13 gennaio, 2009

Il sindacato critica ll cdA dell'Ato Me1 per l'aumento dei costi e per il reclutamento di nuovo personale.

Il Sindacato critica il reclutamento di personale avviato dall’Ato Me 1. “Non si può condividere l’operato del Consiglio di Amministrazione in merito alla scelta di reperire ulteriori unità di personale – sottolineano i rappresentanti zonali di Cgil, Cisl e Uil, Orlando Latino, Calogero Emanuele e Nunzio Musca - in totale difformità con gli impegni assunti con il Sindacato per la definizione dell’organigramma. Cosa ancora più grave è che inevitabilmente si determinerà un aumento dei costi di gestione, con conseguente ricaduta negativa sulla tariffa a carico dei cittadini”. Inoltre, i sindacalisti ritengono “inaccettabile che il CdA ricorra all’utilizzo di personale in comando a seconda delle segnalazioni di questo o quel sindaco e in assenza di un accordo col Sindacato. Senza, quindi, un ragionamento serio improntato anche sul risparmio e sulla economicità e senza pensare ad una vera e seria professionalizzazione della forza lavoro in sevizio presso l’Ato”. Secondo il Sindacato, sarebbe opportuno, invece, definire l’organigramma ipotizzando anche la stabilizzazione del personale Asu (Attività socialmente utili) con fondi regionali. Inoltre, abbandonare l’idea dell’assunzione di un direttore generale, considerando che già all’interno del CdA, al momento “congelato”, “risultano idonee professionalità tecniche e amministrative”. Infine, evitare il ricorso ad esperti in campo amministrativo e contabile. Il bando per l’assunzione di un direttore generale è stato già pubblicato. Si prevede che l’incarico abbia la durata di due anni, sebbene le società d’ambito, nel giro di qualche mese, verranno trasformate in consorzi. Il Sindacato ipotizza che si voglia assicurare l’incarico “a qualche precedente componente di tali organismi o delle aziende che gestiscono il servizio”. Di contro, però, nessun discorso concreto sarebbe stato fatto sulla questione legata al ripianamento del debito dell’Ato Me 1 con la società consortile aggiudicataria della gara di appalto, “che comunque ha l’obbligo di rispettare pienamente il contratto – ricordano Latino, Emanuele e Musca - compromettendo sempre più la questione legata al mancato pagamento delle spettanze ai lavoratori”. Per quanto riguarda, poi, la preannunciata volontà di rimodulare i servizi o passare all’espletamento diretto di qualche servizio da parte dei comuni-soci, ad oggi nessun riscontro. “A tal proposito - affermano i sindacalisti - ci conforta la dichiarazione dell’Ato rispetto al mantenimento della forza lavoro, ma vorremmo sottoscrivere apposito accordo, proprio per dare certezza a tutti i lavoratori”.

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