Soccorso un esemplare di “Gheppio” femmina, in evidente stato di difficoltà a riprendere il volo. A rinvenire il rapace, appartenente alla famiglia dei Falconidi, la contitolare di un laboratorio di analisi, Liliana Maria Pia Salerno e l’ingegnere capo del Comune, Giuseppe Contiguglia. Hanno avvistato il gheppio, ieri mattina, in via Bellini, in una stradina che costeggia la sede del laboratorio di analisi. Il piccolo falco era finito sotto un’auto in sosta. La signora Salerno era proprio all’angolo di via Bellini e da quelle parti si trovava a passare anche Contiguglia. Si sono subito attivati per catturare il gheppio e portarlo nella vicina sede del Parco dei Nebrodi, affidandolo alle cure del personale dipendente. Di seguito, lo zoologo del Parco, Antonio Spinnato, lo ha trasferito nel Centro di recupero per fauna selvatica, situato a Messina. “Aveva delle placche nella gola – sottolinea Spinnato – hanno già provveduto a somministrarle una flebo. Una volta curata l’infezione, lo rimetteremo in libertà. Ritengo che ci vorrà circa un mese”. Il gheppio è il falco più comune ed uno dei più piccoli: appena 35 centimetri di lunghezza per 70-90 centimetri di apertura alare. Le ali appuntite e la coda stretta lo fanno riconoscere come vero falco. Vola con rapide battute d’ala e scende a picco per afferrare topi e grossi insetti. Lo si può incontrare dal livello del mare ai 3.500 metri di altitudine. La missione dello zoologo Spinnato, ieri mattina, ha però avuto una doppia valenza. Oltre, infatti, a portare il gheppio presso il Centro di recupero, ha, nel contempo, riportato sulle Rocche del Crasto, ad Alcara Li Fusi, il Grifone che era stato ricoverato nel medesimo Centro a causa di una lesione all’ala. Lo splendido avvoltoio sarà tenuto sotto osservazione, all’interno della voliera, insieme ad altri esemplari, il tempo necessario per la riabilitazione al volo. E quindi, verrà liberato. Ricordiamo che il recupero del Grifone nell’area protetta del Parco rientra tra le iniziative attuate dall’Ente per il riequilibrio degli ecosistemi naturali, attraverso un progetto di reintroduzione iniziato nel 1998 (importazione di giovani della specie dalla Spagna). Grazie al successo del programma di reintroduzione, frutto di un costante e attento lavoro di equipe di cui fanno parte anche specialisti di livello internazionale e che ha portato alla costituzione di una popolosa colonia, oggi è possibile osservare l’accattivante volteggio di questi esemplari nei cieli siciliani (da dove era scomparso alla fine degli anni ’60 durante l’attuazione della “campagna di avvelenamento delle volpi).
Cinzia Scaglione
Nella foto:
il gheppio rinvenuto in via Bellini, mostrato dal dipendente del Parco Delfio Princiotta.
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