Notizie da Sant'Agata di Miltello . Commenti . Rassegna Stampa
02 giugno, 2009
Comizi (Alla napoletana o cinque stagioni ? )
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01 giugno, 2009
Interessante convegno al "Castello Gallego" organizzato dal "Lions Club" di Sant'Agata Militello
"Creare una cultura della legalità nei giovani". Incontro con gli studenti promosso dall'Associazione Commercianti e Imprenditori Santagatesi.
Nelle foto : (da sinistra), Grimaldi, Indriolo, Scandurra e D’Amico.
Assoluzione confermata dalla Cassazione per 11 consiglieri comunali di Sant'Agata Militello.
Sant'Agata di Militello. Comitato pro Ospedale Nebrodi, raccolte oltre ventimila firme.
Sono i rappresentanti del Comitato pro ospedale dei Nebrodi e dei Comitati permanenti sorti nei 18 comuni del distretto socio-sanitario, nonché l’Acis (associazione commercianti e imprenditori santagatesi), l’associazione giovani orlandini liberi, l’Avol San Leone onlus (di Longi), i rappresentanti sindacali zonali di Cgil, Cisl e Uil e un gruppo di sindaci del comprensorio, riuniti, ieri mattina, nel salone dell’istituto Sacro Cuore. Finora, hanno raccolto circa 20 mila firme. I dati più significati nella cittadina (quasi 5 mila firme), ad Acquedolci (2 mila e 500 firme), ad Alcara Li Fusi (mille e cento firme), a Capo D’Orlando (800 firme) e a Longi (551 firme). Hanno sottoscritto apposito documento da trasmettere alla Regione, chiedendo una visita dell’assessore regionale alla Sanità, un confronto con il Comitato dei sindaci e la constatazione diretta degli interventi necessari per rendere funzionale il locale nosocomio. “Un sopralluogo dell’assessore regionale è necessario – sottolinea uno dei promotori dell’iniziativa, il cardiologo Salvatore Oriti - per verificare le nostre richieste e quanto già sollecitato dai comuni con apposite delibere di Giunta”. “Continueremo a raccogliere firme – afferma il presidente del Comitato promotore, Antonino Vasi – potremo anche arrivare a 25-26 mila firme. Il nostro obiettivo è salvare l’ospedale, puntando all’attivazione di 4 posti di Utic e della Rianimazione, servizi di vitale importanza per il territorio. A tal proposito, voglio raccontare la mia esperienza personale. Il 10 dicembre del 2003, ho avuto un infarto e sono vivo grazie all’ospedale di Sant’Agata. Avevamo fatto una battaglia per ottenere l’Utic, sebbene solo sulla carta. L’allora ministro della Salute Storace era persino venuto ad inaugurare quei 4 posti che oggi rivendichiamo. Inoltre, da una certa politica ci sono stati sottratti anche 4 posti di Rianimazione. L’ospedale si salva solo se ci saranno questi servizi. La politica deve riflettere su questa raccolta di firme. Il nostro Comitato è apolitico e vuole essere di supporto ai sindaci per raggiungere questo obiettivo. Spero che l’assessore regionale alla Sanità firmi questo decreto, altrimenti potremo passare anche ad azioni eclatanti, perché Utic e Rianimazione sono servizi fondamentali. Il fattore tempo è determinate per salvare una vita umana. E per la conformazione del nostro popoloso comprensorio, per le distanze che ci sono tra i 18 comuni, bisogna raggiungere l’ospedale in tempi brevi. Certamente, non abbiamo il tempo di andare né a Patti né a Milazzo o in altri ospedali”. “Non si capisce quale sarà il futuro dell’ospedale – evidenziano i rappresentanti sindacali zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca - i lavori di adeguamento sismico sono sospesi e si parla di un sottodimensionamento. In pratica, siamo abbandonati. Il Sindacato è parte integrante del Comitato e insieme cercheremo di avere un incontro con l’assessore regionale per mantenere i servizi che già ci sono e l’attivazione dell’Utic e della Rianimazione”.
31 maggio, 2009
Sant'Agata Militello. Scattata ieri mattina l'operazione di pulizia del litorale.
30 maggio, 2009
Il 99,9% dello spazio internet risulta praticamente inesplorato dagli utenti. Un internauta europeo, dunque, visita mediamente solo fino a 6 siti web.
Secondo l'ultima indagine realizzata da Survey Shack per Microsoft ben il 99,9% dello spazio internet risulta praticamente inesplorato dagli utenti. Un internauta europeo, dunque, visita mediamente solo fino a 6 siti web nel corso di una sessione di navigazione.
In Italia, il 27% degli naviganti dichiara di fermarsi a 3-4 siti web, mentre un altro 26.7% ne visita al massimo 6 o 7. In generale quello che emerge dalla ricerca è che gli europei stanno guardando solo la superficie della rete, senza utilizzare appieno il potenziale di Internet. I tre quarti (74%) degli intervistati affermano che per ogni 10 siti che visitano, in media sono solo 3 i siti nuovi che scoprono per la prima volta.
