartitismo, che porta chiarezza e stabilità;
5) la separazione dei poteri e la reale autonomia delle diverse istituzioni.

Noi siamo invece impantanati in una transizione infinita che ha condotto a un Parlamento nominato dai capipartito. E le dichiarazioni di chi vuole imitare Barack Obama rendono ancora più evidente la distanza. Perché da noi non nascerà alcun Obama e non vedremo grandi cambiamenti se non rompiamo gli schemi che ingessano la politica.

Nel momento in cui, per uscire dalla transizione, si guarda a grandi modelli, noi proponiamo di assumere come punto di riferimento proprio la democrazia americana, perché crediamo che sia la strada giusta per rinnovare davvero la nostra vita pubblica. E' una convinzione che accomuna già una larga parte degli italiani. E noi, come liberi cittadini, vogliamo dar voce insieme a loro a questa grande speranza di cambiamento.

Filippo Andreatta, Renzo Arbore, Augusto Barbera, Orlando Barucci, Franco Battiato, Giorgio Bocca, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Giacomo Costa, Natale D'Amico, Francesco Giavazzi, Massimo Gramellini, Giovanni Guzzetta, Maurizio Lauri, Gad Lerner, Berardino Libonati, Claudio Magris, Enzo Manes, Boris Mantero, Antonio Martino, Vincenzo Melluso, Sebastiano Messina, Sandro Parenzo, Arturo Parisi, Gianfranco Pasquino, Mario Pirani, Cesare Romiti, Piero Schlesinger, Alfredo Scotti, Mario Segni, Gian Antonio Stella, Andrea Tavecchi, Mario Usellini, Umberto Veronesi, Guido Roberto Vitale.

Per aderire all'appello clicca su questa scritta e compila il form

17 gennaio, 2009

Presto appaltabile il primo lotto dell’elisuperficie di Contrada Pianetta

Pronto uno stralcio del progetto per la realizzazione di una elisuperficie h24, in contrada Pianetta. L’ufficio tecnico comunale dovrà adesso trasmetterlo al Dipartimento regionale della protezione civile per l’approvazione e la conseguente erogazione di un finanziamento di 200 mila euro, già previsto in bilancio. La redazione del progetto di questo primo lotto appaltabile nasce dall’esigenza dell’amministrazione comunale di poter usufruire in tempi brevi del contributo. La superficie totale interessata è di circa 5 mila metri quadrati. E’ prevista la costruzione di una piazzola di atterraggio e l’installazione dell’impianto di illuminazione per il regolare svolgimento dell’attività notturna. L’elipista potrà diventare un punto di riferimento per la prevenzione degli incendi nell’area nebroidea, utilizzata per il soccorso anti-incendio.

Inoltre, verrà utilizzata per le emergenze sanitarie, rilanciando lo stesso presidio ospedaliero sotto il profilo della gestione delle emergenze, con grande vantaggio per le comunità dei Nebrodi. L’ospedale, infatti, si trova in una posizione strategica rispetto al distretto di competenza, centrale per il bacino d’utenza del comprensorio dei Nebrodi.

Elipista

Tale infrastruttura è da ritenersi “salvavita” ad esempio per i pazienti critici che necessitano di essere trasferiti, tempestivamente, presso strutture sanitarie specializzate. Attualmente, si continua ad usufruire del campo sportivo Fresina, in terra battuta. L’immenso polverone che si crea può determinare danni all’elicottero (come è già successo), tali da non poter riprendere il volo. E ancora, potrà diventare la base strategica di riferimento delle forze dell’ordine. Infine, al di là della prioritaria funzione di elisoccorso, non bisogna dimenticare l’importanza che acquisterebbe nell’ambito del settore turistico, favorendo lo sviluppo di un sistema più equilibrato ed integrato di mobilità.

Cinzia Scaglione

Nelle foto: elaborazioni fotorealistiche della struttura .

Nebrodi Ambiente, futuro incerto per 230 lavoratori.

