13 febbraio, 2009

Arma abusiva e minacce e "u iattu" finisce in manette.

Arrestato dalla polizia con l’accusa di “porto d’armi abusivo, danneggiamento aggravato e minacce gravi” il santagatese Franco Caiolo, 35 anni, meglio conosciuto come “Il Gatto”, attenzionato dalle forze dell’ordine e con numerosi precedenti (rapina, lesioni, minacce, ricettazione, truffa, falsità materiali, spendita di moneta falsa, violazioni di domicilio). Ma, non è tutto, perché a seguito della perquisizione personale e presso l’abitazione, gli agenti hanno scoperto un presunto giro presumibilmente di usura ai danni soprattutto di commercianti santagatesi. Anche se non si escludono altre ipotesi. L’indagine è scaturita dal racconto di due commercianti locali, padre e figlio, E.F., 65 anni e A.F., 35 anni, che lo scorso mercoledì sera, impauriti, si sono rifugiati in Commissariato.
Dopo essere stati sentiti dall’ispettore capo Vincenzo Ciacio e dal sovrintendente Giovanni Cascio, della polizia anticrimine, sono scattati gli accertamenti, sotto il coordinamento del dirigente Francesco Picardi. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, i due commercianti si sarebbero recati da Caiolo nel tentativo di differire la restituzione di un prestito ricevuto dallo stesso, essendo in difficoltà economiche. Avrebbero dovuto pagare due rate, complessivamente di 5 mila euro. La discussione sarebbe avvenuta sotto casa del “Gatto”, in via Magenta, a bordo della Fiat Brava degli esercenti. Caiolo, però, sarebbe andato in escandescenze. Sceso dall’auto, si sarebbe recato nel proprio appartamento per prendere un coltello con lama da taglio di 18 centimetri. Sceso, lo avrebbe brandito contro i due commercianti, tagliando poi gli pneumatici dell’auto. Da qui la fuga verso il Commissariato. Gli agenti hanno perquisito l’abitazione, rinvenendo il coltello riconosciuto dai due malcapitati. Con il parere del sostituto procuratore Gaetano Scollo, Caiolo è stato tratto in arresto. Prima di essere rinchiuso in camera di sicurezza, è stato perquisito. Ed ecco la sorpresa. Nella tasca del giubbotto, sono stati trovati 15 mila euro in contanti. I soldi sono stati sequestrati e gli ufficiali di polizia giudiziaria sono tornati presso l’abitazione per una nuova perquisizione, rinvenendo numerosi assegni e la matrice di un carnet consumato, due carte di credito e un libro mastro con nominativi di persone e accanto riportati una serie di importi da corrispondere. Gli assegni ammontano a circa 25 mila euro. Rinvenute anche numerose fotocopie di altri assegni, per circa 20 mila euro. Le indagini sono ancora in corso. “Auspichiamo una collaborazione fattiva da parte di tutti coloro che hanno intrattenuto rapporti di natura economica con Caiolo”, dichiara il vice questore Picardi. Intanto, oggi, si terrà il processo per direttissima.
Cinzia Scaglione

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