28 gennaio, 2009

Le palazzine di Torrecandele dell'Iacp ancora immerse nell'acqua,

Restano in attesa che qualcuno intervenga per scongiurare eventuali cedimenti strutturali delle proprie abitazioni. Sono gli inquilini delle case popolari di contrada Torrecandele, titolari di alloggi immersi letteralmente nell’acqua, nel senso che le travi di fondazione del complesso edilizio di proprietà dell’Iacp (Istituto autonomo case popolari) di Messina sono immerse nell’acqua sin dalla loro realizzazione. La palazzina fu costruita circa 30 anni fa, su terreno argilloso, con la previsione di deviare il corso della falda acquifera. I lavori, però, non furono mai effettuati. Avevamo trattato l’argomento qualche settimana fa. Da allora, l’assessore all’Ambiente, Bernardo Paratore che, a dir la verità, ha sollecitato più volte l’Iacp ad intervenire, ha ottenuto la convocazione di apposita conferenza dei servizi che dovrebbe tenersi a breve, per pianificare le azioni da porre in essere. Si prevede, comunque, l’attuazione di interventi di somma urgenza da parte dell’istituto autonomo case popolari. Dopo tanti anni, oggi l’edificio presenta gravi danni agli intonaci esterni, scantinati allagati e cornicioni cadenti . Inoltre, vi sono cavi elettrici privi di protezione e si verifica continuamente la fuoriuscita di liquami fognari. La presenza dell’acqua, negli scantinati, a volte supera il metro di altezza. E’ chiaro che la struttura dell’edificio è a rischio danneggiamento. Già i cornicioni esterni evidenziano delle lesioni, così come i balconi. E’ quindi di fondamentale importanza ovviare al danno statico-strutturale, salvaguardano l’incolumità pubblica, nonché evitare possibili ripercussioni negative sulla salute. I piani rialzati sono, infatti, attaccati dall’umidità da risalita, muffe, “efluorescenze”, che possono causare gravi malattie, come artriti, sintomi reumatici e allergie di vario genere.
In occasione dei sopralluoghi effettuati dai vigili del fuoco e dai tecnici comunali, sono state rilevate diverse lesioni ai parapetti in muratura dei balconi, un rigonfiamento dell’armatura delle mensole dei balconi, dovuta ad infiltrazioni di acqua e il cedimento discontinuo dei marciapiedi. L’assessore Paratore (nella foto) ha stilato una relazione dettagliata inoltrata all’Iacp, affermando che “sussiste una situazione di rischio di crollo improvviso di parte di intonaco delle mensole dei balconi o, in punti di maggiore criticità, il distacco completo del calcestruzzo e la caduta di parte dei parapetti in muratura (visibilmente lesionati). “Non è più possibile derogare o posticipare interventi sui fabbricati – dichiara l’assessore Paratore – tendenti a ristabilire il presupposto del vivere civile”.
Cinzia Scaglione

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