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Incertezze sul futuro dei 230 lavoratori addetti ai servizi ecologici. La Nebrodi Ambiente, ovvero la società consortile che si occupa del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti del comprensorio per conto dell’Ato Me 1, sta passando dalle parole ai fatti. Come già preannunciato, ha avviato le procedure per la rescissione unilaterale del contratto con l’Ato Me 1, con conseguente messa in mobilità del personale. Tra una decina di giorni, gli atti verranno notificati alla società d’ambito. “La decisione mi è stata comunicata telefonicamente dall’amministratore della Nebrodi Ambiente, Sergio Filippi (rappresentante della società Cns di Bologna – capofila dell’Ati) – riferisce il responsabile zonale della Cisl, Calogero Emanuele – tra l’altro, secondo quanto dice, i lavoratori saranno licenziati, non pagati e dovranno essere assorbiti dalla ditta che subentrerà”. Giovedì scorso, nella sede della Uil, il responsabile Nunzio Musca e il collega della Cisl hanno incontrato i rappresenti sindacali dei lavoratori (Giuffrè, Oteri, Tortora e Fardella). Considerando la gravità della situazione, i sindacalisti hanno scritto all’ufficio provinciale del lavoro, alla Nebrodi Ambiente e alle varie ditte consociate, nonché all’Ato Me 1, chiedendo un incontro urgente. Ricordiamo che, a tutt’oggi, i lavoratori rivendicano lo stipendio dei mesi di novembre e dicembre e la tredicesima. In realtà, giorni fa, l’Ato Me 1 ha versato circa 350 mila euro alla Nebrodi Ambiente, soldi che, però, non sono stati utilizzati per retribuire i lavoratori. “La ditta sembra intenzionata a non pagare i dipendenti – spiega Emanuele - perché a dicembre aveva fatto un prestito in banca di 150 mila euro, somma della quella deve rientrare. Mi chiedo, visto che l’Ato sapeva del problema , perché non provvedeva al pagamento diretto dei lavoratori?”. Emanuele pone all’attenzione anche un’altra questione, relativa alle iniziative che stanno adottando alcuni comuni che hanno deciso di esternalizzare, affidandolo a ditte private, il servizio di “spazzamento”, senza alcun passaggio in sede di assemblea dei soci dell’Ato Me 1 o nei vari consigli comunali (che a suo tempo delegarono i servizi all’Ato) e senza interpellare i sindacati. “Così, si crea solo una gran confusione – afferma Emanuele – se i comuni vogliono esternalizzare il servizio spazzamento, chiediamo che venga assorbita la manodopera in forza alla Nebrodi Ambiente. Anzi, sarebbe opportuno che tutti gli operai venissero centralizzati nella Nebrodi Ambiente (si riferisce alla cinquantina di operatori che lavorano in ditte consociate) e che tutte le dismissioni dei servizi dei vari comuni passino attraverso un accordo tra Sindacato, Ato e azienda. Solo così potremo garantire i lavoratori”. E conclude: “il paradosso è che da un lato si dismette e dall’altro si assume (riferendosi alla volontà della società d’ambito e dei sindaci di potenziare la struttura dell’Ato, con l’arrivo di nuovo personale)”.

Cinzia Scaglione

Commenti

Nicola ha detto...

il 2 dicembre scorso parto dalla Toscana dove vivo, passo da Roma e prelevo mia figlia con una sua amica. Durante il tragitto ho sentito più volte mia figlia tessere le lode di sant'agata. In serata arriviamo a Sant'Agata e appena usciti dallo svincolo il primo cumulo di spazzatura, prende anche parte delle carreggiata, le macchine curvano per evitare l'immondizia. Circonvallazione Don Bosco, Via San Martino, altezza Via della Carità, li dove una volta c'era la casa del negus, un'immensa discarica a cielo aperto di spazzatura dove spiccavano soprattutto le borse rosse del mercato alimentare. A questo punto noto mia figlia che inizia a vergognarsi. Si si vergogna dell'amica e di tutto quello che aveva detto lungo il tragitto. Cerco di stemperare la tensione paragonando Sant'Agata a Napoli. La situazione si fa più fosca anzi nera al bivio di Militello dove la spazzatura raggiungeva una ammasso enorme. Le cose nei giorni successivi non sono cambiate.


16 gennaio, 2009

Protesta dei cittadini per il degrado della scalinata e la chiusura del cancello di accesso all'Ufficio postale centrale.

