Insieme alla missiva, accompagnava questa nostra iniziativa critica a goliardica, un modellino di veliero storico messinese, per sottolineare lo stato di arretratezza dei collegamenti marittimi dello stretto e con l’auspicio di non essere costretti a ricorre alle numerose barche in legno presenti sulle nostre spiagge per attraversarlo.
Consegnata anche una bandiera della Sicilia, per ricordare al Ministro i problemi dell’intera isola ed accompagnare l’Assessore Pizzo e le delegazioni dei sindaci in questo loro viaggio ed iniziativa di protesta non dimenticando la nostra identità.
Associazione
Culturale
Via Giacomo Venezian n.75 Messina – email:
sicilia.siciliani@gmail.com
– c.f. 95017910837
Messina,
16/02/2015
Caro
Ministro Lupi,
noi
cittadini siciliani siamo fieri della nostra identità e di
vivere in un'isola.
Ciononostante
capirà che ogni tanto avvertiamo l'esigenza di recarci nel
continente o di spostarci nelle città vicine.
Comprendiamo
che i governi nazionali che negli ultimi anni si sono susseguiti,
nella ferma convinzione che la Sicilia sia un posto solare, ricco di
storia e bellezza, abbiano voluto in tutti i modi scoraggiarci dal
viaggiare altrove. Abbiamo infatti assistito allo smantellamento
graduale e inesorabile dei collegamenti, sia interni, che verso
l'Italia, ferroviari, marittimi ed aerei.
Già
la situazione odierna ci fa dubitare che qualcuno abbia confuso il
significato della parola "isolani" con "isolati":
- Le isole minori della Sicilia sono già state private di corse di aliscafi e traghetti di livello accettabile.
- Collegamenti ferroviari a gasolio e con tempi di percorrenza pari a quelli del periodo borbonico. Quattro ore per coprire i 100 km circa che separano Palermo da Trapani sono un tempo vergognoso.
- Riduzione e tagli di molti collegamenti aerei, tanto che oramai per giungere in molte principali città italiane si è costretti a fare scalo a Roma o Milano, con tempi di viaggio triplicati o peggio.
Comprenderà
quindi la nostra paura di fronte agli ulteriori tagli paventati da
RFI del servizio di traghettamento dello stretto di Messina e la
soppressione degli ultimi treni a lunga percorrenza. Temiamo che le
uniche possibilità di raggiungere la sponda calabrese siano a
bordo di un di un canotto o semplicemente a nuoto.
Dovessero
avverarsi i nostri timori ci sentiamo di suggerire che il prossimo
aumento di 80 euro sia convertito per i siciliani in buoni per corsi
di nuoto e acquisto di gommoni.
Associazione Culturale
La Sicilia ai Siciliani
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