11 marzo, 2010

Sant'Agata di Militello. Al Castello Gallego il 13 marzo si terrà il seminario "Il sostesgno occupazionale allo sviluppo economico" organizzato da Italia Lavoro.

CONVEGNO SUL SOSTEGNO OCCUPAZIONALE ALLO SVILUPPO ECONOMICO
Il Rettore, prof. Francesco Tomasello, interverrà il prossimo 13 marzo al Castello Gallego di Sant’Agata Militello al seminario “Il sostegno occupazionale allo sviluppo economico – I programmi del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali: Lavoro & Sviluppo”, organizzato da Italia Lavoro con il patrocinio dell’Unione Europea, del Ministero dello Sviluppo economico e del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Dopo i saluti del Sindaco di Sant’Agata Militello, Bruno Mancuso, gli interventi, di Francesco Verbaro, Segretario Generale del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e di Domenico Bova, Responsabile Area Politiche per l’Occupazione e lo Sviluppo di Italia Lavoro, precederanno il discorso del Rettore su “La formazione universitaria a sostegno dello sviluppo locale”. Chiuderà la mattinata di lavori l’assessore all’Istruzione e Formazione professionale Mario Centorrino con “Le politiche della formazione e del lavoro per far fronte alla crisi occupazione in Sicilia”.

10 marzo, 2010

Sant'Agata di Militello. A rischio frana e smottamenti alcune palazzine di contrada Muti, sopra l'uffico postale, in pieno centro.

 A rischio frana e smottamenti un complesso edilizio residenziale abitato da un centinaio di persone (la foto a sinistra può essere ingrandita cliccandoci sopra). Sorto una decina di anni fa in contrada Muti a ridosso di un torrentello che, scendendo, passa in prossimità dell'ufficio postale di piazza Andrea Speciale.
Gli abitanti, molti dei quali proprietari degli appartamenti, allarmati dalle recenti frane che hanno colpito i comuni di San Fratello e Caronia e dagli smottamenti di strade e terreni che si verificano quotidianamente in tutti i Nebrodi, corrono ai ripari.

Sant'Agata di Militello. Rifiuti. La riduzione degli importi sulle prossime bollette di pagamento. Se lo augura, in una lettera indirizzata all'Ato Me1, il consigliere Domenico Barbuzza.

“Riduzione degli importi delle prossime bollette rifiuti”. E’ quanto chiede all’Ato Me 1 il consigliere comunale di maggioranza Domenico Barbuzza, dal momento che in alcuni quartieri è stato raggiunto il 40 per cento di raccolta differenziata, nonostante le difficoltà dello “start up” del servizio di raccolta con modalità porta a porta. “Mi auguro - dichiara Barbuzza - che anche per il nostro comune, così come prospettato per altri, vi sia un riscontro positivo nella prossima bolletta, con una riduzione dell’importo in maniera proporzionale alla percentuale conquistata”.
(Leggi tutto cliccando su "Ulteriori informazioni")

09 marzo, 2010

Sant'Agata di Militello. Sacchetti di spazzzatura lasciati ovunque, anche nelle vie centrali, e strade sporche. Il defunto comico Totò direbbe: "E io pago !"

