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05 gennaio, 2015

Sant'Agata di Militello. Omaggio a Giuseppe Fava nel trentunesimo anniversario della sua morte.

Trentuno anni fa veniva ucciso dalla mafia il giornalista Giuseppe Fava, chiamato dagli amici "Pippo". 
Pippo Fava aveva del giornalismo un "concetto etico" in cui credere.
"Io ho un concetto etico del giornalismo. Ritengo infatti che in una società democratica e libera quale dovrebbe essere quella italiana, il giornalismo rappresenti la forza essenziale della società. Un giornalismo fatto di verità impedisce molte corruzioni, frena la violenza della criminalità, accelera le opere pubbliche indispensabili, pretende il funzionamento dei servizi sociali, tiene continuamente allerta le forze dell'ordine, sollecita la costante attenzione della giustizia, impone ai politici il buon governo." (Pippo Fava 11 ottobre 1981)
"Non è un lavoro semplice, talvolta è anche rischioso". Quirico scriveva: "ci sono dei rischi, sì, ma la loro assunzione è indispensabile per la professione stessa del giornalista. Altrimenti si sceglie un’altra professione, ugualmente dignitosa, ma che non è quella di fare informazione" .
"Giornalismo è diffondere ciò che qualcuno non vuole si sappia, il resto è propaganda". 
Per ricordare, oggi, Giuseppe Fava, mi servo del "contributo" che l'attrice e giornalista Cinzia Scaglione ha voluto "rappresentare" a Sant'Agata di Militello, lo scorso anno.