28 febbraio, 2009

Vertice di sindaci contro i tagli annunciati per l'ospedale di Sant'Agata Militello.

Sindaci, medici, politici e sindacati a confronto con il vice presidente dell’Ars Santi Formica e il direttore sanitario dell’Asl 5 Me, Manlio Magistri. L’incontro si è tenuto ieri mattina, nell’aula consiliare. L’allarme “chiusura ospedale” sarebbe scongiurato, in quanto gli attuali 109 posti letto verranno portati a 120, standard di sicurezza necessario in base alla normativa nazionale. “Mi sono adoperato presso l’assessorato regionale e l’Asl – dichiara l’onorevole Formica – per cercare di contenere i tagli nella provincia di Messina e incidendo, invece, presso il policlinico di Messina, che dispone di un numero di posti letto esorbitante, smisurato rispetto a quello degli ospedali della provincia”.

Clicca sul simbolo Play per visualizzare il filmato.
-------------------------- Continua a leggere:

“L’azienda non ha ancora approvato alcun atto di rimodulazione dei servizi sanitari – riferisce il direttore sanitario Magistri – e non verrà presa nessuna decisione senza prima consultare la conferenza dei sindaci. Ci sono 15 ipotesi al vaglio”. Tra queste – ricordiamo – quella che ha suscitato un certo allarmismo, a causa di presunti accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (Chirurgia e Cardiologia). Ma, nonostante le rassicurazioni sul numero dei posti letto, la preoccupazione da parte del Sindacato resta alta. “Ogni volta che facciamo incontri del genere – affermano Latino (Cgil), Emanuele (Cisl) e Musca (Uil) – ci vengono fatte rassicurazioni e promesse. Eppure, ad oggi, i posti di Rianimazione, assegnati per errore a Barcellona, non sono stati attivati a Sant’Agata, come promesso. E l’Unità coronarica, inaugurata nel 2005, non è entrata mai in funzione, come promesso. Al di là dei posti letto, guardiamo alla specificità del territorio dei Nebrodi, all’incidenza delle patologie e forniamo i servizi indispensabili”. “Serve adeguata assistenza a livello neurologico, cardiologico e chirurgico – evidenzia il sindaco Mancuso – inoltre, è impensabile che alcuni comuni vengano accorpati al distretto di Patti, quasi come per giustificare manovre illogiche della politica”. I consiglieri provinciali del collegio di Sant’Agata Militello-Mistretta ovvero Miano, Testagrossa, Vicari, Miracula, Calà e Calì hanno presentato un documento bipartisan (letto in aula da Miano), chiedendo che venga fatta chiarezza sul destino della sanità nebroidea, sollecitando una programmazione di sviluppo che tenga conto della centralità e del vasto bacino di utenza di questo territorio. D’altronde, i dati relativi alle prestazioni erogate dall’ospedale nel 2008, forniti dal direttore sanitario Paolina Reitano, parlano chiaro: 4.123 ricoveri ordinari, 2.479 interventi chirurgici, 40.271 prestazioni di pronto soccorso.
(Cinzia Scaglione)
Fonte: "Giornale di Sicilia -Cronaca di Sant'Agata-

Elezioni. Ecco i primi candidati per la corsa a sindaco di Sant'Agata Militello

La cittadina sta per entrare nel vivo della campagna elettorale, in vista delle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno. Così, si susseguono gli incontri promossi dalle coalizioni in fase di formazione e dai rappresentanti politici che appoggiano i probabili candidati. E’ certa la ricandidatura del sindaco Bruno Mancuso e la candidatura a sindaco del giovane articolista del Comune, Nicola Versaci (al secondo tentativo, dopo quello della passata tornata elettorale), che il 4 marzo ufficializzerà il simbolo del partito politico col quale parteciperà alla competizione. Per quanto riguarda gli altri nomi, si parla dell’ex sindaco Alfredo Vicari (Udc - corrente D’Alìa) e del consigliere
provinciale Giuseppe Miano (PD). Intanto domani alle 10.30, nella sala convegni del Museo dei Nebrodi, si terrà il convegno "Il PdL in Sicilia: governare per cambiare". All'incontro, che sarà concluso dall'onorevole Carmelo Briguglio (vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà), interverranno l'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Carmelo Incardona, il deputato regionale Pippo Currenti, l'ex assessore provinciale Nino Reitano e il coordinatore della task force regionale per il precariato, Nuccio Ricciardello. I lavori saranno introdotti da Patrizia Tripodo, del coordinamento regionale di An e dal consigliere comunale Giuseppe Campisi (che dovrebbe ricandidarsi in una delle liste a sostegno di Mancuso).

Cinzia Scaglione

26 febbraio, 2009

Convegno a Sant'Agata Militello sul "punteruolo rosso" delle palme.

E’ allarme punteruolo rosso. Il famigerato coleottero ha già mietuto vittime anche nella nostra provincia. Il rischio di infestazione delle palme è alto. C’è grande preoccupazione tra gli amministratori locali che, con l’inizio della primavera, questo insetto possa risvegliarsi e creare danni. Così, ieri mattina, nell’aula consiliare, si è tenuto un incontro promosso dall’assessore provinciale all'Agricoltura, Maria Rosaria Cusumano, alla presenza di esperti del settore, dei rappresentanti di vari comuni, della protezione civile e del consorzio autostrade (proprietario di circa 3 mila palme nel Messinese). Finora, nella cittadina, non è stata registrata la presenza di questo insetto. L’agronomo Antonio Ortoleva, consulente del sindaco Bruno Mancuso, ha eseguito una prima ricognizione del patrimonio dei giardini pubblici, anche a seguito di segnalazioni pervenute da cittadini e avvalendosi della collaborazione di un docente dell’Università di Catania. E’ stata solo estirpata una pianta affetta, però, da un’altra patologia che ne aveva compromesso il fusto.
-------------------------

Il "punteruolo rosso" delle palme. Convegno a Sant'Agata Militello. (continua e leggere...)
-------------------------
Sul lungomare, qualche mese fa, sono state messe a dimora una quarantina di palme e, a breve, è prevista una nuova piantumazione di oltre venti esemplari. Sebbene l’assessore provinciale Cusumano stia consigliando ai sindaci di optare per altri arbusti. “Verrebbe compromesso il look complessivo dell’area del lungomare oggetto dell’intervento di riqualificazione”, afferma l’assessore all’Ambiente, Bernardo Paratore. La strategia preventiva che si intende adottare, dal momento che non è ancora possibile intervenire debellando l’infestazione, è quella di monitorare la presenza del coleottero applicando delle trappole. “Stiamo allertando i comuni perché facciano monitoraggio insieme alle Soat – spiega l’assessore provinciale Cusumano – abbiamo chiesto un censimento del patrimonio palmifero del territorio, compreso quello dei privati. Spesso, non si interviene subito per mancanza di risorse economiche. E i privati agiscono senza consultarsi con esperti. La nostra proposta, che avanzeremo in sede regionale, è quella di concedere un contributo una tantum ai privati, di circa 300 euro, considerando che l’abbattimento di una palma costa circa 500 euro e di organizzare seminari di formazione per il collegio dei periti agrari e l’ordine degli agronomi, che si sono resi disponibili a coadiuvare i sindaci e i privati”.
Cinzia Scaglione

25 febbraio, 2009

Sant'Agata di Militello. Servizi ecologici, la società ha presentato un'istanza di fallimento per l'Ato Me1.

Servizi ecologici, la società ha presentato un'istanza di fallimento per l'Ato Me1.
> Laura Trifilò, presidente dell'Ato, ha avanzato alcune contestazioni.

------------------------------
Chiede ai dipendenti di stare tranquilli e di lavorare con serenità, anche se sono stati minacciati di licenziamento. "Questo è un servizio che, comunque, dovrà essere fatto".

