06 giugno, 2009

Sant'Agata di Militello. Una discarica e un centro di trasferenza a Oliva ma la notizia provoca le prime proteste.

Chiusura incandescente della campagna elettorale. La notizia, diffusasi giovedì scorso, della possibile realizzazione di un centro di trasferenza in contrada Oliva ha suscitato un certo clamore. Ricordiamo di cosa si tratta. Sul sito dell’Agenzia Regionale Rifiuti ed Acque (www.arrasicilia.it) è stato pubblicato l’ “Appalto pubblico di servizi per la gestione di un sistema integrato, finalizzato al recupero di energia, di trattamento e smaltimento della frazione residuale, a valle della raccolta differenziata, dei rifiuti solidi urbani non pericolosi e dei rifiuti non pericolosi assimilati agli urbani prodotti negli ambiti territoriali ottimali della Sicilia, Sistema Messina-Catania”. L’elenco dei siti e degli impianti da realizzare contiene, appunto, anche una “stazione di trasferenza” in località Oliva. Una sorta di centro di smistamento dove confluirebbero le varie tipologie di rifiuti provenienti dai trentatré comuni del distretto Ato Me 1, per poi essere compattati e trasportati nel centro di pre-trattamento. Il sindaco Bruno Mancuso già ieri ha chiarito che l’impianto era stato individuato da precedenti amministrazioni, che si sta cercando di strumentalizzare una documentazione vecchia e superata dagli atti posti in essere dalla sua amministrazione e che lo stesso non consentirà la realizzazione né della discarica né di qualsiasi altro impianto di trattamento dei rifiuti.
Ma, il Comitato anti-discarica Oliva, nato nell’estate del 2006 (quando i residenti delle contrade si opposero alla realizzazione di una discarica comprensoriale in contrada Oliva), ha diffuso un comunicato stampa a firma del presidente Franco Blandi. Quest’ultimo ribadisce che “l’amministrazione Mancuso ha dato la disponibilità ed i pareri necessari affinché sia la discarica che il centro di trasferenza venissero autorizzati”. Ed evidenzia: “il transito giornaliero di decine di camion, in una zona densamente popolata, oltre ad essere di grave pregiudizio per la viabilità cittadina e la facilità di spostamento nelle contrade, porterà un inquinamento diretto dell’aria per gli scarichi dei mezzi pesanti. Il sito scelto non poteva essere più infelice (al confine del Parco dei Nebrodi, di una Zona Natura 2000, in un terreno ricco di falde acquifere, posto sulle sponde del torrente Inganno)”. E invita i cittadini a protestare per salvaguardare il diritto alla salute. L’Ato Me 1, attraverso un comunicato stampa, fa presente che quanto riportato “nel capitolato d’oneri” dell’appalto fa parte del “preesistente piano dei rifiuti per la realizzazione dei termovalorizzatori”. Inoltre, che è stata già convocata una riunione, che si svolgerà all’ARRA, a partire da giorno 16, per la rimodulazione dei nuovi impianti da realizzare nell’ambito e in raccordo alla pianificazione riguardante sia la Provincia che la Regione.
Cinzia Scaglione

Nelle foto di repertorio: I residenti delle contrade che hanno impedito l'apertura della discarica ad inizio lavori nell'estate 2006.

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