Bufera sul Gal Nebrodi Plus. E’ guerra aperta tra il presidente Francesco Calanna e diversi sindaci del comprensorio. Lo scorso giovedì pomeriggio, a Palazzo Crispi, ha avuto luogo un “forum d’animazione” al quale hanno partecipato alcuni partner privati. Ricordiamo che il Gal Nebrodi Plus ha ottenuto ben 10 milioni di euro di finanziamenti comunitari a sostegno del turismo rurale e per lo sviluppo delle microimprese, piazzandosi al terzo posto in graduatoria nell’ambito del Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Sicilia 2007/2013, aggregando un vasto partenariato pubblico-privato. Entro giorno 30 (termine ultimo di proroga), dovrà essere presentato alla Regione il Piano di Sviluppo Locale, con le priorità di intervento, di concerto con i comuni e i privati. Parallelamente alla redazione del Piano, si sta lavorando alla costituzione della società consortile che dovrà gestire i fondi comunitari, con conseguente designazione del consiglio di amministrazione. Ed ecco che sorgono problemi, perché si stanno delineando due azioni divergenti. Da una parte, il presidente Calanna ha programmato una serie di incontri, alcuni dei quali hanno portato, giorni fa, all’approvazione (nell’ambito della riunione tenutasi a Tortorici), da parte della maggioranza del partenariato pubblico e privato, della bozza di Statuto. Dall’altra, però, diversi sindaci che hanno sottoscritto “una mozione di sfiducia” nei confronti di Calanna (accusato di non coinvolgere i comuni) stanno lavorando alla costituzione di un’altra società consortile: “Gal Insieme per i Nebrodi”. E invitano il Gal Nebrodi Plus a seguire le direttive del nuovo tavolo istituzionale. Azioni illegittime per il presidente Calanna, che dichiara: “il Gal Insieme per i Nebrodi non è all’interno della graduatoria, né mai potrà esserci. Così, si fa solo danno al territorio, rischiando di far perdere questa opportunità. In questo momento l’azione del Gal Nebrodi si sta concentrando sulle attività di animazione, per far sì che il piano possa essere costruito dal basso e condiviso da tutti i soggetti pubblici e privati. Voglio ricordare che i soggetti pubblici devono avere un ruolo sussidiario in questa vicenda e il ruolo centrale e principale lo devono svolgere i privati, ai quali sono rivolte le misure e che hanno l’onere di cofinanziare il piano, perché le misure non sono totalmente a carico dell’Unione Europea, ma i privati devono mettere i soldi. Ho notato un certo strabismo da parte di alcuni enti pubblici che pensano che questi strumenti debbano essere gestiti solo dalla parte pubblica. La metodologia Leader non è così. Mi auguro che la situazione si possa risolvere positivamente. Dal canto mio, farò tutti gli sforzi affinché questa coda di polemiche possano essere assorbita in un progetto unitario”.
Cinzia Scaglione
Nella foto : da sinistra, Pino Genovese (ufficio Gal Nebrodi Plus), il presidente Francesco Calanna e Franco Machì (ufficio Gal Nebrodi Plus)
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