Visualizzazione post con etichetta fuoco amico. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta fuoco amico. Mostra tutti i post

15 ottobre, 2015

Non più "fuoco amico" nei consigli comunali di Sant'Agata Militello ma "reazioni a catena" come nelle centrali nucleari.

Esattamente un anno fa scrivevo questo post dal titolo: "Fuoco amico o bordate" indirizzate al Sindaco Sottile e alla sua giunta?". Oggi stesso giorno, stesso mese cosa dovrei scrivere e quale titolo dare al post?
 Il fuoco amico o non amico continua ma, a giudicare dai consigli comunali più recenti si potrebbe parlare di "ritirata".
Ritirata strategica? Oppure preludio a che o a che cosa?
 Ho riascoltato l'intervista che troverete di seguito, realizzata nel 2011 e, per dirla alla Lubrano: "Allora si predicava bene, oggi si razzola male". Colpa di chi? Non certamente mia. E gli elettori, i cittadini santagatesi attendono "il cambiamento" promesso e auspicato, E quindi: "non ci resta che ........"
Replica dal post del

15 ottobre, 2014

"Fuoco amico", così viene chiamato in tutte le guerre, il colpo sparato contro  il "nemico" e che per mero errore finisce col colpire il "comandante in capo", poi il vice-comandante e altri ufficiali che fanno parte della stessa compagine o dello stesso esercito. 
Nel nostro caso "le bordate" o le "cannonate" o i "missili" sono sparati dagli occupanti la stessa nave con l'intenzione di far affondare la stessa "corazzata" e con loro stessi a bordo. 
Io non capisco e mi rifiuto di capire. 
Sono all'oscuro della situazione politica complessiva e non  mi spiego perchè, nonostante le "inteligentie" e le "professionalità" in gioco e in opera non si sia riusciti a trovare (indipendentemente dagli interessi personali e dalla visibilità politica) un fattore comune che mettesse al primo posto gli interessi dei cittadini e della città. 
"Ab initio" (scusate il mio latino maccheronico ma farebbero bene a mangiare meno maccheroni e meno pizze e forse a bere anche meno vino e a partecipare a meno cene conviviali e manifestazioni), dovevano chiarire, in modo "inequivocabile" e con un documento scritto e sottoscritto dalle parti, quello che doveva essere l'impegno da rispettare e da prendere in seria considerazione per "dimostrare" agli elettori e a coloro che li avevano votati, che effettivamente  si voleva dare una "svolta" all'attività amministrativa. (Continuate a leggere. In fondo al post c'è anche una vecchia intervista. Cliccate su "Leggi tutto")