Nella foto a sinistra alcuni componenti dei comitati, in una recente visita a "Rocca Carbone" e, nella seconda foto, il sito dove dovrebbe sorgere la discarica a cioè a pochi metri dal letto del "Torrente Inganno" che delimita i tre territori: Sant'Agata Militello, San Fratello, Acquedolci.
COMUNICATO STAMPA
(con preghiera di pubblicazione)
(con preghiera di pubblicazione)
Comitato Acquedolcese
per una Gestione Oculata dei Rifiuti Solidi Urbani
presso Casa delle Culture
via V. Emanuele II, 3-5 Acquedolci (Me)
Oggetto: Maratona oratoria e raccolta firme in piazza ad Acquedolci.
Sabato 6 e Domenica 7 Novembre in piazza Giovanni Paolo II “Due giornate di mobilitazione con una maratona oratoria e raccolta firme”.
E' questa la decisione del Comitato Acquedolcese che si batte per scongiurare lo scempio ambientale nella valle del Torrente Inganno, a due passi dai centri abitati di Acquedolci, Sant'Agata e San Fratello.
La maratona oratoria si terrà nel centro del paese nebroideo, piazza Giovanni Paolo II (ex distributore) e la raccolta firme all'interno della saletta comunale sita nella stessa piazza.
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La mobilitazione durerà due giorni, sabato 6 Novembre (dalle 16.00 alle 20.00) e Domenica 7 Novembre (dalle 9.00 alle 13.00).
Ai microfoni si alterneranno rappresentanti del Comitato e delle associazioni, movimenti e partiti aderenti e comuni cittadini, oltre ad esponenti dei comitati fratelli di Sant'Agata e San Fratello.
Durante la “Due giorni” acquedolcese verranno distribuiti dai volontari del Comitato i volantini dell'ATO ME1 sulla raccolta differenziata, per incentivare la popolazione alle buone pratiche atte alla riduzione dei rifiuti da conferire in discariche.
“Si deve delucidare le persone alla politica delle 4R per la salvaguardia dell'ambiente” - ha detto l'Ing. Farid Adly, uno dei promotori del Comitato Acquedolcese. “Queste buone pratiche sono state lanciate negli anni 90, ma non vedo campagne istituzionali per dire alla gente: “Riduci, Ripara, Riusa e Ricicla”. Noi ci sostituiremo momentaneamente in questo compito. Per aver meno discariche bisogna attaccare il sistema dei consumi alla radice, ma ciò non avverrà per una sorta di bacchetta magica. Ci vuole l'impegno di tutti”.
Il Comitato acquedolcese, parimenti agli altri due comitati fratelli di Sant'Agata e di San Fratello, non si oppone alla costruzione di discariche; “perché sarebbe una politica da sciocchi”, dicono i suoi esponenti. Chiedono, però, che “la determinazione dei siti dove collocarle sia fatta sulla base delle norme di salvaguardia dell'ambiente e della salute delle persone e che la loro dimensione sia commisurata alla popolazione locale: costruire una megadiscarica nel letto di un torrente non corrisponde di certo a queste norme du buon senso, codificate peraltro in raccomandazioni dell'Unione Europea, in leggi dello Stato italiano e norme e circolari della Regione Siciliana”.
Il Comitato inoltre contesta la gestione privatistica messa in atto per il ciclo dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani e mette in guardia i cittadini da coloro che hanno trovato nella gestione dei rifiuti la gallina dalle uova d'oro.
E gli esempi sotto i nostri occhi non mancano: la cronaca ci ha segnalato di recente gli interventi e le prime conclusioni della Commissione Parlamentare nazionale antimafia nel territorio della Provincia Regionale di Messina.
La raccolta firme acquedolcese è su una petizione popolare da spedire al Presidente della Regione Siciliana, per chiedere una più attenta disamina della vicenda. Si scrive infatti nella petizione:
“La pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, il 13 Agosto 2010, dell'autorizzazione per la megadiscarica di località Carbone, ricadente nel territorio del Comune di Sant'Agata Militello, ma confinante con il Comune di Acquedolci, ci preoccupa e allarma.
I seguenti sottoscrittori, così come di seguito generalizzati, manifestano il loro fermo dissenso avverso tale prospettiva per il rilevante impatto sulla salute dei cittadini e per il degrado ambientale e paesaggistico che verrebbe ad avere una siffatta discarica, se non altro perché tale sito trovasi ubicato a poche decine di metri dal torrente Inganno e a poche centinaia di metri dal mare e andrebbe, secondo il progetto, a servire un bacino di utenza per 260.000 abitanti (corrispondente al doppio della popolazione dei 33 comuni dell'ATO Me1); nel contempo, gli stessi sottoscrittori chiedono che gli Enti e le Istituzioni competenti si adoperino adeguatamente per trovare le soluzioni opportune, perché venga scongiurato un nuovo misfatto che mortificherebbe la cittadinanza e il territorio”.
Il Comitato Acquedolcese è nato dalla convergenza su questo obiettivo di una serie di associazioni, movimenti e partiti politici e su input e incoraggiamento da parte dell'esperienza del Comitato di Sant'Agata Militello, ma anche sulla scia di una vittoriosa esperienza nata proprio ad Acquedolci nel 2005, contro l'impianto di trasferenza della valle del Furiano (in territorio di Caronia).
L'esperienza di lotta, guidata allora dal compianto Rosario Pintagro, recentemente scomparso, aveva dato i suoi frutti perché ha saputo portare in piazza oltre duemila persone, quasi metà della popolazione, per dire no al degrado ambientale.
“Facciamo tesoro di quell'esperienza, perché una società che non ha memoria della propria storia, non avrà futuro”.
I tre comitati, di Acquedolci, San Fratello e Sant'Agata, hanno effettuato all'inizio del mese di Ottobre un sopralluogo nel sito della progettata discarica e allertato le autorità competenti sulle deroghe alle norme di legge che comporterebbe l'attuazione di un simile scempio ambientale. Su questo percorso politico, i 3 Comitati hanno scritto al governo, al Ministero dell'ambiente, alla Protezione Civile nazionale e all'assessorato regionale all'ambiente, per chiedere una maggiore attenzione al caso, anche in vista degli ultimi avvenimenti riguardanti le piogge torrenziali che hanno colpito il territorio e che hanno indotto la Regione siciliana a proclamare per la zona, da Brolo ad Acquedolci (quindi comprendente la valle del torrente Inganno), lo stato di calamità naturale.
La prossima mossa dei 3 Comitati è quella della sensibilizzazione dei deputati nazionali e regionaliall'anomalia della progettata discarica di C/da Rocca Carbone.
Ringraziamo anticipatamente per l'attenzione.
Ufficio Stampa
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