Al via la fase di ascolto del territorio, per capire i bisogni effettivi del comprensorio e, quindi, quali servizi di assistenza sociale fornire nell’ambito del Piano di Zona 2010/2012. Il distretto di riferimento è formato da 18 comuni, con Sant’Agata Militello capofila. A palazzo Crispi, si sono già tenuti i primi due incontri sulle aree “Povertà”, “Minori, famiglia e giovani” e “Anziani e disabili”, alla presenza dei rappresentanti istituzionali, religiosi, delle associazioni, delle cooperative e i componenti del Gruppo Piano. Saranno, in particolare, le cooperative e le associazioni del terzo settore che, entro mercoledì prossimo, dovranno formulare le proposte che il Comitato dei sindaci nella prossima riunione vaglierà, stabilendo su quali progetti destinare i fondi disponibili. In tutto, la Regione ha assegnato un milione e 900 mila euro, da suddividere nel triennio 2010-2012, ovvero circa 640 mila euro all’anno per i 18 comuni del distretto. Inoltre, è prevista la compartecipazione finanziaria dei comuni nella misura di 3 euro per abitante. A conti fatti, al finanziamento regionale bisogna aggiungere, complessivamente, circa 228 mila euro, per arrivare a circa 2 milioni e 200 mila euro. Tra le proposte più interessanti venute fuori dai “tavoli tematici”, quelle dei padri Giuseppini di Acquedolci, che propongono l’individuazione di domicili temporanei, offrendo anche il proprio istituto a tal proposito, per la sistemazione di persone bisognose che restano improvvisamente senza un alloggio: ad esempio, le ragazze incinta buttate fuori di casa dalla famiglia di origine. L’altra proposta, invece, è stata avanzata da un’associazione di Torrenova e riguarda la lettura dei telegiornali locali per sordomuti, in quanto i Tg trasmessi dalle emittenti televisive della zona sono particolarmente seguiti e purtroppo non comprensibili da ch è affetto da questa menomazione. Tra qualche giorno, presenteranno apposita bozza progettuale, con relativo preventivo di spesa. E’ in fase di elaborazione anche un progetto scaturito su proposta di genitori di minori, che chiedono l’attivazione di colonie estive. A tal fine, l’associazione Dado magico ha co-progettato una proposta per il comune. In generale, come ci riferisce il coordinatore del Gruppo Piano, Pierina Zingales, la co-progettazione associazione-comune è un vantaggio sia in termini di tempo che di risparmio economico, in quanto, in base alla legge, la cooperativa deve mettere il 20 per cento del costo del progetto. Oltre al denaro, possono essere offerte risorse umane o è possibile, a esempio, mettere a disposizione eventuali sedi per lo svolgimento delle attività.
Oltre 40 gli anziani da assistere in casa.*** Il Piano di Zona prevede anche l’integrazione del servizio di assistenza domiciliare agli anziani già erogato dai vari comuni. In base al censimento effettuato dal comune. Nella cittadina vi sono circa 50 bisognosi fissi, tra i quali post-penitenziari e ragazze madri senza reddito. Inoltre, circa 42 anziani che necessitano di assistenza domiciliare. “Adesso il numero si è ridotto – spiega il coordinatore del Gruppo Piano, Pierina Zingales - perché la legge ha stabilito che il servizio di assistenza domiciliare deve essere usufruito in base al reddito. Potrebbe esserci una compartecipazione da parte dell’anziano e, quindi, si è abbassato il numero, perché viene richiesto da chi effettivamente non può pagare”. Tra i servizi da attivare, si pensa anche alle attività integrative lavorative. “Quando si parla di assistenza domiciliare agli anziani - evidenzia l’architetto Zingales – si pensa sempre ad anziani non autosufficienti. Non è sempre così. Ci sono anziani che potrebbero essere impiegati, a fronte di un piccolo contributo, in attività civili. Ne sarebbero felici, perché è un modo per sentirsi ancora utili. Ad esempio, fino a qualche anno fa, operavano nei pressi degli istituti scolastici elementari, per fare attraversare la strada ai ragazzini, oppure andavano a tenere compagnia ad altri anziani non autosufficienti. E’ un’esperienza che vorremmo ripetere, somme a disposizione permettendo”. Una volta sentiti i tavoli di concertazione, il comitato dei sindaci ha il compito di decidere e scegliere i progetti da attuare.
Cinzia Scaglione
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