*** E’ guerra aperta tra l’Ato Me 1 e la società consortile aggiudicataria dei servizi ecologici nel comprensorio. Quest’ultima ha presentato all’autorità giudiziaria un’istanza di fallimento nei confronti della società d’ambito, della quale solo ieri mattina il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha preso visione presso la cancelleria fallimentare del Tribunale di Patti, apprendendo anche che è stata fissata un’udienza collegiale per il 2 marzo. Ricordiamo, inoltre, che l’Ati aveva già notificato un atto stragiudiziale all’Ato, con diffida e messa in mora, ritenendo di vantare un credito tra i 20 e i 25 milioni di euro e intimando, appunto, il saldo dello stesso entro il 26 febbraio.
Il termine, dunque, scadrà domani. In caso contrario, la ditta interromperà il servizio. Da domani, dunque, i mezzi della Nebrodi Ambiente e delle ditte consociate potrebbero fermarsi, con gravi conseguenze a livello igienico-sanitario. E non è tutto. Sempre ieri mattina, il direttore generale dell’Ato Me 1, Francesco La Monica, si è dimesso. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, però, non si dà per vinta. Ha risposto all’atto stragiudiziale, avanzando una serie di contestazioni per disservizi e stigmatizzando il comportamento del gestore, che – a suo avviso – “non fa altro che creare allarme sociale”. “L’Ati sa bene che abbiamo solo un problema di liquidità – sottolinea – non siamo insolventi. Il pagamento dei 20 milioni di euro che la ditta rivendica, a fronte delle numerose contestazioni avanzate e delle penali, deve essere frutto di una transazione. L’Ati si è sottratta al confronto”. E ribadisce che l’Ato Me 1 vanta, a sua volta, un credito di 22 milioni di euro per il mancato pagamento delle bollette rifiuti da parte degli utenti morosi, già tra gli elenchi in possesso della Se.ri.t. Sicilia SpA. Per il 2005, ha pagato il 90 per cento degli utenti e, in questi giorni, gli inadempienti stanno ricevendo i fermi amministrativi. Per il 2006, invece, entro aprile, arriverà la messa in mora. Di seguito, si proseguirà per il 2007. Nel frattempo, continuano le fatturazioni per il 2008. “Chiedo ai cittadini di pagare – sottolinea l’avvocato Trifilò – perché, come approvato a suo tempo dai consigli comunali, andranno incontro ad una penale del 30 per cento”. Chiede anche ai lavoratori di stare tranquilli e lavorare con serenità. “Anche se sono stati minacciati di licenziamento – afferma – questo è un servizio che dovrà comunque essere effettuato. Mi impegnerò affinché non perdano il posto di lavoro. E il primo marzo riceveranno lo stipendio di dicembre”. E conclude: “Noi, nell’udienza collegiale del 2 marzo, presenteremo le nostre memorie. Ma, una cosa è certa: la ditta non può permettersi di fatturare tutto come se facesse tutto. Il servizio reso è pessimo. E nonostante, gli ordini di servizio, la raccolta differenziata porta a porta non è stata ripresa”. Questa mattina, il CdA dell’Ato Me 1 incontrerà il Prefetto. Nel pomeriggio, vi sarà la riunione con il Sindacato.
Cinzia Scaglione

Nella foto sopra, accanto al titolo, Laura Trifilò, presidente dell'Ato Me1.
Nella foto in centro: un gruppo di lavoratori della Nebrodi Ambiente.

Fonte: "Giornale di Sicilia"- Ed. Messina.

24 febbraio, 2009

L'ospedale di Sant'Agata di Militello rischia il ridimensionamento. Scatta l'allarme per medici e cittadini.

Continua a rimanere alta l’attenzione sull’ospedale, che rischia di andare incontro ad un ridimensionamento nell’ambito della paventata ipotesi avanzata in sede regionale dall’Asl 5 Me. Qualora la notizia venisse confermata, il locale nosocomio, che serve un’utenza di oltre 85 mila abitanti del comprensorio nebroideo, subirebbe una rimodulazione dei servizi sanitari, con accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (si parla di Chirurgia e Cardiologia) e lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata Militello verso altri territori. Un piano che ha messo in allarme medici e cittadini.
Si sta costituendo, infatti, il Comitato “Salviamo l’ospedale”, che ha già organizzato la prima manifestazione pubblica, tenutasi l’altra sera, in piazza Vittorio Emanuele. Ad avviare la discussione sono stati i medici dell’ospedale Giuseppe Miano (consigliere provinciale PD) e Antonino Lo Cicero (coordinamento locale circolo PD). Presenti in piazza anche diversi sindaci del territorio e consiglieri provinciali. Il costituendo Comitato ha ribadito che, nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi finalizzata a migliorare e differenziare l’offerta sanitaria, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti. Sarebbe una scelta innanzitutto antieconomica per l’azienda, dal momento che gli utenti del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerebbero verso Cefalù. D’altronde, si tratterebbe di un’estensione territoriale di oltre 80 chilometri. Riferendosi, dunque, ai bisogni dell’utenza e alla centralità della cittadina, in posizione strategica rispetto al comprensorio nebroideo, il costituendo Comitato lancia questa proposta: “che le comunità locali e i sindaci del distretto si attivino per identificare sul territorio un sito idoneo per far nascere una struttura ospedaliera importante”. Per il sindaco di Capo D’Orlando Enzo Sindoni, intervenuto alla manifestazione, lo spostamento di alcuni servizi territoriali da Sant’Agata a Patti significherebbe penalizzare migliaia di cittadini che andrebbero incontro a disagi di maggiori costi, tempi e distanza per esercitare il diritto alla salute. Inoltre, la soppressione di reparti ospedalieri come Cardiologia e Unità Coronarica comprometterebbe la salvaguardia della vita degli utenti dei Nebrodi. E sottolinea: “l'omogeneità infrastrutturale di questo comprensorio và al di là della definizione territoriale del distretto sanitario. Il diritto alla salute e la qualità della vita dei cittadini dei Nebrodi non possono essere sacrificati a favore di logiche diverse da quelle dell'interesse dei cittadini stessi”.
Cinzia Scaglione
Nella foto: un momento della manifestazione tenutasi in piazza Vittorio Emanuele.

23 febbraio, 2009

Rischio licenziamento per 180 lavoratori dei servizi ecologici

I 180 lavoratori della società consortile che gestisce i servizi ecologici nel comprensorio per conto dell’Ato Me 1 verranno, probabilmente e inesorabilmente, avviati verso il licenziamento. I rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca stigmatizzano il “reiterato comportamento passivo del CdA e soprattutto l’apparente silenzio dei sindaci rispetto a questo grave problema”. E invocano, ancora una volta, l’intervento del Prefetto, affinché disponga, in sede prefettizia, la convocazione del CdA, dell’assemblea dei soci-sindaci e delle forze sindacali, “per scongiurare un eventuale fallimento, l’interruzione del pubblico servizio e le conseguenti gravi ripercussioni sul piano occupazionale, sociale e, soprattutto, igienico-sanitario”. D’altronde, era stato lo stesso Prefetto ad invitare le parti al confronto diretto. Nei giorni scorsi, in occasione della riunione presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro non è stato possibile raggiungere alcuna intesa a causa dell’assenza dell’Ato Me 1. Ieri, il Sindacato si è rapportato con i referenti delle aziende interessate, decise, però, a non fare marcia indietro e a rescindere il contratto con l’Ato Me1, in mancanza di strategie concrete di ripianamento dei debiti maturati dalla società d’ambito. Così, è stato chiesto all’Ati quanto meno di posticipare la scadenza del 26 febbraio, quale termine ultimo indicato per una possibile riconsiderazione dell’avvio della procedura di risoluzione del contratto. Torneranno, dunque, a riunirsi il 3 marzo. “Siamo convinti – affermano Latino, Emanuele e Musca - che la soluzione del problema non possa essere la rescissione del contratto o quella di dissociarsi dall’ambito di appartenenza per gestirsi in proprio il servizio o creare piccole aggregazioni di comuni, così come ipotizzano da alcuni sindaci”. A loro avviso, l’unico percorso da intraprendere al più presto è quello di un “accordo complessivo, se si vuole anche con il coinvolgimento del Sindacato, che passi da una pianificazione del rientro del debito col gestore e parallelamente dall’avvio della fase di rivisitazione del contratto d’appalto, commisurato alle effettive esigenze di ciascuna comunità, ma senza compromettere la forza lavoro in servizio”.
Cinzia Scaglione
Nella foto d'archivio: Lavoratori e sindacalisti.

21 febbraio, 2009

Ladro di mutandine denunciato dalla polizia di Sant'Agata Militello.

Tradito da una passione maniacale per gli slip femminili e probabilmente da una libido eccessivamente sviluppata. Un disoccupato di Torrenova, V.A., 50 anni, è stato denunciato dalla Polizia di Sant’Agata Militello per atti osceni e molestie. L’indagine ha preso il via a seguito delle numerose segnalazioni, pervenute presso la sala operativa, relative a furti di biancheria intima femminile lasciata stesa al sole, nonché in merito alla presenza di un individuo che attenzionava con insistenza donne e che era stato notato anche nei pressi di alcune scuole. L’uomo avrebbe agito in diversi comuni: Patti, Capo D’Orlando, Barcellona, Sant’Agata Militello, Torrenova. Gli agenti della sezione investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza, coordinati dal dirigente Francesco Picardi, attraverso l’individuazione del numero di targa di un’autovettura sono riusciti ad identificare il presunto responsabile dei reati denunciati. Accertamenti che hanno trovato riscontro e supporto grazie al riconoscimento fotografico del sospettato operato da due delle vittime. Nello specifico, la polizia scientifica ha fatto visionare alle malcapitate una sequenza fotografica di numerosi soggetti e, tra questi, le stesse hanno riconosciuto con assoluta certezza l’uomo domiciliato nel piccolo comune della fascia tirrenica, peraltro già noto alle forze dell’ordine per reati della stessa natura. L’indagato, invitato a recarsi presso il Commissariato di Sant’Agata Militello, è stato interrogato dal responsabile della squadra anticrimine, l’ispettore Vincenzo Ciacio. Inizialmente, le vittime dei furti di mutandine avevano attribuito al vento la responsabilità della strana sparizione. Poi, però, hanno notato che “a mancare all’appello della ricognizione panni stesi (generalmente al piano terra)” erano soltanto gli slip. Tra le segnalazioni, inoltre, vi erano quelle di donne diventate oggetto di insistenti attenzioni e davanti alla quali l’uomo avrebbe compiuto atti osceni, tastandosi nelle parti intime. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, avrebbe anche palpeggiato qualche ragazza. Un’ulteriore operazione portata a termine con successo dal Commissariato di Sant’Agata Militello, dopo il sequestro di generi alimentari e bevande scadute operato l’altro ieri.
Cinzia Scaglione

