01 giugno, 2009

"Creare una cultura della legalità nei giovani". Incontro con gli studenti promosso dall'Associazione Commercianti e Imprenditori Santagatesi.

“Creare una cultura della legalità soprattutto nei giovani”. Con questo obiettivo, l’ACIS - Associazione Commercianti e Imprenditori Santagatesi, presieduta da Biagio Indriolo, promuove iniziative e progetti finalizzati ad esortare gli studenti ad acquisire l’amore per le regole e le istituzioni. Dopo i successi ottenuti, sia in termini di partecipazione che di qualità dei lavori prodotti, con progetti quali soprattutto “Cinema e legalità” (che ha visto la realizzazione di cortometraggi in materia di droga, alcolismo, racket e vandalismo) e “Mafia ieri, oggi e… domani?” (84 studenti del triennio degli istituti superiori locali hanno scritto un libro sulla mafia, elaborando dei racconti ambientati in Sicilia, nel periodo che va dal 1861-Unità d’Italia ad oggi), è in corso il progetto “Fumetto e legalità”, indirizzato ai tre istituti superiori della cittadina. A breve, verranno resi noti i vincitori del concorso incentrato sulla creazione di fumetti che racchiudano storie di giovani che lottano contro l’illegalità. Già ad una prima ricognizione, si evidenzia l’alta qualità dei disegni, che dovrà, tuttavia, trovare il giusto riscontro nell’originalità della trama. Livello artistico e contenuti verranno vagliati da un’apposita giuria di esperti. Nel contempo, l’Acis, sin dal 1991, promuove delle giornate su “Costituzione e Legalità”, dedicate agli studenti delle scuole primarie e secondarie, nell’intento di far sentire le istituzioni vicine ai giovani. La scorsa settimana, l’associazione antiracket ha incontrato gli allievi degli istituti comprensivi di Galati Mamertino, di Longi ed Acquedolci, alla presenza di rappresentanti delle istituzioni e delle forze dell’ordine. E sabato scorso, presso il cine-teatro Aurora, ha tenuto una conferenza per gli studenti delle scuole locali e dei centri vicini. All’incontro sono intervenuti, oltre al presidente dell’Acis Biagio Indriolo, il sindaco Bruno Mancuso, il professore Giacomo D’Amico (docente di diritto costituzionale all’Università di Messina e assistente del professore Gaetano Silvestri presso la Corte Costituzionale a Roma), il vice questore vicario Luigi Grimaldi, il comandante della locale polizia stradale Massimiliano Fiasconaro, il presidente nazionale FAI (Federazione Antiracket Italiana), Giuseppe Scandurra, il dirigente del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza Francesco Picardi e il comandante della locale Tenenza della Guardia di Finanza Ambra Cilibrasi.
Cinzia Scaglione


Nelle foto : (da sinistra), Grimaldi, Indriolo, Scandurra e D’Amico.

Assoluzione confermata dalla Cassazione per 11 consiglieri comunali di Sant'Agata Militello.

Cala il sipario sulla controversa vicenda giudiziaria che ha caratterizzato l’elezione dell’avvocato Giusto Modica a difensore civico del Comune e che si trascina da oltre tre anni. Undici, in tutto, i consiglieri comunali di maggioranza che nel 2005 espressero voto favorevole e furono indagati dalla Procura della Repubblica di Patti per abuso di ufficio. Ricordiamo che la delibera era stata poi annullata a seguito dell’ordinanza del Tar di Catania. Lo scorso 26 maggio, la Suprema Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso avanzato dall’allora procuratore della Repubblica di Patti Roberto Sajeva contro la sentenza di assoluzione emessa dal Gup di Patti Pina Scolaro, ad ottobre del 2008. Nello specifico, due consiglieri che avevano scelto il rito abbreviato erano stati assolti perché “il fatto non costituisce reato” e per gli altri nove era stato disposto il “non luogo a procedere”. Sentenza, appunto, impugnata da Sajeva, ma confermata dalla Cassazione. Piena soddisfazione viene espressa dall’avvocato Giuseppe Mancuso, che ha difeso ben sette consiglieri comunali: “Sin dal primo principio ho ritenuto che la vicenda non avesse alcun fondamento ed i fatti lo hanno dimostrato. Tutta la storia è stata gonfiata ad arte e sospinta dall’acredine dello scontro politico. Devolverò il mio intero onorario alla Fondazione Mancuso onlus per opere meritorie”. Gli altri legali erano Massimiliano Fabio, Alessandro Pruiti, Salvatore Giannone e Rosario Ventimiglia. Il procedimento continua nei confronti di Modica, imputato per “avere falsamente attestato di non trovarsi in nessuna delle condizioni di incandidabilità, ineleggibilità, incompatibilità previste dal vigente Statuto Comunale, dal Regolamento del Difensore civico e dal bando di gara” (si fa riferimento al fatto che Modica è figlio dell’allora funzionario responsabile del servizio, in aspettativa al momento dell’elezione e poi andato in pensione). Persona offesa è l’avvocato palermitano Lino Buscemi, uno dei candidati alla carica, nonché presidente nazionale del Comitato Scientifico dell’ANDCI.
Cinzia Scaglione
Nella foto l'Avvocato Giuseppe Mancuso

