Per i lettori del Blog che non hanno letto la notizia nel quotidiano siciliano e per i lettori, nostri concittadini, non residenti nella nostra provincia e residenti in altre provincie, regioni o nazioni, inseriamo quanto pubblicato oggi dal
Giornale di Sicilia - Edizione Messina -
Cronaca di Sant'Agata Militello
Cronaca di Sant'Agata Militello
*** Partita la raccolta firme contro lo “spostamento del monumento ai caduti”, promossa dal comitato cittadino “Pro.memoria”, presieduto dallo studioso Gaetano Ciuppa e costituito per salvaguardare la memoria storica di Sant'Agata e far valere il proprio punto di vista sui grandi temi che interessano la cittadina. Ieri sono stati allestiti dei tavoli per avviare la petizione popolare in piazza Duomo e presso la galleria del Centro Commerciale “Agorà”. Nei prossimi giorni, invece, la raccolta proseguirà porta a porta, con modalità e tempi che verranno di volta in volta comunicati alla cittadinanza. Secondo il Comitato, la mozione recentemente approvata dal consiglio comunale, relativa appunto allo spostamento del monumento ai caduti nell’area compresa tra le piazze Crispi e Vittorio Emanuele, “risulta equivoca ed ingannevole”.
Nei giorni scorsi, ha avuto luogo un incontro con artisti e componenti della Consulta Cultura, convocato dall’assessore Antonio Scurria, di concerto con il consigliere comunale di maggioranza Nino Giallanza, proprio per vagliare l’orientamento generale della cittadinanza. Ma, il Comitato, del quale fanno parte anche l'architetto Nuccio Lo Castro e lo studente universitario, nonché componente del locale Rotaract Club, Ciro Carroccio, è irremovibile. Come unica soluzione, chiede: “lo spostamento del monumento ai caduti in avanti, nella posizione e nella struttura originaria. Inoltre, che nessuna delle sei palme di piazza Castello venga manomessa o abbattuta”. Inaugurato il 22 Aprile del 1923, il monumento ai caduti era delimitato da una stupenda cancellata e collocato proprio di fronte all’ingresso principale del Comune, sempre sulla piazza ma più adiacente alla via Medici, dalla quale era perfettamente visibile. Nel corso degli anni, poi, è stato oggetto di vari spostamenti e modificazioni. Secondo Ciuppa, l'unico modo per valorizzare il monumento è riportarlo agli antichi splendori, “con quella meravigliosa cancellata e quel basamento, collocando anche un epigrafe con i nomi di coloro che sono caduti nella prima guerra mondiale, in quanto il monumento è stato dedicato a loro”. Soluzione gradita anche dal sindaco Bruno Mancuso, così come dichiaratoci nel corso di una recente intervista.
Cinzia Scaglione
Nei giorni scorsi, ha avuto luogo un incontro con artisti e componenti della Consulta Cultura, convocato dall’assessore Antonio Scurria, di concerto con il consigliere comunale di maggioranza Nino Giallanza, proprio per vagliare l’orientamento generale della cittadinanza. Ma, il Comitato, del quale fanno parte anche l'architetto Nuccio Lo Castro e lo studente universitario, nonché componente del locale Rotaract Club, Ciro Carroccio, è irremovibile. Come unica soluzione, chiede: “lo spostamento del monumento ai caduti in avanti, nella posizione e nella struttura originaria. Inoltre, che nessuna delle sei palme di piazza Castello venga manomessa o abbattuta”. Inaugurato il 22 Aprile del 1923, il monumento ai caduti era delimitato da una stupenda cancellata e collocato proprio di fronte all’ingresso principale del Comune, sempre sulla piazza ma più adiacente alla via Medici, dalla quale era perfettamente visibile. Nel corso degli anni, poi, è stato oggetto di vari spostamenti e modificazioni. Secondo Ciuppa, l'unico modo per valorizzare il monumento è riportarlo agli antichi splendori, “con quella meravigliosa cancellata e quel basamento, collocando anche un epigrafe con i nomi di coloro che sono caduti nella prima guerra mondiale, in quanto il monumento è stato dedicato a loro”. Soluzione gradita anche dal sindaco Bruno Mancuso, così come dichiaratoci nel corso di una recente intervista.
Cinzia Scaglione
Nella foto 1: Gaetano Ciuppa mentre mostra la foto storica del monumento ai caduti, nella posizione originaria.
Nella foto 2: La raccolta firme in piazza Duomo.
Con tutti i problemi che ci sono a S.Agata il consigliere Giallanza vede solo il monumento ai caduti, proprio come nel film Jonny Stecchino dove il problema di Palermo era il traffico.
RispondiEliminaVERGOGNA
G&B
Ma Jonny Stecchino, nn si era preso la banana?
RispondiEliminaIn questa situazione chi l'ha presa la banana?
Si sono presi u sceccu cu tutti i carrubi.
RispondiEliminaG&B
Invito coloro che vorrebbero lo spostamento del monumento in un altro sito per migliorare la visuale del castello ad osservare la foto in alto a dx del sito cirosca; dalla quale si può notare l'abitazione che offusca la visuale del castello. Qualcuno sa dirmi il nome dei governanti dell'epoca che hanno autorizzato questo scempio?
RispondiEliminaSaluti Antonio M.
caro antonio m. l'amministrazione è quella del candidato vicari, presente alla conferenza stampa dell'oipposizione l'atro giorno. il palazzzo è proprietà perdichizzi.
RispondiEliminaRispondo ad Antonio M.
RispondiEliminaL'altro edificio che impedisce dal lungomare la visibilità del Castello è quello degli eredi delle sorelle Munafò. Un congiunto era orefice e aveva il negozio in una stanza sotto il Municipio. L'erede attuale è qualcuno della famiglia Trusso. In che epoca è stato autorizzato e costruito? Sotto quale amministrazione? Questo "nun so". Le conseguenze di scelte edilizie-edificatorie sbagliate si fanno vedere e sentire a distanza di anni e anni quando poi non sono più rimediabili. Federico P.
quello che dice mara è molto grave. i responsabili sono chiamati a rispondere o a smentire secondo me. i vari maniaci e puleo che fanno molte battaglie dovrebbere prendere le distanze da vicari se fosse vero.
RispondiEliminaSeguo questo Blog da un piccolo centro della Campania. Mia madre era dalle vostre parti. Mara è un diminuitivo di un nome femminile, quale? Oppure è un cognome? Vengo al dunque. La responsabilità non è solo dei sindaci che si sono avvicendati nel corso degli anni a sant'agata di militello ma anche e soprattutto dei tecnici e delle commissioni edilizie se c'erano e operavano allora. I tecnici o dirigenti, specie nei piccoli centri hanno fatto e continuano a fare il bello e il cattivo tempo. Insomma comandano loro ed è anche loro la colpa di ciò che avviene in edilizia e dei disastri ambientali e ora delle inondazioni sempre più frequenti. Gennaro D.M.
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