Cinzia Scaglione
Nelle foto: la sede centrale del primo istituto comprensivo Cesareo, che partecipa al progetto “psicologo in rete”.Notizie da Sant'Agata di Miltello . Commenti . Rassegna Stampa
04 marzo, 2009
Sant'Agata di Militello. "Psicologo in rete: nuove alleanze per una scuola di qualità."
Al via, da oggi, il progetto “Psicologo in rete: nuove alleanze per una scuola di qualità”, promosso dall’amministrazione comunale e attuato dalla società cooperativa sociale Genius. E’ prevista la compartecipazione finanziaria dei soggetti aderenti alla rete, ovvero Comune (2 mila euro), Provincia (2 mila euro) e dei tre istituti scolastici locali partecipanti: primo istituto comprensivo “Cesareo” (950 euro), secondo istituto comprensivo “Marconi” (950 euro) e ITCG “Tomasi di Lampedusa” (mille e 300 euro). Sei, in tutto, gli psicologi del territorio che opereranno nelle suddette scuole. Responsabile del progetto, fortemente voluto dall’assessore alla Pubblica Istruzione Corrado Liotta, è lo psicologo Massimo Franchina. In ogni istituto, è in corso di attivazione un “Centro”, che vedrà la presenza bisettimanale, la mattina e per tutta la durata delle attività didattiche, di uno psicologo. Inoltre, verrà effettuato uno screening campionario sui principali bisogni degli studenti. Sono previsti anche incontri di aggiornamento per i docenti e un convegno sull’importanza del benessere psicologico delle nuove generazioni, rivolto, in generale, alla cittadinanza. Le attività sono indirizzate sia agli studenti, che agli insegnanti e ai genitori. In particolare, si parla di consulenza, orientamento, screening, interventi di gruppo e individuali per gli studenti. E ancora, consulenza tecnica individuale e a piccoli gruppi, nonché incontri di formazione per gli insegnanti e consulenza-ascolto e mediazione con figli e docenti per i genitori. Naturalmente, verranno coinvolti anche i dirigenti, nell’ambito della progettazione e della verifica degli interventi. Infine, verrà debitamente informata la popolazione, attraverso attività formative, siti internet, giornalini e media. “L’obiettivo è quello di creare un modello sperimentale di servizio di psicologia – sottolinea l’assessore, nonché neuropsichiatra infantile, Liotta –fornendo alla scuola uno strumento specifico e specialistico d’intervento, ma sensibilizzando sull’argomento anche la popolazione. Quindi, si interviene, ma si fa anche prevenzione. Tra l’altro, gli enti locali devono sentirsi corresponsabili della crescita globale dei propri cittadini”. Il servizio di psicologia si pone, insomma, come sostegno del processo educativo, culturale e sociale. Gli psicologi dovranno essere capaci di promuovere azioni di sistema che possano migliorare il benessere generale, attuare una politica di prevenzione e dare un adeguato supporto tecnico-scientifico nell’ambito scolastico, sempre più spesso caratterizzato, purtroppo, da fenomeni di bullismo e di disagio giovanile.
02 marzo, 2009
Ladri pentiti restituiscono bottino con interessi
Ladri pentiti restituiscono bottino con interessi.
Due individui già noti alle autorità: una donna di 32 anni, Angela Restivo e un uomo di 34, Antonino Liotta, entrambi originari di Sant’Agata di Militello, un anno fa, fingendosi impiegati delle poste, ingannarono un pensionato di 85 anni riuscendo a portargli via di casa 490 euro. Oggi, alla vigilia del processo, e forse nella speranza di ottenere da quell’uomo il perdono e il relativo ritiro della denuncia, gli hanno inviato una lettera di scuse al cui interno vi erano 980 euro, esattamente il doppio della somma sottratta. Il derubato si chiama Francesco Murru e risiede a Sardara, comune della Sardegna. Negli ultimi anni è stato oggetto delle attenzioni di ladri e truffatori per ben 8 volte.
Il signor Murru, una volta acciuffati i due ladruncoli non ha chiesto altro che la restituzione del suo denaro. A lui tutto il resto non interessa: “Sono affari dei giudici”, ha spiegato. Ora che ha avuto quanto chiesto è felice. Sebbene non ci si possa fidare più di nessuno, esiste ancora una giustizia.
Fonte: Tiscali notizie.
