18 febbraio, 2009

Il sindacato contro la proposta dell'Asl5. "L'ospedale del distretto non si tocca".

“Difendiamo l’ospedale e il distretto sanitario di Sant’agata Militello”. Tornano a far sentire la propria voce a difesa del locale nosocomio i rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca. La proposta dell’Asl 5 Me relativa alla riorganizzazione e rimodulazione dei servizi sanitari della provincia di Messina andrebbe a discapito della collettività nebroidea, non tenendo conto dei criteri di omogeneità, delle prestazioni rese e della peculiarità territoriali dettate dalle linee guide regionali. Tra l’altro, non sarebbe stata condivisa e valutata dalla Conferenza dei sindaci del distretto sanitario n. 31 (di cui Sant’Agata è ente capofila). Risulta ingiustificata la soppressione di reparti come Chirurgia, Cardiologia e Utic –Unità terapia intensiva coronarica, che rimarrebbero solo servizi di emergenza, con il conseguente accorpamento ad altri nosocomi, nonché lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata Militello verso altri territori.
Il Sindacato evidenzia, così, alcuni dati dell’attività dell’ospedale: 450 ricoveri in day hospital, 540 ricoveri ordinari di cui il 75 per cento per infarto del miocardio acuto, 370 visite mensili ambulatoriali con ricorso ad elettrocardiogramma, oltre 10 test ergometrici mensili, 25 esami mensili holter-elettrocardiogramma e 25 esami mensili holter-pressorie. “Di fronte a risultati di tale importanza – sottolineano Latino, Emanuele e Musca, in un comunicato stampa - è invece necessario dotare la struttura di altre attrezzature di completamento, come l’emodinamica, che sicuramente oltre a garantire un sicuro e pronto intervento, eviterebbe la mobilità verso altre province e nel contempo rappresenterebbe un risparmio economico sia per la spesa sanitaria che per i cittadini-utenti”. E aggiungo: “di contro, risultano inutilizzate varie attrezzature che rappresentano anche una distrazione di denaro pubblico. Praticamente viene vanificato anche l’impegno e il lavoro portato avanti dalle qualificate professionalità che nel tempo, lentamente, hanno preferito trasferirsi in altri nosocomi”. A loro avviso, inoltre, è inaccettabile la duplicazione di reparti in nosocomi attigui o che distano pochi chilometri l’uno dall’altro (Milazzo – Barcellona – Patti) a discapito dell’ospedale di Sant’Agata Militello, in posizione strategica e centrale rispetto al territorio nebroideo, che, purtroppo, però, non ha goduto della necessaria autorevolezza politica a difesa dell’utenza.

Cinzia Scaglione

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