12 febbraio, 2009

Strada chiusa per i lavori di completamento della chiesa San Francesco. Protesta dei cittadini.

Dopo oltre undici anni, da un paio di giorni sono iniziati i lavori per il completamento della chiesa “San Francesco d’Assisi”, in contrada San Bartolomeo. La ditta aggiudicataria dell’intervento ha attivato il cantiere. Tuttavia, è stata chiusa al transito veicolare la strada adiacente il costruendo fabbricato e che collega la via Medici (strada statale 113) con la zona dove è situata la sede dell’istituto tecnico industriale “Torricelli” e che consente di accedere direttamente alla via Campidoglio. La chiusura di questa via di collegamento ha subito scatenato le lamentele dei residenti della zona. Proteste raccolte dal sindaco Bruno Mancuso, che si è già rapportato con i rappresentanti della ditta al fine di trovare una soluzione idonea. I lavori di costruzione della chiesa San Francesco iniziarono nel 1997. E’ stato possibile riprendere l’intervento a seguito di un finanziamento di 3 milioni di euro concesso all’amministrazione comunale, lo scorso anno, con delibera di giunta regionale. Il parroco Gaetano Franchina da anni si batte affinché la comunità possa usufruire, in tempi brevi, di spazi adeguati, dal momento che la vicina chiesetta Santa Lucia può accogliere non più di 300 persone e i ragazzi si riuniscono in sacrestia. Il coordinatore del movimento parrocchiale giovanile Santa Lucia, Andrea Sturniolo, aveva anche promosso una raccolta firme, presentata presso l’assessorato regionale competente.
Cinzia Scaglione

Sant'Agata Militello. Fiera storica di Aprile, la data è stata posticipata dal 14 al 18.

E’ già in moto la macchina organizzativa per la preparazione della tradizionale fiera storica di aprile. Ieri mattina, l’assessore al Commercio, nonché vice sindaco, Calogero Pedalà, ha incontrato l’ispettore Vincenzo Masetta (dell’ufficio commercio della polizia municipale). Quest’anno, a causa della vicinanza della festività di “Pasquetta”, che ricade il 13 aprile, lo svolgimento della manifestazione verrà posticipato. Quindi, non avrà luogo nei consueti 14 e 15 aprile, ma slitterà a sabato 18 e domenica 19. Domani, a Palazzo Crispi, si riunirà la Commissione aree pubbliche per l’ok definitivo. La zona del lungomare è interessata dai lavori di riqualificazione, grazie ai quali è stata ricavata una piazzuola. L’amministrazione intende salvaguardare l’area. Ma, questo comporterebbe la riduzione di una cinquantina di postazioni. Così, chiede la collaborazione dei rappresentanti sindacali di categoria, al fine di variare, di concerto con gli ambulanti, la collocazione di alcuni stand, che andrebbero ad insediarsi nell’altra estremità dell’estensione della fiera, lato Messina. Verrà, quindi, occupata, oltre alla parte centrale della via Cosenz e del viale della Regione Siciliana, la strada adiacente alla villa Falcone e Borsellino. Per quanto riguarda, invece, il mercato settimanale, che si svolge ogni martedì in località Calarco, l’assessore Pedalà comunica che, qualora la protesta dei lavoratori del servizio rifiuti si protrarrà, martedì prossimo il mercato non avrà luogo, per motivi igienico-sanitari.
Cinzia Scaglione

11 febbraio, 2009

Sosta selvaggia e traffico rallentato a Sant'Agata Militello.

Rallentamenti del traffico e ingorghi nel centro urbano. Gran parte della responsabilità è legata alla sosta selvaggia che caratterizza soprattutto l’area compresa tra le piazze Vittorio Emanuele e Duomo, dove ricadono attività commerciali e uno studio medico. Bisogna considerare che è una zona contraddistinta da viuzze, per di più sistematicamente ostruite da autovetture parcheggiate in divieto di sosta. Il transito veicolare, quindi, è quotidianamente compromesso. E se da un lato risulta difficoltoso scorrere lungo le stradine parallele alla via San Giuseppe, dall’altro è un’impresa impossibile riuscire a fare le manovre di svolta per imboccare, dalla via Pace, le vie di collegamento con la zona che gravita attorno a piazza Duomo. Infatti, le auto parcheggiate fino all’estremità degli incroci impediscono agli automobilisti di svoltare verso destra, non essendoci spazio sufficiente. Ma, quel che è più riprovevole è la non curanza di chi arriva, addirittura, a lasciare in sosta la propria autovettura proprio in mezzo all’incrocio o alla carreggiata, allontanandosi per sbrigare qualche commissione. Così, l’automobilista che sopraggiunge è costretto ad aspettare che il proprietario della macchina “abbandonata” ritorni a bordo della stessa. E quindi, “tocca aspettare”. Infine, nella piazzuola situata alle spalle di Palazzo Crispi le autovetture vengono lasciate in doppia fila, chiudendo di fatto il passaggio a coloro che devono uscire dall’area di parcheggio.
Cinzia Scaglione

Sant'Agata Militello. Spazzatura, ferma la raccolta. E' emergenza igienico-sanitaria. Solidarietà di Calanna, presidente provinciale del PD .

