Prosegue, infatti, l’occupazione dell’aula consiliare e della sede dell’Ato. Ieri mattina, il presidente provinciale del PD, Francesco Calanna, ha portato la propria solidarietà agli operatori, recandosi a Palazzo Crispi. “Bisogna assumersi le responsabilità di ciò che è avvenuto in questi anni – dichiara - a partire dal fondo di rotazione che questo Ato, a differenza di altri, che ha ottenuto. Allora mi impegnai personalmente, riuscimmo ad ottenere questa sorta di prestito di 16 milioni di euro. Bisognava, però, assumere atteggiamenti virtuosi per mettere in sesto la società d’ambito. E con una transazione, rivedere il rapporto con la società che gestisce il servizio, perché non tutti i servizi sono garantiti. Significava così ridurre i costi. Inoltre, occorreva rivedere la tariffazione sulla base di un criterio più equo, ovvero far pagare tutti per pagare meno”. Questo avrebbe messo gli utenti in condizione di pagare. Di contro, invece, l’Ato non incassa e non può pagare la società aggiudicataria del servizio, che a sua volta non può pagare i lavoratori. Urge, dunque, che il governo regionale adotti il disegno di legge, già approvato trasversalmente in Commissione, che prevede un sistema di rientro dei debiti delle società d’ambito.
Secondo Calanna, nelle more che vengano attivati i termovalorizzatori e gli impianti di compostaggio, occorre mettere in rete le discariche comunali, in quanto il conferimento dei rifiuti, oggi, incide nella misura del 50 per cento sul costo complessivo del servizio di raccolta e smaltimento.
Cinzia Scaglione
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