Il "punteruolo rosso" e le palme. Convocata dall'Assessore provinciale all'agricoltura una riunione a Sant'Agata Militello

Il rischio di infestazione delle palme a causa del “punteruolo rosso”, che ha già “mietuto vittime” nel Messinese, sarà l’argomento oggetto di una riunione convocata dall’assessore provinciale all'Agricoltura, Maria Rosaria Cusumano, per giovedì 26, alle 10.30, presso l'aula consiliare del Comune. Agli Enti locali è stata inoltrata la richiesta dell'elenco relativo alle palme presenti sul territorio e dei mezzi disponibili da utilizzare per contrastare l'infestazione. Sono stati invitati a partecipare all’incontro i sindaci di numerosi comuni. Inoltre, il presidente del consorzio autostrade siciliane, Patrizia Valenti, le sezioni operative di assistenza tecnica (S.O.A.T.) di Spadafora, Brolo, Castell'Umberto, Sant’Agata Militello, Cesarò, Caronia, Mistretta, Francavilla di Sicilia, Milazzo e i dirigenti della Provincia regionale (Dipartimenti "Difesa, Suolo e Protezione Civile" e "Aree Protette e Parchi - Protezione Patrimonio Naturale - Piano Riserve").
Cinzia Scaglione

Nella foto: Le palme del lungomare

A Sant'Agata Militello, strade in cattivo stato. Il problema riguarda sia il centro sia la periferia. Automobilisti in crisi..

Il cattivo stato delle strade del centro urbano e delle contrade, per mancata manutenzione, incuria, cattiva esecuzione dei lavori, saranno oggetto di confronto nell’ambito del civico consesso convocato per lunedì prossimo alle 19. Il vice presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Puleo, ha presentato apposita interrogazione al sindaco. A suscitare le lamentele degli automobilisti, comunque, è soprattutto la zona del lungomare, parzialmente interessata, a tutt’oggi, dai lavori di riqualificazione. Nello specifico, la via Cosenz, nel tratto compreso tra la via Costa di Pozzo e la zona del Museo dei Nebrodi, è caratterizzata da pericolosi avvallamenti che potrebbero mettere a repentaglio l’incolumità degli automobilisti in transito. Tale situazione di precarietà del manto stradale lungo la via Cosenz si è determinata a seguito dell’esecuzione dei lavori di potenziamento del collettore fognario. Tombini sporgenti e avvallamenti mettono a dura prova l’efficienza degli ammortizzatori delle autovetture che attraversano la zona. D’altronde, cercare di evitare gli “ostacoli” equivale ad effettuare una vera e propria gimkana, nel tentativo di salvaguardare le sospensioni, che potrebbe però determinare incidenti. Una situazione, dunque, che sovente scatena le proteste dei cittadini. Il cattivo stato in cui versano la via Cosenz e diverse strade del centro urbano, naturalmente, è noto all’amministrazione comunale. Lo stesso sindaco Bruno Mancuso, in una precedente intervista, interpellato sull’argomento, ci aveva riferito che la sistemazione delle strade rientra tra gli obiettivi dell’amministrazione comunale e che, tuttavia, è necessario reperire appositi fondi. A tal proposito, ad esempio, dovrebbero essere utilizzati i proventi provenienti dalla vendita degli immobili comunali. Tra gli altri punti all’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì, vi sarà anche la presa d’atto dei primi adempimenti sulle determinazioni in ordine al Piano Regolatore Generale. E ancora, un’altra interrogazione del consigliere Puleo in riferimento alla variazione del progetto e del sito originari per la realizzazione del palazzetto dello sport, l’approvazione dello schema di convenzione tra il Comune e l’associazione musicale Giuseppe Verdi e quello con il Parco dei Nebrodi, per la gestione di un punto informativo presso il castello Gallego. Da approvare, infine, anche il riconoscimento di alcuni debiti fuori bilancio.
Cinzia Scaglione

20 febbraio, 2009

Centro musicale senza fondi. Il direttore dell'Associazione musicale "G. Verdi" si dimette per protesta.

Si dimette dal direttivo dell’associazione musicale “G. Verdi” il maestro Antonio Artino, direttore del Corpo bandistico “Città di Sant’Agata Militello” e docente del Centro Studi Musicale. “Getta la spugna” in segno di protesta contro le istituzioni che non sostengono una realtà musicale locale che sforna giovani talenti e conta, ad oggi, 150 iscritti. Difficoltà economiche e mancanza di spazi adeguati rischiano di cancellare una prolifera officina artistica, che, nel corso degli anni, è andata perfezionando e incrementando le proprie attività di promozione culturale e di insegnamento, calamitando sul territorio l’attenzione di tanti giovani. Un centro studi, ma anche un luogo di aggregazione e socializzazione. La banda musicale, composta da 55 elementi, si è distinta in competizioni internazionali, rappresentando uno strumento di crescita artistica per ragazzi come Andrea D’Amico ed Enzo Giuffrida, artisti che si sono affermati a livello nazionale. Il primo fa parte dell’organico effettivo dell’orchestra del Maggio Fiorentino (vincitore del concorso “Secondo trombone stabile”, primeggiando sui trenta partecipanti di diverse nazioni selezionati) e il secondo, clarinettista, è entrato recentemente nella banda della Polizia di Stato. Musicisti di fama internazionale sono arrivati nella cittadina per tenere Master class di perfezionamento strumentale, frequentati da allievi provenienti da diverse parti d’Italia. Purtroppo, però, per continuare a mantenere in vita una straordinaria realtà musicale come quella creata dall’associazione Verdi non basta la professionalità e la passione di chi vive per e con la musica. Ci vogliono anche soldi e spazi adeguati. I primi, contributi-chimera, secondo quanto riferito dallo stesso maestro Artino, sono stati promessi più volte da Comune, Provincia e Regione. Per quanto riguarda gli spazi dove poter operare, attualmente l’associazione Verdi usufruisce del primo piano del Museo dei Nebrodi. L’amministrazione comunale già da tempo si è impegnata a mettere a disposizione dei musicisti anche il piano terra della struttura, ovvero la sala-congressi. Il maestro Artino si era infatti attivato per far diventare il Centro studi musicale anche sezione di Conservatorio, prendendo contatti con la sede di Siracusa e con docenti qualificati. Inoltre, aveva l’intenzione di realizzare una sala di registrazione affinché i gruppi musicali del territorio potessero esprimersi e creare un archivio audio documentaristico. Progetti rimasti in sospeso per troppo tempo. Adesso, Artino dice “basta”.
Cinzia Scaglione

Il Parco dei Nebrodi cerca, a Sant'Agata Militello, palazzo da acquistare. Proposte entro il 23.

Il Parco dei Nebrodi cerca un immobile da acquistare entro giugno, nel centro cittadino e da destinare agli uffici dell’Ente. L’edificio, in corso di realizzazione o da ristrutturare, dovrà estendersi su una superficie di 2 mila - 2 mila e 500 metri quadrati, per creare un’ampia sala convegni con spazi accessori, spazi comuni ed esclusi, magazzini, parcheggio e superfici interrate. L’edificio deve, inoltre, essere fornito degli impianti tecnologici, elettrico, igienico sanitario e di sicurezza. Gli interessati a vendere l’immobile possono presentare apposita istanza all’Ente Parco dei Nebrodi, in via Cosenz n.155, entro le ore 12 di giorno 23, allegando la seguente documentazione: titolo di proprietà, estratto catastale, planimetrie del fabbricato almeno in scala 1:100, planimetrie delle immediate adiacenze del fabbricato in scala 1:2000 e offerta economica. Il responsabile del procedimento è il geometra Domenico Crisà (tel. 0941/705934 - fax 0941/705935 - e-mail d.crisa@parcodeinebrodi). Attualmente, gli uffici dell’Ente sono situati in via Cosenz. La sede di rappresentanza diventerà Palazzo Gentile (nella foto), recentemente restaurato dal Parco, con fondi regionali, ma che dovrà essere ancora oggetto di ulteriori interventi, quali decorazione degli affreschi su alcune volte interne (distrutti prima che iniziassero i lavori di ristrutturazione dell’edificio, risalente al 1800) e completamento degli impianti di illuminotecnica, climatizzazione, telefonico e rete wireless. E’ prevista, inoltre, la sistemazione degli spazi esterni adiacenti al palazzo e la trasformazione dell’attigua via Mulattiera in isola pedonale.
Cinzia Scaglione

19 febbraio, 2009

I Sindaci della fascia tirrenica e dei Nebrodi protestano e inviano una lettera al Presidente del Consiglio e al Presidente della Regione Sicilia.

