Cinzia Scaglione
Notizie da Sant'Agata di Miltello . Commenti . Rassegna Stampa
03 maggio, 2009
Sant'Agata di Militello. I sindacalisti contro l'Ato: "Sui servizi non ci ha consultati".
A pochi giorni dalla sottoscrizione definitiva dell’accordo di transazione tra l’Ato Me 1 e la società consortile aggiudicataria dei servizi ecologici, il Sindacato chiede chiarimenti. Così, i rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca, hanno inviato una nota al presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, sollecitando, ancora una volta, un incontro urgente e lamentando il mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella fase di riorganizzazione del piano dei servizi. Ricordiamo che alcuni servizi verranno rimodulati ed altri eliminati. “In particolare – sottolineano Latino, Emanuele e Musca - è necessario affrontare compiutamente le questioni legate alle modalità di gestione del servizio di spazzamento e in merito alla garanzia occupazionale di tutti i lavoratori in forza alle aziende interessate”. I sindacalisti fanno riferimento al fatto che diversi comuni, compreso quello di Sant’Agata Militello, hanno deciso di gestire “in house” il servizio di spazzamento, che dovrebbe, quindi, essere riaffidato direttamente dagli enti. A tal proposito, il sindaco Bruno Mancuso ha ribadito che la gestione del servizio sarà preceduta da una concertazione con il Sindacato. L’incontro che avrebbe dovuto tenersi qualche giorno fa, relativo alla struttura organizzativa dell’Ato Me 1, è stato rinviato con la condivisione del Sindacato, “ in quanto – evidenziano Latino, Emanuele e Musca - i documenti richiesti, rientranti nella sfera della relazioni sindacali, non sono stati consegnati, malgrado gli impegni assunti dai rappresentanti dell’Ato”. Nello specifico, si chiedono delucidazioni sulla dotazione organica dell’Ato Me 1, alla luce delle unità arrivate in aggiunta e inviate dai comuni. Inoltre, bisogna considerare, oltre ai dirigenti, gli altri lavoratori contrattisti in comando all’Ato, quindi sempre dipendenti comunali. “E’ superfluo ribadire – concludono i sindacalisti – che ulteriori ritardi e soprattutto l’ulteriore adozione di atti nell’ambito di un tavolo di trattativa aperta, ci costringerebbe ad intraprendere ogni azione utile a ripristinare le corrette relazioni”.
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