Mi sono documentato sufficientemente?
Ho letto con attenzione ...
"Il P.U.D.M. (piano di utilizzo del demanio marittimo) come occasione di progetto del waterfront urbano: il caso di Sant’Agata di Militello (Me) Sebastiano Provezano 1,
1 Libero professionista,consulente dell’amministrazione di Sant’Agata di Militello per il PUDM Dottore di Ricerca in progetto e recupero architettonico urbano e Ambientale.......,"
....... poi ho dato un'occhiata attenta alla foto (meglio specificare che è un "rendering") e mi sono chiesto:
Perchè si vuole proprio in questo tratto "immaginare" la collocazione di un lido (privato)?
Se si considera che uno spazio della strada viene, nelle previsioni, occupata da almeno due metri di pista ciclabile, che la strada è a doppio senso di circolazione, che attualmente, per mancanza di posteggi o aree adatte al posteggio, gli automobilisti posteggiano, specialmente nel periodo estivo, in ambo i lati, dove si dovranno, a cose fatte, mettere in sosta le auto?
E tutto il resto che immagino e non vi scrivo, lo lascio alla vostra libera intuizione e a quella dei "grandi soloni". So solo e constato che si è costruita una serie di villette, subito a sinistra, dopo il circomare in un'area che poteva essere destinata ad altro uso (non speculativo) ma che, grazie ad alcuni colpevoli silenzi ed azioni, non rispettando leggi e distanze regolamentari dalla battigia, ora fanno bella mostra e arricchiscono non solo il paesaggio di questa zona.
Mi sovviene la "filosofia speculativa", studiata a scuola più di mezzo secolo fa (quando si studiava veramente e seriamente!) e vado a ripassarmi il "Discorso sul metodo" di Cartesio che trascrivo per coloro che vogliono acculturarsi e quindi non proseguo oltre con mie personali considerazioni.
E tutto il resto che immagino e non vi scrivo, lo lascio alla vostra libera intuizione e a quella dei "grandi soloni". So solo e constato che si è costruita una serie di villette, subito a sinistra, dopo il circomare in un'area che poteva essere destinata ad altro uso (non speculativo) ma che, grazie ad alcuni colpevoli silenzi ed azioni, non rispettando leggi e distanze regolamentari dalla battigia, ora fanno bella mostra e arricchiscono non solo il paesaggio di questa zona.
Mi sovviene la "filosofia speculativa", studiata a scuola più di mezzo secolo fa (quando si studiava veramente e seriamente!) e vado a ripassarmi il "Discorso sul metodo" di Cartesio che trascrivo per coloro che vogliono acculturarsi e quindi non proseguo oltre con mie personali considerazioni.
La filosofia speculativa e il "Discorso sul metodo" di Renato Cartesio (filosofo)
"Il buon senso è fra le cose del mondo quella più equamente distribuita, giacché ognuno pensa di esserne così ben dotato, che perfino quelli che sono più difficili da soddisfare riguardo a ogni altro bene non sogliono desiderarne più di quanto ne abbiano. E in questo non è verosimile che tutti si sbaglino; è la prova, piuttosto, che il potere di ben giudicare e di distinguere il vero dal falso, che è propriamente quel che si dice buon senso o ragione, è per natura uguale in tutti gli uomini; e quindi che la diversità delle nostre opinioni non dipende dal fatto che alcuni siano più ragionevoli di altri, ma soltanto da questo, che facciamo andare i nostri pensieri per strade diverse e non prestiamo attenzione alle stesse cose. Perché non basta avere buono l'ingegno; la cosa principale è usarlo bene. Le anime più grandi come sono capaci delle maggiori virtù, così lo sono dei più grandi vizi; e quelli che camminano assai lentamente possono progredire molto di più, se seguono sempre la via diritta, di quelli che correndo se ne allontanano.Quanto a me, non ho mai preteso che il mio ingegno fosse in qualcosa più perfetto di quello comune; anzi ho spesso desiderato di avere il pensiero così pronto, l'immaginazione così netta e distinta, la memoria così capace o anche così presente, com'è in altri. E non conosco altre qualità che servano a rendere perfetto l'ingegno; perché quanto alla ragione o discernimento, che è la sola cosa che ci rende uomini e ci distingue dai bruti, credo che essa sia tutta intera in ciascuno di noi,[.......].