I Sindaci dei Comuni di Capo D'Orlando, Caprileone, Castel di Lucio, Castell'Umberto, Ficarra, Floresta, Frazzanò, Galati Mamertino, Longi, Milazzo, Motta d'Affermo, San Marco d'Alunzio, San Piero Patti, San Salvatore di Fitalia, Sant'Agata Militello, Torrenova, Tortorici, Tusa,
hanno inviato questa lettera a:

Esimio Presidente del Consiglio dei MinistriOn.le Silvio BerlusconiPiazza Colonna, 370

00187 ROMA

Ill.mo Sig. Presidente della Regione On.le Raffaele Lombardo Palazzo d’Orleans PALERMO

I sottoscritti con la presente nota, protestano nei confronti del Governo Nazionale e Regionale per la mancanza di attenzione e risposte agli enti locali siciliani.La barbarie politica manifestata nei confronti del Mezzogiorno, acutizzata nell’isola a statuto speciale, è conclamata nel ragionamento che va traducendosi con l’adozione delle norme sul c.d. “federalismo fiscale”. Il riscatto meridionale, che nella nostra regione sembrava confortato dallo sbandierato principio autonomistico, nel progetto intestato dall’on. Lombardo, sta rivelandosi fallimentare.Le nostre comunità sono sempre più povere di risorse e di servizi.I Fondi FAS (fondo per le aree sottosviluppate) destinati al Sud, saranno utilizzati per altro, anzitutto l'EXPO Milano, raggiungendo l'incredibile obiettivo di sostenere il legittimo sviluppo di Milano con le risorse del Sud! Tutto questo, fatto altrettanto grave, nel silenzio più assoluto dei parlamentari eletti nella nostra Regione e che non possiamo più definire "nostri rappresentanti".Il silenzio dinnanzi alle pressanti domande su logistica, infrastrutture, protezione civile, sicurezza, sanità è divenuto intollerabile.Tutto ciò mentre l'ottanta per cento delle somme destinate ai cosiddetti ammortizzatori sociali viene consumato nel centro nord, i soldi pubblici destinati al sistema bancario non alimentano il credito alle imprese del mezzogiorno, pressoché pari a zero; ed il Sud continua ad essere visto e considerato "parassitario ed assistito"!Ed al sacco economico che la Sicilia subisce, si aggiunge l'insopportabile immobilismo della Regione fin'oggi incapace di rendere utilizzabili i fondi POR 2007/2013.Continuiamo così ad assistere a scelte verticistiche che in Sicilia hanno reso servizi prima resi dai Comuni, come la raccolta rifiuti, ingestibili, inefficienti e costosi per famiglie e imprese senza che gli ATO possano offrire, in assenza di interventi infrastrutturali, adeguate soluzioni.Non esiste alcuna programmazione, si naviga a vista, ma il territorio da noi rappresentato necessita una attenzione, una sensibilità, un sostegno sinora negati.Ma le richieste di confronto, coinvolgimento e partecipazione sono state costantemente disattese, ma solo il dialogo interistituzionale può consentire l’individuazione di modelli e percorsi praticabili.

E noi riteniamo di essere ancora in tempo ad invertire la rotta e voltare pagina. E nella trincea istituzionale nella quale ogni giorno affrontiamo emergenze, condividiamo i disagi ed ascoltiamo i bisogni della nostra gente, attendiamo fatti, non parole; chiediamo azioni, non passerelle; pretendiamo rispetto per la dignità dei Siciliani.

F.to i Sindaci:

Capo D’Orlando ( Roberto Vincenzo Sindoni) - Capri Leone ( Bernardette Grasso) - Castel di Lucio
(Giuseppe Franco
) - Castell’Umberto (Alessandro Pruiti Ciarello) - Ficarra (Basilio Ridolfo) - Floresta (Sebastiano Marzullo) - Frazzanò ( Antonino Carcione) Galati Mamertino ( Bruno Natale) - Longi (Alessandro Lazzara) - Milazzo (Lorenzo Italiano) - Motta D’affermo (Sebastiano Adamo) - San Marco d'Alunzio (Amedeo Arcodia) - San Piero Patti (Ornella Trovato) - San Salvatore di Fitalia ( Giuseppe Pizzolante) - Sant’Agata Militello ( Bruno Mancuso) - Torrenova ( Benedetto Russo) - Tortorici (Maurilio Foti) - Tusa ( Angelo Tudisca)


Sant'Agata Militello. Ospedale, i medici ribadiscono il no al depotenziamento.

Non permetteranno che l’ospedale venga depotenziato. Alcuni medici del nosocomio e un gruppo di cittadini si sono incontrati lo scorso martedì pomeriggio, presso l’istituto Sacro Cuore. Stanno costituendo un Comitato – ci tengono a precisare – “privo di connotazioni politiche”, o per meglio dire un “movimento che raccolga operatori del settore sanitario e cittadini”.
Convinti della necessità di lottare per mantenere la centralità dell’ospedale di Sant’Agata, che serve un vasto bacino di utenza su un territorio già mortificato dalla carenza di collegamenti adeguati, i medici Gaetano Sergi (otorinolaringoiatra, responsabile unità di Audiologia), Antonino Lo Cicero (radiologo), Giuseppe Maniaci (responsabile Chirurgia), Giuseppe Miano (reparto di Medicina) e il biologo Carmelo Sanna intendono sensibilizzare l’opinione pubblica, “prima che sia troppo tardi”. E chiedono il supporto di altri colleghi, dei sindacati, dei politici e dei cittadini. Non si tratta solo di impedire che l’ospedale venga chiuso o saccheggiato nell’ambito di un dissennato piano di rimodulazione dei servizi sanitari, con accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (si parla di Chirurgia e Cardiologia). Piuttosto, far sì che Sant’Agata diventi territorio di riferimento per la Sanità dei Nebrodi. “L’idea di risanare il deficit attraverso la riqualificazione della rete ospedaliera – afferma il dottore Lo Cicero - creando ospedali più grandi per vasti bacini di utenza, non è sbagliata. Si potrebbe avere un’offerta sanitaria più qualificata. Ma, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti, perché l’utenza del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerà altrove, verso Cefalù. Per la nostra azienda sarà un’operazione antieconomica. Sant’Agata è centrale rispetto al comprensorio ed è qui che deve nascere un ospedale importante”. Il dottore Miano aggiunge: “le professionalità ci sono, abbiamo bisogno di strutture e spazi. Basta fare una giusta programmazione. Valorizzare il nostro ospedale è una scelta economica vantaggiosa, sia per l’ubicazione che per i numeri . Riusciamo, infatti, a produrre servizi a costi minori rispetto ad altre strutture. L’indice occupazionale della nostra Chirurgia è il doppio rispetto a quello di Patti”. Per i sindacalisti Oriti e Meneghini si dovrebbe proporre la ripresa dei lavori di completamento della struttura sorta, nei pressi dell’autostrada, per essere adibita a nuovo ospedale e poi abbandonata. "Mi auguro che altri medici e i cittadini ci diano il loro supporto”, conclude il dottore Sergi.
Cinzia Scaglione

Ato Me1. Riparte la raccolta nei trentatré comuni.

Riprende, in maniera massiccia, la raccolta dei rifiuti nei 33 comuni dell’Ato Me 1. Fino all’altro ieri, sono stati assicurati soltanto i servizi essenziali. E questo non ha impedito, naturalmente, l’accumularsi dell’immondizia sulle strade (vedi foto), nei centri urbani, con il conseguente propagarsi del cattivo odore. La ripresa regolare del servizio non significa che i problemi siano stati risolti. Sui 180 lavoratori della società consortile che si occupa dei servizi ecologici sul territorio (147 della Nebrodi Ambiente e 33 della consociata Fasteco) per conto dell’Ato Me 1, gravano sempre le procedure di licenziamento avviate dall’Ati.
Per quanto riguarda gli stipendi arretrati dei dipendenti, la società d’ambito ha provveduto ad effettuare direttamente i versamenti per il pagamento del mese di novembre e della tredicesima. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha anche assicurato che entro il primo marzo verrà liquidato il mese di dicembre. Resterà, dunque, da saldare gennaio. Intanto, l’Ati ha avanzato richiesta di fallimento della società d'ambito all’autorità giudiziaria di Patti. Inoltre, per la mancata raccolta dei rifiuti nei giorni scorsi (dovuta alla protesta attuata dai lavoratori, in quanto senza salario da mesi), con l'ipotizzata accusa di interruzione di pubblico servizio, sarebbe stata presentata apposita denuncia alla Procura di Mistretta.
Cinzia Scaglione

18 febbraio, 2009

Il sindacato contro la proposta dell'Asl5. "L'ospedale del distretto non si tocca".

