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01 giugno, 2009
Interessante convegno al "Castello Gallego" organizzato dal "Lions Club" di Sant'Agata Militello
Organizzato dal presidente del locale Lions club, dottor Gaetano Sergi, nella Sala principale del Castello Gallego si è svolto un convegno sulla prevenzione dell’ictus cerebrale. Hanno relazionato la professoressa Rosa Musolino, responsabile di Clinica neurologica dell’università di Messina, la dottoressa Paolina Reitano, direttore sanitario del presidio ospedaliero di Sant’Agata Militello, il dottor Franco Di Maria, responsabile di neurologia dell’ospedale di Sant’Agata e l’avvocato Antonino Urzì, presidente di Alice l' "Associazione per la lotta all’ictus cerebrale". Presenti in sala numerose autorità civili e militari e molti associati e membri dei Lions clubs della provincia. Il sindaco Bruno Mancuso ha portato i saluti della cittadinanza e suo personale. Ha messo in evidenza l’enorme importanza della prevenzione per questa malattia che ogni anno colpisce in Italia circa 130 mila persone e più di 10 mila solo in Sicilia, con bassissime possibilità di recupero totale per i pazienti. I relatori si sono soffermati sulla necessità di fare prevenzione. Il presidente Gaetano Sergi ha parlato di prevenzione primaria e secondaria, imputando all’ictus la necrosi di cellule cerebrali che non sono rigenerabili. “Assistiamo quasi ogni giorno agli effetti delle patologie croniche degenerative – ha detto la dottoressa Reitano – e per bloccarli è necessario un cambiamento dello stile di vita, che deve essere presente fin dai primi anni di vita dei bambini. Infarto e ictus, rappresentano il 30 per cento della causa di mortalità sotto i 65 anni e sono destinati a salire con l'aumento delll’età.". La dottoressa Musolino, uno dei massimi esperti nel campo dell’ictus cerebrale ha definito questa patologia “una catastrofe prevedibile che colpisce a tutte le età” e ne ha illustrato i fattori di rischio. "L'ictus insorge improvvisamente ed ha cause circolatorie – ha affermato Rosa Musolino – i disturbi circolatori transitori sono gli unici campanelli d’allarme. L’80% degli ictus – ha continuato la Musolino - sono di tipo ischemico, il 20% circa, di tipo emorragico e colpiscono in maggioranza gli uomini, che le donne”. Il dottore Di Maria si è soffermato sulle cattive abitudini comportamentali che possono generare un ictus: fumo, alcool, vita sedentaria, dieta con troppi grassi, uso di contraccettivi orali, uso di droghe, inquinamento atmosferico, ma anche sul diabete mellito altro fattore di rischio.
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