24 febbraio, 2009

L'ospedale di Sant'Agata di Militello rischia il ridimensionamento. Scatta l'allarme per medici e cittadini.

Continua a rimanere alta l’attenzione sull’ospedale, che rischia di andare incontro ad un ridimensionamento nell’ambito della paventata ipotesi avanzata in sede regionale dall’Asl 5 Me. Qualora la notizia venisse confermata, il locale nosocomio, che serve un’utenza di oltre 85 mila abitanti del comprensorio nebroideo, subirebbe una rimodulazione dei servizi sanitari, con accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (si parla di Chirurgia e Cardiologia) e lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata Militello verso altri territori. Un piano che ha messo in allarme medici e cittadini.
Si sta costituendo, infatti, il Comitato “Salviamo l’ospedale”, che ha già organizzato la prima manifestazione pubblica, tenutasi l’altra sera, in piazza Vittorio Emanuele. Ad avviare la discussione sono stati i medici dell’ospedale Giuseppe Miano (consigliere provinciale PD) e Antonino Lo Cicero (coordinamento locale circolo PD). Presenti in piazza anche diversi sindaci del territorio e consiglieri provinciali. Il costituendo Comitato ha ribadito che, nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi finalizzata a migliorare e differenziare l’offerta sanitaria, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti. Sarebbe una scelta innanzitutto antieconomica per l’azienda, dal momento che gli utenti del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerebbero verso Cefalù. D’altronde, si tratterebbe di un’estensione territoriale di oltre 80 chilometri. Riferendosi, dunque, ai bisogni dell’utenza e alla centralità della cittadina, in posizione strategica rispetto al comprensorio nebroideo, il costituendo Comitato lancia questa proposta: “che le comunità locali e i sindaci del distretto si attivino per identificare sul territorio un sito idoneo per far nascere una struttura ospedaliera importante”. Per il sindaco di Capo D’Orlando Enzo Sindoni, intervenuto alla manifestazione, lo spostamento di alcuni servizi territoriali da Sant’Agata a Patti significherebbe penalizzare migliaia di cittadini che andrebbero incontro a disagi di maggiori costi, tempi e distanza per esercitare il diritto alla salute. Inoltre, la soppressione di reparti ospedalieri come Cardiologia e Unità Coronarica comprometterebbe la salvaguardia della vita degli utenti dei Nebrodi. E sottolinea: “l'omogeneità infrastrutturale di questo comprensorio và al di là della definizione territoriale del distretto sanitario. Il diritto alla salute e la qualità della vita dei cittadini dei Nebrodi non possono essere sacrificati a favore di logiche diverse da quelle dell'interesse dei cittadini stessi”.
Cinzia Scaglione
Nella foto: un momento della manifestazione tenutasi in piazza Vittorio Emanuele.

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