14 luglio, 2014

Sant'Agata Militello. Seconda parte del commento. "Il cane da guardia della democrazia" è la stampa?

La "Seconda Parte" del commento di un lettore. La prima è stata pubblicata nel post precedente dal titolo:
"Alcuni minuti di riflessione. Dedicati alle persone oneste e di buon senso (e nel nostro paese ce ne sono tante)".
In questa seconda parte, il lettore G.C. che cita anche il nostro "illustre concittadino" Vincenzo Consolo, se la prende anche con la stampa e i giornalisti. A conclusione, e senza alcuna polemica (non è mia intenzione farla), cito un link con un articolo che sarebbe bene tutti leggessero.
12 lug (2 giorni fa)
Gxxxxxxxxx  Cxxxxxxxxxx ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Sant'Agata Militello. Grido d'allarme sul "Porto d...":
(Parte 2): Quella che dovrebbe essere “il cane da guardia della democrazia”; che fine ha fatto la stampa ?
Ha finito per fare invece il cane da guardia del padrone ?
Quale stampa in buona fede può, facendo riferimento alla nota della Regione Siciliana che avanza molto più di un dubbio sulla regolarità del sistema di gara prescelto per il Porto dei Nebrodi nel 2010 (Comune anziché UREGA) e a quell’altra che ipotizza la risoluzione per gravi inadempienze già rincontrabili nel 2012 e nella prima parte del 2013, definire – per tale ragione si badi bene, che poi per altre potrebbe pur essere – INCAPACI, gli attuali amministratori del Comune di Sant’Agata di Militello, insediati nel Giugno/Luglio 2013…ed addossando a questi poveri sciagurati (magari anche inadeguati e incompetenti) che hanno avuto il coraggio e l’incoscienza di opporsi ad un sistema di consenso straordinario, le responsabilità dei ritardi, del contenzioso, della eventuale perdita del finanziamento e comunque della mancata realizzazione dell’opera?
Sarebbero questi i giornalisti ? I quotidiani, i periodici, le testate …sarebbe questa la stampa che dovrebbe proteggere la democrazia?
Oppure quella che si fa scrivere il pezzo o se lo fa correggere dal politicante di turno, o che, nel migliore dei casi se lo lascia ispirare…quella alle volte incapace di scrivere senza e(o)rrori di grammatica e sintassi, che sceglie spesso le parole sbagliate perché non ne conosce il significato? Quella più incuriosita dal gossip, dalla biancheria intima, dalle offerte promozionali e da quanto altro di fatuo si possa immaginare…piuttosto che dalla verità…
Quella insomma che compiace il potente e che irride gli onesti ?
Ma questo è, e resta, come recita la homepage del sito istituzionale, il Paese di Vincenzo Consolo…
E allora “consoliamoci”: 
“Guardò il mare, azzurro , fermo e la città distesa che si svelava. L'amata sua, l'odiata. Intrigo d'ogni storia, teatro di storture, iniquità, divano di potenti, spasimo della cancrena, loggia della setta, casaprofessa della tenebra, Monreale del mantello bianco. Congiura, contagio e peste in ogni tempo ...”; poi il gran boato, il ferro e il fuoco, lo squarcio d'ogni cosa , la rovina, lo strazio, il ludibrio delle carni , la morte che galoppa trionfante. Come “il fioraio”, poco distanti dal cratere e dal sangue, ogni giorno proviamo a sollevarci, coperti di calcinacci e vetri, sanguinanti anche noi… alzando le braccia e gli occhi verso il cielo, sempre più fosco, proviamo a dire qualcosa, una preghiera, una bestemmia, o una maledizione. Ma dalle labbra secche non viene suono …Imploriamo muti…"

*** Nota del Blogger: Il colto ed arguto lettore  termina la sua "disamina" con il grido "Consol - iamoci". Probabilmente non conosce bene la lingua siciliana o i dialetti in genere. "Iamoci o iammoccinni" potrebbe anche significare qualcos'altro. Ad esempio: andiamocene (a casa). E' il verbo che dovrebbero adoperare  i "politicanti" del passato e del presente (non solo quelli locali ma anche molti degli altri governi) se solo avessero, come sostiene il lettore, un po' di dignità e consapevolezza della propria "incapacità" (e non dico altro, non dico ....). Per quanto riguarda la stampa e i "giornalisti" o i cosiddetti "pubblicisti" (che giornalisti non sono, anche se a volte pensano di essere tali) che scrivono in giornali locali o regionali solo e perché si occupavano di sport o di cronaca nera e giudiziaria. Questi "pennivendoli", come qualcuno più volte li "apostrofa", non hanno niente a che vedere con alcuni veri giornalisti della carta stampata e di altri media più moderni che, per fortuna, ancora ci sono e che rischiano tutti i giorni, la libertà e fors'anche la galera, multe salatissime e richieste di risarcimenti danni (Gabanelli ed altre o altri docet ). Per fortuna, a volte, ma non sempre, esiste altro organo dello Stato (la Magistrature con la M maiuscola, che, come un Dio, prevede o provvede). E i politicanti, i legislatori che fanno?
"L’eliminazione del carcere per i cronisti, per altro espressamente richiesta dalla istituzioni europee, non può diventare lo schermo dietro il quale proiettare ben altri film.Il relatore del provvedimento Felice Casson sta ricercando un delicato equilibrio tra i valori racchiusi nell’articolo 21 della Costituzione e il diritto di ogni persona a veder rispettata la propria dignitá ed onorabilità."  -  scrive Giuseppe Giulietti nel suo articolo dal titolo: "Diffamazione e mezzo stampa: da legge bavaglio al bavagliolo" -.
 I lettori più "accutturati" o colti, o che vogliano approfondire la "quaestio",  non debbono far altro che cliccare su questo link e cioè qui.
Ora vi lascio, ancora una volta, alla vostra attenta riflessione e vi raccomando. se alle prossime e più o meno vicine votazioni comunali si dovesse presentare o dovessero presentare un "medico" quale candidato a "Sindaco" del nostro comune, non date loro retta. Sant'Agata Militello è vero si che è, amministrativamente parlando, "ammalata", ma è anche molto grave ed avrebbe bisogno di "specialisti" non medici ma di tutt'altro genere. Ve lo ricordo perché, pare che qualche altro medico, che già ha fatto o sta facendo "pratica" tra i banchi del consiglio comunale, abbia intenzione di sostituire i suoi due predecessori. (cirosca)


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