13 febbraio, 2009

"Truffa sui finanziamenti dell'Ue", sono scattate quattordici denunce.

Un'indagine meticolosa, andata avanti per mesi e mesi. Poi il finale, con la scoperta di una maxi truffa, per un importo di 6.622.000 di euro, è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Sant'Agata di Militello nel corso di controlli sui finanziamenti concessi nell'ambito dei Fondi Strutturali dell' Unione Europea, previsti nel "P.O.N. Sviluppo Imprenditoriale Locale 2000/2006". Quattordici persone sono state denunciate alla magistratura di Patti. Le ipotesi di reato contestate agli indagati sono, a vario titolo, di associazione per delinquere, truffa aggravata per ii conseguimento di erogazioni pubbliche, falsità materiale commessa dal privato, falsità in scrittura privata e frode fiscale. L'attività illecita, che ha visto coinvolte dieci imprese operanti nella fascia tirrenica del rnessinese, è stata posta in essere da un unico nucleo familiare che, attraverso cinque società gestite direttamente o attraverso l'interposizione di altre persone fisiche compiacenti, ha richiesto e, in alcuni casi, ottenuto contributi comunitari e nazionali, mediante l'emissione e I'utilizzazione di fatture false, poi presentate al Ministero dello Sviluppo Economico, per oltre 14 milioni di euro. Attraverso accertamenti bancari e I'analisi della documentazione riferibile alle società coinvolte nella truffa, che avrebbero dovuto realizzare opifici industriali nei settori della nautica da diporto e della fabbricazione di articoli in plastica, le Fiamme Gialle hanno scoperto un disegno crirninoso realizzato mediante l' utilizzo di falsa documentazione contabile ed extra contabile, movimentazioni finanziarie artificiosamente attuate per giustificare costi sostenuti, fittizi apporti di capitale ed acquisto di terreni nella zona industriale di Milazzo. L'attività investigativa, durata circa un anno, ha permesso di accertare, oltre all'indebita richiesta di finanziamenti pubblici per oltre 6.622.000 euro di cui 987.850 già erogati, anche violazioni in materia fiscale. Sono stati infatti proposti per il recupero a tassazione elementi negativi di reddito non deducibili per oltre 2.000.000 di euro, di Iva dovuta per oltre tre milioni ed accertati indebiti rimborsi Iva per quasi 235.000 euro. (Cinzia Scaglione)

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