Due individui già noti alle autorità: una donna di 32 anni, Angela Restivo e un uomo di 34, Antonino Liotta, entrambi originari di Sant’Agata di Militello, un anno fa, fingendosi impiegati delle poste, ingannarono un pensionato di 85 anni riuscendo a portargli via di casa 490 euro. Oggi, alla vigilia del processo, e forse nella speranza di ottenere da quell’uomo il perdono e il relativo ritiro della denuncia, gli hanno inviato una lettera di scuse al cui interno vi erano 980 euro, esattamente il doppio della somma sottratta. Il derubato si chiama Francesco Murru e risiede a Sardara, comune della Sardegna. Negli ultimi anni è stato oggetto delle attenzioni di ladri e truffatori per ben 8 volte.
Il signor Murru, una volta acciuffati i due ladruncoli non ha chiesto altro che la restituzione del suo denaro. A lui tutto il resto non interessa: “Sono affari dei giudici”, ha spiegato. Ora che ha avuto quanto chiesto è felice. Sebbene non ci si possa fidare più di nessuno, esiste ancora una giustizia.
Fonte: Tiscali notizie.
01 marzo, 2009
"Il PDL in Sicilia: governare per cambiare. Convegno al Museo dei Nebrodi di Sant'Agata Militello.
Domenica, nella sala convegni del Museo dei Nebrodi, si è tenuto il convegno "Il PdL in Sicilia: governare per cambiare". All'incontro, che è stato aperto dall'onorevole Carmelo Briguglio (vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà), sono intervenuti l'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Carmelo Incardona, il deputato regionale Pippo Currenti, l'ex assessore provinciale Nino Reitano e il coordinatore della task force regionale per il precariato, Nuccio Ricciardello. Ai lavori hanno partecipato anche Patrizia Tripodo, del coordinamento regionale di An e il consigliere comunale Giuseppe Campisi. Bruno Mancuso, sindaco del comune di Sant'Agata Militello, con un breve intervento, ha porto i saluti ai convegnisti ed ha fatto rilevare alcune discrasie presenti nel territorio dei Nebrodi. Auspica che l'attuale governo nazionale e quello regionale mettano in esecuzione alcuni interventi e provvedimenti atti ad assicurare in questa zona una migliore vivibilità ed un miglior tenore di vita anche dal punto di vista economico e di risorse occupazionali
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28 febbraio, 2009
Vertice di sindaci contro i tagli annunciati per l'ospedale di Sant'Agata Militello.
Sindaci, medici, politici e sindacati a confronto con il vice presidente dell’Ars Santi Formica e il direttore sanitario dell’Asl 5 Me, Manlio Magistri. L’incontro si è tenuto ieri mattina, nell’aula consiliare. L’allarme “chiusura ospedale” sarebbe scongiurato, in quanto gli attuali 109 posti letto verranno portati a 120, standard di sicurezza necessario in base alla normativa nazionale. “Mi sono adoperato presso l’assessorato regionale e l’Asl – dichiara l’onorevole Formica – per cercare di contenere i tagli nella provincia di Messina e incidendo, invece, presso il policlinico di Messina, che dispone di un numero di posti letto esorbitante, smisurato rispetto a quello degli ospedali della provincia”.
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“L’azienda non ha ancora approvato alcun atto di rimodulazione dei servizi sanitari – riferisce il direttore sanitario Magistri – e non verrà presa nessuna decisione senza prima consultare la conferenza dei sindaci. Ci sono 15 ipotesi al vaglio”. Tra queste – ricordiamo – quella che ha suscitato un certo allarmismo, a causa di presunti accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (Chirurgia e Cardiologia). Ma, nonostante le rassicurazioni sul numero dei posti letto, la preoccupazione da parte del Sindacato resta alta. “Ogni volta che facciamo incontri del genere – affermano Latino (Cgil), Emanuele (Cisl) e Musca (Uil) – ci vengono fatte rassicurazioni e promesse. Eppure, ad oggi, i posti di Rianimazione, assegnati per errore a Barcellona, non sono stati attivati a Sant’Agata, come promesso. E l’Unità coronarica, inaugurata nel 2005, non è entrata mai in funzione, come promesso. Al di là dei posti letto, guardiamo alla specificità del territorio dei Nebrodi, all’incidenza delle patologie e forniamo i servizi indispensabili”. “Serve adeguata assistenza a livello neurologico, cardiologico e chirurgico – evidenzia il sindaco Mancuso – inoltre, è impensabile che alcuni comuni vengano accorpati al distretto di Patti, quasi come per giustificare manovre illogiche della politica”. I consiglieri provinciali del collegio di Sant’Agata Militello-Mistretta ovvero Miano, Testagrossa, Vicari, Miracula, Calà e Calì hanno presentato un documento bipartisan (letto in aula da Miano), chiedendo che venga fatta chiarezza sul destino della sanità nebroidea, sollecitando una programmazione di sviluppo che tenga conto della centralità e del vasto bacino di utenza di questo territorio. D’altronde, i dati relativi alle prestazioni erogate dall’ospedale nel 2008, forniti dal direttore sanitario Paolina Reitano, parlano chiaro: 4.123 ricoveri ordinari, 2.479 interventi chirurgici, 40.271 prestazioni di pronto soccorso.