“Difendiamo l’ospedale e il distretto sanitario di Sant’agata Militello”. Tornano a far sentire la propria voce a difesa del locale nosocomio i rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca. La proposta dell’Asl 5 Me relativa alla riorganizzazione e rimodulazione dei servizi sanitari della provincia di Messina andrebbe a discapito della collettività nebroidea, non tenendo conto dei criteri di omogeneità, delle prestazioni rese e della peculiarità territoriali dettate dalle linee guide regionali. Tra l’altro, non sarebbe stata condivisa e valutata dalla Conferenza dei sindaci del distretto sanitario n. 31 (di cui Sant’Agata è ente capofila). Risulta ingiustificata la soppressione di reparti come Chirurgia, Cardiologia e Utic –Unità terapia intensiva coronarica, che rimarrebbero solo servizi di emergenza, con il conseguente accorpamento ad altri nosocomi, nonché lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata Militello verso altri territori.
Il Sindacato evidenzia, così, alcuni dati dell’attività dell’ospedale: 450 ricoveri in day hospital, 540 ricoveri ordinari di cui il 75 per cento per infarto del miocardio acuto, 370 visite mensili ambulatoriali con ricorso ad elettrocardiogramma, oltre 10 test ergometrici mensili, 25 esami mensili holter-elettrocardiogramma e 25 esami mensili holter-pressorie. “Di fronte a risultati di tale importanza – sottolineano Latino, Emanuele e Musca, in un comunicato stampa - è invece necessario dotare la struttura di altre attrezzature di completamento, come l’emodinamica, che sicuramente oltre a garantire un sicuro e pronto intervento, eviterebbe la mobilità verso altre province e nel contempo rappresenterebbe un risparmio economico sia per la spesa sanitaria che per i cittadini-utenti”. E aggiungo: “di contro, risultano inutilizzate varie attrezzature che rappresentano anche una distrazione di denaro pubblico. Praticamente viene vanificato anche l’impegno e il lavoro portato avanti dalle qualificate professionalità che nel tempo, lentamente, hanno preferito trasferirsi in altri nosocomi”. A loro avviso, inoltre, è inaccettabile la duplicazione di reparti in nosocomi attigui o che distano pochi chilometri l’uno dall’altro (Milazzo – Barcellona – Patti) a discapito dell’ospedale di Sant’Agata Militello, in posizione strategica e centrale rispetto al territorio nebroideo, che, purtroppo, però, non ha goduto della necessaria autorevolezza politica a difesa dell’utenza.

Cinzia Scaglione

16 febbraio, 2009

Sant'Agata Militello. I funerali dell'imprenditore Pippo Catania. Dietro la bara un lunghissimo corteo.

Dal Giornale di Sicilia di martedì 17 febbraio:
"Tristezza, incredulità, disperazione. Sentimenti che affliggono gli animi dei familiari e dei tanti amici che volevano bene al commerciante “Pippo” Catania, 48 anni, tragicamente scomparso a seguito di un incidente stradale verificatosi la scorsa domenica mattina, sull’autostrada A 20. “Rimarrai sempre nei nostri cuori” – hanno scritto su uno striscione “gli amici della via Campidoglio”. Ed è proprio in questa via che ieri pomeriggio, davanti al primo negozio aperto dall’esercente e diventato un punto di ritrovo per gli amici, si è formato un lungo corteo, in ossequioso silenzio, attorno al feretro. Negozi chiusi, per manifestare l’affetto e l’amicizia nei confronti dell’ “amico di tutti”.

Poi, nella chiesa Madre (insufficiente a contenere le migliaia di persone accorse) e nel piazzale antistante, una folla commossa ha dato l’ultimo saluto al compianto concittadino, che riusciva ad infondere positività con la sua allegria e cordialità. I funerali sono stati officiati da padre Gaetano Franchina, affiancato dall’arciprete, monsignor Antonino Spiccia e da Don Pino, arrivato apposta da Palermo. Quest’ultimo ha voluto testimoniare quale benefattore fosse “Pippo” Catania. “Rimase colpito dalla povertà di tante famiglie che assistevamo – ha sottolineato, al termine della Messa – apprese che avevano bisogno di latte pediatrico, molto costoso. Così, fu lui ad acquistarlo. E da quel primo incontro non si fermò. Continuò sempre a fare beneficienza, in silenzio. Era una persona speciale”. Al termine della liturgia, le nipoti e il figlio diciassettenne, Riccardo, si sono avvicinate all’altare per leggere alcuni pensieri, che hanno toccato il cuore di tutti. “Il tuo bambolotto non ti deluderà” – ha sottolineato Riccardo, rivolgendosi al padre e facendo riferimento alla promessa fatta sul luogo dell’incidente, prima dell’arrivo dei soccorsi, accanto alla Jaguar Cabrio finita nella scarpata e sulla quale viaggiavano insieme diretti verso l’aeroporto di Palermo. (Cinzia Scaglione) "

15 febbraio, 2009

Morto, in un terribile incidente, Pippo Catania.

Altro terribile e funesto incidente sull'autostrada Messina-Palermo. Stamattina,intorno alle 9 sulla A20 ha perso la vita il noto commerciante Pippo Catania, 48 anni di Sant’Agata Militello. Il figlio Riccardo, diciassettenne, è rimasto lievemente ferito. Catania e il figlio stavano recandosi all’aeroporto “Falcone e Borsellino” di Punta Rais a Palermo dove avrebbero preso un volo diretto a Milano per assistere stasera al derby della Madonnina tra Inter-Milan.
Nei pressi dello svincolo di Cefalù, improvvisamente, per cuasa in corso di accertamento da parte della Polstrada di Termini Imerese che sta provvedendo ai rilievi, la Jaguar ha cominciato a sbandare finendo contro il guard-rail. Nell'impatto Pippo Catania avrebbe battuto la testa ed il torace. Illeso invece il ragazzo che ha subito soccorso il padre tirandolo fuori dall'auto e chiamando il 118. In elicottero Pippo Catania è stato trasportato al Civico di Palermo ma dopo circa tre ore di disperati tentativi dei medici, per tentare di strapparlo alla morte, l'imprenditore santagatese ha cessato di vivere. Trauma cranico e toracico la diagnosi. La Polstrada, come dicevamo, sta cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente. La potente spider, secondo i primi rilievi, sembra, non andasse oltre i 90 chilometri orari. E' probabile che l’auto sia sbandata a causa dell'asfalto reso viscido dalla pioggia. Pippo Catania era particolarmente conosciuto in tutto l’hinterland per la sua attività imprenditoriale. Titolare di eleganti negozi di calzature e di abbigliamento a Sant'Agata Militello nella centralissima Via Campidoglio e a Capo d'Orlando, lascia la moglie ed il figlio Riccardo nella disperazione. La notizia della tragedia, diffusasi già nella tarda mattinata di oggi, ha gettato nello sconforto l'intera comunità santagatese e tutti coloro che hanno avuto la possibilità di conoscerlo ed apprezzarlo per la sua simpatia ed il suo “modo di fare” e di rapportarsi con gli amici, i conoscenti ed i clienti dei suoi negozi.

Un comitato per salvare l'ospedale. "Tagli penalizzanti e inaccettabili".

Nasce il “Comitato per la salvaguardia dell’ospedale e del distretto sanitario di Sant’Agata Militello”. Si batterà contro la riorganizzazione dei servizi sanitari a discapito del locale nosocomio e, quindi, del vasto bacino di utenza di riferimento (gli oltre 80 mila abitanti dei Nebrodi). Si tratta di un’iniziativa promossa dai consiglieri provinciali Giuseppe Miano (PD) e Marco Vicari (Udc) e dai medici dell’ospedale Antonino Lo Cicero e Carmelo Sanna. Il Comitato verrà costituito ufficialmente martedì, alle 18.30, nel salone della parrocchia Sacro Cuore, dove sono invitati a partecipare alla strutturazione dello stesso: cittadini, operatori sanitari e forze politiche del territorio. Di seguito, si passerà all’organizzazione di una prima manifestazione pubblica, prevista già per sabato prossimo, alle 18, in piazza Vittorio Emanuele, alla quale interverrà il deputato regionale Giuseppe Laccoto (PD), vice presidente della Commissione regionale Sanità. I promotori del Comitato sottolineano l’importanza del coinvolgimento di più persone possibili, affinché ciascuno possa portare il proprio contributo al fine di innescare un processo di difesa dell’ospedale e del distretto sanitario. Sollecitano “operatori sanitari, pensionati, giovani e, in generale, i cittadini ad aderire all’iniziativa e a mobilitarsi per fare sentire forte la voce della protesta e chiedere conto dei procedimenti in corso e delle scelte che la regione siciliana e la direzione generale dell’Asl 5 Me stanno portando avanti”. Sarebbe stato presentato dai vertici dell’Asl 5 all’assessorato regionale della Sanità un piano di rimodulazione che prevede la soppressione di alcuni reparti con accorpamenti in nosocomi vicini e lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata verso quello di Patti. Secondo il costituendo Comitato, occorre “esprimere la propria indignazione e fare sentire forte la voce della base contro scelte assolutamente scellerate e penalizzanti per il nostro territorio, che potrebbero portare al ridimensionamento delle attività ospedaliere o, addirittura, alla chiusura dell’ospedale”. Per il distretto è previsto, invece, lo scorporo dei comuni di Capo d’Orlando, Tortorici, Castell’Umberto e Naso. “Se tale previsione dovesse trovare attuazione – conclude il costituendo Comitato - si potrebbe avere una ricaduta a catena di segno assolutamente negativo su tutte le altre attività economiche, uffici, servizi, che attualmente sono presenti sul territorio comunale, con una penalizzazione e marginalizzazione sempre più accentuata della nostra realtà nel contesto regionale e dei Nebrodi”.
***********************
Pare che il piano di rimodulazione dei servizi sanitari preveda la soppressione del reparto di Cardiologia e dell’Utic-Unità terapia intensiva coronaria. Una grande beffa se consideriamo che quest’ultima è stata inaugurata in maniera solenne il 27 dicembre del 2005, con cerimonia “officiata” dall’allora ministro della Salute Francesco Storace. Peccato, però, che non sia stata mai attivata per la mancata emanazione di un semplice provvedimento regionale di autorizzazione. Eppure a suo tempo sono stati acquistati i monitor multiparametrici. E i cavalieri di Malta hanno fatto una promessa di donazione di 100 mila euro per l’acquisto di un intensificatore di brillanza, che consentirebbe di avviare il connesso servizio di emodinamica (non presente neanche all’ospedale di Patti). Forte preoccupazione sia per il depotenziamento dell’ospedale che per la rimodulazione del distretto sanitario è stata espressa dal sindaco Bruno Mancuso e dai sindaci di Capo D’Orlando e Tortorici, Enzo Sindoni e Maurilio Foti.
Cinzia Scaglione

Puleo, in un'interrogazione, contesta la localizzazione del Palasport.

