
Se oggi hai preso il Corriere, aprilo a pagina 12. C'è un bellissimo appello, intitolato "Restituite la parola ai cittadini." Vi sono grandi firme, da Camilleri a Veronesi, da Claudio Magris a Renzo Arbore, da Franco Battiato a Guido Roberto Vitale, da Gianantonio Stella a Giorgio Bocca. C'è anche la mia, ma ti assicuro che è un'opera collegiale. Il messaggio è chiaro: in Italia non nascerà mai un Obama finchè la politica italiana sarà soffocata dalla "casta", da un ceto politico chiuso e autoreferenziale. Obama ha vinto perché ci sono le primarie, perché l'America è una democrazia aperta. In Italia la "casta" è invincibile perché è una democrazia chiusa, con le liste bloccate che permettono ai capipartito di nominare il parlamento. Rompiamo questa gabbia che ci soffoca e portiamo anche da noi le regole della democrazia americana.
Vuoi aiutarci? Aderisci all'appello. Qui sotto lo trascrivo e ti dico come fare per aderire. Non rassegnarti. Se siamo in molti possiamo cambiare.
Mario Segni
"APPELLO PER LA DEMOCRAZIA"
Tutto il mondo guarda con ammirazione alla straordinaria capacità di rinnovamento della società americana, al grande esempio di democrazia offerto dalle primarie e dal civilissimo confronto tra i candidati alla Casa Bianca. Il carattere, la storia, la cultura di quella società sono stati determinanti. Ma nulla sarebbe stato possibile se la vita pubblica degli Stati Uniti non fosse basata su alcune regole fondamentali, che ne fanno una democrazia aperta, incompatibile con qualunque chiusura dall'alto.
Queste regole sono innanzitutto:
1) le primarie, che affidano ai cittadini la scelta di ogni candidatura;
2) il collegio uninominale maggioritario, che crea un solido legame tra eletto ed elettore;
3) la scelta popolare del governo;
4) il bipartitismo, che porta chiarezza e stabilità;
5) la separazione dei poteri e la reale autonomia delle diverse istituzioni.
Noi siamo invece impantanati in una transizione infinita che ha condotto a un Parlamento nominato dai capipartito. E le dichiarazioni di chi vuole imitare Barack Obama rendono ancora più evidente la distanza. Perché da noi non nascerà alcun Obama e non vedremo grandi cambiamenti se non rompiamo gli schemi che ingessano la politica.
Nel momento in cui, per uscire dalla transizione, si guarda a grandi modelli, noi proponiamo di assumere come punto di riferimento proprio la democrazia americana, perché crediamo che sia la strada giusta per rinnovare davvero la nostra vita pubblica. E' una convinzione che accomuna già una larga parte degli italiani. E noi, come liberi cittadini, vogliamo dar voce insieme a loro a questa grande speranza di cambiamento.
Filippo Andreatta, Renzo Arbore, Augusto Barbera, Orlando Barucci, Franco Battiato, Giorgio Bocca, Andrea Camilleri, Furio Colombo, Giacomo Costa, Natale D'Amico, Francesco Giavazzi, Massimo Gramellini, Giovanni Guzzetta, Maurizio Lauri, Gad Lerner, Berardino Libonati, Claudio Magris, Enzo Manes, Boris Mantero, Antonio Martino, Vincenzo Melluso, Sebastiano Messina, Sandro Parenzo, Arturo Parisi, Gianfranco Pasquino, Mario Pirani, Cesare Romiti, Piero Schlesinger, Alfredo Scotti, Mario Segni, Gian Antonio Stella, Andrea Tavecchi, Mario Usellini, Umberto Veronesi, Guido Roberto Vitale.
Per aderire all'appello clicca su questa scritta e compila il form
il 2 dicembre scorso parto dalla Toscana dove vivo, passo da Roma e prelevo mia figlia con una sua amica. Durante il tragitto ho sentito più volte mia figlia tessere le lode di sant'agata. In serata arriviamo a Sant'Agata e appena usciti dallo svincolo il primo cumulo di spazzatura, prende anche parte delle carreggiata, le macchine curvano per evitare l'immondizia. Circonvallazione Don Bosco, Via San Martino, altezza Via della Carità, li dove una volta c'era la casa del negus, un'immensa discarica a cielo aperto di spazzatura dove spiccavano soprattutto le borse rosse del mercato alimentare. A questo punto noto mia figlia che inizia a vergognarsi. Si si vergogna dell'amica e di tutto quello che aveva detto lungo il tragitto. Cerco di stemperare la tensione paragonando Sant'Agata a Napoli. La situazione si fa più fosca anzi nera al bivio di Militello dove la spazzatura raggiungeva una ammasso enorme. Le cose nei giorni successivi non sono cambiate.