Scalinata
Versa in stato di completo abbandono la scalinata centrale che si affaccia sulla piazza Andrea Speciale e che fino a poco tempo fa rappresentava la via di acceso principale dell’ufficio postale di via Goldoni. Da mesi, ormai, il cancello situato alla fine della gradinata, facente parte della recinzione dell’ufficio postale, è chiuso. I gradini in cemento, in alcuni tratti scoscesi, risultano pieni di erbacce. Inoltre, da diversi giorni, il tronco di un albero, prima a dimora nelle immediate vicinanze e sradicato dal vento, permane sugli scalini. Gli utenti dell'Ufficio Postale continuano a lamentare il fatto che non sia possibile accedere alla sede direttamente dalla piazza, poiché, appunto, il cancello principale d’entrata è permanente chiuso.
Così, dopo aver parcheggiato l'auto nell’apposita area che si trova ai lati della scalinata, per raggiungere gli uffici, devono percorrere una strada in salita ed entrare dall’altro cancello, situato sulla via Goldoni. Tra l’altro, qualche utente, dal momento che non sono state mai collocate transenne alla base della scalinata, tali da segnalare la pericolosità della stessa, non accorgendosi del cancello chiuso, sale i gradini e cerca di raggiungere l’ingresso. Ma, dopo aver scavalcato l’arbusto riverso al suolo, rischiando la propria incolumità, si rende conto che le ante del cancello sono serrate. Domanda ricorrente: perché nessuno rimuove l’albero dalla scalinata o effettua la dovuta manutenzione ai gradini? L’unica via di accesso all’ufficio postale, ovvero quella di via Goldoni, è sovente caratterizzata da intasamenti del traffico, a causa di autovetture lasciate in sosta anche in doppia fila. Diversi cittadini protestano per la situazione di disagio venutasi a creare proprio a causa della chiusura del cancello. Si stanno organizzando per stilare una petizione popolare, chiedendo che venga effettuata la manutenzione della scalinata, con relativa bonifica dell’area e, naturalmente, riaperto il cancello, ripristinando la via di accesso principale all’ufficio postale. In realtà, apprendiamo che il direttore dell’ufficio postale, Salvatore Torre, ha interpellato il Comune, inoltrando apposita lettera, per capire a chi spetta effettuare la manutenzione della scalinata, intervento necessario per renderla nuovamente fruibile dall’utenza. Il cancello, infatti, sarebbe stato chiuso a seguito di un piccolo incidente verificatosi lo scorso anno, quando un cittadino rischiò di farsi male sul serio, scivolando dai gradini. Ad oggi, però, il Comune non avrebbe dato alcuna risposta. Ma, il vice sindaco, Calogero Pedalà, ci dichiara: “la competenza è dell’Ente Poste, che deve provvedere a togliere l’albero e a mettere in sicurezza la scalinata”. Occorre anche predisporre la giusta illuminazione, necessaria durante il periodo invernale, per rendere “visibili” i gradini.

Cinzia Scaglione

Nelle foto : la scalinata centrale che si affaccia sulla piazza Speciale.

15 gennaio, 2009

Il giudizio dei Sindaci alle critiche dei sindacati per l'assunzione di un nuovo direttore generale.

IL GIUDIZIO DEI SINDACI. Parla Bruno Mancuso: "la struttura deve funzionare".

*** I sindaci sposano la proposta dell’Ato di potenziare la struttura con l’assunzione di personale. “I componenti del CdA non sono pagati per fare gli impiegati o i dirigenti – afferma il sindaco Bruno Mancuso - dobbiamo dotare la struttura degli strumenti adeguati per farla funzionare. Se siamo ridotti a questo punto è perché finora non ci sono stati. Il disastro dell’Ato Me 1 si è determinato perché non si è fatturato nei tempi giusti, non è stata migliorata la banca dati e non sono stati riscossi tutti i pagamenti delle bollette. Anche la raccolta differenziata non può partire se alle spalle non c’è una struttura adeguata”. Il sindaco di Caprileone, Bernadette Grasso, aggiunge: “la figura del direttore generale, così come qualche altra figura, è essenziale per far sì che questa macchina organizzativa parta. Finora, tutto il lavoro è stato sobbarcato da soggetti non abilitati a questo. I compiti del CdA sono altri. Non si è potuto recuperare tutto il credito e allargare la base imponibile, problemi legati alla mancata organizzazione e capacità gestionale, importante per qualsiasi azienda. Non c’è nessuno spreco. Su questo punto siamo intransigenti. Poi, tra qualche anno i sindacati potranno darci giudizi, ma non possono mettere dei paletti. Il potenziamento della struttura equivale semplicemente a razionalizzare e migliorare i servizi”.
Cinzia Scaglione

Un direttore generale all'Ato Me 1 ma il sindacato si oppone.

