27 maggio, 2009

Sant'Agata di Militello. Ospedale. Per difendere i posti letto scende in campo pure l' "Unione dei Nebrodi"-

L’Unione dei Nebrodi si schiera a difesa del locale ospedale, definito “ospedale dei Nebrodi”. L’aggregazione di comuni formata da Sant’Agata Militello (ente capofila), Capo D’Orlando, Torrenova, San Fratello, Caronia e Santo Stefano di Camastra, ha redatto apposito documento (a firma del presidente dell’Unione Enzo Sindoni e del presidente del consiglio Benedetto Regalbuto) sollecitando le autorità competenti all’attivazione dell’Utic – Unità intensiva coronarica, con l’immediata messa in rete nelle cardiologie regionali e al mantenimento e potenziamento degli standard quali-quantitativi dei servizi sanitari offerti. Inoltre, evidenzia che è necessario “assicurare la centralità dell’ospedale dei Nebrodi a garanzia del diritto irrinunciabile alla salute, quale identità di un territorio con un numero di posti letto sufficienti a rivendicare uno “status”di presidio ospedaliero per le emergenze dotato di Utic, Rianimazione e le unità operative previste nel piano aziendale”. Tra l’altro, già il decreto regionale del 4 maggio del’ 92, dell’assessore alla Sanità, classificò il locale ospedale tra i nosocomi di secondo livello. Pertanto, dovrebbe essere obbligatoriamente dotato dei servizi Utic e terapia intensiva di Rianimazione. La direzione sanitaria generale, infatti, ha poi previsto per l’ospedale il potenziamento dell’unità operativa di Cardiologia con l’acquisto di tecnologie all’avanguardia e con possibilità di monitoraggio continuo di pazienti critici, anche nell’ottica di una futura apertura dell’Utic (atto deliberativo del 4 dicembre 2003). Ricordiamo, però, la grande parata del 27 dicembre del 2005, quando l’allora Ministro della Salute Francesco Storace inaugurò l’Utic in pompa magna, alla presenza delle più alte cariche istituzionali civili, militari e religiose. Ma, a tutt’oggi, tale servizio non è stato attivato per la mancata emissione di un semplice atto regionale autorizzativo. “Il bacino di utenza dei Nebrodi, il più popoloso dei bacini extrametropolitani della provincia di Messina – sottolinea il presidente dell’Unione, Sindoni - è costituito da 18 comuni con una densità demografica di oltre 75 mila utenti e che supera i 100 mila durante i mesi estivi. Inoltre, è caratterizzato da un sistema di collegamento viario inadeguato e tortuoso, da una tipicità oro-geografica caratteristica dei comuni di questo comprensorio pedemontano, privo ancora di una elipista a supporto dell’ospedale, equidistante dai centri polispecialistici ospedalieri di Messina e Palermo e con una forte attrattiva turistica rappresentata dalle bellezze storiche, culturali, architettoniche, enogastronomiche e paesaggistiche, con un polmone verde naturalistico tra i più belli della nostra regione qual è il Parco dei Nebrodi”.
Cinzia Scaglione

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