17 ottobre, 2009

Sant'Agata di Militello. Il direttore dell'ASP Messina, Salvatore Giuffrida, in visita all'ospedale dichiara: "“non mi risulta nessuna attività e azione di depotenziamento".


Sopralluogo all’ospedale da parte del neo direttore dell’Asp Messina, Salvatore Giuffrida. Il nosocomio – ricordiamo – è stato al centro di proteste e lamentele di utenti e sanitari, preoccupati per il futuro del locale presidio.
Ma, Giuffrida assicura: “non mi risulta nessuna attività e azione di depotenziamento. C’è un’attenzione assoluta su tutti i presidi della provincia e su questo in particolare. L’idea che stiamo coltivando, ma in maniera operativa oltre che propositiva, è quella di prevedere un presidio ospedaliero di emergenza di primo livello, con strutture importanti che possano assicurare una risposta sanitaria nell’area dell’emergenza-urgenza.
Quindi, nessun depotenziamento. Anzi, un’attenzione e riqualificazione di questo presidio che deve continuare ad offrire prestazioni di assoluta qualità e in sicurezza per i pazienti”. E ancora: “gli operatori, così come il sindaco, non potranno essere esclusi dai processi decisionali, in stretto raccordo con la direzione generale e l’Assessorato, per valorizzare una realtà importante con professionalità di primordine”.Nell’ambito di una rimodulazione dei servizi ed accorpamenti tra ospedali vicini, quali strutture rimarranno in questo presidio come riferimento del comprensorio? “Cinque strutture importanti, quali Ortopedia , Ostetricia e Ginecologia, Medicina, Chirurgia e vedremo cos’altro mettere”. L’Utic-Unità terapia intensiva coronarica, inaugurata in pompa magna nel 2005 dall’allora ministro alla Salute Storace, non è mai entrata in funzione. Verrà attività? “Si. Se il progetto di completamento verrà portato a termine - e c’è la volontà da parte di questa amministrazione, lo assicuro - realizzeremo l’Utic. Quindi la inaugureremo nuovamente”. Il Comitato pro-ospedale dei Nebrodi, del quale fanno parte anche medici e cardiologi dell’ospedale, chiede che venga attivata, contestualmente, l’emodinamica. Cosa risponde? “L’emodinamica richiede una serie di interventi soprattutto regionali, in quanto la rete delle emodinamiche riguarda il territorio regionale. Quindi, ci dovremo ragionare”.  Per quanto riguarda, invece, la richiesta di attivazione della Rianimazione? “Cosa diversa è una terapia intensiva post-operatoria. Le alte specialità e le rianimazioni non si attivano in base alle esigenze territoriali, ma c’è una programmazione complessiva regionale ed è su questa scia che ci muoveremo”.
Cinzia Scaglione
Fonte: Giornale di Sicilia - Edizione Messina - Cronaca di Sant'Agata.
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