I sindaci dei comuni ricadenti nel comprensorio dell’Ato Me 1 sono ancora in attesa di essere convocati dal presidente della Regione, per cercare di far rientrare l’emergenza igienico sanitaria determinata dalla sospensione del servizio di raccolta rifiuti e arginare la crisi finanziaria dell’Ato Me 1. Ma, la notizia che probabilmente oggi avrebbe dovuto svolgersi la riunione non ha trovato riscontro nei fatti. Intanto, i rifiuti continuano ad accumularsi a ridosso dei cassonetti e ai margini delle strade, con il conseguente propagarsi del cattivo odore. Di sicuro, fino a quando non otterranno il pagamento dei quattro salari arretrati, i 180 lavoratori della società consortile che si occupa dei servizi ecologici sul territorio, nei confronti dei quali sono state avviate le procedure di licenziamento, continueranno la protesta.
Prosegue, infatti, l’occupazione dell’aula consiliare e della sede dell’Ato. Ieri mattina, il presidente provinciale del PD, Francesco Calanna, ha portato la propria solidarietà agli operatori, recandosi a Palazzo Crispi. “Bisogna assumersi le responsabilità di ciò che è avvenuto in questi anni – dichiara - a partire dal fondo di rotazione che questo Ato, a differenza di altri, che ha ottenuto. Allora mi impegnai personalmente, riuscimmo ad ottenere questa sorta di prestito di 16 milioni di euro. Bisognava, però, assumere atteggiamenti virtuosi per mettere in sesto la società d’ambito. E con una transazione, rivedere il rapporto con la società che gestisce il servizio, perché non tutti i servizi sono garantiti. Significava così ridurre i costi. Inoltre, occorreva rivedere la tariffazione sulla base di un criterio più equo, ovvero far pagare tutti per pagare meno”. Questo avrebbe messo gli utenti in condizione di pagare. Di contro, invece, l’Ato non incassa e non può pagare la società aggiudicataria del servizio, che a sua volta non può pagare i lavoratori. Urge, dunque, che il governo regionale adotti il disegno di legge, già approvato trasversalmente in Commissione, che prevede un sistema di rientro dei debiti delle società d’ambito.
Secondo Calanna, nelle more che vengano attivati i termovalorizzatori e gli impianti di compostaggio, occorre mettere in rete le discariche comunali, in quanto il conferimento dei rifiuti, oggi, incide nella misura del 50 per cento sul costo complessivo del servizio di raccolta e smaltimento.
Cinzia Scaglione

10 febbraio, 2009

Sant'Agata di Militello. Ospedale, l'Asl5 è decisa a tagliare diversi reparti. Presentato un piano all'assessorato regionale.

Preoccupazione ha suscitato tra la cittadinanza e nello stesso sindaco Bruno Mancuso la notizia di una riorganizzazione dei servizi sanitari a discapito dell’ospedale. Sarebbe stato presentato dai vertici dell’Asl 5 all’assessorato regionale della Sanità un piano di rimodulazione che prevede la soppressione di alcuni reparti con accorpamenti in nosocomi vicini e lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata verso quello di Patti. “Se la notizia fosse vera – dichiara il sindaco Mancuso – sarebbe un ulteriore, intollerabile atto di prevaricazione dei responsabili della Sanità messinese nei confronti del territorio e dei cittadini dei Nebrodi e un ulteriore maldestro tentativo di depotenziamento dell’ospedale e del relativo distretto sanitario”. In pratica, gli 80 mila abitanti dei Nebrodi (tale è il bacino di utenza di riferimento, con cifre che superano i 100 mila utenti durante il periodo estivo) verrebbero privati del più elementare diritto alla salvaguardia della propria vita. In particolare, nella proposta si parlerebbe della soppressione del reparto di Cardiologia e dell’Utic-Unità terapia intensiva coronaria, inaugurata in pompa magna nel 2005 dall’allora ministro della Sanità, onorevole Storace. Sarebbe una scelta illogica dal momento che sono stati acquistati i monitor multiparametrici e che potrebbe essere avviato il connesso servizio di emodinamica (non presente neanche all’ospedale di Patti), grazie ad una promessa di donazione, da parte dei cavalieri di Malta, di 100 mila euro per l’acquisto di un intensificatore di brillanza. La cosa scandalosa è che a tutt’oggi, nonostante i soldi spesi in attrezzature, l’alta incidenza di cardiopatie, soprattutto ischemiche, nella nostra zona e la presenza di risorse umane qualificate (ricordiamo che il responsabile della Cardiologia è il dottore Mario Iudicello), l’Utic non sia stata attivata per la mancata emanazione di un semplice provvedimento regionale. In rappresentanza dei sindaci dei Nebrodi, Mancuso preannuncia l’attuazione di ogni forma di protesta a difesa dell’ospedale e del diritto alla salute dei cittadini del comprensorio. E chiede alle organizzazioni sindacali e ai deputati regionali del Messinese di attivarsi. Presto, verrà convocata la Conferenza dei sindaci, invitando il direttore generale dell’Asl 5 Me, Furnari, per i dovuti chiarimenti.
Cinzia Scaglione