E' positivo il fatto che il tempo trascorso su Internet è in aumento: il 25% degli utenti del Vecchio Continente passa online tra le 7 e le 15 ore alla settimana. Da sottolineare il Portogallo e l'Italia: il 76% dei portoghesi e il 73% degli italiani sono costantemente collegati al web. In Italia si naviga in linea con il resto dell'Ue: il 20.8% spende su internet dai 30 minuti a 1 ora al giorno, mentre il 18.4% ha un range compreso tra 1 e 2 ore. Inoltre, il 73.4% si connette alla rete almeno una volta al giorno.
Quando è stato chiesto agli utenti quanto tempo passano in media su notizie, social network, entertainment, shopping, viaggi, giochi, moda, tecnologia e gadget ogni settimana, è emerso che la maggior parte degli europei passano in media 30 minuti a settimana a esplorare in rete le loro aree di interesse.
Fonte Microsoft
29 maggio, 2009
Sant'Agata Militello. Le auto in sosta davanti all'ospedale bloccano la manovra dell'ambulanza.
Un po’ di nervosismo si è raggiunto, poi, quando un utente ha chiesto all’autista dell’ambulanza del 118, con ancora a bordo un malato che giaceva sulla barella, di spostare il mezzo di soccorso per consentirgli di uscire dal parcheggio. Dunque, non solo l’auto del “distratto” cittadino sostava in un piazzale ad esclusivo utilizzo del personale sanitario e dei mezzi di soccorso, creando intralcio, ma addirittura si è arrivati ad una totale non curanza della privacy di chi, sofferente, era in procinto di essere trasferito all’interno del pronto soccorso. Il problema della mancata vigilanza nell’area adiacente l’ospedale è stato più volte segnalato dagli stessi addetti ai lavori, che sovente si trovano in difficoltà nell’espletare le normali operazioni di soccorso a causa della costante presenza di mezzi che ostruisco il passaggio. Così, le ambulanze del 118 rimangono spesso bloccate. L’episodio di ieri e tanti altri inconvenienti verificatisi in precedenza sono stati evidenziati dal personale preposto direttamente alla centrale operativa. Altro disagio per i pazienti, lamentato dai parenti degli stessi, si presenta ogni qualvolta piove, per via della mancanza di una pensilina che protegga le barelle da eventuali precipitazioni. In tali circostanze, i malati trasportati al nosocomio vengono protetti con un telo. In realtà, nel progetto di ristrutturazione di parte dell’ospedale, in corso di attuazione (anche se i lavori sono momentaneamente sospesi), è prevista la realizzazione di una camera calda del pronto soccorso, ovvero di una zona coperta di compensazione tra accesso veicolare e area delle urgenze. Un intervento questo che ci era stato preannunciato, tempo fa, dalla direzione sanitaria dell’ospedale. Ma, ad oggi, non è stato effettuato. D’altronde, per una modifica tecnica, il cantiere è fermo da giorni, in attesa dell’approvazione, da parte del Genio civile, del progetto di variante. La ditta ha persino smontato il ponteggio per usufruirne in un altro cantiere.
28 maggio, 2009
Sant'Agata di Militello. I Comuni offrono assistenza. Due incontri a Palazzo Crispi, sulle aree di "povertà, minori, famiglia e giovani, gli anziani e
Oltre 40 gli anziani da assistere in casa.
*** Il Piano di Zona prevede anche l’integrazione del servizio di assistenza domiciliare agli anziani già erogato dai vari comuni. In base al censimento effettuato dal comune. Nella cittadina vi sono circa 50 bisognosi fissi, tra i quali post-penitenziari e ragazze madri senza reddito. Inoltre, circa 42 anziani che necessitano di assistenza domiciliare. “Adesso il numero si è ridotto – spiega il coordinatore del Gruppo Piano, Pierina Zingales - perché la legge ha stabilito che il servizio di assistenza domiciliare deve essere usufruito in base al reddito. Potrebbe esserci una compartecipazione da parte dell’anziano e, quindi, si è abbassato il numero, perché viene richiesto da chi effettivamente non può pagare”. Tra i servizi da attivare, si pensa anche alle attività integrative lavorative. “Quando si parla di assistenza domiciliare agli anziani - evidenzia l’architetto Zingales – si pensa sempre ad anziani non autosufficienti. Non è sempre così. Ci sono anziani che potrebbero essere impiegati, a fronte di un piccolo contributo, in attività civili. Ne sarebbero felici, perché è un modo per sentirsi ancora utili. Ad esempio, fino a qualche anno fa, operavano nei pressi degli istituti scolastici elementari, per fare attraversare la strada ai ragazzini, oppure andavano a tenere compagnia ad altri anziani non autosufficienti. E’ un’esperienza che vorremmo ripetere, somme a disposizione permettendo”. Una volta sentiti i tavoli di concertazione, il comitato dei sindaci ha il compito di decidere e scegliere i progetti da attuare.