(Cinzia Scaglione)
Fonte: "Giornale di Sicilia -Cronaca di Sant'Agata-
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“L’azienda non ha ancora approvato alcun atto di rimodulazione dei servizi sanitari – riferisce il direttore sanitario Magistri – e non verrà presa nessuna decisione senza prima consultare la conferenza dei sindaci. Ci sono 15 ipotesi al vaglio”. Tra queste – ricordiamo – quella che ha suscitato un certo allarmismo, a causa di presunti accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (Chirurgia e Cardiologia). Ma, nonostante le rassicurazioni sul numero dei posti letto, la preoccupazione da parte del Sindacato resta alta. “Ogni volta che facciamo incontri del genere – affermano Latino (Cgil), Emanuele (Cisl) e Musca (Uil) – ci vengono fatte rassicurazioni e promesse. Eppure, ad oggi, i posti di Rianimazione, assegnati per errore a Barcellona, non sono stati attivati a Sant’Agata, come promesso. E l’Unità coronarica, inaugurata nel 2005, non è entrata mai in funzione, come promesso. Al di là dei posti letto, guardiamo alla specificità del territorio dei Nebrodi, all’incidenza delle patologie e forniamo i servizi indispensabili”. “Serve adeguata assistenza a livello neurologico, cardiologico e chirurgico – evidenzia il sindaco Mancuso – inoltre, è impensabile che alcuni comuni vengano accorpati al distretto di Patti, quasi come per giustificare manovre illogiche della politica”. I consiglieri provinciali del collegio di Sant’Agata Militello-Mistretta ovvero Miano, Testagrossa, Vicari, Miracula, Calà e Calì hanno presentato un documento bipartisan (letto in aula da Miano), chiedendo che venga fatta chiarezza sul destino della sanità nebroidea, sollecitando una programmazione di sviluppo che tenga conto della centralità e del vasto bacino di utenza di questo territorio. D’altronde, i dati relativi alle prestazioni erogate dall’ospedale nel 2008, forniti dal direttore sanitario Paolina Reitano, parlano chiaro: 4.123 ricoveri ordinari, 2.479 interventi chirurgici, 40.271 prestazioni di pronto soccorso.
(Cinzia Scaglione)
Fonte: "Giornale di Sicilia -Cronaca di Sant'Agata-
Elezioni. Ecco i primi candidati per la corsa a sindaco di Sant'Agata Militello
La cittadina sta per entrare nel vivo della campagna elettorale, in vista delle prossime elezioni amministrative del 6 e 7 giugno. Così, si susseguono gli incontri promossi dalle coalizioni in fase di formazione e dai rappresentanti politici che appoggiano i probabili candidati. E’ certa la ricandidatura del sindaco Bruno Mancuso e la candidatura a sindaco del giovane articolista del Comune, Nicola Versaci (al secondo tentativo, dopo quello della passata tornata elettorale), che il 4 marzo ufficializzerà il simbolo del partito politico col quale parteciperà alla competizione. Per quanto riguarda gli altri nomi, si parla dell’ex sindaco Alfredo Vicari (Udc - corrente D’Alìa) e del consigliere
provinciale Giuseppe Miano (PD). Intanto domani alle 10.30, nella sala convegni del Museo dei Nebrodi, si terrà il convegno "Il PdL in Sicilia: governare per cambiare". All'incontro, che sarà concluso dall'onorevole Carmelo Briguglio (vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà), interverranno l'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Carmelo Incardona, il deputato regionale Pippo Currenti, l'ex assessore provinciale Nino Reitano e il coordinatore della task force regionale per il precariato, Nuccio Ricciardello. I lavori saranno introdotti da Patrizia Tripodo, del coordinamento regionale di An e dal consigliere comunale Giuseppe Campisi (che dovrebbe ricandidarsi in una delle liste a sostegno di Mancuso).