Sant'Agata di Militello. Operai Nebrodi Ambiente, incontro con i vertici dell'Ato.

Continua la protesta dei 180 lavoratori della società consortile che si occupa dei servizi ecologici nel comprensorio, da giorni impegnati in assemblee permanenti nell’aula consiliare di Palazzo Crispi e presso la sede dell’Ato Me 1. Oggi, Cgi, Cisl e Uil incontreranno i vertici dell’Ato Me 1 e dell’Ati, per tentare di scongiurare il licenziamento. Ribadiscono la necessità di un intervento diretto da parte del Prefetto, affinché gli operatori possano ricevere i quattro salari arretrati e tornare, quindi, a raccogliere l’immondizia. Ma, il gestore del servizio chiede all’Ato il pagamento dei debiti, che sarebbero arrivati a 25 milioni di euro. Sul fronte politico, il presidente della Regione Lombardo ha convocato per mercoledì i sindaci dei Nebrodi. Si cercherà, naturalmente, di trovare una soluzione. Intanto, il deputato regionale Giuseppe Laccoto ha presentato un’interrogazione al presidente della Regione, sollecitando il governo a nominare una Commissione di inchiesta o disporre un’ispezione per accertare la regolarità della gestione amministrativa dell’Ato Me 1 ed eventuali responsabilità delle irregolarità e disfunzioni esistenti, a cominciare dalle gare di appalto dei servizi, dal piano finanziario e dalla verifica dei servizi effettivamente resi rispetto agli obblighi contrattuali. L’onorevole Laccoto chiede di sapere se si intendono avviare procedure per salvaguardare il posto di lavoro dei dipendenti, garantire la continuità del servizio (per rientrare dall’emergenza igienico-sanitaria) e attuare urgentemente la riforma degli Ato.
Cinzia Scaglione

09 febbraio, 2009

Al cine-teatro "Aurora" Carlo Croccolo in "Medico per forza" di Molière

Gli spettacoli continuano al cine-teatro "Aurora" di Sant'Agata Militello. Domenica 8 febbraio è andato in scena "Medico per forza" di Molière. Protagonisti del testo, firmato dal grandissimo autore francese, Carlo Croccolo e il suo cast. Prosegue, quindi a ritmo serrato la rassegna teatrale della città, curata dal Prof. Di Fazio
Protagonista della vicenda Sganarello, uomo ubriacone e manesco. La moglie Martina per vendicarsi delle continue "botte" ricevute, decide di punirlo spacciandolo per grande medico. Troverà lavoro in casa di Geronte, un nobile ricco ma ingenuo, dove a suon di bastonate, Sganarello sarà costretto a prendersi cura della figlia del padrone, Lucilla, affetta da un mutismo d'amore. Rappresentata per la prima volta nel 1666, la commedia è sempre ben accolta da tutte le platee. Un testo ricco di finezze, dinamico e scintillante che, grazie a meccanismi di irresistibile comicità, ha coinvolto il pubblico narrando vicende molto godibili.

Carlo Croccolo e la sua compagnia al Teatro "Aurora" di Sant'Agata Militello (Messina) nella commedia di Moliére "Medico per forza".