Sant'Agata di Militello. Comitato pro Ospedale Nebrodi, raccolte oltre ventimila firme.

Reclamano a gran voce l’attivazione dell’Utic–Unità terapia intensiva coronarica (inaugurata nel 2005 e mai entrata in funzione), con l’immediata messa in rete nelle cardiologie regionali e dell’unità operativa di Rianimazione.
Sono i rappresentanti del Comitato pro ospedale dei Nebrodi e dei Comitati permanenti sorti nei 18 comuni del distretto socio-sanitario, nonché l’Acis (associazione commercianti e imprenditori santagatesi), l’associazione giovani orlandini liberi, l’Avol San Leone onlus (di Longi), i rappresentanti sindacali zonali di Cgil, Cisl e Uil e un gruppo di sindaci del comprensorio, riuniti, ieri mattina, nel salone dell’istituto Sacro Cuore. Finora, hanno raccolto circa 20 mila firme. I dati più significati nella cittadina (quasi 5 mila firme), ad Acquedolci (2 mila e 500 firme), ad Alcara Li Fusi (mille e cento firme), a Capo D’Orlando (800 firme) e a Longi (551 firme). Hanno sottoscritto apposito documento da trasmettere alla Regione, chiedendo una visita dell’assessore regionale alla Sanità, un confronto con il Comitato dei sindaci e la constatazione diretta degli interventi necessari per rendere funzionale il locale nosocomio. “Un sopralluogo dell’assessore regionale è necessario – sottolinea uno dei promotori dell’iniziativa, il cardiologo Salvatore Oriti - per verificare le nostre richieste e quanto già sollecitato dai comuni con apposite delibere di Giunta”. “Continueremo a raccogliere firme – afferma il presidente del Comitato promotore, Antonino Vasi – potremo anche arrivare a 25-26 mila firme. Il nostro obiettivo è salvare l’ospedale, puntando all’attivazione di 4 posti di Utic e della Rianimazione, servizi di vitale importanza per il territorio. A tal proposito, voglio raccontare la mia esperienza personale. Il 10 dicembre del 2003, ho avuto un infarto e sono vivo grazie all’ospedale di Sant’Agata. Avevamo fatto una battaglia per ottenere l’Utic, sebbene solo sulla carta. L’allora ministro della Salute Storace era persino venuto ad inaugurare quei 4 posti che oggi rivendichiamo. Inoltre, da una certa politica ci sono stati sottratti anche 4 posti di Rianimazione. L’ospedale si salva solo se ci saranno questi servizi. La politica deve riflettere su questa raccolta di firme. Il nostro Comitato è apolitico e vuole essere di supporto ai sindaci per raggiungere questo obiettivo. Spero che l’assessore regionale alla Sanità firmi questo decreto, altrimenti potremo passare anche ad azioni eclatanti, perché Utic e Rianimazione sono servizi fondamentali. Il fattore tempo è determinate per salvare una vita umana. E per la conformazione del nostro popoloso comprensorio, per le distanze che ci sono tra i 18 comuni, bisogna raggiungere l’ospedale in tempi brevi. Certamente, non abbiamo il tempo di andare né a Patti né a Milazzo o in altri ospedali”. “Non si capisce quale sarà il futuro dell’ospedale – evidenziano i rappresentanti sindacali zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca - i lavori di adeguamento sismico sono sospesi e si parla di un sottodimensionamento. In pratica, siamo abbandonati. Il Sindacato è parte integrante del Comitato e insieme cercheremo di avere un incontro con l’assessore regionale per mantenere i servizi che già ci sono e l’attivazione dell’Utic e della Rianimazione”.
Cinzia Scaglione
Nella foto : I rappresentanti del Comitato pro ospedale dei Nebrodi e di altre associazioni.