provinciale Giuseppe Miano (PD). Intanto domani alle 10.30, nella sala convegni del Museo dei Nebrodi, si terrà il convegno "Il PdL in Sicilia: governare per cambiare". All'incontro, che sarà concluso dall'onorevole Carmelo Briguglio (vicepresidente dei deputati del Popolo della Libertà), interverranno l'assessore regionale al Lavoro e alla Formazione, Carmelo Incardona, il deputato regionale Pippo Currenti, l'ex assessore provinciale Nino Reitano e il coordinatore della task force regionale per il precariato, Nuccio Ricciardello. I lavori saranno introdotti da Patrizia Tripodo, del coordinamento regionale di An e dal consigliere comunale Giuseppe Campisi (che dovrebbe ricandidarsi in una delle liste a sostegno di Mancuso).
Cinzia Scaglione
26 febbraio, 2009
Convegno a Sant'Agata Militello sul "punteruolo rosso" delle palme.
E’ allarme punteruolo rosso. Il famigerato coleottero ha già mietuto vittime anche nella nostra provincia. Il rischio di infestazione delle palme è alto. C’è grande preoccupazione tra gli amministratori locali che, con l’inizio della primavera, questo insetto possa risvegliarsi e creare danni. Così, ieri mattina, nell’aula consiliare, si è tenuto un incontro promosso dall’assessore provinciale all'Agricoltura, Maria Rosaria Cusumano, alla presenza di esperti del settore, dei rappresentanti di vari comuni, della protezione civile e del consorzio autostrade (proprietario di circa 3 mila palme nel Messinese). Finora, nella cittadina, non è stata registrata la presenza di questo insetto. L’agronomo Antonio Ortoleva, consulente del sindaco Bruno Mancuso, ha eseguito una prima ricognizione del patrimonio dei giardini pubblici, anche a seguito di segnalazioni pervenute da cittadini e avvalendosi della collaborazione di un docente dell’Università di Catania. E’ stata solo estirpata una pianta affetta, però, da un’altra patologia che ne aveva compromesso il fusto.
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Il "punteruolo rosso" delle palme. Convegno a Sant'Agata Militello. (continua e leggere...)
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Sul lungomare, qualche mese fa, sono state messe a dimora una quarantina di palme e, a breve, è prevista una nuova piantumazione di oltre venti esemplari. Sebbene l’assessore provinciale Cusumano stia consigliando ai sindaci di optare per altri arbusti. “Verrebbe compromesso il look complessivo dell’area del lungomare oggetto dell’intervento di riqualificazione”, afferma l’assessore all’Ambiente, Bernardo Paratore. La strategia preventiva che si intende adottare, dal momento che non è ancora possibile intervenire debellando l’infestazione, è quella di monitorare la presenza del coleottero applicando delle trappole. “Stiamo allertando i comuni perché facciano monitoraggio insieme alle Soat – spiega l’assessore provinciale Cusumano – abbiamo chiesto un censimento del patrimonio palmifero del territorio, compreso quello dei privati. Spesso, non si interviene subito per mancanza di risorse economiche. E i privati agiscono senza consultarsi con esperti. La nostra proposta, che avanzeremo in sede regionale, è quella di concedere un contributo una tantum ai privati, di circa 300 euro, considerando che l’abbattimento di una palma costa circa 500 euro e di organizzare seminari di formazione per il collegio dei periti agrari e l’ordine degli agronomi, che si sono resi disponibili a coadiuvare i sindaci e i privati”.
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Il "punteruolo rosso" delle palme. Convegno a Sant'Agata Militello. (continua e leggere...)
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Sul lungomare, qualche mese fa, sono state messe a dimora una quarantina di palme e, a breve, è prevista una nuova piantumazione di oltre venti esemplari. Sebbene l’assessore provinciale Cusumano stia consigliando ai sindaci di optare per altri arbusti. “Verrebbe compromesso il look complessivo dell’area del lungomare oggetto dell’intervento di riqualificazione”, afferma l’assessore all’Ambiente, Bernardo Paratore. La strategia preventiva che si intende adottare, dal momento che non è ancora possibile intervenire debellando l’infestazione, è quella di monitorare la presenza del coleottero applicando delle trappole. “Stiamo allertando i comuni perché facciano monitoraggio insieme alle Soat – spiega l’assessore provinciale Cusumano – abbiamo chiesto un censimento del patrimonio palmifero del territorio, compreso quello dei privati. Spesso, non si interviene subito per mancanza di risorse economiche. E i privati agiscono senza consultarsi con esperti. La nostra proposta, che avanzeremo in sede regionale, è quella di concedere un contributo una tantum ai privati, di circa 300 euro, considerando che l’abbattimento di una palma costa circa 500 euro e di organizzare seminari di formazione per il collegio dei periti agrari e l’ordine degli agronomi, che si sono resi disponibili a coadiuvare i sindaci e i privati”.