Ato Rifiuti Me 1. Oggi mi sono venuti tanti dubbi, uno in particolare e lo documento con due foto prima di porre la domanda all'assessore  e vice-sindaco, al sindaco, al presidente dell'Ato Me1, all'ATI che si occupa della raccolta e ad altri.
La domanda è questa: "Chi si deve occupare e preoccupare dello spazzamento delle strade (ma quanto ci costa ? ) chi deve provvedere al ritiro dei sacchetti lasciati fuori ora e fuori posto dagli incivili cittadini di turno ? Chi deve sanzionare i comportamenti irregolari dei cittadini ? "
Alla prima risposta esatta e non pervenuta fuori tempo massimo, in premio offrirò una foto con un bel primo piano del soggetto. All'amico e consigliere Barbuzza comunico che domani troverà in rete il "riassunto" della sua lettera indirizzata agli stessi soggetti ma  con domande più complesse e che non hanno ancora ricevuto risposta.
La prima foto l'ho scattata oggi quando andavo a "prelevare" dalla scuola elementare della centralissima Via Vittorio Vneto, il mio nipotino.
Quelle buste di spazzatura si trovano proprio di fronte al "Cinema Aurora".
Possibile che nessuno le abbia visto e segnalato? E l'operatore ecologico che dovrebbe provvedere alla pulizia delle strade dov'è? e cosa fà ? Non è compito suo raccogliere tutto, compreso le cartacce che abbondano in ogni dove?
E i  "vigili urbani" come è loro dovere, hanno segnalato per iscritto questo "degrado" e a chi, come, dove e quando?
Sono domande che forse resteranno senza risposta.
L'altra foto "immortala" i sacchetti presenti in un angolo della Piazza Speciale (vicino l'ufficio postale) e che giacciono lì perchè depositate sempre dai "soliti ignoti" da diversi giorni. Anche quì si pone la domanda:
" Da chi, come e quando dovrebbero essere ritirati e a che costo ? "
Senza contare che la presenza di questi sacchetti nei posti soliti o insoliti e lasciati a lungo "incitano a delinquere" altri nostri bene educati concittadini, anche di fuori quartiere. (cirosca)

Sant'Agata di Militello. Il consiglio dell' "Unione dei Nebrodi" presieduto dal presidente Benedetto Regalbuto, approva un documento da inviare alle autorità dello stato e della regione. Chiede l'inserimento di Caronia nell'elenco dei comuni a "stato di calamità naturale".

Il Consiglio dell’Unione dei Nebrodi ha approvato all'unanimità, ieri sera, nella seduta convocata dal presidente Benedetto  Regalbuto, il documento (che trascriviamo più sotto in questo post) e che verrà inviato  a tutte le autorità dello stato e della regione ( Al Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi  e ad alcuni suoi Ministri, al governatore della regione Sicilia Raffaele Lombardo, al Prefetto di Messina Francesco Alecci e al presidente della Provincia Nanni Ricevuto).
L'Unione dei Nebrodi è composta dai comuni di Capo d’Orlando, Torrenova, San Fratello, S.Agata Militello, Caronia, S.Stefano Camastra e da altri comuni dei Nebrodi.
Nel documento, tra l'altro, si chiedono aiuti immediati e l’inserimento di Caronia nell’elenco dei comuni che hanno avuto proclamato lo stato di calamità naturale per le frane avvenute dall’11 al 17 febbraio. Vogliamo ricordare ai lettori che la frana di Caronia è iniziata la sera dell’1 marzo.
Nella foto: Il consiglio dell'Unione dei Nebrodi di ieri sera.
Ecco "integralmente" il testo del documento:

