10 febbraio, 2009

Sant'Agata di Militello. Ospedale, l'Asl5 è decisa a tagliare diversi reparti. Presentato un piano all'assessorato regionale.

Preoccupazione ha suscitato tra la cittadinanza e nello stesso sindaco Bruno Mancuso la notizia di una riorganizzazione dei servizi sanitari a discapito dell’ospedale. Sarebbe stato presentato dai vertici dell’Asl 5 all’assessorato regionale della Sanità un piano di rimodulazione che prevede la soppressione di alcuni reparti con accorpamenti in nosocomi vicini e lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata verso quello di Patti. “Se la notizia fosse vera – dichiara il sindaco Mancuso – sarebbe un ulteriore, intollerabile atto di prevaricazione dei responsabili della Sanità messinese nei confronti del territorio e dei cittadini dei Nebrodi e un ulteriore maldestro tentativo di depotenziamento dell’ospedale e del relativo distretto sanitario”. In pratica, gli 80 mila abitanti dei Nebrodi (tale è il bacino di utenza di riferimento, con cifre che superano i 100 mila utenti durante il periodo estivo) verrebbero privati del più elementare diritto alla salvaguardia della propria vita. In particolare, nella proposta si parlerebbe della soppressione del reparto di Cardiologia e dell’Utic-Unità terapia intensiva coronaria, inaugurata in pompa magna nel 2005 dall’allora ministro della Sanità, onorevole Storace. Sarebbe una scelta illogica dal momento che sono stati acquistati i monitor multiparametrici e che potrebbe essere avviato il connesso servizio di emodinamica (non presente neanche all’ospedale di Patti), grazie ad una promessa di donazione, da parte dei cavalieri di Malta, di 100 mila euro per l’acquisto di un intensificatore di brillanza. La cosa scandalosa è che a tutt’oggi, nonostante i soldi spesi in attrezzature, l’alta incidenza di cardiopatie, soprattutto ischemiche, nella nostra zona e la presenza di risorse umane qualificate (ricordiamo che il responsabile della Cardiologia è il dottore Mario Iudicello), l’Utic non sia stata attivata per la mancata emanazione di un semplice provvedimento regionale. In rappresentanza dei sindaci dei Nebrodi, Mancuso preannuncia l’attuazione di ogni forma di protesta a difesa dell’ospedale e del diritto alla salute dei cittadini del comprensorio. E chiede alle organizzazioni sindacali e ai deputati regionali del Messinese di attivarsi. Presto, verrà convocata la Conferenza dei sindaci, invitando il direttore generale dell’Asl 5 Me, Furnari, per i dovuti chiarimenti.
Cinzia Scaglione

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