15 gennaio, 2009

Un direttore generale all'Ato Me 1 ma il sindacato si oppone.

“I lavoratori sono senza stipendio, c’è un’emergenza rifiuti in atto per la mancanza di discariche disponibili e si pensa a nominare un direttore generale o a reclutare altro personale”. Il giudizio del Sindacato nei confronti dell’Ato Me 1 è severo. Orlando Latino (Cgil), Calogero Emanuele (Cisl) e Nunzio Musca (Uil) criticano la scelta del Consiglio di amministrazione, avallata dai sindaci, di fare nuove assunzioni, “con un inevitabile aumento dei costi di gestione”. Ed invitano l’assemblea dei soci ad occuparsi delle questioni prioritarie: miglioramento dei servizi, attivazione di discariche nel comprensorio (per evitare di pagare somme cospicue per il conferimento e il trasporto dei rifiuti al di là dei confini dell’ambito territoriale) e, nel contempo, incremento effettivo della raccolta differenziata, con conseguente riduzione della tariffa a carico degli utenti. Sarebbe, insomma, illogico pubblicare un bando per l’assunzione di un direttore generale in vista della prossima trasformazione delle società d’ambito in consorzi. “Un’iniziativa - pensa il Sindacato – forse per assicurare l’incarico, per ben due anni, a qualche precedente componente degli organismi dell’Ato o delle aziende che gestiscono il servizio”. Un’idea, dunque, da abbandonare. E poi, “già all’interno del CdA risultano idonee professionalità tecniche ed amministrative”. Sarà l’assemblea dei soci dell’Ato Me 1, che probabilmente si riunirà giorno 21, a Palazzo Crispi (ma il presidente dell’Ato Me 1 deve ancora procedere alla convocazione), a designare il direttore generale. Qualche giorno fa, è stato pubblicato un avviso pubblico per la selezione. Gli interessati possono presentare domanda entro giorno 20, presso la sede dell’Ato Me 1, situata in via G. Grasso n. 5/9. Il direttore generale avrà ampia autonomia operativa e di gestione, in relazione alle funzioni e attribuzioni assegnate per conseguire gli obbiettivi concordati. Avrà il compito di motivare e consolidare la struttura operativa per una corretta gestione economico-finanziaria, ottimizzare i processi produttivi e gestire quelli relativi alle riscossioni. Il rapporto sarà disciplinato con contratto a tempo determinato di diritto privato, per un massimo di due anni, con un impegno di presenza sul posto di almeno 20 ore settimanali. Il compenso previsto è di 4 mila euro lorde, più una percentuale minima del 50 per cento dello stipendio base di dirigente. Nella valutazione dei curriculum si terrà conto delle esperienze, capacità professionali e competenze organizzative e di gestione.
Cinzia Scaglione

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