Un’interrogazione sul Palazzetto dello sport è stata presentata al sindaco da parte del vice presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Puleo. Quest’ultimo chiede di conoscere il motivo per il quale l’amministrazione comunale ha scelto quale sito per la realizzazione della struttura la zona del “Parco degli Ulivi”, a suo parere non idonea ad ospitare tale insediamento, per la mancanza di posteggi e della viabilità necessaria. Inoltre, se si tratta di un’area conforme allo strumento urbanistico, se nella stessa esiste ed è stato approvato un piano di lottizzazione e se è vero che si tratta di una tensostruttura. Chiede anche di conoscere la fase in cui si trova il progetto di finanza e le procedure fino ad oggi seguite. Infine, se non si ritiene più opportuno la realizzazione del progetto del palazzetto in località Piana, come previsto nel P.R.G. e dalla deliberazione consiliare del 23 luglio del 2002.

Pedofilia. La proposta del club Solaris al vaglio dei deputati.

Passo avanti verso l’approvazione della bozza di legge contro la pedofilia. Dopo le critiche lanciate qualche giorno fa dal presidente del locale Club Solaris, Giuseppe Cracò, in merito ai ritardi che hanno contraddistinto l’iter di accoglimento delle proposte avanzate dall’associazione santagatese alla Commissione Parlamentare per l’Infanzia, adesso arriva la comunicazione dell’onorevole Alessandra Mussolini. “Dal momento in cui mi sono insediata alla Presidenza della Commissione Bicamerale – si legge nella nota – ho cercato di incontrare personalmente e in audizione in Commissione, il maggior numero possibile di operatori del settore, al fine di avere un quadro il più possibile completo delle insidie che circondano i bambini del nostro Paese”. L’iter, dunque, non si è arenato. Lo scorso 3 febbraio, Cracò, è stato ricevuto, a Palazzo Chigi, dal capo del cerimoniale di Palazzo Chigi, Ficorilli. Il presidente del Club Solaris (associazione iscritta all’anagrafe unica delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale) ha sollecitato la partecipazione di qualche ministro al convegno “Pedofilia quale verità”, che dovrebbe tenersi nella cittadina il 28 marzo. Ricordiamo che la proposta del Club Solaris prevede, in particolare, la riforma dell’art. 157 sulla prescrizione dei reati di pedofilia, l’oscuramento di siti internet ingannevoli e maggiore informazione sul tema dell’abuso nelle scuole pubbliche. E’ stata sottoscritta da 44 deputati regionali e nazionali. Tra questi gli onorevoli Gabriella Carlucci (vice presidente Commissione Infanzia) ed Emma Bonino (vice presidente del Senato).
Cinzia Scaglione

14 febbraio, 2009

Nettezza urbana, stipendi ancora "chimera"

Sono tornati a lavoro, ma gli animi sono ancora tesi. Già ieri mattina i 180 operatori del servizio rifiuti avrebbero dovuto ricevere gli assegni nominali e non trasferibili relativi allo stipendio di novembre. Ma, l’Ato Me 1 ha effettuato il bonifico lo scorso giovedì, nel tardo pomeriggio, con valuta a lunedì prossimo. Un rinvio mal digerito dai dipendenti. Una rappresentanza degli operatori, infatti, ieri mattina, ha protestato presso gli uffici della Nebrodi Ambiente (società consortile che si occupa dei servizi ecologici nel comprensorio, per conto, appunto, dell’Ato Me 1), a Capo D’Orlando, in via Trazzera Marina. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, in occasione del recente incontro con il Sindacato, alla presenza del Prefetto, ha ribadito che subito dopo il pagamento della mensilità di novembre verrà corrisposta la tredicesima ed entro il primo marzo verrà pagato il salario di dicembre. Con senso di responsabilità, comunque, già da quando al Sindacato era pervenuta la convocazione da parte del Prefetto, i lavoratori avevano sospeso l’occupazione delle aule consiliari di Sant’Agata e Capo D’Orlando, nonché della sede dell’Ato, per tornare a raccogliere la spazzatura. L’obiettivo di Cgil, Cisl e Uil rimane quello di trovare un’intesa con il gestore del servizio, che – ricordiamo – ha avviato le procedure di licenziamento collettivo, vantando nei confronti dell’Ato Me 1 un credito che adesso ammonterebbe a 25 milioni di euro. Giovedì scorso, è scaduto il termine per il pagamento delle bollette rifiuti relative al primo semestre 2008. Gli introiti verranno utilizzati per il pagamento diretto dei salari arretrati dei lavoratori. Su sollecitazione del Prefetto, nei prossimi giorni, il CdA dell’Ato Me 1 si rapporterà con il Comitato ristretto dei sindaci per cercare di individuare le strategie da mettere in atto al fine di scongiurare il licenziamento degli operatori e stilare un piano di rientro dei debiti maturati dalla società d’ambito nei riguardi del gestore.
Cinzia Scaglione

Armi, minacce, usura: il "Gatto" scarcerato

Convalidato l’arresto e rimesso in libertà con obbligo di firma presso il Commissariato. Questa la decisione del giudice Vincenzo Mandanici nei confronti di Franco Caiolo, 35 anni, santagatese, arrestato l’altro ieri dalla polizia con l’accusa di “porto d’armi abusivo, danneggiamento aggravato e minacce gravi”. Il pm Calogero Ingrillì aveva chiesto la detenzione in carcere, misura rigettata dal giudice. Il processo è stato rinviato a marzo. Caiolo è difeso dall’avvocato Alessandro Pruiti. Il fermo dell’uomo, con numerosi precedenti per rapina, lesioni, minacce, ricettazione, truffa, falsità materiali, spendita di moneta falsa, violazioni di domicilio, è scaturito a seguito della denuncia di due commercianti che si erano rifugiati in Commissariato raccontando di essere scampati alle ire del “Gattu” (soprannome dell’indagato). I due esercenti avevano chiesto una proroga per la restituzione di un prestito di 5 mila euro. Ma, Caiolo sarebbe andato in escandescenze e si sarebbe munito di un coltello con lama 18 centimetri, brandendolo verso i malcapitati e tagliando gli pneumatici dell’autovettura di questi ultimi. Motivi per i quali è stato tratto in arresto. Inoltre, dalla perquisizione personale e dell’abitazione di Caiolo sarebbero stati rinvenuti, rispettivamente, 15 mila euro in contanti, nonché assegni per 25 mila euro e fotocopie di assegni per altri 20 mila euro, due carte di credito e un libro mastro con nominativi di persone (soprattutto commercianti locali) che dovrebbero corrispondergli delle somme. La polizia sta indagando. Tra le ipotesi quella del reato di usura.
Cinzia Scaglione

Fondi per la scuola dirottati sulle strade. Assemblea e protesta al liceo Sciascia.