31 maggio, 2009

Sant'Agata Militello. Scattata ieri mattina l'operazione di pulizia del litorale.

E’ scattata ieri mattina l’operazione di pulizia del litorale. Muniti di guanti e sacchetti per la raccolta differenziata gruppi di studenti (Itis e scuola media Cesareo), dipendenti comunali (settore Ambiente), volontari della protezione civile, l’associazione “Giovani per Sant’Agata” , rappresentanti di Legambiente, coordinati dall’assessore all’Ambiente Bernardo Paratore e dalla responsabile del servizio comunale di protezione civile Rosalia Gentile, hanno sgombrato la spiaggia dai rifiuti. L’iniziativa promossa dal Comune rientra nell’ambito della storica campagna di Legambiente "Spiagge e Fondali Puliti", finalizzata a sensibilizzare i cittadini al rispetto dell’ambiente. I partecipanti alla giornata di pulizia hanno avuto un bel da fare per raccogliere la grande quantità di materiale vario abbandonato sulla spiaggia dagli incivili di turno. “Abbiamo lavorato nel tratto di spiaggia che va dalla caserma dei carabinieri ed oltre il lido Luna Rossa – dichiara l’assessore all’Ambiente, Paratore – abbiamo riempito tre camioncini della società che gestisce il servizio rifiuti per conto dell’Ato Me 1, soprattutto con plastica e pneumatici di auto e camion. Purtroppo, però, c’è stata scarsa partecipazione da parte dei cittadini e dei dipendenti comunali. Infatti, nonostante il mio personale invito a partecipare a questa giornata di pulizia, c’erano solo le unità del settore Ambiente, qualche contrattista e articolista. In tutto una ventina di persone”. “Abbiamo trovato rifiuti di ogni genere – sottolinea Davide Di Marco (associazione Giovani per Sant’Agata) – pezzi di legno, bottiglie, ferri arrugginiti, siringhe addirittura con l'ago, ruote di camion e una bombola di gas”.
Cinzia Scaglione

30 maggio, 2009

Il 99,9% dello spazio internet risulta praticamente inesplorato dagli utenti. Un internauta europeo, dunque, visita mediamente solo fino a 6 siti web.

Secondo l'ultima indagine realizzata da Survey Shack per Microsoft ben il 99,9% dello spazio internet risulta praticamente inesplorato dagli utenti. Un internauta europeo, dunque, visita mediamente solo fino a 6 siti web nel corso di una sessione di navigazione.
In Italia, il 27% degli naviganti dichiara di fermarsi a 3-4 siti web, mentre un altro 26.7% ne visita al massimo 6 o 7. In generale quello che emerge dalla ricerca è che gli europei stanno guardando solo la superficie della rete, senza utilizzare appieno il potenziale di Internet. I tre quarti (74%) degli intervistati affermano che per ogni 10 siti che visitano, in media sono solo 3 i siti nuovi che scoprono per la prima volta.
E' positivo il fatto che il tempo trascorso su Internet è in aumento: il 25% degli utenti del Vecchio Continente passa online tra le 7 e le 15 ore alla settimana. Da sottolineare il Portogallo e l'Italia: il 76% dei portoghesi e il 73% degli italiani sono costantemente collegati al web. In Italia si naviga in linea con il resto dell'Ue: il 20.8% spende su internet dai 30 minuti a 1 ora al giorno, mentre il 18.4% ha un range compreso tra 1 e 2 ore. Inoltre, il 73.4% si connette alla rete almeno una volta al giorno.
Quando è stato chiesto agli utenti quanto tempo passano in media su notizie, social network, entertainment, shopping, viaggi, giochi, moda, tecnologia e gadget ogni settimana, è emerso che la maggior parte degli europei passano in media 30 minuti a settimana a esplorare in rete le loro aree di interesse.

