Benvenuti a San'Agata di Militello - .porto dei nebrodi. !! . Andava invece scritto:"Porta dei Nebrodi" |
Il Comune di S.Agata Militello, in data 24.10.2014 ha depositato all’Assessorato Regionale alle Infrastrutture la relazione del RUP ing. Basilio Ridolfo, nella quale sono state rilevate tutte le incongruenze dell’iter procedimentale e le inadempienze della Cogip nella redazione del progetto esecutivo. L'ing. Ridolfo, Capo dell’Ufficio Lavori Pubblici del Comune di S.Agata, che ha sostituito l’ing. Contiguglia, attualmente sospeso dal servizio a seguito dei provvedimenti restrittivi dell’autorità giudiziaria, scrive nella sua relazione all'Assessorato:
“il progetto esecutivo agli atti del Comune non si ritiene attuabile e, presentando concreti e significativi profili di non conformità al progetto definitivo ed aumenti notevoli di costi di cui dovrà farsi carico la stazione appaltante (N.d.blogger- Leggi: Comune di Sant'Agata Militello), ai sensi dell’art. 15 del Capitolato speciale d’appalto, non è – nella sua stesura attuale – meritevole di approvazione “.
E continua affermando che: (clicca su "leggi tutto" per continuare a leggere)
“allo stato è quindi ipotizzabile, previa intesa con codesto spett.le Assessorato, procedere alla formalizzazione alla Cogip Infrastrutture Spa dell’insieme delle criticità emerse nella verifica effettuata, assegnando un termine temporale certo per rendere la proposta progettuale esecutiva conforme al progetto definitivo ponendo a carico della medesima il costo degli adeguamenti necessari”.
Conclude affermando che:
“comunque, nel complesso delle valutazioni da effettuarsi, bisognerà tenere presente anche quanto richiesto dall’atto di citazione notificato dalla Costruzioni Bruno Teodoro perché l’eventuale accoglimento delle domande avrebbe sicure ripercussioni in ordine alla persistente efficacia e validità dell’insieme degli atti e provvedimenti fin qui adottati”.
Il Tribunale di Catania sez. I , ha fissato per l’udienza del 9 dicembre 2014, la trattazione del reclamo cautelare, proposto dalla Società Italiana Condotte d’Acqua spa, avverso l’ordinanza del Tribunale di Catania del 12.09.2014, emessa in relazione al procedimento d’urgenza ex art. 700 c.p.c., promosso dalla Condotte D’Acqua Spa.
La Condotte d’Acque
prende di mira nel contenzioso la delibera n. 179 del 2012 con cui
l’Amministrazione ha assentito il sub ingresso della Cogip alla
Sigenco. Secondo la Condotte, si legge nel reclamo, “Il Comune
ha avallato un’operazione in frode alla legge, autorizzando il
trasferimento di un contratto (mascherato da cessione di ramo
d’azienda) dall’aggiudicatario Sigenco ad un concorrente (Cogip)
che si era collocato sesto in graduatoria, privo dei requisiti per
partecipare alla gara e che è subentrato nel contratto, aggirando
così tutte le norme di gara e provocando il paradossale effetto che
il contratto posto a gara viene assegnato non al primo ma al sesto
classificato”.
La Condotte poi rincara la dose, aggiungendo
che:
“ Guarda caso, poi, tale operazione straordinaria è stata
posta in essere tra due società che avevano da tempo fortissime
cointeressenze, confermate dalla partecipazione congiunta al
Consorzio Stabile Uniter, ora in liquidazione”,
Nei giorni scorsi al
Comune è stato anche notificato un atto di citazione a comparire per
l’udienza del 30 maggio 2015 dinanzi al Tribunale di Palermo, da
parte della Costruzioni Bruno Teodoro Spa, con cui è stato chiesto
l’accertamento dell’obbligo del Comune di annullare il contratto,
per tutta una seria di motivazioni, ma prioritariamente per la
circostanza che la cessione di ramo d’azienda tra Sigenco e Cogip,
avallata dal Comune, è intervenuta in violazione dell’art. 118
codice degli appalti che vieta la cessione dei contratti pubblici.
La Costruzioni Bruno
anziché chiedere la sospensione dell’iter in corso si è limitata
a chiedere il risarcimento danni per perdita di chance rispetto alla
nuova gara che il Comune sarebbe tenuto a bandire, quantificato in
4 milioni e 800 mila euro, pari al 10% dell’importo a base d’asta,
corrispondente all’utile d’impresa.
La notizia di oggi
dell’udienza del 9 Dicembre per il reclamo della Condotte d’Acqua
rende ancora più problematica la possibilità di proseguire
l’appalto con la Cogip, per cui la soluzione di una rescissione in
danno dell’impresa e di una nuova gara, proposta nel mese di Luglio
dal Dipartimento Regionale Tecnico dell’Assessorato alle
Infrastrutture, potrebbe essere l’ultima spiaggia per salvare il
finanziamento.
*** In data 23 ottobre 2011 nel post dal titolo:
“Sant'Agata Militello. Il Porto dei Nebrodi e la risposta della minoranza alle "accuse gratuite" di qualche "supporters" dell'attuale amministrazione e del Sindaco.”
Scrivevo tra l'altro:
“Sia ben chiara una cosa. Il sottoscritto così come la maggior parte dei santagatesi e degli abitanti dei Nebrodi (escluso ovviamente gli orlandini che avranno un loro porto turistico – prima del nostro -), desidera ardentemente che il porto si completi e al più presto- E per noi (cioè quelli che lo vogliamo) non ce ne frega un "caiser" chi se lo è aggiudicato o di chi farà i lavori.
"Questo o quello per me pari son" potrei dire cantando.
La Sigenco si era "insediata" nel porto anni fa (vedi tabella ben visibile nella foto) con i relativi tetrapodi che appesantiscono la banchina di riva e sottraggono spazio ....”
Oggi, alla luce dei fatti (fallimenti, cessione del ramo di azienda e di appalti, appalti non completati altrove) mi chiedo perchè non si provvede con urgenza a “pignorare” o a bloccare questi costosi involucri di ferro e cemento per utilizzarli in maniera più urgente e veloce a protezione dell'erosione della spiaggia sotto la villa Bianco, prima che i marosi di quest'inverno non portino via anche il tratto di strada del Viale della Regione Siciliana e faccia ulteriori danni? (cirosca)
Nessun commento:
Posta un commento
Sant'Agata di Militello. L'Altra Informazione, Il Blog di cirosca.