16 febbraio, 2015

Messina. Consegnato all'assessore regionale Pizzo una lettera per il Ministro Maurizio Lupi. Si segnala lo stato di arretratezza dei collegamenti.

Messina – L’associazione culturale “La Sicilia ai Siciliani” ha consegnato all’assessore regionale Pizzo, che passava dalla stazione centrale di Messina, una lettera, qui in allegato, per il Ministro Maurizio Lupi che incontrerà nella stessa giornata di oggi a Roma.
 Insieme alla missiva, accompagnava questa nostra iniziativa critica a goliardica, un modellino di veliero storico messinese, per sottolineare lo stato di arretratezza dei collegamenti marittimi dello stretto e con l’auspicio di non essere costretti a ricorre alle numerose barche in legno presenti sulle nostre spiagge per attraversarlo.
Consegnata anche una bandiera della Sicilia, per ricordare al Ministro i problemi dell’intera isola ed accompagnare l’Assessore Pizzo e le delegazioni dei sindaci in questo loro viaggio ed iniziativa di protesta non dimenticando la nostra identità.
Salvatore Mangano 
Marco Oriolesi 



Associazione Culturale
Via Giacomo Venezian n.75 Messina – email: sicilia.siciliani@gmail.com – c.f. 95017910837

Messina, 16/02/2015


Caro Ministro Lupi,
noi cittadini siciliani siamo fieri della nostra identità e di vivere in un'isola.
Ciononostante capirà che ogni tanto avvertiamo l'esigenza di recarci nel continente o di spostarci nelle città vicine.
Comprendiamo che i governi nazionali che negli ultimi anni si sono susseguiti, nella ferma convinzione che la Sicilia sia un posto solare, ricco di storia e bellezza, abbiano voluto in tutti i modi scoraggiarci dal viaggiare altrove. Abbiamo infatti assistito allo smantellamento graduale e inesorabile dei collegamenti, sia interni, che verso l'Italia, ferroviari, marittimi ed aerei.
Già la situazione odierna ci fa dubitare che qualcuno abbia confuso il significato della parola "isolani" con "isolati":
  • Le isole minori della Sicilia sono già state private di corse di aliscafi e traghetti di livello accettabile.
  • Collegamenti ferroviari a gasolio e con tempi di percorrenza pari a quelli del periodo borbonico. Quattro ore per coprire i 100 km circa che separano Palermo da Trapani sono un tempo vergognoso.
  • Riduzione e tagli di molti collegamenti aerei, tanto che oramai per giungere in molte principali città italiane si è costretti a fare scalo a Roma o Milano, con tempi di viaggio triplicati o peggio.
Comprenderà quindi la nostra paura di fronte agli ulteriori tagli paventati da RFI del servizio di traghettamento dello stretto di Messina e la soppressione degli ultimi treni a lunga percorrenza. Temiamo che le uniche possibilità di raggiungere la sponda calabrese siano a bordo di un di un canotto o semplicemente a nuoto.
Dovessero avverarsi i nostri timori ci sentiamo di suggerire che il prossimo aumento di 80 euro sia convertito per i siciliani in buoni per corsi di nuoto e acquisto di gommoni.


Associazione Culturale
La Sicilia ai Siciliani
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