Articolo tratto dal Giornale di Sicilia (Nella foto a sinistra il "Castello Gallego" - clicca per ingrandire - )Giunge in dirittura d’arrivo l’intervento di “Consolidamento, ristrutturazione e rifunzionalizzazione” del settecentesco castello Gallego (programma del Pit 21 - P.O.R. 2000-2006 - direttori dei lavori sono gli architetti Nuccio Lo Castro e Alessandro Rigoli). Ieri mattina, il sindaco Bruno Mancuso ha effettuato un sopralluogo all’interno dell’antico maniero. “La consegna ufficiale dei lavori è prevista per il 10 maggio – spiega il primo cittadino - la ditta che ha eseguito i lavori ci ha chiesto dieci giorni di proroga. Ma, ormai l’intervento può ritenersi concluso. Io stesso, in occasione del sopralluogo, ne ho constatato il completamento. Faremo una cerimonia di inaugurazione”. Sono stati portati alla luce ritrovamenti di grande valenza dal punto di vista storico, testimonianze delle diverse fasi edilizie che hanno interessato il castello Gallego, un enorme patrimonio artistico e culturale situato in pieno centro storico. Ospiterà, nelle varie aree: la biblioteca comunale, la Pinacoteca, una “Sala di rappresentanza” (per lo svolgimento di convegni, matrimoni civili, consigli comunali e per ricevere personaggi illustri) e una “Sala espositiva”. Nel patio centrale, suggestivo “giardino sotto le stelle”, potranno avere luogo determinati eventi e spettacoli. Letteratura e storia si fonderanno, per magia, davanti agli occhi dei fruitori della fortezza, quando rievocheranno a sé “l’immensa chiocciola con la bocca in alto e l’apice in fondo, nel bujo e putridume” descritta dallo scrittore santagatese Vincenzo Consolo ne “Il sorriso dell’ignoto marinaio”, ovvero il carcere in cui furono rinchiusi i rivoltosi di Alcara. - E’ intenzione dell’amministrazione comunale anche mettere a disposizione il castello per cerimonie private?
- “Personalmente, sono propenso, ma entro certi limiti da rispettare – risponde il sindaco Mancuso - dovrà essere predisposto un regolamento comunale sul funzionamento del castello da sottoporre al vaglio del consiglio comunale”. Purtroppo, però, nell’ambito del recupero e della riqualificazione del castello, non rientra la ristrutturazione della facciata della chiesa annessa. Così, monsignor Antonino Spiccia, arciprete della Chiesa Madre, da cui dipende la gestione della cappella, ha deciso di coinvolgere i cittadini per cercare di racimolare la somma necessaria per effettuare i lavori (circa 25mila euro). E ha promosso una colletta, mettendo egli stesso 5 mila euro, ai quali si sono aggiunte altre somme donate da alcuni benefattori. E’ stata avanzata istanza alla Soprintendenza per i Beni Culturali.
Cinzia Scaglione