I militari dell’Arma, all’alba di ieri, hanno tratto in arresto Giovanni Rinaldo, 51 anni, di Brolo, titolare di un’azienda zootecnica e con precedenti specifici per ricettazione, Biagio Borgia, 23 anni, di Militello Rosmarino e il suocero di quest’ultimo, Aurelio Claudio Paterniti,40 anni, residente nella cittadina. Nello specifico, il primo dovrà rispondere di ricettazione e gli altri due di abigeato aggravato. Ma, le indagini proseguono. Nei prossimi giorni potrebbero esserci ulteriori risvolti. Ieri mattina, presso la locale caserma dei carabinieri ha avuto luogo la conferenza stampa, a cura del capitano Mario Costarelli. Secondo quanto riferito, l’operazione ha preso il via a fine dell’estate scorsa, a seguito delle denunce presentate da alcuni allevatori residenti nelle contrade situate a monte della cittadina, che segnalarono ai carabinieri di aver subito diversi furti, quali, appunto, la sottrazione di animali. Complessivamente, si tratta di dieci bovini e sette equini.
I capi rubati, brutalmente privati dell’anelletto di identificazione apposto sulle orecchie, sono stati rinvenuti ancora vivi. Ma, secondo gli inquirenti, bovini ed equini erano destinati alla macellazione affinché la carne potesse essere poi piazzata nell’ambito del mercato clandestino.
I furti di bestiame sarebbero stati perpetrati da Biagio Borgia e dal suocero Aurelio Claudio Paterniti, mentre Giovanni Rinaldo avrebbe accolto i capi rubati presso la propria azienda, situata tra i comuni di Brolo e Sant’Angelo di Brolo. Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal Gip di Patti Onofrio Laudadio. Rinaldi è stato accompagnato presso il carcere di Messina-Gazzi. Borgia e Paterniti, invece, si trovano agli arresti domiciliari.
L’attività dei militari, coordinati dal comandante della Compagnia, il capitano Mario Costarelli e dal responsabile del nucleo operativo, maresciallo Francesco Passarelli, è stata caratterizzata da appostamenti e controlli.
Gli animali sarebbero stati trafugati dai due uomini legati da un vincolo di parentela e, con l’ausilio di particolari attrezzi denominati “trailers”, ovvero dei carrelli utilizzati per il trasporto di cavalli, portati nell’azienda zootecnica di Rinaldo. Poi, quest’ultimo, si sarebbe occupato della vendita finalizzata alla macellazione clandestina. Le indagini, comunque, proseguono.
Oltre ai tre arrestati, ci sono altri due indagati, rispettivamente, di Sant’Agata Militello e Militello Rosmarino.
“I furti si verificavano con lo stesso modus operandi – spiega il capitano Costarelli – è stata effettuata un’attività di natura tecnica, fatta di intercettazioni, ascolto, ma anche di tipo tradizionale, ovvero servizi di osservazione, pedinamento. Abbiamo verificato come questi animali venivano spostati, agganciati ai carrelli adibiti al trasporto di equini, in questo caso utilizzati anche per spostare i bovini. Gli arrestati sono stati quasi colti in fragranza di reato. Un’osservazione fatta di appostamenti che hanno consentito di verificare il tragitto che compivano questi animali e dove venivano portati.
Rinaldo si occupava della possibilità di piazzarli sul mercato. Ma, abbiamo verificato che il canale non è solo quello di Rinaldo, ma anche quello di altri soggetti che stiamo ancora attenzionando e che hanno le stesse tecniche di apporto fraudolento e tentativo di negoziazione. E i due arrestati che si occupavano dei furti non erano soli. Tutte le volte che siamo intervenuti, gli animali erano vivi. E’ verosimile che la macellazione avvenisse a Brolo, ma è ancora da verificare. Finora, abbiamo ricevuto quattro denunce di allevatori delle contrade e zone limitrofe”.
Cinzia Scaglione
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