“Continua l’emergenza nella fascia tirrenica della provincia di Messina, aggravata dal dissesto idrogeologico e dall’imponente movimento franoso che ha interessato negli ultimi giorni  il territorio del comune di Caronia, causando la distruzione di alcuni edifici pubblici e privati e la lesione di  molti altri, con oltre 100 cittadini sfollati e più di 40 abitazioni dichiarate inagibili e la maggior parte delle strade intransitabili. Questa frana è l’ultima, in ordine di tempo, delle innumerevoli piccole e grandi frane, che hanno interessato il comprensorio dei Nebrodi, che oltre l’interruzione della viabilità statale e provinciale, hanno messo in pericolo la vita dei cittadini ed in ginocchio l’economia di tutto il comprensorio interessato. Nei diversi incontri, più o meno operativi , le varie autorità, che sono state presenti sui Nebrodi, hanno preannunciato azioni ed interventi per fronteggiare le prime emergenze, per riparare i danni, per ricostruire il patrimonio pubblico e privato distrutto dagli eventi degli ultimi mesi. L’Anas, la Provincia di Messina e gli altri Enti regionali, ma anche le Ferrovie dello Stato ed il Consorzio Autostrade Siciliane, stanno affrontando queste emergenze con leggerezza e risposte inadeguate ad affrontare e superare il disastro che ha investito il territorio. Il governo regionale ha approvato la dichiarazione dello stato di calamità naturale con la contestuale richiesta al Consiglio dei Ministri dello stato di emergenza; il Presidente del Consiglio dei Ministri Silvio Berlusconi ha emanato il relativo decreto del 19 febbraio 2010. Con detto decreto è stato dichiarato, ai sensi e per gli effetti dell’art. 5, comma  1,  della  legge  24 febbraio 1992, n.  225,  fino  al  28  febbraio  2011, lo stato di emergenza, in  ordine  ai  gravi  dissesti  idrogeologici  che  hanno interessato il territorio  della  provincia  di  Messina  nei  giorni dall’11 al 17 febbraio 2010. Nell’incontro tenutosi a Palermo fra i sindaci del comprensorio e il Presidente della Regione Lombardo sono state evidenziate le necessità urgenti per l’intero territorio ed avute assicurazioni di pronti interventi da parte della Regione, che utilizzerà all’uopo tutte le risorse disponibili. Da notizie giornalistiche si apprende che il governo nazionale, tramite la Protezione civile, ha destinato qualche milione per i primi interventi su tutto il comprensorio, ma ha preannunciato lo stanziamento di un miliardo da parte del Ministero dell’Ambiente. Ritenuto, come Ente sovra comunale, che comprende alcuni dei comuni interessati da queste emergenze, di dover dare un contributo portando all’attenzione delle autorità competenti alcune priorità, il Consiglio dell’Unione dei Nebrodi esprime il sentimento di fraternità e di solidarietà di tutti i Nebrodi alla popolazione ed all’amministrazione di Caronia e degli altri comuni investiti da questi disastri ambientali ed idrogeologici, sollecita il Presidente del Consiglio dei Ministri ad estendere la dichiarazione dello stato di emergenza anche ai gravi dissesti idrogeologici  che  hanno interessato il comprensorio dei Nebrodi  prima e dopo i giorni che vanno dall’11 al 17 febbraio 2010; a provvedere per l’attuazione degli interventi di emergenza anche nel comune di Caronia a mezzo di ordinanze in deroga, come previsto dall’articolo 5  della Legge 24 febbraio 1992, n. 225; a trasformare in impegni di legge vincolanti le somme preannunciate dai vari componenti del governo per l’assistenza alla popolazione, la ricostruzione degli edifici e la messa in sicurezza del territorio; a garantire la partecipazione degli enti locali interessati negli organismi dove si dovranno decidere interventi e localizzazioni. Il Consiglio chiede, inoltre, alle autorità nazionali e regionali: di intervenire con urgenza a favore dei cittadini che hanno perduto la casa o sono stati costretti ad abbandonarla, con un sostegno anche economico per le famiglie e le attività produttive penalizzate; di favorire la ricostruzione, almeno nell’ambito comunale, degli edifici distrutti, previa bonifica e messa in sicurezza del territorio interessato; di intervenire subito e con interventi straordinari per superare lo stato di eccezionalità in cui versa tutto il territorio dei Nebrodi; di garantire agli enti locali le risorse finanziarie necessarie per far fronte all’emergenza ed alla ricostruzione per mezzo di misure e/o provvedimenti governativi straordinari che garantiscano tempi, risorse e procedure ragionevolmente brevi, al fine di garantire livelli e qualità di vita dignitosi per uno Stato civico e democratico come l’Italia.  Il Consiglio dà mandato al Presidente del Consiglio dell’Unione di trasmettere il presente documento al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro delle Infrastrutture, al Ministro dell’Ambiente, al Presidente della Regione, agli Assessori Regionali alla mobilità, al Territorio ed Ambiente ed al Dipartimento della Protezione Civile, al Prefetto di Messina, al Presidente della Provincia di Messina”.
  IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELL’UNIONE DEI NEBRODI
                    (Benedetto Regalbuto)                 

08 marzo, 2010

Sant'Agata di Militello. Trasparenza Amministrativa su Internet - II Parte.


Clicca sul simbolo Play in basso a sinistra per il video e se vuoi, dopo, leggi il mio commento.


