La risposta data dal Sindaco Bruno Mancuso, che ho inserito in audio nel post precedente, ha provocato tanti dubbi e commenti, alcuni molto approfonditi e documentati. Mi sembra fuori luogo inserire tutti i commenti pervenuti anche perché alcuni molto lunghi, non leggibili e poco comprensibili dal "comune lettore". Ho scelto quello che, secondo me, risulta più completo e indicativo. Chiedo scusa agli altri due lettori (A.M. e S.B.) se non pubblico i loro commenti. Vi pregherei di limare ed andare subito al "nocciolo della questione". Il Blog non è, e non può essere, l'ufficio del Giudice di Pace e neanche il CGA o il TAR.
Debbo dare merito ai consiglieri di minoranza per avere inoltrato il "documento" oltre che al Sindaco anche alle altre autorità che, ove lo ritenessero opportuno, con mezzi e personale adatto, posso scavare fino in fondo e fare chiarezza. Ne ricavo solo una considerazione. Il problema ha creato e continua a creare serio allarme sociale ed economico. Economico soprattutto per le fasce più deboli. E' ora di correre ai ripari con ricorsi, contestazioni o prese di posizioni. Mi pare di aver capito che anche il "fondo di rotazione", del quale il nostro comune e qualche altro ha goduto, lo stiamo pagando "in parte" o lo pagheremo anche noi "utenti-cittadini" di questi tre comuni nella nostra bolletta. Vorrei però sbagliarmi. Leggete, anzi legga signor Sindaco, quanto mi scrive questo lettore:
Anonimo ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Sant'Agata Militello. La risposta del Sindaco all'...":
Sig. Cirosca purtroppo il Sig. Sindaco non è stato "istruito" bene da chi di dovere perchè il decreto legislativo 03/04/2006 n. 152 con il quale è stato innovato il precedente sistema che attribuiva ai Comuni il potere di determinare la tariffa d’igiene ambientale rispetto a quello emergente dal Decreto Ronchi, non attribuisce all’Ato il potere di assoluta autonomia tariffaria, dovendosi attenere ad un regolamento generale e valido per tutto lo Stato che “fissi i criteri sulla base dei quali vengono definite le componenti dei costi e viene determinata la tariffa” (comma 6, art. 238). È certo che tale regolamento, al quale la legge subordina l’esercizio in concreto del potere “impositivo” degli Ato (comma 3 e 11 art. 238), non risulta essere stato ancora emanato dal competente ministero dell’Ambiente, con la conseguenza che le eventuali tariffe approvate dalle società d’ambito possano essere invalidate per carenza di potere.
A supportare tale affermazione si può citare lo stesso comma 11 dell’art. 238 che recita “sino all’applicazione della tariffa continuano ad applicarsi le discipline regolamentari vigenti”.
Nel caso di specie la disciplina regolamentare vigente è quella del D.P.R. n. 158/1999 che attribuisce al Comune la materia tariffaria. Pertanto la legge fissa in capo ai Comuni attraverso i consigli comunali la competenza a determinare la Tariffa di Igiene Ambientale e vi sono seri dubbi di legittimità in tutto il processo di fatturazione che l’Ato 1 ha ritenuto di porre in essere fino ad oggi.
La sentenza del CGA n. 48-2009 infatti recita “…deve ritenersi che finché non si verifichino tutte le condizioni normative, sopra ricordate, che rendano attuale il potere tariffario in capo alle società d’ambito, queste ultime non possano che gestire il servizio sulla scorta del regime tariffario stabilito dai singoli comuni ricompresi nell’Ato; sicché è solo ciascun Ente locale – per antica dottrina sede propria, diversamente dalle società d’ambito, di policentrismo autonomistico o, come si dice oggi, di federalismo – che, fino a quando non sarà operativo il nuovo meccanismo tariffario disciplinato dal citato art. 238, può eventualmente adeguare nel suo territorio, con scelta autonoma, il regime impositivo per il servizio di gestione dei rifiuti che il Commissario governativo abbia trasferito alle amministrazioni competenti in via ordinaria. Se e finché non vi sia un tale adeguamento, per il territorio di ciascun comune resta in vigore la tassa sui rifiuti da ultimo fissata”.
Segnalo inoltre la sentenza n. 867/08 del Giudice di Pace di Mascalucia, il quale si è pronunciato ed ha annullato la fattura TIA 2005 di Simeto Ambiente, per la quale era stata elevata anche cartella esattoriale.
Le motivazioni del Giudice di Pace sono quelle comuni alle tante sentenze già emesse al riguardo: "Simeto Ambiente non ha la competenza a determinare le tariffe le quali, ai sensi dell'art. 49 c. 8 del decreto Ronchi (normativa ad oggi in vigore), sono di competenza dei Consigli Comunali". Il magistrato condivide il parere delle sentenze 2290/07 e 2295/07 del TAR Sicilia e delle tante pronunciate dalla Commissione Tributaria di Catania, in accoglimento dei ricorsi degli utenti.
Altro passaggio importante della sentenza specifica che: "...nell'ambito degli ampi poteri attribuiti al Presidente della Regione-Commissario straordinario per l'emergenza rifiuti- non è dato ricomprendere quello di apportare deroghe alle previsioni normative dell'art.49 D.lgs.22/97, malgrado la dettagliata normativa in tema di poteri derogatori attribuiti ex art.15"; che "non essendo stato mai approvato il regolamento, il D. Lgs. 152/06, relativamente al profilo della titolarità della determinazione della tariffa, non è mai entrato in vigore".
FATE STUDIARE BENE IL SINDACO PRIMA DI FARLO RISPONDERE ALLE INTERROGAZIONI.
Angelo F.
Sig. Angelo secondo me quella che adotta il Sindaco è una strategia perchè conta sull'ignoranza (nel senso che non possiamo conoscere tutto e quindi lo siamo tutti) sia dei consiglieri che della popolazione e così risponde alle varie interrogazioni o mozioni solo con "mezza verità" studiata ad arte per far apparire che quello che si fa lo si fa solo perchè è la legge che lo dice o un regolamento e via dicendo. E quindi loro non possono farci niente e così continuano a lavarsene le mani ed a fare i porci comodi loro. Però quando qualcosa si deve fare può stare tranquillo che si fa a tutti i costi anche in barba alla legge!
RispondiEliminaGiovanni C.
E sappiamo che rispetto ha il nostro Sindaco per le leggi e i regolamenti, per la trasparenza, è un vero baluardo, un esempio.
RispondiEliminaIeri è stato sequestrato un altro cantiere, indovinate chi è il tecnico?