Variazione nel cartellone della rassegna teatrale promossa dall’amministrazione comunale e in corso di svolgimento al cine-teatro Aurora. In sostituzione dello spettacolo “Scherzi”, previsto per domenica prossima, sarà rappresentata, il 19 marzo, alle 18.30, la commedia “39 scalini” (avvincente romanzo di spionaggio), di John Buchan’s, con Ninì Salerno, Roberto Ciufoli, Barbara Terrinoni e Manuel Casella. Regia di Maria Aitken. Inoltre, al fine di evitare la prossimità con lo spettacolo teatrale “Gaspare Pisciotta”, previsto per il 15 marzo, quest’ultimo sarà rappresentato l’8 marzo, alle 18.30. Per quanto riguarda gli altri spettacoli inclusi nel cartellone della rassegna nazionale, il 26 marzo, alle 21.15, verrà rappresentata la pièce “L’appartamento è occupato” di Jean -Marie Chevret (regia di Maurizio Panici), con Paola Gassman. Infine, il 19 aprile, alle 18.30, chiuderà la stagione teatrale Gianfranco Jannuzzo in “Girgenti amore mio …” (di Gianfranco Jannuzzo e Angelo Callipo).

07 febbraio, 2009

Nebrodi Ambiente, i lavoratori decisi a continuare l'occupazione del Comune.

Proseguirà ad oltranza l’occupazione della sala consiliare di Palazzo Crispi e della sede dell’Ato Me 1. Determinati a riscuotere i quattro salari arretrati, i 180 lavoratori della società consortile che si occupa del servizio rifiuti (147 della Nebrodi Ambiente e 33 della consociata Fasteco) continuano a presidiare, giorno e notte, il Comune e gli uffici dell’Ato. Pensano prima ad ottenere gli stipendi di novembre, dicembre e gennaio e la tredicesima e poi a mantenere il posto di lavoro. Ieri mattina, dopo la prima notte passata nei luoghi delle assemblee permanenti, abbiamo intervistato il lavoratore Mario Giuffrè, portavoce dei manifestanti ed Rsa della Cisl. “La situazione che si è venuta a creare è di difficile soluzione – afferma – ma, non abbiamo nessuna intenzione di mollare. Lottiamo per ottenere quanto ci spetta, ovvero le quattro mensilità arretrate. E ci batteremo anche per avere garantito il posto di lavoro”. E ancora una volta, critica l’assenza, nell’ambito di questa protesta avviata qualche giorno fa, dei sindaci dei comuni del comprensorio e del Consiglio di Amministrazione dell’Ato Me 1. “Siamo stati letteralmente abbandonati – dichiara – sindaci e Ato fanno finta di niente”. In questi giorni, gli operatori, di concerto con i rappresentanti sindacali, stanno pianificando eventuali azioni di protesta da mettere in atto. Ma, la rabbia è tanta. Non si escludono, quindi, gesti eclatanti per cercare di attirare l’attenzione del Prefetto sul problema degli stipendi arretrati non ancora riscossi dai lavoratori, nonché delle procedure di licenziamento avviate nei loro confronti dall’Ati. Se da un lato gli operatori portano avanti la loro protesta, dall’altra sono già visibili le conseguenze provocate dalla sospensione del servizio di raccolta rifiuti. L’immondizia, infatti, che non viene più ritirata da circa quattro giorni, trabocca dai cassonetti, riversandosi sulle strade. Cumuli di rifiuti sono presenti non solo in periferia, ma anche nel centro urbano, determinando il propagarsi di cattivo odore. Una situazione di emergenza destinata via via ad aggravarsi, dal momento che ad oggi non sembra prospettarsi alcuna soluzione. L’Ato, probabilmente domani, farà una ricognizione delle somme in cassa, in riferimento ai pagamenti delle bollette rifiuti (relative al primo semestre anno 2008) già effettuati. La data di scadenza è fissata per giorno 12. Somme che, però, difficilmente potranno soddisfare le richieste della Nebrodi Ambiente, che nei riguardi dell’Ato Me 1 – ricordiamo – vanta un credito di circa 22 milioni di euro.
Cinzia Scaglione

Nella foto: un gruppo di lavoratori che occupano a turno l’aula consiliare.

L'ira dei cittadini: "Con 500 euro di pensione come si fa a pagarne 200 ?"