Ieri, mentre stavo facendo alcune foto, ho incontrato un amico che, purtroppo per me, fa anche politica.
In merito alla pubblicazione delle delibere di giunta e consiglio su internet, mi ha manifestato il suo chiaro risentimento, oltre che amarezza, per l’utilizzo che ho fatto nei post e nei video della parola non-trasparenza. Egli ritiene che l’affissione delle delibere all’albo (che, ripeto, è un obbligo di legge) è già di per sé un elemento che qualifica l’Amministrazione come trasparente: ecco perché sarebbe scorretto, da parte mia, evidenziare la non-pubblicazione su internet degli atti amministrativi come non-trasparente.
Evidentemente il mio caro amico percepisce come una “macchia” ciò che la parola non-trasparenza può evocare nel lettore, e che in questo caso non ha ragione d’esistere in quanto l’informazione sarebbe comunque garantita dalla pubblicazione degli atti all’albo.
Tale pubblicazione sarebbe, semmai, sempre secondo il mio amico-politico, una comodità che si offrirebbe al cittadino.
Io non ne vorrei fare solo una questione “semantica” (attribuire il corretto significato a trasparenza o non-trasparenza), vorrei rimanere ai fatti.
Ed i fatti dicono che le delibere fino a qualche decina di giorni fa, nel mio comune di residenza NON ERANO ANCORA STATE PUBBLICATE SU INTERNET INTEGRALMENTE MENTRE IN QUALCHE ALTRO COMUNE DEL CIRCONDARIO, INVECE, SI'.
Anche in altri comuni del Nord e del centro Italia erano presenti da parecchio tempo.
Bene. Diamo pure per scontato che un’amministrazione sia trasparente per il solo fatto che, ancorché sia un obbligo di legge, pubblica le proprie delibere all’albo.
Siccome tutti gli 8000 e più comuni d’Italia assolvono a questo compito, dobbiamo ritenere che ognuno di essi sia trasparente.
 E allora come si spiegherebbero tutte le indagini e le condanne che colpiscono in tutt’Italia la categoria degli amministratori locali. Come mai la magistratura è continuamente al lavoro per arginare abusi, truffe e più in generale il malaffare fra le mura dei municipi?
Semplice. Perché non c’è necessariamente una relazione diretta tra dichiararsi trasparente e comportarsi onestamente nella gestione della cosa pubblica.
Vi potranno quindi essere amministrazioni che pubblicano tutto su internet ma che poi nella pratica “sguazzano”, e amministrazioni che non pubblicano niente su internet e che sono pure come una verginella. Il problema non verte quindi su trasparenza e non-trasparenza, ma sulla qualità dell’informazione.
Favorito in ciò dalle soluzioni tecnologiche che abbiamo a disposizione, il cittadino oggi deve essere cosciente, nel confrontarsi con la propria Amministrazione, di avere il sacrosanto diritto a :
  • la miglior qualità dell’informazione possibile;  
  • la massima facilità di accesso alla medesima (che oggi significa Internet).

    Anche alla luce di queste due ultime considerazioni, oggi che stiamo vivendo i primi anni del terzo millenio, utilizzando un linguaggio “giornalistico”, chiunque definirebbe la non pubblicazione degli atti amministrativi su internet (tra l’altro a costo zero per il contribuente) come una pratica amministrativa non-trasparente, perché con essa, negando la massima facilità d’accesso (internet), di fatto si nega al cittadino il diritto fondamentale alla miglior informazione possibile. Quindi,in questo contesto: non-trasparenza significa negare al cittadino il diritto fondamentale alla miglior informazione possibile. Possiamo poi chiamarla come ci pare: opaca trasparenza, trasparenza apparente, trasparenza di legge, trasparenza e basta. La pubblicazione su internet degli atti amministrativi è uno dei tanti modi per avvicinare maggiormente il cittadino alle istituzioni. All’Amministrazione non costa nulla, al cittadino nemmeno. Se lo ritiene opportuno si collega al sito e si informa, diversamente ne fa a meno. Non costa nulla a nessuno, niente, zero. Ma non si è fatto fin'ora e in moltissimi comuni. Perché? Come ho avuto già modo di scrivere in un precedente post, per un amministratore dovrebbe essere motivo di orgoglio poter dire: “Seguiteci su internet“. Un altro amico che ha seguito un corso di “strategia politica”, mi raccontava che, ancor oggi, una delle prime cose che insegnano, per cercare di mantenere il “predominio”, sempre in senso politico, è: “Non dare mai più informazioni di quelle che tu non sia costretto a dare”.