Cinzia Scaglione
25 febbraio, 2009
Sant'Agata di Militello. Servizi ecologici, la società ha presentato un'istanza di fallimento per l'Ato Me1.
Servizi ecologici, la società ha presentato un'istanza di fallimento per l'Ato Me1.
> Laura Trifilò, presidente dell'Ato, ha avanzato alcune contestazioni.
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Chiede ai dipendenti di stare tranquilli e di lavorare con serenità, anche se sono stati minacciati di licenziamento. "Questo è un servizio che, comunque, dovrà essere fatto".
*** E’ guerra aperta tra l’Ato Me 1 e la società consortile aggiudicataria dei servizi ecologici nel comprensorio. Quest’ultima ha presentato all’autorità giudiziaria un’istanza di fallimento nei confronti della società d’ambito, della quale solo ieri mattina il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha preso visione presso la cancelleria fallimentare del Tribunale di Patti, apprendendo anche che è stata fissata un’udienza collegiale per il 2 marzo. Ricordiamo, inoltre, che l’Ati aveva già notificato un atto stragiudiziale all’Ato, con diffida e messa in mora, ritenendo di vantare un credito tra i 20 e i 25 milioni di euro e intimando, appunto, il saldo dello stesso entro il 26 febbraio.
Il termine, dunque, scadrà domani. In caso contrario, la ditta interromperà il servizio. Da domani, dunque, i mezzi della Nebrodi Ambiente e delle ditte consociate potrebbero fermarsi, con gravi conseguenze a livello igienico-sanitario. E non è tutto. Sempre ieri mattina, il direttore generale dell’Ato Me 1, Francesco La Monica, si è dimesso. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, però, non si dà per vinta. Ha risposto all’atto stragiudiziale, avanzando una serie di contestazioni per disservizi e stigmatizzando il comportamento del gestore, che – a suo avviso – “non fa altro che creare allarme sociale”. “L’Ati sa bene che abbiamo solo un problema di liquidità – sottolinea – non siamo insolventi. Il pagamento dei 20 milioni di euro che la ditta rivendica, a fronte delle numerose contestazioni avanzate e delle penali, deve essere frutto di una transazione. L’Ati si è sottratta al confronto”. E ribadisce che l’Ato Me 1 vanta, a sua volta, un credito di 22 milioni di euro per il mancato pagamento delle bollette rifiuti da parte degli utenti morosi, già tra gli elenchi in possesso della Se.ri.t. Sicilia SpA. Per il 2005, ha pagato il 90 per cento degli utenti e, in questi giorni, gli inadempienti stanno ricevendo i fermi amministrativi. Per il 2006, invece, entro aprile, arriverà la messa in mora. Di seguito, si proseguirà per il 2007. Nel frattempo, continuano le fatturazioni per il 2008. “Chiedo ai cittadini di pagare – sottolinea l’avvocato Trifilò – perché, come approvato a suo tempo dai consigli comunali, andranno incontro ad una penale del 30 per cento”. Chiede anche ai lavoratori di stare tranquilli e lavorare con serenità. “Anche se sono stati minacciati di licenziamento – afferma – questo è un servizio che dovrà comunque essere effettuato. Mi impegnerò affinché non perdano il posto di lavoro. E il primo marzo riceveranno lo stipendio di dicembre”. E conclude: “Noi, nell’udienza collegiale del 2 marzo, presenteremo le nostre memorie. Ma, una cosa è certa: la ditta non può permettersi di fatturare tutto come se facesse tutto. Il servizio reso è pessimo. E nonostante, gli ordini di servizio, la raccolta differenziata porta a porta non è stata ripresa”. Questa mattina, il CdA dell’Ato Me 1 incontrerà il Prefetto. Nel pomeriggio, vi sarà la riunione con il Sindacato.
Nella foto sopra, accanto al titolo, Laura Trifilò, presidente dell'Ato Me1.
Nella foto in centro: un gruppo di lavoratori della Nebrodi Ambiente.
Fonte: "Giornale di Sicilia"- Ed. Messina.
> Laura Trifilò, presidente dell'Ato, ha avanzato alcune contestazioni.
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Chiede ai dipendenti di stare tranquilli e di lavorare con serenità, anche se sono stati minacciati di licenziamento. "Questo è un servizio che, comunque, dovrà essere fatto".
