10 luglio, 2009

Sant'Agata Militello. Ospedale, contro il depotenziamento si schierano i sindaci del distretto socio-sanitario.

Contro il depotenziamento dell’ospedale si schierano i sindaci del distretto socio-sanitario, i medici e le organizzazioni sindacali del territorio. Dopo la conferenza tenutasi qualche giorno fa a Palazzo Crispi, alla presenza di diversi onorevoli, ma con la scarsa partecipazione dei sindaci, il primo cittadino Bruno Mancuso, ieri pomeriggio, ha riconvocato i colleghi per prendere una posizione precisa a difesa del nosocomio, che è a servizio del comprensorio nebroideo (un bacino d’utenza di circa 100 mila abitanti). I sindaci hanno risposto all’invito. Si chiede un confronto immediato, sul territorio, con l’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo.
Il contenuto del recente decreto assessoriale ha messo, infatti, in allarme in merito ad un programmato depotenziamento dell’ospedale. Si legge: “presso lo stabilimento di Sant’Agata di Militello saranno attivati processi di rifunzionalizzazione, avuto riguardo ai dati epidemiologici ed alle esigenze sanitarie del territorio, perseguendo l’integrazione con la medicina ambulatoriale e territoriale”. “Quest’ultimo concetto – spiega Mancuso - limitato al nostro ospedale, potrebbe voler significare: lasciamo Sant’Agata come un grande pronto soccorso emergenza-urgenza, mentre di tutti gli altri servizi se ne occupa la medicina territoriale e spostiamo a Patti le divisioni più importanti. E’ inaccettabile. Faremo le barricate. Non permetteremo che i cittadini dei Nebrodi vengano ancora discriminati rispetto agli altri della provincia. Sindaci, operatori sanitari, sindacati e cittadini scenderemo in piazza a protestare”. Le organizzazioni sindacali dell’ospedale, preoccupate, hanno presentato un documento, che evidenzia: “il previsto accorpamento di unità operative, alcune delle quali già in atto prive di direttori (Laboratorio analisi e Radiologia), la riduzione delle figure apicali e la nuova decurtazione di posti letto ridurrebbe uno degli ospedali con indice occupazionale tra i più alti della Sicilia ad un poliambulatorio”. E chiedono ai sindaci di farsi “ultimo baluardo di fronte ad un disegno criminoso”. L’obiettivo è ottenere: il mantenimento delle unità operative semplici e complesse già esistenti con le rispettive figure dirigenziali, l’attivazione dell’Utic-Unità terapia intensiva coronarica con Emodinamica, l’attivazione di 4 posti letto di rianimazione (che è la dotazione minima prevedibile in base ai dati epidemiologici del territorio) e l’aumento dei posti letto con il raggiungimento di 1,5 posti letto per mille abitanti (che rappresenterebbe, comunque, appena il 50 per cento di quanto previsto dagli standard regionali e nazionali).
Cinzia Scaglione

Nelle foto: un momento della conferenza di sindaci di ieri pomeriggio.

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