Cinzia Scaglione
Nella foto d'archivio: Lavoratori e sindacalisti.
Notizie da Sant'Agata di Miltello . Commenti . Rassegna Stampa
23 febbraio, 2009
Rischio licenziamento per 180 lavoratori dei servizi ecologici
I 180 lavoratori della società consortile che gestisce i servizi ecologici nel comprensorio per conto dell’Ato Me 1 verranno, probabilmente e inesorabilmente, avviati verso il licenziamento. I rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca stigmatizzano il “reiterato comportamento passivo del CdA e soprattutto l’apparente silenzio dei sindaci rispetto a questo grave problema”. E invocano, ancora una volta, l’intervento del Prefetto, affinché disponga, in sede prefettizia, la convocazione del CdA, dell’assemblea dei soci-sindaci e delle forze sindacali, “per scongiurare un eventuale fallimento, l’interruzione del pubblico servizio e le conseguenti gravi ripercussioni sul piano occupazionale, sociale e, soprattutto, igienico-sanitario”. D’altronde, era stato lo stesso Prefetto ad invitare le parti al confronto diretto. Nei giorni scorsi, in occasione della riunione presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro non è stato possibile raggiungere alcuna intesa a causa dell’assenza dell’Ato Me 1. Ieri, il Sindacato si è rapportato con i referenti delle aziende interessate, decise, però, a non fare marcia indietro e a rescindere il contratto con l’Ato Me1, in mancanza di strategie concrete di ripianamento dei debiti maturati dalla società d’ambito. Così, è stato chiesto all’Ati quanto meno di posticipare la scadenza del 26 febbraio, quale termine ultimo indicato per una possibile riconsiderazione dell’avvio della procedura di risoluzione del contratto. Torneranno, dunque, a riunirsi il 3 marzo. “Siamo convinti – affermano Latino, Emanuele e Musca - che la soluzione del problema non possa essere la rescissione del contratto o quella di dissociarsi dall’ambito di appartenenza per gestirsi in proprio il servizio o creare piccole aggregazioni di comuni, così come ipotizzano da alcuni sindaci”. A loro avviso, l’unico percorso da intraprendere al più presto è quello di un “accordo complessivo, se si vuole anche con il coinvolgimento del Sindacato, che passi da una pianificazione del rientro del debito col gestore e parallelamente dall’avvio della fase di rivisitazione del contratto d’appalto, commisurato alle effettive esigenze di ciascuna comunità, ma senza compromettere la forza lavoro in servizio”.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
E' da più di 2 mesi che dite "rischio di licenziamento di 180 lavoratori"..
RispondiElimina