“I lavoratori sono senza stipendio, c’è un’emergenza rifiuti in atto per la mancanza di discariche disponibili e si pensa a nominare un direttore generale o a reclutare altro personale”. Il giudizio del Sindacato nei confronti dell’Ato Me 1 è severo. Orlando Latino (Cgil), Calogero Emanuele (Cisl) e Nunzio Musca (Uil) criticano la scelta del Consiglio di amministrazione, avallata dai sindaci, di fare nuove assunzioni, “con un inevitabile aumento dei costi di gestione”. Ed invitano l’assemblea dei soci ad occuparsi delle questioni prioritarie: miglioramento dei servizi, attivazione di discariche nel comprensorio (per evitare di pagare somme cospicue per il conferimento e il trasporto dei rifiuti al di là dei confini dell’ambito territoriale) e, nel contempo, incremento effettivo della raccolta differenziata, con conseguente riduzione della tariffa a carico degli utenti. Sarebbe, insomma, illogico pubblicare un bando per l’assunzione di un direttore generale in vista della prossima trasformazione delle società d’ambito in consorzi. “Un’iniziativa - pensa il Sindacato – forse per assicurare l’incarico, per ben due anni, a qualche precedente componente degli organismi dell’Ato o delle aziende che gestiscono il servizio”. Un’idea, dunque, da abbandonare. E poi, “già all’interno del CdA risultano idonee professionalità tecniche ed amministrative”. Sarà l’assemblea dei soci dell’Ato Me 1, che probabilmente si riunirà giorno 21, a Palazzo Crispi (ma il presidente dell’Ato Me 1 deve ancora procedere alla convocazione), a designare il direttore generale. Qualche giorno fa, è stato pubblicato un avviso pubblico per la selezione. Gli interessati possono presentare domanda entro giorno 20, presso la sede dell’Ato Me 1, situata in via G. Grasso n. 5/9. Il direttore generale avrà ampia autonomia operativa e di gestione, in relazione alle funzioni e attribuzioni assegnate per conseguire gli obbiettivi concordati. Avrà il compito di motivare e consolidare la struttura operativa per una corretta gestione economico-finanziaria, ottimizzare i processi produttivi e gestire quelli relativi alle riscossioni. Il rapporto sarà disciplinato con contratto a tempo determinato di diritto privato, per un massimo di due anni, con un impegno di presenza sul posto di almeno 20 ore settimanali. Il compenso previsto è di 4 mila euro lorde, più una percentuale minima del 50 per cento dello stipendio base di dirigente. Nella valutazione dei curriculum si terrà conto delle esperienze, capacità professionali e competenze organizzative e di gestione.
Cinzia Scaglione

14 gennaio, 2009

Commercio, Acis e clienti contro il pizzo. Premi per chi ha fatto acquisti.