Fonte Microsoft

29 maggio, 2009

Sant'Agata Militello. Le auto in sosta davanti all'ospedale bloccano la manovra dell'ambulanza.

Si riaccende la protesta da parte dei parenti di utenti colti da malore e trasportati d’urgenza all’ospedale, a bordo di ambulanze del 118 o private, a causa di alcuni disagi. Le lamentele riguardano soprattutto la sistematica presenza di auto in sosta vietata, all’interno del piazzale antistante l’ingresso del pronto soccorso. Ieri mattina, in particolare, secondo quanto riferitoci dagli interessati, l’area che dovrebbe essere sgombra da autovetture non autorizzate era invece invasa da veicoli impropriamente parcheggiati in tale spazio.
Un po’ di nervosismo si è raggiunto, poi, quando un utente ha chiesto all’autista dell’ambulanza del 118, con ancora a bordo un malato che giaceva sulla barella, di spostare il mezzo di soccorso per consentirgli di uscire dal parcheggio. Dunque, non solo l’auto del “distratto” cittadino sostava in un piazzale ad esclusivo utilizzo del personale sanitario e dei mezzi di soccorso, creando intralcio, ma addirittura si è arrivati ad una totale non curanza della privacy di chi, sofferente, era in procinto di essere trasferito all’interno del pronto soccorso. Il problema della mancata vigilanza nell’area adiacente l’ospedale è stato più volte segnalato dagli stessi addetti ai lavori, che sovente si trovano in difficoltà nell’espletare le normali operazioni di soccorso a causa della costante presenza di mezzi che ostruisco il passaggio. Così, le ambulanze del 118 rimangono spesso bloccate. L’episodio di ieri e tanti altri inconvenienti verificatisi in precedenza sono stati evidenziati dal personale preposto direttamente alla centrale operativa. Altro disagio per i pazienti, lamentato dai parenti degli stessi, si presenta ogni qualvolta piove, per via della mancanza di una pensilina che protegga le barelle da eventuali precipitazioni. In tali circostanze, i malati trasportati al nosocomio vengono protetti con un telo. In realtà, nel progetto di ristrutturazione di parte dell’ospedale, in corso di attuazione (anche se i lavori sono momentaneamente sospesi), è prevista la realizzazione di una camera calda del pronto soccorso, ovvero di una zona coperta di compensazione tra accesso veicolare e area delle urgenze. Un intervento questo che ci era stato preannunciato, tempo fa, dalla direzione sanitaria dell’ospedale. Ma, ad oggi, non è stato effettuato. D’altronde, per una modifica tecnica, il cantiere è fermo da giorni, in attesa dell’approvazione, da parte del Genio civile, del progetto di variante. La ditta ha persino smontato il ponteggio per usufruirne in un altro cantiere.
Cinzia Scaglione

Majorettes al Castello Gallego

28 maggio, 2009

Sant'Agata di Militello. I Comuni offrono assistenza. Due incontri a Palazzo Crispi, sulle aree di "povertà, minori, famiglia e giovani, gli anziani e