Ma penso, e non esito a dirlo, di avere avuto molta fortuna per essermi ritrovato fin da giovane su una strada che mi ha condotto a riflessioni e massime da cui ho forgiato un metodo, col quale mi sembra di poter aumentare per gradi la mia conoscenza, e portarla a poco a poco al punto più alto che le consentono la mediocrità del mio ingegno e la breve durata della mia vita. [..........], pure continuo a trarre sempre il massimo piacere nel progresso che penso di avere già fatto nella ricerca della verità, e a concepire per l'avvenire speranze tali da osar credere che tra le occupazioni dell'uomo in quanto uomo ve ne è qualcuna davvero buona e importante, è proprio quella che ho scelto.
E tuttavia può darsi ch'io mi inganni, che scambi per oro e diamanti quello che non è altro, forse, che un pò di rame e di vetro. So quanto siamo facili a sbagliarci in ciò che ci riguarda, e come dobbiamo diffidare anche dei giudizi dei nostri amici, quando sono a nostro favore. Ma sarò ben lieto di mostrare in questo discorso quali strade ho seguito e di raffigurarvi la mia vita come in un quadro, perché sia consentito a ognuno di giudicarne, e a me di acquistare, raccogliendo dalla voce della gente le opinioni che ne avrà, un nuovo mezzo di istruirmi, che aggiungerò a quelli di cui di solito mi servo." (Tratto da "Il discorso sul metodo di Renato Cartesio)
* Dopo una vostra, spero attenta, riflessione ........
Cliccate qui per leggere il Documento redatto da S. Provenzano sul P.U.D.M.
** Ne riparleremo, anzi ve ne scriverò ancora inserendolo in un più ampio contesto che è quello del PRG che, sicuramente, passerà e verrà approvato con le pecche che, come tutte le umane cose, sicuramente possiede e sotto l'egida del Commissario Regionale, nel silenzio più assoluto e tutelando interessi non della collettività e del futuro della nostra cittadina. E a questo punto il Dante Alighieri farebbe dire al Virgilio: "Vuolsi così colà dove si puote / ciò che si vuole, e più non dimandare ".
Potrei continuare scrivendo anche:
[...] Taci, maladetto lupo;
consuma dentro te con la tua rabbia.
Non è sanza cagion l'andare al cupo:
vuolsi ne l'alto, là dove Michele
fé la vendetta del superbo strupo »
Dopo lunga riflessione giungo alla conclusione che sì, è vero, non si è sicuri di essere nel giusto o nella via retta ma di una cosa son sicura. Tutto qui sulla terra doveremo e dovranno lasciare! Nulla di materiale ci è concesso portare altrove e per forza di cose il bagaglio dovrà essere ridotto "all'osso". Tanto vale lasciar perdere ogni velleità di giustizia da parte nostra ed ogni velleità d'eterno godimento del mal fatto da parte loro. Tra cento anni non saremo che polvere.
RispondiEliminaDopo questa bella pensata mi chiedo a che serve tanto affannarsi? Ai posteri la sentenza....che per cominciare si beccano le orrende villette e poi per sovrapprezzo si beccano anche la sirenetta simbolo di morte e inganno con annessa vasca-lavapiedi per bagnanti! Simbolismo azzeccatissimo, complimenti! E poco importa se ha in mano un'improbabile conchiglia.
si si, si stava meglio quando si stava peggio immagino... Cirosca & Co (commentatori fedelissimi) mi chiedo come si faccia a negare che il risultato del lungomare è a dir poco eccezionale soprattutto ricordandosi lo schifo cementizio che ci stava prima... capre capre capre!
RispondiElimina