Umidità sui muri e incrostazioni. Nei giorni scorsi, gli studenti del liceo classico e linguistico “Sciascia” hanno protestato, riuniti in assemblea, per le condizioni di precarietà nelle quali versa l’edificio. Alla manifestazione avrebbe dovuto partecipare anche il presidente della Provincia, Ricevuto. Sono, invece, intervenuti l’assessore alla Pubblica Istruzione, Di Bartolo e l’ingegnere Carditello. E per il comune, il sindaco Mancuso, l’assessore Liotta e il presidente del Consiglio, Travaglia. Presenti anche genitori e docenti. Durante l’assemblea, si è appreso che le somme destinate alla messa in sicurezza dei locali del liceo “Sciascia”, circa 300 mila euro, sono state destinate per interventi di manutenzione e sistemazione di strade. Un provvedimento che ha provocato l’indignazione del consigliere provinciale Giuseppe Miano. Quest’ultimo, nella seduta tenutasi mercoledì scorso a Palazzo dei Leoni, ha posto l’attenzione sulle condizioni strutturali in cui versa questo plesso scolastico. E dichiara: “La Provincia, ancora una volta, ha disatteso gli impegni. Con grande enfasi, si era impegnata ad effettuare sull’istituto gli interventi indispensabili, impegnando una somma di circa 300 mila euro. Come al solito sono state promesse da marinaio, infatti, tranne qualche intervento marginale, nulla è stato fatto. E’ una logica inaccettabile quella di scegliere tra le scuole e le strade, togliendo fondi destinati alla riqualificazione di una struttura scolastica disastrata e pericolosa per destinarli alla sistemazione delle strade. Scontiamo il prezzo di anni di sperpero di risorse, di mancata programmazione degli interventi, di politica clientelare, di strutture e strade lasciate nel più assoluto abbandono. L’Amministrazione Ricevuto, a sei mesi dal suo insediamento, si è adeguata perfettamente!”. L’edificio che ospita il liceo classico-linguistico nasce come fabbricato da adibire a scuola elementare. A distanza di una cinquantina d’anni, oggi è caratterizzato da evidenti carenze strutturali. Sono circa 650, complessivamente, gli studenti, oltre ad una settantina di persone tra personale docente e ausiliario. Ventidue classi si trovano nel plesso scolastico in questione, situato, appunto, in località Cannamelata, altre quattro classi del ginnasio, invece, vengono ospitate in un altro edificio, in via Sardegna, dove, giorni fa, in un’aula destinata a laboratorio, è crollato parte dell’intonaco.
Cinzia Scaglione

13 febbraio, 2009

"Truffa sui finanziamenti dell'Ue", sono scattate quattordici denunce.

Un'indagine meticolosa, andata avanti per mesi e mesi. Poi il finale, con la scoperta di una maxi truffa, per un importo di 6.622.000 di euro, è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Sant'Agata di Militello nel corso di controlli sui finanziamenti concessi nell'ambito dei Fondi Strutturali dell' Unione Europea, previsti nel "P.O.N. Sviluppo Imprenditoriale Locale 2000/2006". Quattordici persone sono state denunciate alla magistratura di Patti. Le ipotesi di reato contestate agli indagati sono, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa aggravata per ii conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale commessa dal privato, falsità in scrittura privata e frode fiscale. L'attività illecita, che ha visto coinvolte dieci imprese operanti nella fascia tirrenica del rnessinese, è stata posta in essere da un unico nucleo familiare che, attraverso cinque società gestite direttamente o attraverso l'interposizione di altre persone fisiche compiacenti, ha richiesto e, in alcuni casi, ottenuto contributi comunitari e nazionali, mediante l'emissione e I'utilizzazione di fatture false, poi presentate al Ministero dello Sviluppo Economico, per oltre 14 milioni di euro. Attraverso accertamenti bancari e I'analisi della documentazione riferibile alle società coinvolte nella truffa, che avrebbero dovuto realizzare opifici industriali nei settori della nautica da diporto e della fabbricazione di articoli in plastica, le Fiamme Gialle hanno scoperto un disegno crirninoso realizzato mediante l' utilizzo di falsa documentazione contabile ed extra contabile, movimentazioni finanziarie artificiosamente attuate per giustificare costi sostenuti, fittizi apporti di capitale ed acquisto di terreni nella zona industriale di Milazzo. L'attività investigativa, durata circa un anno, ha permesso di accertare, oltre all'indebita richiesta di finanziamenti pubblici per oltre 6.622.000 euro di cui 987.850 già erogati, anche violazioni in materia fiscale. Sono stati infatti proposti per il recupero a tassazione elementi negativi di reddito non deducibili per oltre 2.000.000 di euro, di Iva dovuta per oltre tre milioni ed accertati indebiti rimborsi Iva per quasi 235.000 euro. (Cinzia Scaglione)

Arma abusiva e minacce e "u iattu" finisce in manette.

Arrestato dalla polizia con l’accusa di “porto d’armi abusivo, danneggiamento aggravato e minacce gravi” il santagatese Franco Caiolo, 35 anni, meglio conosciuto come “Il Gatto”, attenzionato dalle forze dell’ordine e con numerosi precedenti (rapina, lesioni, minacce, ricettazione, truffa, falsità materiali, spendita di moneta falsa, violazioni di domicilio). Ma, non è tutto, perché a seguito della perquisizione personale e presso l’abitazione, gli agenti hanno scoperto un presunto giro presumibilmente di usura ai danni soprattutto di commercianti santagatesi. Anche se non si escludono altre ipotesi. L’indagine è scaturita dal racconto di due commercianti locali, padre e figlio, E.F., 65 anni e A.F., 35 anni, che lo scorso mercoledì sera, impauriti, si sono rifugiati in Commissariato.
Dopo essere stati sentiti dall’ispettore capo Vincenzo Ciacio e dal sovrintendente Giovanni Cascio, della polizia anticrimine, sono scattati gli accertamenti, sotto il coordinamento del dirigente Francesco Picardi. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, i due commercianti si sarebbero recati da Caiolo nel tentativo di differire la restituzione di un prestito ricevuto dallo stesso, essendo in difficoltà economiche. Avrebbero dovuto pagare due rate, complessivamente di 5 mila euro. La discussione sarebbe avvenuta sotto casa del “Gatto”, in via Magenta, a bordo della Fiat Brava degli esercenti. Caiolo, però, sarebbe andato in escandescenze. Sceso dall’auto, si sarebbe recato nel proprio appartamento per prendere un coltello con lama da taglio di 18 centimetri. Sceso, lo avrebbe brandito contro i due commercianti, tagliando poi gli pneumatici dell’auto. Da qui la fuga verso il Commissariato. Gli agenti hanno perquisito l’abitazione, rinvenendo il coltello riconosciuto dai due malcapitati. Con il parere del sostituto procuratore Gaetano Scollo, Caiolo è stato tratto in arresto. Prima di essere rinchiuso in camera di sicurezza, è stato perquisito. Ed ecco la sorpresa. Nella tasca del giubbotto, sono stati trovati 15 mila euro in contanti. I soldi sono stati sequestrati e gli ufficiali di polizia giudiziaria sono tornati presso l’abitazione per una nuova perquisizione, rinvenendo numerosi assegni e la matrice di un carnet consumato, due carte di credito e un libro mastro con nominativi di persone e accanto riportati una serie di importi da corrispondere. Gli assegni ammontano a circa 25 mila euro. Rinvenute anche numerose fotocopie di altri assegni, per circa 20 mila euro. Le indagini sono ancora in corso. “Auspichiamo una collaborazione fattiva da parte di tutti coloro che hanno intrattenuto rapporti di natura economica con Caiolo”, dichiara il vice questore Picardi. Intanto, oggi, si terrà il processo per direttissima.
Cinzia Scaglione

Sant'Agata Militello. Pagato il salario di novembre, ripresa la raccolta dei rifiuti.

Terminata mercoledì scorso l’occupazione consiliare, i lavoratori del servizio rifiuti hanno ripreso la raccolta dell’immondizia. L’Ato ha pagato lo stipendio di novembre e questa mattina dovrebbe emettere gli assegni relativi al pagamento della tredicesima. Il salario di dicembre dovrebbe essere retribuito entro il primo marzo. Resta, però, ancora da affrontare la questione riguardante le procedure di licenziamento avviate dall’Ati nei confronti dei 180 dipendenti. Ieri mattina, i rappresentanti sindacali di Cgil (Latino, Triglia), Cisl (Emanuele, Cambria) e Uil (Musca, Lo Tronto) e una rappresentanza dei lavoratori hanno incontrato il Prefetto, alla presenza del presidente dell’Ato Me 1, Trifilò, dei rappresentanti della Nebrodi Ambiente (Filippi e Carrello), della Fasteco (Paterniti e Fiasconaro) e del presidente della Messina Ambiente (Dalmazio). “Il Prefetto ha apprezzato che gli operatori sono tornati a lavorare – afferma Emanuele – e grazie alla sua mediazione non andranno incontro a provvedimenti disciplinari”. In merito al licenziamento, l’Ati sarebbe disposta a fare un passo indietro solo a fronte di un piano di rientro concreto da parte dell’Ato Me 1, nei confronti del quale vanta un credito piuttosto consistente.
Cinzia Scaglione

12 febbraio, 2009

Nebrodi Ambiente, si paga uno dei 4 salari ai dipendenti.

Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha dato mandato per il pagamento di uno dei quattro salari arretrati rivendicati, di diritto, dai 180 lavoratori addetti ai servizi ecologici. Tra ieri pomeriggio e questa mattina, gli assegni, emessi in base agli elenchi consegnati alla società d’ambito da parte del gestore del servizio, dovrebbero essere stati incassati. Oggi, scade il termine di pagamento delle bollette rifiuti relative al primo semestre 2008. Il presidente dell’Ato ribadisce agli utenti di versare l’importo dovuto direttamente presso il Credito Siciliano, per evitare i tempi di accredito e potere girare le somme racimolate direttamente agli operatori. Quindi, in relazione alla disponibilità di cassa, l’Ato procederà al pagamento della tredicesima. Successivamente e, comunque entro il primo marzo, sempre in base alle somme che verranno man mano introitate e connesse al flusso di fatturazione già emesso, verrà pagato lo stipendio di dicembre.
Un impegno fatto mettere a verbale durante la scorsa riunione avuta con i rappresentanti sindacali zonali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca, nonché gli Rsa. Ed è stato lo stesso presidente dell’Ato Me 1 a darne comunicazione ai lavoratori, ieri mattina, nell’aula consiliare, dove continua l’assemblea permanente. Per quanto riguarda la rescissione del contratto richiesta dal gestore, i rappresentanti dell’Ato riferiscono che “sono in corso le valutazioni giuridiche ed economiche per formulare una proposta per confutare l’atto stragiudiziale”. Di concerto con i legali e il comitato ristretto dei sindaci verranno attuate le dovute strategie, anche in riferimento all’avviata procedura di licenziamento collettivo. Il presidente dell’Ato Me 1 ha invitato i lavoratori a riprendere il servizio di raccolta dei rifiuti, che ormai abbondano sulle strade. Ma, gli operatori non intendono cessare la protesta. Potrebbero essere garantiti solo i servizi essenziali. Il Sindacato lamenta la chiusura da parte della Nebrodi Ambiente e della consociata Fasteco per trovare una soluzione. Viene ribadita anche la necessità di intervenire in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (visite mediche, d.p.i. – dispositivi di protezione individuale, manutenzione agli automezzi, ecc.). I rapporti tra Ato e gestore sono ormai solo di natura legale. Ma, il Sindacato intende continuare a “dialogare per poter trovare ogni possibile soluzione, anche tampone, ai problemi di salario e di salvaguardia dei posti di lavoro”. E sollecita un intervento urgente da parte del Prefetto, “per evitare ricadute economiche e sociali negative, problemi igienico-sanitari e dare sollievo alle famiglie dei lavoratori, ormai ridotte sul lastrico”.
Cinzia Scaglione

Strada chiusa per i lavori di completamento della chiesa San Francesco. Protesta dei cittadini.

Dopo oltre undici anni, da un paio di giorni sono iniziati i lavori per il completamento della chiesa “San Francesco d’Assisi”, in contrada San Bartolomeo. La ditta aggiudicataria dell’intervento ha attivato il cantiere. Tuttavia, è stata chiusa al transito veicolare la strada adiacente il costruendo fabbricato e che collega la via Medici (strada statale 113) con la zona dove è situata la sede dell’istituto tecnico industriale “Torricelli” e che consente di accedere direttamente alla via Campidoglio. La chiusura di questa via di collegamento ha subito scatenato le lamentele dei residenti della zona. Proteste raccolte dal sindaco Bruno Mancuso, che si è già rapportato con i rappresentanti della ditta al fine di trovare una soluzione idonea. I lavori di costruzione della chiesa San Francesco iniziarono nel 1997. E’ stato possibile riprendere l’intervento a seguito di un finanziamento di 3 milioni di euro concesso all’amministrazione comunale, lo scorso anno, con delibera di giunta regionale. Il parroco Gaetano Franchina da anni si batte affinché la comunità possa usufruire, in tempi brevi, di spazi adeguati, dal momento che la vicina chiesetta Santa Lucia può accogliere non più di 300 persone e i ragazzi si riuniscono in sacrestia. Il coordinatore del movimento parrocchiale giovanile Santa Lucia, Andrea Sturniolo, aveva anche promosso una raccolta firme, presentata presso l’assessorato regionale competente.
Cinzia Scaglione

Sant'Agata Militello. Fiera storica di Aprile, la data è stata posticipata dal 14 al 18.

E’ già in moto la macchina organizzativa per la preparazione della tradizionale fiera storica di aprile. Ieri mattina, l’assessore al Commercio, nonché vice sindaco, Calogero Pedalà, ha incontrato l’ispettore Vincenzo Masetta (dell’ufficio commercio della polizia municipale). Quest’anno, a causa della vicinanza della festività di “Pasquetta”, che ricade il 13 aprile, lo svolgimento della manifestazione verrà posticipato. Quindi, non avrà luogo nei consueti 14 e 15 aprile, ma slitterà a sabato 18 e domenica 19. Domani, a Palazzo Crispi, si riunirà la Commissione aree pubbliche per l’ok definitivo. La zona del lungomare è interessata dai lavori di riqualificazione, grazie ai quali è stata ricavata una piazzuola. L’amministrazione intende salvaguardare l’area. Ma, questo comporterebbe la riduzione di una cinquantina di postazioni. Così, chiede la collaborazione dei rappresentanti sindacali di categoria, al fine di variare, di concerto con gli ambulanti, la collocazione di alcuni stand, che andrebbero ad insediarsi nell’altra estremità dell’estensione della fiera, lato Messina. Verrà, quindi, occupata, oltre alla parte centrale della via Cosenz e del viale della Regione Siciliana, la strada adiacente alla villa Falcone e Borsellino. Per quanto riguarda, invece, il mercato settimanale, che si svolge ogni martedì in località Calarco, l’assessore Pedalà comunica che, qualora la protesta dei lavoratori del servizio rifiuti si protrarrà, martedì prossimo il mercato non avrà luogo, per motivi igienico-sanitari.
Cinzia Scaglione

11 febbraio, 2009

Sosta selvaggia e traffico rallentato a Sant'Agata Militello.

Rallentamenti del traffico e ingorghi nel centro urbano. Gran parte della responsabilità è legata alla sosta selvaggia che caratterizza soprattutto l’area compresa tra le piazze Vittorio Emanuele e Duomo, dove ricadono attività commerciali e uno studio medico. Bisogna considerare che è una zona contraddistinta da viuzze, per di più sistematicamente ostruite da autovetture parcheggiate in divieto di sosta. Il transito veicolare, quindi, è quotidianamente compromesso. E se da un lato risulta difficoltoso scorrere lungo le stradine parallele alla via San Giuseppe, dall’altro è un’impresa impossibile riuscire a fare le manovre di svolta per imboccare, dalla via Pace, le vie di collegamento con la zona che gravita attorno a piazza Duomo. Infatti, le auto parcheggiate fino all’estremità degli incroci impediscono agli automobilisti di svoltare verso destra, non essendoci spazio sufficiente. Ma, quel che è più riprovevole è la non curanza di chi arriva, addirittura, a lasciare in sosta la propria autovettura proprio in mezzo all’incrocio o alla carreggiata, allontanandosi per sbrigare qualche commissione. Così, l’automobilista che sopraggiunge è costretto ad aspettare che il proprietario della macchina “abbandonata” ritorni a bordo della stessa. E quindi, “tocca aspettare”. Infine, nella piazzuola situata alle spalle di Palazzo Crispi le autovetture vengono lasciate in doppia fila, chiudendo di fatto il passaggio a coloro che devono uscire dall’area di parcheggio.
Cinzia Scaglione

Sant'Agata Militello. Spazzatura, ferma la raccolta. E' emergenza igienico-sanitaria. Solidarietà di Calanna, presidente provinciale del PD .

I sindaci dei comuni ricadenti nel comprensorio dell’Ato Me 1 sono ancora in attesa di essere convocati dal presidente della Regione, per cercare di far rientrare l’emergenza igienico sanitaria determinata dalla sospensione del servizio di raccolta rifiuti e arginare la crisi finanziaria dell’Ato Me 1. Ma, la notizia che probabilmente oggi avrebbe dovuto svolgersi la riunione non ha trovato riscontro nei fatti. Intanto, i rifiuti continuano ad accumularsi a ridosso dei cassonetti e ai margini delle strade, con il conseguente propagarsi del cattivo odore. Di sicuro, fino a quando non otterranno il pagamento dei quattro salari arretrati, i 180 lavoratori della società consortile che si occupa dei servizi ecologici sul territorio, nei confronti dei quali sono state avviate le procedure di licenziamento, continueranno la protesta.
Prosegue, infatti, l’occupazione dell’aula consiliare e della sede dell’Ato. Ieri mattina, il presidente provinciale del PD, Francesco Calanna, ha portato la propria solidarietà agli operatori, recandosi a Palazzo Crispi. “Bisogna assumersi le responsabilità di ciò che è avvenuto in questi anni – dichiara - a partire dal fondo di rotazione che questo Ato, a differenza di altri, che ha ottenuto. Allora mi impegnai personalmente, riuscimmo ad ottenere questa sorta di prestito di 16 milioni di euro. Bisognava, però, assumere atteggiamenti virtuosi per mettere in sesto la società d’ambito. E con una transazione, rivedere il rapporto con la società che gestisce il servizio, perché non tutti i servizi sono garantiti. Significava così ridurre i costi. Inoltre, occorreva rivedere la tariffazione sulla base di un criterio più equo, ovvero far pagare tutti per pagare meno”. Questo avrebbe messo gli utenti in condizione di pagare. Di contro, invece, l’Ato non incassa e non può pagare la società aggiudicataria del servizio, che a sua volta non può pagare i lavoratori. Urge, dunque, che il governo regionale adotti il disegno di legge, già approvato trasversalmente in Commissione, che prevede un sistema di rientro dei debiti delle società d’ambito.
Secondo Calanna, nelle more che vengano attivati i termovalorizzatori e gli impianti di compostaggio, occorre mettere in rete le discariche comunali, in quanto il conferimento dei rifiuti, oggi, incide nella misura del 50 per cento sul costo complessivo del servizio di raccolta e smaltimento.
Cinzia Scaglione