*** E’ guerra aperta tra l’Ato Me 1 e la società consortile aggiudicataria dei servizi ecologici nel comprensorio. Quest’ultima ha presentato all’autorità giudiziaria un’istanza di fallimento nei confronti della società d’ambito, della quale solo ieri mattina il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, ha preso visione presso la cancelleria fallimentare del Tribunale di Patti, apprendendo anche che è stata fissata un’udienza collegiale per il 2 marzo. Ricordiamo, inoltre, che l’Ati aveva già notificato un atto stragiudiziale all’Ato, con diffida e messa in mora, ritenendo di vantare un credito tra i 20 e i 25 milioni di euro e intimando, appunto, il saldo dello stesso entro il 26 febbraio.
Il termine, dunque, scadrà domani. In caso contrario, la ditta interromperà il servizio. Da domani, dunque, i mezzi della Nebrodi Ambiente e delle ditte consociate potrebbero fermarsi, con gravi conseguenze a livello igienico-sanitario. E non è tutto. Sempre ieri mattina, il direttore generale dell’Ato Me 1, Francesco La Monica, si è dimesso. Il presidente dell’Ato Me 1, Laura Trifilò, però, non si dà per vinta. Ha risposto all’atto stragiudiziale, avanzando una serie di contestazioni per disservizi e stigmatizzando il comportamento del gestore, che – a suo avviso – “non fa altro che creare allarme sociale”. “L’Ati sa bene che abbiamo solo un problema di liquidità – sottolinea – non siamo insolventi. Il pagamento dei 20 milioni di euro che la ditta rivendica, a fronte delle numerose contestazioni avanzate e delle penali, deve essere frutto di una transazione. L’Ati si è sottratta al confronto”. E ribadisce che l’Ato Me 1 vanta, a sua volta, un credito di 22 milioni di euro per il mancato pagamento delle bollette rifiuti da parte degli utenti morosi, già tra gli elenchi in possesso della Se.ri.t. Sicilia SpA. Per il 2005, ha pagato il 90 per cento degli utenti e, in questi giorni, gli inadempienti stanno ricevendo i fermi amministrativi. Per il 2006, invece, entro aprile, arriverà la messa in mora. Di seguito, si proseguirà per il 2007. Nel frattempo, continuano le fatturazioni per il 2008. “Chiedo ai cittadini di pagare – sottolinea l’avvocato Trifilò – perché, come approvato a suo tempo dai consigli comunali, andranno incontro ad una penale del 30 per cento”. Chiede anche ai lavoratori di stare tranquilli e lavorare con serenità. “Anche se sono stati minacciati di licenziamento – afferma – questo è un servizio che dovrà comunque essere effettuato. Mi impegnerò affinché non perdano il posto di lavoro. E il primo marzo riceveranno lo stipendio di dicembre”. E conclude: “Noi, nell’udienza collegiale del 2 marzo, presenteremo le nostre memorie. Ma, una cosa è certa: la ditta non può permettersi di fatturare tutto come se facesse tutto. Il servizio reso è pessimo. E nonostante, gli ordini di servizio, la raccolta differenziata porta a porta non è stata ripresa”. Questa mattina, il CdA dell’Ato Me 1 incontrerà il Prefetto. Nel pomeriggio, vi sarà la riunione con il Sindacato.
Cinzia Scaglione
Nella foto sopra, accanto al titolo, Laura Trifilò, presidente dell'Ato Me1.
Nella foto in centro: un gruppo di lavoratori della Nebrodi Ambiente.
Fonte: "Giornale di Sicilia"- Ed. Messina.
24 febbraio, 2009
L'ospedale di Sant'Agata di Militello rischia il ridimensionamento. Scatta l'allarme per medici e cittadini.
Continua a rimanere alta l’attenzione sull’ospedale, che rischia di andare incontro ad un ridimensionamento nell’ambito della paventata ipotesi avanzata in sede regionale dall’Asl 5 Me. Qualora la notizia venisse confermata, il locale nosocomio, che serve un’utenza di oltre 85 mila abitanti del comprensorio nebroideo, subirebbe una rimodulazione dei servizi sanitari, con accorpamenti di reparti a favore del nosocomio di Patti (si parla di Chirurgia e Cardiologia) e lo spostamento dei servizi sanitari territoriali di alcuni comuni appartenenti al distretto di Sant’Agata Militello verso altri territori. Un piano che ha messo in allarme medici e cittadini.