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Nella foto : da sinistra, Mario Algeri, Biagio Indriolo, Sebastiano Buttafarro, Cinzia Notaro, Giusy Lama e Giuseppe Foti.
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Bilancio decisamente positivo a conclusione dell’iniziativa a sostegno del commercio promossa dall’Acis (Associazione commercianti e imprenditori santagatesi), durante le festività natalizie. Gli esercenti che hanno aderito alla campagna di sensibilizzazione denominata “Scegli chi ha scelto” hanno distribuito, complessivamente, oltre diecimila biglietti alla propria clientela. Un modo per ricambiare la fiducia accordata dagli acquirenti nei confronti di chi ha fatto una scelta di legalità e di libertà, schierandosi apertamente contro la malavita e contro il pizzo. Un ticket ogni 30 euro di spesa. In palio due soggiorni della durata di 8 giorni ciascuno, per due persone, in Tunisia (tutto incluso), da utilizzare entro il mese di marzo. I due biglietti fortunati sono stati estratti durante la trasmissione televisiva andata in onda sull’emittente locale. I nomi dei vincitori sono stati comunicati dal Questore di Messina Vincenzo Mauro e dal comandante provinciale dei carabinieri colonnello Detalmo Mezzavilla. Ad aggiudicarsi i due soggiorni: Cinzia Notaro, di San Marco D’Alunzio (che ha fatto acquisti nel negozio di abbigliamento per bambini di Giusy Lama) e Sebastiano Buttafarro, di Tortorici (che ha cenato presso il ristorante di Mario Algeri). Increduli e contenti, accompagnati, rispettivamente, dal marito Alberto e dal figlioletto di 3 anni e dalla moglie Rosaria e dalla figlia Floriana, hanno ritirato il premio lo scorso lunedì sera, nella sede dell’Acis (in via Giotto), alla presenza del presidente dell’associazione, Biagio Indriolo e del suo vice Giuseppe Foti, nonché di altri associati. “Abbiamo messo in circolazione circa 15 mila biglietti e ne sono andati a sorteggio oltre 10 mila, un risultato altamente positivo – sottolinea Indriolo – tra l’altro, l’esito del concorso ha dato prova che a Sant’Agata gravitano anche gli abitanti di altri comuni e lo testimonia il fatto che abbiano vinto due persone di fuori. Dal canto nostro, è un ricambiare l’attenzione che gli associati hanno per l’Acis, incentivando e aiutando con queste piccole iniziative gli esercenti, soprattutto in periodi di crisi come questo. E naturalmente, siamo un’associazione antiracket e rappresentiamo un anello di congiunzione tra l’associato, il cittadino e le istituzioni, per tutte quelle situazioni di negatività che si possono venire a creare, dall’estorsione all’usura”. L’Acis conta oltre 200 associati.
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La soddisfazione degli associati. "Da queste iniziative potremo trarne solo benefici"
"Buona accoglienza del pubblico, si muova anche il Comune"
Soddisfatti dell’iniziativa sostenuta dall’Acis i commercianti associati che vi hanno aderito. “E’ stata accolta con piacere dalla clientela – afferma il ristoratore Mario Algeri – spero che ci siano altri progetti del genere anche in futuro. Ne potremo trarre solo benefici”. “Un’iniziativa simpatica, accolta favorevolmente – dice la commerciante Giusy Lama - mi auguro che si continui con iniziative a sostegno dei commercianti. In generale, però, vorrei dire che ci dovrebbe essere più collaborazione tra gli esercenti. Per quanto riguarda, invece, i progetti a favore del commercio, ritengo che anche l’amministrazione comunale dovrebbe fare qualcosa. Parlo di attrattive per richiamare gente sul territorio. Non necessariamente la notte bianca, ma manifestazioni che possano coinvolgere i commercianti”. “In occasione di questo Natale, ci siamo orientati ad attuare un’iniziativa in proprio – dichiara il presidente del’Acis, Biagio Indriolo - tuttavia, se l’amministrazione comunale ci interpella per tempo, saremo a disposizione. Diciamo che camminiamo su due binari”.

Cinzia Scaglione

Metano, firmato il contratto per costruire e gestire la rete.

Sottoscritto il contratto di concessione per la costruzione e gestione della rete del metano tra l’amministrazione comunale e la ditta Eurovega Costruzioni (di Capo d’Orlando). Il progetto di metanizzazione interessa tutto il centro urbano e le zone periferiche più popolose. “Si è consolidato il rapporto tra il Comune e l’impresa con la firma del contratto – sottolinea l’ingegnere capo del Comune, Giuseppe Contiguglia – ma ancora devono presentare all’ufficio il progetto esecutivo, che deve essere approvato. Hanno costituito una società di progetto che garantisce l’operazione privata, perché si autofinanziano l’opera e recuperano poi l’investimento attraverso un piano economico finanziario, che fa parte del progetto. Con quest’ultimo si dimostra che nel giro di tempo della concessione la società recupera le somme e, in più, guadagna. Poi, la struttura diventerà di proprietà comunale. Bisognerà attivare un ufficio di direzione dei lavori e fare un crono-programma dei lavori stessi, valutare situazioni di ordine pubblico, traffico, fare una conferenza dei servizi, un protocollo d’intesa con Telecom, Enel e l’ufficio manutenzioni fognatura e acquedotto”.
Cinzia Scaglione

13 gennaio, 2009

Campagna elettorale in anticipo, secondo comizio di Nicola Versaci candidato ufficiale a sindaco.

