Mancuso: un bene i volti nuovi.
Il primo cittadino rammaricato per l'assenza di rappresentanti femminili. "Avrebbero dato energia".
* “Ci sono volti nuovi, sono felice perché c’è un rinnovamento del consiglio comunale ed è positivo perché stare troppo legati alla poltrona non fa bene a nessuno. Ma, sono dispiaciuto per l’assenza di rappresentanze femminile. Avevamo puntato molto sull’inserimento delle donne in politica, perché danno sensibilità e un tocco di energia in più all’attività politica-amministrativa”. Questo il commento del neo riconfermato sindaco Bruno Mancuso sui consiglieri comunali eletti: quindici di maggioranza e cinque di minoranza. Ecco i consiglieri di maggioranza. Carmelo Sanna 212 voti, Gerlando Strati 170 voti e Salvatore Armeli Moccia 157 voti (lista Uniti per Sant’Agata – Mancuso sindaco), Antonino Giallanza 242 voti e Filippo Travaglia 212 voti (lista civica Insieme con Bruno), Aldo Reitano 176 voti (lista Conservare il futuro), Andrea Barone 247 voti e Salvatore D’Angelo 129 voti (lista Continuità e Sviluppo), Calogero Pedalà 208 voti e Domenico Barbuzza 189 voti (lista Azzurri per Sant’Agata Mancuso sindaco), Enrico Natale 177 voti, Massimiliano Sberna 162 voti e Corrado Liotta 160 voti (lista Alleanza per le Libertà), Gianluca Amata 179 voti e Achille Befumo 144 voti (Movimento per Sant’Agata). Consiglieri di minoranza (coalizione in appoggio del candidato a sindaco Alfredo Vicari): Calogero Carrabotta 159 voti e “Nenè” Blandi 113 voti (lista Riscattiamo Sant’Agata – Vicari sindaco), Calogerino Maniaci 183 voti (lista Udc), Calogerino Indriolo 185 voti e Giuseppe Puleo 184 voti (lista Pd). Andrea Barone (ex assessore Sport, Turismo e Cultura) è il consigliere più votato, seguito da Antonino Giallanza. Secondo indiscrezioni potrebbe ricoprire il ruolo di presidente del consiglio comunale. Ricordiamo i due assessori già designati: Filippo Travaglia (ex presidente del consiglio comunale) e Calogero Pedalà (ex vice sindaco), che, dunque, lasceranno il posto in consiglio comunale, rispettivamente, a “Rory” Germanà 128 voti e Giuseppe Pappalardo 118 voti (primi dei non eletti nelle rispettive liste). Una delle 8 liste in appoggio a Mancuso, “Gli autonomisti del MPA”, che fa riferimento al sindacalista Marco Donato Lemma 127 voti (gemello dell’ex consigliere comunale e coordinatore di lista Marcello Donato Lemma), non ha conquistato alcun seggio, non avendo superato lo sbarramento del 5 per cento previsto dalla nuova normativa. Così come la lista civica a sostegno dell’altro candidato a sindaco, Nicola Versaci.
Non sono mancate le sorprese, tra gli esclusi pure due ex assessori.
*** Qualche riconferma e tanti volti nuovi nel neo consiglio comunale. Gli elettori hanno ridato fiducia a Carmelo Sanna, Aldo Reitano e Gianluca Amata, che ancora una volta andranno a sedere tra i banchi della maggioranza, nonché all’ex presidente del consiglio comunale Filippo Travaglia, designato assessore. Inoltre, ad Andrea Barone, Calogero Pedalà e Corrado Liotta, facenti parte dell’esecutivo Mancuso nel precedente mandato. Rieletto anche Achille Befumo, che adesso, però, fa parte della compagine di maggioranza. Tra i riconfermati, troviamo anche Calogerino Maniaci e Giuseppe Puleo, che tuttavia nei cinque anni passati erano stati eletti tra le file di Mancuso. Puleo, passato quasi subito dopo all’opposizione, ha rivestito il ruolo di vice presidente del consiglio. Non sono mancate le sorprese. Restano fuori, infatti: Nino Villa, Vincenzo Zingales, Luca Agostino Ninone, Benedetto Caiola, Giuseppe Campisi, Salvatore Brogna, Billy Nocifora, Cono Maniaci Brasone, Pippo Vitale, Antonio Alascia, Pietro Inferrera (ex assessore ai Servizi sociali) e Bernardo Paratore (ex assessore all’Ambiente). Ieri pomeriggio, presso la sezione elettorale n. 1 (scuola media “Marconi”), è avvenuta la proclamazione del sindaco Bruno Mancuso, alla presenza del presidente del Tribunale di Patti, Armando Lanza Volpe. Domani pomeriggio, avrà luogo quella dei consiglieri comunali eletti. Il candidato Giuseppe Vitale ha chiesto la verifica dei voti, in quanto, a suo avviso, ben 9 consensi che avrebbe ricevuto nella sez. n. 7 (dove lo stesso era rappresentante di lista) non sarebbero stati registrati. L’eventuale assegnazione di queste 9 preferenze lo vedrebbero “primo dei non eletti” della propria lista: in quanto, portandosi a quota 155 voti, supererebbe la candidata Elena Franzone con 148 voti.
Fonte: Giornale di Sicilia di mercoledì 10 giugno 2009.