15 marzo, 2017

Sant'Agata Militello. .....E le "cicale cantarono". Nel nostro "Borgo" maturarono anzi tempo i fichi.

La cicalà cantò. Domanda: "Si ficiru 'i ficu?"
"E la cicala cantò". Vorrei poter dire "E le cicale cantarono, non solo cantarono ma si misero all'opera per contribuire a risolvere i problemi, che da tempo, da lunghissimo tempo, impediscono il corretto evolversi, economico, culturale, strutturale del nostro piccolo comune che va diventando sempre meno densamente abitato e più surclassato di tutto il nostro comprensorio e della fascia tirrenica".
Nel mio precedente post chiamavo in causa, a seguito del disastro ambientale che ha distrutto il nostro bello e invidiato lungomare, alcune componenti della "Società Civile e Istituzionale"
Scrivevo:

11 marzo 2017 - "Dovrebbero bastare queste foto scattate ieri 9 marzo 2017 per fare riflettere tutti (Sindaco, Giunta, Consiglieri Comunali, Senatori e deputati, Presidenti delle varie istituzioni e Sodalizi, Commercianti, imprenditori e Comuni Cittadini) dell'immane tragedia che si è abbattuta sulla nostra piccola cittadina. Come se non bastasse tutto quello che è successo finora a livello politico-amministrativo, questo è stato e sarà il colpo di grazia definitivo per annullare tutto quello che di buono si era fatto fin qui e qui per rendere Sant'Agata Militello il vero centro dei Nebrodi e forse di un gran parte della fascia Tirrenica. NON SI PUO' RESTARE PIU' CON LE MANI IN MANO E SOLO A PENSARE E SCRIVERE LETTERE. Bisogna concertare (e i Sindacati che caiser hanno fatto in merito a questa tragedia locale?) tutti, amici e nemici politici e non politici, tutti insieme, le strategie da utilizzare e passare all'azione incisiva e determinante per risolvere immediatamente il danno e ridare dignità a coloro che sperano di ricavare dal lavoro e dall'occupazione la speranza per un futuro migliore per i nostri giovani. E senza costringerli ad emigrare al Nord o all'Estero. .BASTA CON GLI ESIBIZIONISMI su FB, sulle piazze, sui media e sul palcoscenico della vita."
E siccome, così scrivendo, "ci tuccai 'u culu a' cicala, anzi 'e cicali", le "cicale", forse, smetteranno solo di "cantare" (o parlare e scrivere) e cominceranno ad agire.
Ed ecco che stamattina leggo su qualche organo di informazione, anche in rete, che:
"Le organizzazioni sindacali confederali, Cgil, Cisl e Uil, invitano le istituzioni (Regione, Dipartimento regionale della Protezione civile, Città Metropolitana di Messina e il Comune di Sant’Agata), le forze politiche, economiche e sociali, a fare ognuno la propria parte con maggiore impegno e determinazione, affinché si avviino, con immediatezza, tutti gli interventi programmati e si individuino adeguate risorse finanziarie per completare le opere di protezione del lungomare e dell’area retrostante.  Una corretta politica di programmazione, nella quale il ripristino dell’infrastruttura possa integrarsi con la realizzazione del Porto, potrà innescare un meccanismo virtuoso, che nell'immediato darà lavoro nel settore delle costruzioni e nell’indotto, mentre per il futuro diventerà occasione di sviluppo strutturale per Sant’Agata e per tutto l’hinterland. Per sensibilizzare le Istituzioni a ciò deputate, le scriventi Organizzazioni indicono un sit-in, che si svolgerà sabato 25 marzoproprio sul Lungomare di Sant’Agata, le cui modalità saranno rese note nei prossimi giorni".
Che dire? Vi terrò informati e chiudo con le parole scritte da padre Dante Alighieri:
"qui si appaleserà, qui si vedrà a pruova la tua nobiltà (N.d.B.: sostituire nobiltà con capacità)."


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