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Notizie da Sant'Agata di Miltello . Commenti . Rassegna Stampa
Il motivo?Un eccesso di ignoranza. Verbi sbagliati, errori di grammatica e di ortografia. Un disastro per gli esaminatori che hanno così respinto oltre il 90 per cento dei candidati aspiranti giudici. Un dato alquanto sconfortante. E ancora più nero se si tiene conto del fatto che 16 mila dei 18 mila ammessi alle prove non erano semplici laureati: erano avvocati, giudici onorari, funzionari della pubblica amministrazione, studiosi con tanto di dottorato.
“La conoscenza dell’italiano – ha dichiarato Matteo Frasca, giudice di corte d’appello a Palermo - è una precondizione per partecipare al concorso, ma alcuni candidati non ce l’avevano...Ci siamo trovati a fare la disarmante constatazione che in alcune prove c’erano errori di grammatica e di ortografia, oltre che di forma espositiva, testimonianze evidenti di una mancanza formativa che non è emendabile”.
La privacy blocca la possibilità di fare qualche esempio sull'ignoranza dei candidati. Ma non blocca le considerazioni. Qualcuno avrà messo la Q al posto della C, nella parola riscuotere. Qualcun altro avrà sbagliato tutti gli apostrofi. Punteggiature, doppie. Non sono poi delle grandi novità se si considera come, ai giorni d'oggi, si fa carriera.
Il concorso ha, così, fatto segnare numerosi record, dalle domande presentate (43mila) al numero di candidati che hanno consegnato le prove scritte (oltre 4mila). E per finire, il basso numero di vincitori. A questo punto? Cosa conviene fare? Reclutamenti straordinari o immissione per titoli?
Daria Raiti
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Commenti:
Posso confermarti , per confessione di un insegnante dell’istituto Industriale della mia città, emblematico che l’incontro avvenisse all’ASL alla visita fiscale di controllo della malattia, che questi rammaricato, forse anche afflitto e umiliato, mi riferiva di essere costretto a dare a tutti gli studenti almeno il sei .Che pochissimi meritavano.Diversamente veniva bersagliato dai genitori poi dalla Preside la quale per evitare discussioni ” consigliava ” di non dare voti bassi .
Evidenzio questo fatto perchè mi ha colpito la rinuncia del professore ad insegnare la sua materia per non creare fastidio!!.
Altro che grane! Ora voi insegnanti vi prendete anche le botte dei genitori dei piccoli geni, giudicati male perchè siete voi che non capite niente.
Quello che mi preoccupa di più non è il numero dei “non idonei”,ma i 322 nuovi giudici. Se i bocciati sono quelli che non avrebbero superato un esame “normale” di quinta elementare,i promossi probabilmente sarebbero stati bocciati alla maturità. E questi sono quelli che uno di noi si potrebbe trovare davanti ad applicare articoli di legge che non è in grado di capire.
mzungu
Sono d’accordo con te
Sono anni che mi danno della reazionaria quando dico che è ora di finirla di promuovere tutti. Ci facciamo ridere dietro in tutta Europa. Lo sapete che se si fa ripetere l’anno ad un bambino delle elementari, dove insegno da trent’anni, si rischia di finire sul giornale? Quando hanno problemi di apprendimento è IMPOSSIBILE offrire loro un’altra chance. E’ più facile ottenere una diagnosi clinica che permetta un percorso didattico differenziato. Se fossero figli miei prima pretenderei la ripetizione, poi valuterei la seconda possibilità.
Lo sapete che le scuole superiori dove si boccia vengono considerate non adeguate e quindi tutti i presidi premono perchè si promuova il più possibile?
Lo sapete che le università ricevono i finanziamenti in base al numero degli studenti in corso e che quindi un docente che respinge agli esami viene malvisto da presidi e rettori?
Lo sapete che in certe regioni non è difficile comprarsi un titolo di studio?
Vi prego, quando leggete sui giornali che i bambini di oggi sono molto più intelligenti di quelli di una volta, non credeteci! La realtà purtroppo è l’esatto contrario. Come insegnante vi dico questo: se voglio che tutti “vadano bene” non devo fare altro che tarare le mie prove di verifica su livelli più bassi.
E non immaginate a quante grane vada incontro chi non è disposto a barare e non si accontenta. Stiamo crescendo stuoli di pappemolli. Fortunatamente qualcuno che si salva c’è sempre, ma invece di spronarlo facciamo di tutto perchè si afflosci.
Mi rendo conto che questo è uno sfogo poco motivato e per nulla circostanziato, ma ci vorrebbero molte pagine per descrivere nel dettaglio tutto ciò che ostacola il nostro lavoro.
giomo