In manette, per estorsione, Giuseppe Foti, 53 anni, meglio conosciuto come “Giò l’americano”. L’operazione che ha portato all’arresto dell’uomo, noto sia alle forze di polizia americana che del nostro territorio, si è conclusa lo scorso mercoledì sera, dopo due mesi di indagini. Un’attività sinergica tra la polizia giudiziaria e stradale. Ieri mattina, presso il locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, si è tenuta la conferenza stampa, alla presenza del dirigente e vice questore Francesco Picardi, del comandante della polizia stradale Massimiliano Fiasconaro e dell’ispettore capo Vincenzo Ciacio (responsabile Polizia anticrimine). Le indagini sono scaturite dalla denuncia di una trentenne di Acquedolci. Quest’ultima si era confidata con un agente della stradale, che l’aveva convinta a recarsi in Commissariato. Tutto è riconducibile ad un incidente stradale che la donna aveva avuto con un pregiudicato del territorio. Il sinistro si era però risolto in maniera pacifica. Tuttavia, il pregiudicato era stato poi fermato da una pattuglia delle forze dell’ordine e l’auto, trovata sprovvista di assicurazione, sequestrata.
Secondo gli inquirenti, Foti sarebbe venuto a conoscenza di questi episodi e avrebbe trovato il modo di “agganciare” la vittima, instaurando un clima di terrore a casa della parte offesa. Avrebbe detto alla donna che il pregiudicato credeva che il sequestro dell’auto dipendesse dalla sua denuncia. Ma, poteva sistemare tutto lui. Un modo per estorcere denaro. La signora avrebbe ceduto due volte, consegnando complessivamente mille euro. La terza volta, però, è andata male. La donna ha chiamato l’agente della stradale con il quale si era confidata ed è scattata l’operazione della polizia, con un appostamento definitivo.
Foti si è recato nell’abitazione della donna per ritirare la somma di 300 euro. Le banconote erano state fotocopiate prima. E all’uscita della casa, l’uomo, trovato con i soldi in tasca, è stato fermato. Adesso, si trova nel carcere di Gazzi. E’ ancora in corso un’attività investigativa finalizzata all’individuazione di altri soggetti sottoposti allo stesso tipo di estorsione. Foti emigrò giovanissimo, con la madre e il fratello, negli Stati Uniti, a Cleveland, dove, crescendo, si è reso responsabile di numerosi reati. Condannato per lesioni dolose, ha scontato una pena di dieci anni di reclusione. In Italia (rientrato nel’97), ha precedenti per ricettazione, truffa, falsificazione di moneta, spendita e introduzione nello Stato.
Qualche anno fa, è stato destinatario di un avviso orale del Questore di Messina.
Cinzia Scaglione
Nella foto in alto: Seduti da sinistra. L’ispettore capo Vincenzo Ciacio, il dirigente del commissariato vice questore Francesco Picardi e il comandante della Stradale ispettore Massimiliano Fiasconaro.