26 giugno, 2014

Sant'Agata Militello. "War is over (La guerra è finita). E' un suggerimento nascosto del giovane Marco Lupica Spagnolo.

In molti giovani, appartenenti ad associazioni o non appartenenti alle stesse, la stoffa c'è.
Manca il sarto che dovrebbe confezionare il vestito!
 Ma per carità non parliamo di "sarti" e "vestiti su misura" perché deborderei dall'argomento odierno. Ritorniamo invece alla "stoffa", il che vuol dire "intelligentia" (sic!) che forse in qualcuno è ancor allo "stato latente" e in altri mai si svilupperà per mancanza di stimoli e di "frequentazioni" adatte.
Marco Lupica Spagnolo è un giovane che ho incontrato per la prima volta al "Bar Costa Sicana" insieme ai pochi altri presentatesi all'incontro che avevo sollecitato molti anni fa, quando mi ero accorto che qualcosa non andava "per il verso giusto" nell'amministrazione della nostra città.
 Avevo capito subito (forse per deformazione professionale) che in quel giovane c'era la stoffa  (era stato anche uno dei miei tanti alunni?). Ne ho avuti centinaia. Forse tra "attività curriculari" e "attività integrative", oltre cinquecento. Ho chiesto, forse solo a Marco, in quell'occasione, cosa stava facendo e mi ha confermato che stava frequentando l'università ma non ricordo dove e in cosa era iscritto. Ce l'ho tra "gli amici" in Facebook, ma da allora, da quell'incontro, non ci siamo più sentiti. Pubblico su questo Blog quanto ho prelevato da FB in una discussione poco edificante e poco produttiva (a parte qualche punzecchiatura che non ho raccolto).
 Marco ha inserito, tra il nome di battesimo e il cognome, una frase che, se non ricordo male è il titolo di  un brano scritto da John Lennon e Yoko: "War is over" (traduco per u zu Pippino: "La guerra è finita").
 Caro Marco, le buone intenzioni ci sono.
 E' applicarle che risulta difficile. Leggiamo insieme cosa ha scritto Marco rivolgendosi ad altri suoi coetanei: 
"Marco War-isOver Lupica Spagnolo  scrive:: "Rispondo qui perché voglio che il mio messaggio arrivi cristallino a tutti i partecipanti alla discussione... Premetto che mi sento di fare i complimenti a mio cugino Francesco Salvatore Saggio per l'idea che ha avuto e per il fatto di essere riuscito a concretizzarla, perché rispecchia perfettamente il modello di vita che ritengo giusto e degno di essere vissuto: "sii il cambiamento che vorresti vedere nel mondo".
E lui ha palesato la voglia di vivere in un mondo in cui non si delega sempre al politico di turno e in cui i cittadini, senza un tornaconto personale, si mettono in gioco seriamente fino a "portare a casa un risultato". Detto questo e sottolineando che chi organizza questo genere di incontri ha poco controllo sull'andamento del dibattito e sulla serietà dei partecipanti (questo non lo dico perché Francesco è mio cugino, ma perché è vero e anche perché da uomo rispetto e apprezzo la voglia e la determinazione di un altro uomo nel voler migliorare la società), devo concordare col Maestro Scaglione sull'andamento dell'incontro, che, da quel poco che ho visto e da quel poco che mi è stato raccontato da alcuni partecipanti è stato vissuto come una passerella in cui mostrarsi, farsi vedere e non concludere nulla perché a nulla si è arrivato in questo primo incontro. Come al solito le persone si offendono molto facilmente e non si fermano a pensare che se un bravo giornalista scrive un articolo duro non lo fa per sentirsi superiore (anche perché sarebbe surreale se il maestro Scaglione avesse questo pensiero), o per smorzare l'entusiasmo, ma lo fa per mostrare ciò che non vogliamo vedere, per indurre la gente a fare dell'autocritica costruttiva e per spronare a fare sempre meglio; in poche parole a non accontentarsi di uno stelo d'erba quando puoi avere una foresta.
 Il giornalista non deve lodare perché un gruppo di persone si è incontrato sul lungo mare per parlare, le lodi devono essere meritate altrimenti perdono di valore. A mio avviso quel giorno il dibattito doveva essere incentrato su un punto che racchiude: verde, turismo e salute dei cittadini; mi riferisco alla discarica in c.da Carbone e ne approfitto per ringraziare la dott.ssa Clotilde Alizzi per aver sollevato questo punto, che a quanto pare è risultato scomodo a tutti, o quasi, i partecipanti (qualsiasi fosse la loro idea partitica). Esorterei i miei coetanei ad uscire dal tunnel della notorietà e a non passare questa voglia di essere celebrato ai più piccoli che si avvicinano alla vita associativa, perché è proprio questo atteggiamento che rende inconcludenti gli incontri come questo e che non permette di migliorare la società in cui viviamo. Concludo con l'auspicio che ci sarà in futuro un secondo, un terzo, etc... incontri e che siano sempre più proficui, così il Maestro Ciro Scaglione riempirà di complimenti tutti quanti e i nostri figli cresceranno in un ambiente un poco più sano."
*** N.d.B.: Che dire? Bravo Marco! Il tuo intervento ponderato , intelligente e non offensivo per nessuno, mi trova solidale perchè non lo leggo a difesa di Francesco (tuo cugino), organizzatore dell'incontro e neanche a mia difesa, ma solamente come "suggerimento",chiamiamolo così, rivolto ai tuoi coetanei e a tutti quelli che si avvicinano alla "vita associativa" ad assimilare i concetti di "probità", "altruismo", "incorruttibilità" ed aver  "fame" non di cibo o di cose materiali ma di ben altro e "sete" di giustizia, soprattutto dopo aver conosciuto ciò che molti, in un prossimo futuro conosceranno. Di questo e di progetti per il proprio futuro e della città nella quale si intenderebbe vivere, si dovrebbe discutere nelle riunioni e nelle associazioni. Criticare, senza timore e, se necessario, proporre soluzioni se si vuole veramente migliorare l'ambiente e la società e migliorarsi. (cirosca)

1 commento:

  1. Non sono più riuscito a trovare su FB il commento che la Dottoressa Clotilde Alizzi aveva scritto. Fortune che lo avevo salvato e che ora, scusandomi con l'interessata, replico:
    Clotilde Alizzi 22 giugno 14.49.48
    Ho cliccato mi piace perche' ho letto le regole e mi sono attenuta alle regole qui scritte. L'incontro verteva su proposte serie di importante rinnovamento per s. Agata dunque non ho capito perche' e' stato contestato il mio intervento che di politico non aveva niente. Cosi' come nn ho capito perche' interrompere o non far finire con le proposte all'avv Fresina. Del resto alcuni di questi giovani lo hanno anche proposto come candidato sindaco. Sono allibita. Punto primo niente e' apolitico. Anche se mi metto la coppola storta sto facendo politica. Secondo: all'altare del qualunquismo nn sono pronta ad abdicare e mi dispiace che dei giovani che sono il futuro sono pronti a farlo. Punto terzo: a questi giovani che dovrebbero come associazioni avere iniziative, di alzarsi le maniche e fare volontariato: per dare l'esempio, per fare crescere concretamente questo paese, curino il verde, la diffusione della raccolta differenziata, disboschino il Parco degli ulivi, facciano proposte serie , del tipo avete bisogno di noi , noi ci siamo.

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