Si sta costituendo, infatti, il Comitato “Salviamo l’ospedale”, che ha già organizzato la prima manifestazione pubblica, tenutasi l’altra sera, in piazza Vittorio Emanuele. Ad avviare la discussione sono stati i medici dell’ospedale Giuseppe Miano (consigliere provinciale PD) e Antonino Lo Cicero (coordinamento locale circolo PD). Presenti in piazza anche diversi sindaci del territorio e consiglieri provinciali. Il costituendo Comitato ha ribadito che, nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi finalizzata a migliorare e differenziare l’offerta sanitaria, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti. Sarebbe una scelta innanzitutto antieconomica per l’azienda, dal momento che gli utenti del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerebbero verso Cefalù. D’altronde, si tratterebbe di un’estensione territoriale di oltre 80 chilometri. Riferendosi, dunque, ai bisogni dell’utenza e alla centralità della cittadina, in posizione strategica rispetto al comprensorio nebroideo, il costituendo Comitato lancia questa proposta: “che le comunità locali e i sindaci del distretto si attivino per identificare sul territorio un sito idoneo per far nascere una struttura ospedaliera importante”. Per il sindaco di Capo D’Orlando Enzo Sindoni, intervenuto alla manifestazione, lo spostamento di alcuni servizi territoriali da Sant’Agata a Patti significherebbe penalizzare migliaia di cittadini che andrebbero incontro a disagi di maggiori costi, tempi e distanza per esercitare il diritto alla salute. Inoltre, la soppressione di reparti ospedalieri come Cardiologia e Unità Coronarica comprometterebbe la salvaguardia della vita degli utenti dei Nebrodi. E sottolinea: “l'omogeneità infrastrutturale di questo comprensorio và al di là della definizione territoriale del distretto sanitario. Il diritto alla salute e la qualità della vita dei cittadini dei Nebrodi non possono essere sacrificati a favore di logiche diverse da quelle dell'interesse dei cittadini stessi”.
Si sta costituendo, infatti, il Comitato “Salviamo l’ospedale”, che ha già organizzato la prima manifestazione pubblica, tenutasi l’altra sera, in piazza Vittorio Emanuele. Ad avviare la discussione sono stati i medici dell’ospedale Giuseppe Miano (consigliere provinciale PD) e Antonino Lo Cicero (coordinamento locale circolo PD). Presenti in piazza anche diversi sindaci del territorio e consiglieri provinciali. Il costituendo Comitato ha ribadito che, nell’ottica di una razionalizzazione dei servizi finalizzata a migliorare e differenziare l’offerta sanitaria, l’ospedale di riferimento sul territorio non può diventare Patti. Sarebbe una scelta innanzitutto antieconomica per l’azienda, dal momento che gli utenti del distretto di Mistretta e buona parte di quello di Sant’Agata migrerebbero verso Cefalù. D’altronde, si tratterebbe di un’estensione territoriale di oltre 80 chilometri. Riferendosi, dunque, ai bisogni dell’utenza e alla centralità della cittadina, in posizione strategica rispetto al comprensorio nebroideo, il costituendo Comitato lancia questa proposta: “che le comunità locali e i sindaci del distretto si attivino per identificare sul territorio un sito idoneo per far nascere una struttura ospedaliera importante”. Per il sindaco di Capo D’Orlando Enzo Sindoni, intervenuto alla manifestazione, lo spostamento di alcuni servizi territoriali da Sant’Agata a Patti significherebbe penalizzare migliaia di cittadini che andrebbero incontro a disagi di maggiori costi, tempi e distanza per esercitare il diritto alla salute. Inoltre, la soppressione di reparti ospedalieri come Cardiologia e Unità Coronarica comprometterebbe la salvaguardia della vita degli utenti dei Nebrodi. E sottolinea: “l'omogeneità infrastrutturale di questo comprensorio và al di là della definizione territoriale del distretto sanitario. Il diritto alla salute e la qualità della vita dei cittadini dei Nebrodi non possono essere sacrificati a favore di logiche diverse da quelle dell'interesse dei cittadini stessi”.
Cinzia Scaglione
Nella foto: un momento della manifestazione tenutasi in piazza Vittorio Emanuele.
