20 febbraio, 2009

Centro musicale senza fondi. Il direttore dell'Associazione musicale "G. Verdi" si dimette per protesta.

Si dimette dal direttivo dell’associazione musicale “G. Verdi” il maestro Antonio Artino, direttore del Corpo bandistico “Città di Sant’Agata Militello” e docente del Centro Studi Musicale. “Getta la spugna” in segno di protesta contro le istituzioni che non sostengono una realtà musicale locale che sforna giovani talenti e conta, ad oggi, 150 iscritti. Difficoltà economiche e mancanza di spazi adeguati rischiano di cancellare una prolifera officina artistica, che, nel corso degli anni, è andata perfezionando e incrementando le proprie attività di promozione culturale e di insegnamento, calamitando sul territorio l’attenzione di tanti giovani. Un centro studi, ma anche un luogo di aggregazione e socializzazione. La banda musicale, composta da 55 elementi, si è distinta in competizioni internazionali, rappresentando uno strumento di crescita artistica per ragazzi come Andrea D’Amico ed Enzo Giuffrida, artisti che si sono affermati a livello nazionale. Il primo fa parte dell’organico effettivo dell’orchestra del Maggio Fiorentino (vincitore del concorso “Secondo trombone stabile”, primeggiando sui trenta partecipanti di diverse nazioni selezionati) e il secondo, clarinettista, è entrato recentemente nella banda della Polizia di Stato. Musicisti di fama internazionale sono arrivati nella cittadina per tenere Master class di perfezionamento strumentale, frequentati da allievi provenienti da diverse parti d’Italia. Purtroppo, però, per continuare a mantenere in vita una straordinaria realtà musicale come quella creata dall’associazione Verdi non basta la professionalità e la passione di chi vive per e con la musica. Ci vogliono anche soldi e spazi adeguati. I primi, contributi-chimera, secondo quanto riferito dallo stesso maestro Artino, sono stati promessi più volte da Comune, Provincia e Regione. Per quanto riguarda gli spazi dove poter operare, attualmente l’associazione Verdi usufruisce del primo piano del Museo dei Nebrodi. L’amministrazione comunale già da tempo si è impegnata a mettere a disposizione dei musicisti anche il piano terra della struttura, ovvero la sala-congressi. Il maestro Artino si era infatti attivato per far diventare il Centro studi musicale anche sezione di Conservatorio, prendendo contatti con la sede di Siracusa e con docenti qualificati. Inoltre, aveva l’intenzione di realizzare una sala di registrazione affinché i gruppi musicali del territorio potessero esprimersi e creare un archivio audio documentaristico. Progetti rimasti in sospeso per troppo tempo. Adesso, Artino dice “basta”.
Cinzia Scaglione

4 commenti:

  1. E' scandaloso tutto questo...Una realtà cosi bella e non valorizzata è una grande perdita per il paese e per tutti i Nebrodi..

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  2. Com'è possibile che tutto debba dipendere dai contributi del comune, provincia, regione? Con questi chiari di luna non sarebbe il caso di trovare "risorse" che non siano i sussidi pubblici? Boh!

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  3. la creatività di tanti giovani è soffocata!

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  4. cosa sono i chiari di luna?

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