Al via la fase di ascolto del territorio, per capire i bisogni effettivi del comprensorio e, quindi, quali servizi di assistenza sociale fornire nell’ambito del Piano di Zona 2010/2012. Il distretto di riferimento è formato da 18 comuni, con Sant’Agata Militello capofila. A palazzo Crispi, si sono già tenuti i primi due incontri sulle aree “Povertà”, “Minori, famiglia e giovani” e “Anziani e disabili”, alla presenza dei rappresentanti istituzionali, religiosi, delle associazioni, delle cooperative e i componenti del Gruppo Piano. Saranno, in particolare, le cooperative e le associazioni del terzo settore che, entro mercoledì prossimo, dovranno formulare le proposte che il Comitato dei sindaci nella prossima riunione vaglierà, stabilendo su quali progetti destinare i fondi disponibili. In tutto, la Regione ha assegnato un milione e 900 mila euro, da suddividere nel triennio 2010-2012, ovvero circa 640 mila euro all’anno per i 18 comuni del distretto. Inoltre, è prevista la compartecipazione finanziaria dei comuni nella misura di 3 euro per abitante. A conti fatti, al finanziamento regionale bisogna aggiungere, complessivamente, circa 228 mila euro, per arrivare a circa 2 milioni e 200 mila euro. Tra le proposte più interessanti venute fuori dai “tavoli tematici”, quelle dei padri Giuseppini di Acquedolci, che propongono l’individuazione di domicili temporanei, offrendo anche il proprio istituto a tal proposito, per la sistemazione di persone bisognose che restano improvvisamente senza un alloggio: ad esempio, le ragazze incinta buttate fuori di casa dalla famiglia di origine. L’altra proposta, invece, è stata avanzata da un’associazione di Torrenova e riguarda la lettura dei telegiornali locali per sordomuti, in quanto i Tg trasmessi dalle emittenti televisive della zona sono particolarmente seguiti e purtroppo non comprensibili da ch è affetto da questa menomazione. Tra qualche giorno, presenteranno apposita bozza progettuale, con relativo preventivo di spesa. E’ in fase di elaborazione anche un progetto scaturito su proposta di genitori di minori, che chiedono l’attivazione di colonie estive. A tal fine, l’associazione Dado magico ha co-progettato una proposta per il comune. In generale, come ci riferisce il coordinatore del Gruppo Piano, Pierina Zingales, la co-progettazione associazione-comune è un vantaggio sia in termini di tempo che di risparmio economico, in quanto, in base alla legge, la cooperativa deve mettere il 20 per cento del costo del progetto. Oltre al denaro, possono essere offerte risorse umane o è possibile, a esempio, mettere a disposizione eventuali sedi per lo svolgimento delle attività.
Oltre 40 gli anziani da assistere in casa.
*** Il Piano di Zona prevede anche l’integrazione del servizio di assistenza domiciliare agli anziani già erogato dai vari comuni. In base al censimento effettuato dal comune. Nella cittadina vi sono circa 50 bisognosi fissi, tra i quali post-penitenziari e ragazze madri senza reddito. Inoltre, circa 42 anziani che necessitano di assistenza domiciliare. “Adesso il numero si è ridotto – spiega il coordinatore del Gruppo Piano, Pierina Zingales - perché la legge ha stabilito che il servizio di assistenza domiciliare deve essere usufruito in base al reddito. Potrebbe esserci una compartecipazione da parte dell’anziano e, quindi, si è abbassato il numero, perché viene richiesto da chi effettivamente non può pagare”. Tra i servizi da attivare, si pensa anche alle attività integrative lavorative. “Quando si parla di assistenza domiciliare agli anziani - evidenzia l’architetto Zingales – si pensa sempre ad anziani non autosufficienti. Non è sempre così. Ci sono anziani che potrebbero essere impiegati, a fronte di un piccolo contributo, in attività civili. Ne sarebbero felici, perché è un modo per sentirsi ancora utili. Ad esempio, fino a qualche anno fa, operavano nei pressi degli istituti scolastici elementari, per fare attraversare la strada ai ragazzini, oppure andavano a tenere compagnia ad altri anziani non autosufficienti. E’ un’esperienza che vorremmo ripetere, somme a disposizione permettendo”. Una volta sentiti i tavoli di concertazione, il comitato dei sindaci ha il compito di decidere e scegliere i progetti da attuare.

Cinzia Scaglione

27 maggio, 2009

Sant'Agata di Militello. Ospedale. Per difendere i posti letto scende in campo pure l' "Unione dei Nebrodi"-

