Sant'Agata Militello. Ospedale. Cuccubello si, Cuccubello no. Finanziamento si, finanziamento no e "L'Asino di Buridano " di Dantesca memoria.
L'unica cosa certa, palpabile, venuta fuori dalla conferenza dei sindaci tenutasi ieri nell'aula consiliare del Comune di Sant'Agata Militello è il "Documento unitario" presentato e letto ai sindaci del distretto socio-sanitario n.31 che trascrivo integralmente in questa prima parte del Post di questo mio "inutile Blog". I "primi cittadini" dei comuni interessati (una decina circa su 18, se non ricordo male), dopo lunghi, pertinenti e interessanti interventi di "sindaci-medici", di sindacalisti e di "addetti ai lavori", l'hanno fatto "proprio" (pi 'u zu Caloriu specifico che lo hanno condiviso). Aspetto di leggere sulla carta stampata le opinioni dei sindaci (rivedute, corrette e accorciate) e le eventuali interviste in Tv per avere più chiare le idee e passarle nel mio Blog-Diario che "salvo colpi di mano" dovrebbe costituire, in futuro, la "Storia recente degli avvenimenti politici e amministrativi santagatesi" (senza alcuna presunzione di sorta). Il documento redatto dai sindacati e altre foto cliccando su "Leggi tutto", per il resto, altra documentazione foto-video o cronaca rimando i lettori alla mia prossima fatica.
"Sant'Agata di Militello (Me), 22/03/2014 - Le Organizzazioni Sindacali CGIL, CISL e UIL in merito alla rimodulazione delle rete ospedaliera del distretto socio-sanitario 31, finanziamento ex art.20 Ospedale Cuccubello, ritengono dover presentare delle proposte ed osservazioni da far valere ai fini di una modifica ed integrazione della proposta assessoriale che, attraverso la presente conferenza dei sindaci odierna, presentano al tavolo. In questi anni si sono spese troppe parole, e presi troppi impegni per il riordino della spesa ospedaliera regionale e territoriale e particolarmente sulla riorganizzazione del distretto socio-sanitario relativamente al Presidio Ospedaliero, al Presidio Territoriale di Assistenza ed alla rete dei servizi socio-sanitari di tutto il distretto.
Il Sindacato, in forma singola ma tante volte in maniera unitaria, ha espresso la propria posizione sul distretto di Sant'Agata di Militello, mettendo l'accento sulle questioni più importanti che devono essere affrontate in maniera seria, programmata e ragionata. Sulla sanità siciliana ma anche sull'Ospedale di S. Agata Militello nel tempo si sono registrati solo ridimensionamenti, tagli e disfunzioni, legati alle riforme nazionali e regionali, in funzione del rientro della spesa sanitaria ma bisogna aggiungere, secondo le logiche e le scelte operate dalla politica. In primo luogo riteniamo che bisogna già pensare ad una modifica anche della stessa legge di riordino siciliana n. 5 del 2009.
É certo che bisogna guardare al potenziamento strutturale e dotazione delle attrezzature dell’attuale presidio anche in correlazione al previsto Ospedale riunito Sant’Agata – Mistretta.
Per quanto attiene l’U.O.C. di Cardiologia sarebbe auspicabile che i 2 posti di D.H. fossero convertiti in 2 posti di U.T.I.C. per rendere l’U.O.C. autonoma nella gestione quanto meno delle urgenze di tipo aritmologico con possibilità di procedere alla cardiostimolazione.
Sarebbe altresì auspicabile che fossero attivati n. 2 posti di terapia semi-intensiva in modo da rendere più sicuro il percorso post-operatorio in relazione alle tre UU.OO.CC. di tipo chirurgico (chirurgia generale, ostetricia ed ortopedia).
Come sarebbe auspicabile mantenere almeno N. 2 posti letto indistinti in regime di D.H. in comune per i servizi di Audiologia, Neurologia e Talassemia.
Chiaramente è necessario guardare all'integrazione ospedale-territorio e quindi in correlazione a ciò che devono rappresentare i Presidi Territoriali di Assistenza ed i Punti Territoriali di Emergenza, dando la giusta distribuzione su tutto il territorio distrettuale e, soprattutto per il PTA di Sant'Agata di Militello allocare i vari ambulatori tutti nella nuova struttura e mantenere ed implementare i sevizi amministrativi funzionali al PTA ed Distretto nel Palazzo di Via Catania che oggi risulta fortemente sotto utilizzato.
Questo è lo spirito della legge di riordino ma che nei fatti non si è tradotta in una vera attuazione, anche per le corresponsabilità delle amministrazioni locali e che non hanno saputo o voluto incidere in maniera pressante nei confronti dei manager e le istituzioni regionali preposti.
Siamo convinti che non si risolve il problema rivendicando il mantenimento dei posti letto originari, perché questo, appunto, è legato al taglio lineare operato dal governo nazionale, ma anche nella visioni di una deospedalizzazione con una implementazione dei servizi sul territoriali nella logica di avvicinare l'assistenza più vicina a casa del malato.
Bisogna fare rete tra tutte le Istituzioni Pubbliche e Private del territorio, compreso medici di base e pediatri, con una programmazione ragionata e sinergica dei servizi e delle risorse.
Non possiamo assistere ad una sorta di duplicazione e sovrapposizione di servizi offerti all'utenza utilizzando risorse provenienti da più fonti di finanziamenti. È il caso delle risorse dei bilanci comunali, ma anche di quelle dei distretti socio-sanitari, delle Aziende Sanitarie,che sin'oggi sono state programmate ed utilizzate in maniera parcellizzata che invece dovrebbero essere oggetto di una programmazione coordinata che deve passare dell'impegno primario dei rappresentanti delle Istituzioni Locali e soprattutto dal coinvolgimento dei portatori di interesse del territorio di riferimento.
Su Cuccubello va subito detto che del finanziamento di 27 milioni ormai se ne parla da moltissimi anni, ma su questo siamo estremamente chiari: parliamo di 19 milioni art.20, 1 milione a valere sul bilancio regionale ed i restanti 7 milioni sarebbero frutto di alienazioni di immobili. Un tempo per la costruzione del nuovo Ospedale forse 27 milioni potevano bastare, oggi, nel caso in cui trattasi di risorse a destinazione vincolata, il tutto deve passare da una pianificazione del percorso certo e dalla definizione dell'iter procedurale per la definizione del progetto esecutivo e definitivo e quindi con la certezza delle risorse necessarie per la nuova costruzione. Sicuramente, però, non può essere tralasciata la programmazione di risorse, a breve termine, per il miglioramento, l'ammodernamento e potenziamento delle strutture esistenti.
CGIL , CISL e UIL, pertanto, impegnano e vincolano la deputazione regionale del territorio, il direttore dell'ASP e l'Assessore alla Sanità, a sostenere nella rimodulazione definitiva del Piano Regionale Ospedaliero e quindi nella redazione dell'Atto Aziendale le istanze del territorio ."
*** Per altre informazioni relative all'ospedale e se volete anche altre informazioni sull' "Asino di Buridano", appuntamento al prossimo post. (cirosca)
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