Ma, il Comitato anti-discarica Oliva, nato nell’estate del 2006 (quando i residenti delle contrade si opposero alla realizzazione di una discarica comprensoriale in contrada Oliva), ha diffuso un comunicato stampa a firma del presidente Franco Blandi. Quest’ultimo ribadisce che “l’amministrazione Mancuso ha dato la disponibilità ed i pareri necessari affinché sia la discarica che il centro di trasferenza venissero autorizzati”. Ed evidenzia: “il transito giornaliero di decine di camion, in una zona densamente popolata, oltre ad essere di grave pregiudizio per la viabilità cittadina e la facilità di spostamento nelle contrade, porterà un inquinamento diretto dell’aria per gli scarichi dei mezzi pesanti. Il sito scelto non poteva essere più infelice (al confine del Parco dei Nebrodi, di una Zona Natura 2000, in un terreno ricco di falde acquifere, posto sulle sponde del torrente Inganno)”. E invita i cittadini a protestare per salvaguardare il diritto alla salute. L’Ato Me 1, attraverso un comunicato stampa, fa presente che quanto riportato “nel capitolato d’oneri” dell’appalto fa parte del “preesistente piano dei rifiuti per la realizzazione dei termovalorizzatori”. Inoltre, che è stata già convocata una riunione, che si svolgerà all’ARRA, a partire da giorno 16, per la rimodulazione dei nuovi impianti da realizzare nell’ambito e in raccordo alla pianificazione riguardante sia la Provincia che la Regione.
Cinzia Scaglione
Nelle foto di repertorio: I residenti delle contrade che hanno impedito l'apertura della discarica ad inizio lavori nell'estate 2006.
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