L’Unione dei Nebrodi si schiera a difesa del locale ospedale, definito “ospedale dei Nebrodi”. L’aggregazione di comuni formata da Sant’Agata Militello (ente capofila), Capo D’Orlando, Torrenova, San Fratello, Caronia e Santo Stefano di Camastra, ha redatto apposito documento (a firma del presidente dell’Unione Enzo Sindoni e del presidente del consiglio Benedetto Regalbuto) sollecitando le autorità competenti all’attivazione dell’Utic – Unità intensiva coronarica, con l’immediata messa in rete nelle cardiologie regionali e al mantenimento e potenziamento degli standard quali-quantitativi dei servizi sanitari offerti. Inoltre, evidenzia che è necessario “assicurare la centralità dell’ospedale dei Nebrodi a garanzia del diritto irrinunciabile alla salute, quale identità di un territorio con un numero di posti letto sufficienti a rivendicare uno “status”di presidio ospedaliero per le emergenze dotato di Utic, Rianimazione e le unità operative previste nel piano aziendale”. Tra l’altro, già il decreto regionale del 4 maggio del’ 92, dell’assessore alla Sanità, classificò il locale ospedale tra i nosocomi di secondo livello. Pertanto, dovrebbe essere obbligatoriamente dotato dei servizi Utic e terapia intensiva di Rianimazione. La direzione sanitaria generale, infatti, ha poi previsto per l’ospedale il potenziamento dell’unità operativa di Cardiologia con l’acquisto di tecnologie all’avanguardia e con possibilità di monitoraggio continuo di pazienti critici, anche nell’ottica di una futura apertura dell’Utic (atto deliberativo del 4 dicembre 2003). Ricordiamo, però, la grande parata del 27 dicembre del 2005, quando l’allora Ministro della Salute Francesco Storace inaugurò l’Utic in pompa magna, alla presenza delle più alte cariche istituzionali civili, militari e religiose. Ma, a tutt’oggi, tale servizio non è stato attivato per la mancata emissione di un semplice atto regionale autorizzativo. “Il bacino di utenza dei Nebrodi, il più popoloso dei bacini extrametropolitani della provincia di Messina – sottolinea il presidente dell’Unione, Sindoni - è costituito da 18 comuni con una densità demografica di oltre 75 mila utenti e che supera i 100 mila durante i mesi estivi. Inoltre, è caratterizzato da un sistema di collegamento viario inadeguato e tortuoso, da una tipicità oro-geografica caratteristica dei comuni di questo comprensorio pedemontano, privo ancora di una elipista a supporto dell’ospedale, equidistante dai centri polispecialistici ospedalieri di Messina e Palermo e con una forte attrattiva turistica rappresentata dalle bellezze storiche, culturali, architettoniche, enogastronomiche e paesaggistiche, con un polmone verde naturalistico tra i più belli della nostra regione qual è il Parco dei Nebrodi”.
Cinzia Scaglione

24 maggio, 2009

Sant'Agata Militello. Una statua in bronzo alta circa tre metri, donata all'ospedale dal locale Lions Club.

Una Madonna che tende le mani, raffigurando un tenero abbraccio. Una statua alta circa tre metri, in bronzo, realizzata dall’artista santagatese Ettore Merlino e commissionata dal presidente del locale Lions Club, Gaetano Sergi. E’ stata donata all’ospedale e collocata nel giardinetto interno che collega la parte vecchia con quella nuova del nosocomio. La cerimonia di inaugurazione si è svolta ieri mattina, alla presenza del sindaco Bruno Mancuso, del direttore sanitario dell’ospedale Paolina Reitano , nonché di medici e componenti del Lions Club. “Quest’anno – dichiara Sergi – pensando all’idea di umanizzazione, abbiamo preferito donare un’opera d’arte, posizionandola al centro del nostro ospedale affinché possa servire di conforto a tutti coloro che soffrono e da stimolo a tutti noi per meglio operare”. Nell’anno sociale trascorso, il locale Lions Club aveva già donato all’ospedale un’apparecchiatura: le cosiddette fotoemissioni acustiche, che vengono utilizzate per la diagnosi precoce delle ipoacusie infantili. “Ho dedicato questa Madonna a mio padre – aggiunge Sergi – e idealmente a tutti i papà che fanno sacrifici e non sono famosi”. La cerimonia è stata preceduta da una conferenza dal titolo “I Lions incontrano l’Ausl 5 – umanizzazione dei servizi sanitari e sicurezza del paziente”, tenutasi al castello Gallego. Sono intervenuti anche la responsabile Formazione ed Aggiornamento dell’Ausl 5 Me, Antonina Santisi e il responsabile del service nazionale Lions “Lasciamo il segno del nostro operato” Pasquale Anania.
Cinzia Scaglione