Secondo comizio elettorale del primo candidato a sindaco ufficiale delle prossime elezioni amministrative, previste per giugno. La scorsa domenica sera, in piazza Vittorio Emanuele, è tornato a lanciare strali contro l’amministrazione Mancuso il trentaquattrenne Nicola Versaci, “articolista” del Comune, appoggiato da una lista civica, già candidato a sindaco nel 2004. Numerose le persone accorse ad assistere al comizio, così come in occasione del suo primo intervento, a dimostrazione, probabilmente, del fatto che la cittadinanza è curiosa, ha voglia di seguire attivamente la campagna elettorale, di ascoltare critiche e programmi. Secondo Versaci, “c’è voglia di cambiamento”. Di sicuro cresce, soprattutto da parte dei giovani, l’interesse verso la politica. Per quanto riguarda gli altri candidati che fronteggeranno la ricandidatura del sindaco Bruno Mancuso (appoggiato da 19 consiglieri comunali su 20), hanno dato la propria disponibilità a partecipare alla competizione elettorale il consigliere provinciale Giuseppe Miano, medico (appoggiato dal Partito Democratico), l’ex sindaco avvocato Alfredo Vicari (appoggiato dall’Udc) e l’ex sindaco avvocato Aldo Fresina. Quest’ultimo aveva espresso la volontà di partecipare attivamente ad un progetto alternativo all’amministrazione Mancuso durante una conferenza stampa tenuta nella cittadina dall’avvocato palermitano Lino Buscemi (ex candidato alla carica di difensore civico del Comune).

Cinzia Scaglione

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Anonimo ha detto...

a mio parere il giovane Versace rappresenta le voci sopite del patrimonio exstraculturale santagatese. La destra è ora rappresentato da chi prima rappresentava la sinistra, la sinistra è rappresentata dai nuovi poteri forti. Versace rappresenta il popolo quello che sta zitto nel vedere il degrado di santagata, quello che ammutolisce nel vedere i cumuli di spazzatura agli angoli di strada.


Il sindacato critica ll cdA dell'Ato Me1 per l'aumento dei costi e per il reclutamento di nuovo personale.

Il Sindacato critica il reclutamento di personale avviato dall’Ato Me 1. “Non si può condividere l’operato del Consiglio di Amministrazione in merito alla scelta di reperire ulteriori unità di personale – sottolineano i rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca - in totale difformità con gli impegni assunti con il Sindacato per la definizione dell’organigramma. Cosa ancora più grave è che inevitabilmente si determinerà un aumento dei costi di gestione, con conseguente ricaduta negativa sulla tariffa a carico dei cittadini”. Inoltre, i sindacalisti ritengono “inaccettabile che il CdA ricorra all’utilizzo di personale in comando a seconda delle segnalazioni di questo o quel sindaco e in assenza di un accordo col Sindacato. Senza, quindi, un ragionamento serio improntato anche sul risparmio e sulla economicità e senza pensare ad una vera e seria professionalizzazione della forza lavoro in sevizio presso l’Ato”. Secondo il Sindacato, sarebbe opportuno, invece, definire l’organigramma ipotizzando anche la stabilizzazione del personale Asu (Attività socialmente utili) con fondi regionali. Inoltre, abbandonare l’idea dell’assunzione di un direttore generale, considerando che già all’interno del CdA, al momento “congelato”, “risultano idonee professionalità tecniche e amministrative”. Infine, evitare il ricorso ad esperti in campo amministrativo e contabile. Il bando per l’assunzione di un direttore generale è stato già pubblicato. Si prevede che l’incarico abbia la durata di due anni, sebbene le società d’ambito, nel giro di qualche mese, verranno trasformate in consorzi. Il Sindacato ipotizza che si voglia assicurare l’incarico “a qualche precedente componente di tali organismi o delle aziende che gestiscono il servizio”. Di contro, però, nessun discorso concreto sarebbe stato fatto sulla questione legata al ripianamento del debito dell’Ato Me 1 con la società consortile aggiudicataria della gara di appalto, “che comunque ha l’obbligo di rispettare pienamente il contratto – ricordano Latino, Emanuele e Musca - compromettendo sempre più la questione legata al mancato pagamento delle spettanze ai lavoratori”. Per quanto riguarda, poi, la preannunciata volontà di rimodulare i servizi o passare all’espletamento diretto di qualche servizio da parte dei comuni-soci, ad oggi nessun riscontro. “A tal proposito - affermano i sindacalisti - ci conforta la dichiarazione dell’Ato rispetto al mantenimento della forza lavoro, ma vorremmo sottoscrivere apposito accordo, proprio per dare certezza a tutti i lavoratori”.