11 giugno, 2009

Sant'Agata Militello. Sulla battigia centinaia di pesci morti. E' allarme inquinamento.

Strana morìa di pesci, ieri mattina, a mare e anche sulla battigia. Sbigottiti e allarmati i bagnanti presenti sul litorale santagatese quando ai loro occhi si è prospettato un simile scenario: centinaia di pesci morti, anche di grosse dimensioni, che galleggiavano vicino alla riva. C’è chi ha continuato a fare il bagno, cercando solo di scansare i pesci o di allontanarli lanciandoli come sassi. E chi, invece, preso dal panico, è uscito fuori dall’acqua temendo conseguenze per la propria salute ed è corso ad asciugarsi con il telo da mare o a sciacquarsi buttandosi addosso l’acqua potabile di bottigliette. Un fenomeno che ha destato preoccupazione, segnalato alle autorità competenti dagli stessi bagnanti. Tra le ipotesi, si pensa alla pratica, illegale, di pescare con l’utilizzo di veleno o dinamite. Nel primo caso, verrebbero impiegati veleni naturali per stordire i pesci, facendoli venire a galla. Nel secondo, invece, si fa esplodere una carica in mezzo all’acqua e i pesci vengono tutti a galla, sia perché morti o tramortiti dall’onda d’urto, quindi facili da prendere anche a mani nude o con un retino. Ma, non si esclude l’ipotesi di un possibile scarico fognario, abusivo, a mare. Naturalmente, si è scatenato un certo allarmismo legato a paventate condizioni negative, a livello igienico-sanitario, delle acque. “Ho visto dei ragazzi, nell’acqua, che si tiravano qualcosa – afferma un bagnante – all’inizio pensavo fossero pietre pomici. Poi, mi sono avvicinato e mi sono reso conto che erano pesci, anche non proprio piccoli. E ho notato che c’erano decine di pesci morti anche a riva. Impressionante. E’ naturale che la gente, temendo per la propria salute e non conoscendo il motivo di questa moria di pesci, sia uscita di corsa fuori dall’acqua”. Il sindaco Bruno Mancuso dichiara di avere appreso la notizia dagli organi di informazione e sottolinea: “provvederò subito a sensibilizzare l’ufficio tecnico comunale e le autorità preposte per capire qual è il motivo di tale fenomeno venutosi a creare. Parteciperemo alle indagini”. In questi giorni, il nostro specchio d’acqua è attenzionato dal personale della Capitaneria di Porto di Milazzo, congiuntamente alle unità in servizio presso il locale ufficio marittimo, con servizi mirati a monitorare l’inosservanza delle norme nazionali e comunitarie che disciplinano la pesca del “tonno rosso”. Diversi i sequestri del pescato effettuati.
Cinzia Scaglione

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