Solidarietà ai lavoratori addetti al servizio rifiuti, raggiunti dalla lettera di licenziamento, da parte di un gruppo di utenti che si sono rivolti al locale Club Solaris. Ieri pomeriggio, presso la sede di località Monaci, questi cittadini hanno consegnato al presidente dell’associazione le proprie bollette rifiuti. Cracò ha invitato tutti a pagare, ma solo a condizione che i lavoratori mantengano il posto di lavoro. Ed evidenzia: “Sicuramente, la Procura dovrà fare luce su tutta la gestione dell’Ato Me 1, per capire come si è arrivati a questo punto. Noi, come associazione, abbiamo presentato apposita denuncia all’autorità giudiziaria. Ma, non possono essere i lavoratori, che spesso hanno continuato a lavorare anche senza stipendio, a pagare le conseguenze di una cattiva amministrazione”. Solidarietà, dunque, nei confronti dei lavoratori, ma anche dissenso verso una fatturazione considerata eccessiva. “E’ giusto pagare per un servizio – afferma Angelo Polizzotto, di Torrenova – ma pagare il giusto”. “Personalmente, prima pagavo 80 mila lire all’anno e adesso pretendono che paghi 200 euro – dice Giuseppe Scorza, di Capo D’Orlando – con una pensione di 500 euro come si fa?”. “Un aumento così spropositato delle bollette rifiuti è insostenibile – sottolinea Franco Masetta, di Sant’Agata – non si può pretendere che una famiglia mono-reddito paghi oltre 200 euro. Come si campa? Se molti utenti non pagano le bollette è perché sono troppo alte e non sono nella condizione economica per pagarle. Siamo disposti a pagare tutti, ma il giusto”. Ricordiamo che giorno 12 scade il pagamento delle bollette rifiuti relative al primo semestre 2008.
Cinzia Scaglione

Ato, lavoratori senza stipendi e diritto al lavoro.

E’ iniziata ieri l’occupazione dell’aula consiliare e della sede dell’Ato Me 1 da parte dei lavoratori della società consortile che si occupa dei servizi ecologici nel comprensorio (per conto, appunto, dell’Ato Me 1). Le assemblee permanenti andranno avanti ad oltranza, giorno e notte.
I centottanta operatori (147 della Nebrodi Ambiente e 33 della consociata Fasteco), nei confronti dei quali l’Ati ha avviato le procedure di licenziamento, si alterneranno, a gruppi, con turni distribuiti in diversi orari: 6-12-18-24-6. Una battaglia per rivendicare il salario di quattro mensilità arretrate, precisamente novembre, dicembre, gennaio e tredicesima, ma anche per difendere il diritto al posto di lavoro. Ieri mattina, intorno alle 11, presso gli uffici dell’Ato, situati nelle immediate vicinanze dell’ospedale, abbiamo intervistato alcuni lavoratori impegnati a presidiare la sede della società d’ambito durante il primo turno. Rosario Lo Presti, Salvatore Iraci e Antonino Lombardo hanno ribadito di essere pronti a protestare ad oltranza. Nell’aula consiliare di Palazzo Crispi, erano presenti altri lavoratori, tra cui Mario Giuffré (Rsa Cisl), che ha sottolineato: “da giorni nessuno ci dà ascolto, quindi abbiamo deciso di fare picchettaggio, sperando che il Prefetto intervenga. I Sindacati hanno ricevuto la lettera per iniziare la trattativa dei licenziamenti. Abbiamo 7 giorni di tempo, più altri 45 che ci prenderemo. Speriamo che alla fine l’azienda faccia marcia indietro, che ci vengano pagati i salari e tutto ritorni alla normalità. A tutt’oggi, non sappiamo come andrà a finire. Nel momento in cui l’Ato o l’azienda provvederanno ai pagamenti delle quattro mensilità, riprenderemo immediatamente a lavorare. Fino ad allora nessuno di noi alzerà un dito per raccogliere l’immondizia. Quando avremo materialmente in tasca gli assegni, a qualsiasi ora del giorno o della notte, torneremo a raccogliere la spazzatura. Solo allora. E se non ci sarà una svolta positiva, continueremo il picchettaggio. Se necessario, faremo anche proteste più eclatanti”. Attraverso un comunicato stampa, interviene l’onorevole Filippo Panarello, vice presidente della Commissione lavoro all’ARS. Dichiara: “la situazione dell’Ato Me 1 è intollerabile e merita un intervento urgente da parte del presidente della Regione”. Il parlamentare del PD esprime piena solidarietà ai lavoratori licenziati e preoccupazione per il rischio che i comuni dell’Ato Me 1 vengano sommersi dalla spazzatura. “Sono evidenti i rischi ambientali - prosegue Panarello - ed è già gravissima la situazione sociale. Perciò, ho sollecitato l’onorevole Lombardo a convocare immediatamente una riunione con i vertici dell’Ato e della società di gestione, i sindaci e i sindacati, perché venga assicurata la continuità del rapporto di lavoro e la prosecuzione del servizio di raccolta dei rifiuti”.
Cinzia Scaglione

Nella foto : un gruppo di lavoratori nell’aula consiliare del comune di Sant'Agata Militello.