23 febbraio, 2009
Rischio licenziamento per 180 lavoratori dei servizi ecologici
I 180 lavoratori della società consortile che gestisce i servizi ecologici nel comprensorio per conto dell’Ato Me 1 verranno, probabilmente e inesorabilmente, avviati verso il licenziamento. I rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca stigmatizzano il “reiterato comportamento passivo del CdA e soprattutto l’apparente silenzio dei sindaci rispetto a questo grave problema”. E invocano, ancora una volta, l’intervento del Prefetto, affinché disponga, in sede prefettizia, la convocazione del CdA, dell’assemblea dei soci-sindaci e delle forze sindacali, “per scongiurare un eventuale fallimento, l’interruzione del pubblico servizio e le conseguenti gravi ripercussioni sul piano occupazionale, sociale e, soprattutto, igienico-sanitario”. D’altronde, era stato lo stesso Prefetto ad invitare le parti al confronto diretto. Nei giorni scorsi, in occasione della riunione presso l’Ufficio Provinciale del Lavoro non è stato possibile raggiungere alcuna intesa a causa dell’assenza dell’Ato Me 1. Ieri, il Sindacato si è rapportato con i referenti delle aziende interessate, decise, però, a non fare marcia indietro e a rescindere il contratto con l’Ato Me1, in mancanza di strategie concrete di ripianamento dei debiti maturati dalla società d’ambito. Così, è stato chiesto all’Ati quanto meno di posticipare la scadenza del 26 febbraio, quale termine ultimo indicato per una possibile riconsiderazione dell’avvio della procedura di risoluzione del contratto. Torneranno, dunque, a riunirsi il 3 marzo. “Siamo convinti – affermano Latino, Emanuele e Musca - che la soluzione del problema non possa essere la rescissione del contratto o quella di dissociarsi dall’ambito di appartenenza per gestirsi in proprio il servizio o creare piccole aggregazioni di comuni, così come ipotizzano da alcuni sindaci”. A loro avviso, l’unico percorso da intraprendere al più presto è quello di un “accordo complessivo, se si vuole anche con il coinvolgimento del Sindacato, che passi da una pianificazione del rientro del debito col gestore e parallelamente dall’avvio della fase di rivisitazione del contratto d’appalto, commisurato alle effettive esigenze di ciascuna comunità, ma senza compromettere la forza lavoro in servizio”.
Cinzia Scaglione
Nella foto d'archivio: Lavoratori e sindacalisti.
21 febbraio, 2009
Ladro di mutandine denunciato dalla polizia di Sant'Agata Militello.
Tradito da una passione maniacale per gli slip femminili e probabilmente da una libido eccessivamente sviluppata. Un disoccupato di Torrenova, V.A., 50 anni, è stato denunciato dalla Polizia di Sant’Agata Militello per atti osceni e molestie. L’indagine ha preso il via a seguito delle numerose segnalazioni, pervenute presso la sala operativa, relative a furti di biancheria intima femminile lasciata stesa al sole, nonché in merito alla presenza di un individuo che attenzionava con insistenza donne e che era stato notato anche nei pressi di alcune scuole. L’uomo avrebbe agito in diversi comuni: Patti, Capo D’Orlando, Barcellona, Sant’Agata Militello, Torrenova. Gli agenti della sezione investigativa del Commissariato di Pubblica Sicurezza, coordinati dal dirigente Francesco Picardi, attraverso l’individuazione del numero di targa di un’autovettura sono riusciti ad identificare il presunto responsabile dei reati denunciati. Accertamenti che hanno trovato riscontro e supporto grazie al riconoscimento fotografico del sospettato operato da due delle vittime. Nello specifico, la polizia scientifica ha fatto visionare alle malcapitate una sequenza fotografica di numerosi soggetti e, tra questi, le stesse hanno riconosciuto con assoluta certezza l’uomo domiciliato nel piccolo comune della fascia tirrenica, peraltro già noto alle forze dell’ordine per reati della stessa natura. L’indagato, invitato a recarsi presso il Commissariato di Sant’Agata Militello, è stato interrogato dal responsabile della squadra anticrimine, l’ispettore Vincenzo Ciacio. Inizialmente, le vittime dei furti di mutandine avevano attribuito al vento la responsabilità della strana sparizione. Poi, però, hanno notato che “a mancare all’appello della ricognizione panni stesi (generalmente al piano terra)” erano soltanto gli slip. Tra le segnalazioni, inoltre, vi erano quelle di donne diventate oggetto di insistenti attenzioni e davanti alla quali l’uomo avrebbe compiuto atti osceni, tastandosi nelle parti intime. Secondo quanto riferito dagli inquirenti, avrebbe anche palpeggiato qualche ragazza. Un’ulteriore operazione portata a termine con successo dal Commissariato di Sant’Agata Militello, dopo il sequestro di generi alimentari e bevande scadute operato l’altro ieri.
Cinzia Scaglione
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