18 febbraio, 2016

Sant'Agata Militello come Selinunte? Era un brutto sogno. I santagatesi parlano, scrivono, criticano. O no?


Foto d'archivio (Febbraio 2011)
A Sant'Agata Militello il Professore Giuseppe Amoroso, nel mese di febbraio del 2011 (esattamente cinque anni fa),nell'Aula Magna del Liceo Scientifico "E.Fermi" in presenza di numerosi invitati e concittadini che rappresentavano la "cultura" santagatese, aveva tenuto una conferenza.dibattito sul tema: "Il personaggio assente: figure e tecniche della Narrativa Italiana Contemporanea".
Giuseppe Amoroso è un Critico letterario di fama mondiale. Ha trascorso la sua infanzia e giovinezza nel nostro comune e possiamo considerarlo, di fatto, cittadino santagatese a tutti gli effetti e non solo di adozione. Qui ha lasciato i suoi ricordi e le sue emozioni più vive. Oggi è in pensione ma all'epoca era professore ordinario dell'Università degli Studi di Messina presso il "Dipartimento di studi sulla Civiltà Moderna".
E' balzato agli "onori della cronaca" della stampa cartacea, degli organi di informazione sul Web e su uno dei canali "Mediaset" per l'inchiesta giornalistica delle "Iene".
Di tutto questo vi ho già scritto nel post precedente e pubblicato il link alla video-intervista andata in onda qualche giorno fa.
Per i nuovi lettori e soprattutto per le "giovani leve" o gli attuali studenti, voglio sottoporvi, in sintesi, alcuni "appunti" presi  in occasione di questa sua gradita visita nel suo paese di origine.
Nel Suo qualificato intervento o nella sua "lezione", il prof. Amoroso, ha citato Selinunte.
 Una città (meglio forse dire "Colonia")  posta tra due fiumi, su un pianoro elevato  a circa 30 metri sul livello del mare e delimitata da due fiumi o corsi d'acqua. Uno dei due sfociava in prossimità del porto.
Sant'Agata Militello come Selinunte?
 Ogni parvenza è del tutto casuale e solo orografica?
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L'illustre relatore ha fatto "drizzare" le orecchie agli studenti presenti nell'Aula Magna allorquando, con loro grande meraviglia, ha citato il libro di Roberto Vecchioni, "Il Libraio di Selinunte".
Nel romanzo, il cantautore, stimola il lettore ad immaginare, a pensare, ad un'esistenza senza più parole.
 " A Selinunte, un paese che "pareva un angolo di mondo senza male", le persone hanno perso le parole, le hanno perse per sempre, perché non hanno saputo ascoltare il libraio. Un uomo giunto in paese all'improvviso, non bene accolto perché diverso, straniero. Arrivato con un carico di libri e tanta voglia di leggerli senza trovare nessuno disposto ad ascoltarlo. 
C'è solo "Frullo", un ragazzo come tanti che, nascosto dietro a due pile di libri, ascolta incantato le sue letture.
 Le stupende parole di Pessoa, Sofocle, Shakespeare, Borges, diventano musica per "Frullo", ed è grazie a quelle parole che egli non è trascinato nell'abisso nel quale sono risucchiati tutti gli altri abitanti di Selinunte.
Un giorno gli abitanti del villaggio, mossi dall'odio e dall'invidia, bruciano la libreria e allora si accorgono con terrore che con le parole spariscono anche le cose che queste nominavano. 
Il libraio è introvabile, forse morto nel rogo. Sarà il ragazzo a scoprire dentro di sé la sua voce perduta e quando vicino al tempio vede le proprie parole farsi pagina sul mare, capisce che queste sono ancora vive e che le cose si salveranno.
Sarà lui a raccontarci gli avvenimenti così come si sono svolti, la sua voce narrante ci incanta dalla prima pagina, ci trascina nel silenzio del paese e ci fa sperare insieme con lui che le parole facciano presto il loro ritorno".
Questo in sintesi, il contenuto del "racconto" di Vecchioni che il Professore Amoroso ha citato, tra tanti altri.
 Circa quattromila i libri letti, recensiti e/o criticati dal Prof. Giuseppe Amoroso.
 Una vasta produzione letteraria la sua che, purtroppo per me, non sono in grado di citare completamente e che forse neanche "Pippo", come amichevolmente io lo chiamo, riesce a ricordare tutta.
Sin da ragazzo, grazie anche a "Pippo", che mi onorava della sua compagnia e con il quale facevo lunghe passeggiate, avevo compreso l'importanza di sapere ascoltare le parole degli altri, l'importanza di "saper leggere".
Il Professore Giuseppe Amoroso ha ribadito:
"Si legge per dimenticare "la trama" e i personaggi del racconto, per poter così dare più importanza alle parole, per capirle meglio".
 Riusciranno i giovani studenti di oggi a fare tesoro di questo consiglio?
Stanotte, in sogno, un professore della mia adolescenza mi diceva:
"Sant'Agata Militello non è come Selinunte e i suoi abitanti ma ......devi considerarla e vederla con qualche vantaggio e leggero miglioramento, dovuto al progresso, alla nuova alfabetizzazione, ai nuovi media che informano e a volte  deformano le notizie e le stesse informazioni - e continuava - Sant'Agata  è la "Nuova Selinunte" del mar Tirreno".
Ho reagito in maniera educata per difendere tutto e tutti ma ..... mi sono svegliato e da sveglio rifletto ancora. Voglio continuare a credere, nonostante tutto e tutti, in cittadini, in politici che, come me, vogliono il progresso culturale, economico e sociale di questa paese che amo perché custodisce i miei ricordi più belli, quelli della mia infanzia, della mia adolescenza, della mia gioventù. Non certamente della mia vecchiaia.  (cirosca)

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