07 marzo, 2010

Sant'Agata di Militello. Trasparenza amministrativa su Internet.


Domani troverete la seconda parte di questo video-clip con un importante commento.
Clicca sul simbolo "Play" in basso sulla sinistra e non al centro, per avviarlo.
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 Comunicare col Sindaco, gli Assessori e i consiglieri comunali.
A partire da oggi tutti i lettori  residenti a Sant'Agata Militello o fuori zona, regione, città o nazione potranno, tamite la nostra E_mail, comunicare con il Sindaco e la Giunta comunale, ponendo quesiti su argomenti vari che riguardano il nostro territorio. Pubblicherò le lettere che arriveranno al seguente indirizzo E_mail: cirosca@gmail.com
Il Sindaco e gli Assessori che intervisteremo per vostro conto, risponderanno di volta in volta alle vostre lettere, che verranno pubblicate solo se firmate e purchè non ingiuriose o diffamatorie. Si rende noto che le lettere dovranno essere redatte con linguaggio appropriato e consono alla pubblicazione.
cirosca

06 marzo, 2010

SantìAgata di Militello. Finalmente sul sito istituzionale del comune, su internet, le prime delibere di giunta consultabili. E il resto a quando?

Negli ultimi tempi, il ministro Brunetta ha “esternato” sputando veleni a destra e a manca, sulla stampa e in TV.  Brunetta sa bene che la sua ricerca della trasparenza nell’amministrazione pubblica ha creato disagi  nei piccoli comuni.
Il comune cittadino ha un’idea sbagliata della cosiddetta trasparenza. Crede infatti che nei piccoli comuni questa sia una condizione automatica, resa possibile dalla dimensione minima delle cose in gioco.
Sono dell'idea che la pubblicazione su internet delle delibere prodotte dall’attività amministrativa dovrebbe essere un orgoglio per gli amministratori in generale e per il Sindaco in particolare. Aggiungo che la pubblicazione delle delibere dovrebbe avvenire comunque, non perché lo chiede la gente.
I sindaci devono permetterti di verificare il loro operato con gli strumenti che la tecnologia oggi mette a disposizione. Se lasciamo agire Brunetta in libertà, vedrete che col tempo, con l’emergere dell’e-government (amministrazione digitale), renderà obbligatoria a tutte le amministrazioni la pubblicazione su internet delle delibere da loro prodotte (del testo delle delibere, non del solo oggetto, ossia del titolo).
Per ora Brunetta si è inventato l’Operazione Trasparenza (legge n. 69 del 18 giugno 2009), obbligando tutte le amministrazioni a pubblicare alcune informazioni ritenute fondamentali per dare attuazione alla trasparenza nei rapporti con il cittadino:
La legge n. 69 del 18 giugno 2009 (“Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile”) impone, all’art. 21, comma 1, che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale.
Non è una rivoluzione epocale, ma tutto ciò ha costretto le “trasparenti” amministrazioni comunali a rendere pubblici (per la verità non tutte lo hanno ancora fatto) alcuni dati: (incarichi esterni, elenco beneficiari contributi ecc ecc).
Brunetta non sa che la parola trasparenza non è ben vista dagli amministratori dei piccoli comuni.
Non è ben vista perché la maggior parte degli amministratori sono convinti che la richiesta di questa trasparenza solleva dubbi ingiustificati sulla limpidezza della loro attività amministrativa. Non hanno ancora capito che la trasparenza è relativa al rapporto fiduciario tra amministrazione e cittadino, che si basa su questo ragionamento:
* io cittadino ho votato te amministratore
* tu amministratore hai fatto qualcosa in virtù di questo potere che io cittadino ti ho conferito

* tu amministratore hai il dovere di farmi sapere che cosa hai fatto
(
pur nella tua illibata trasparenza)
* io cittadino verifico ciò che hai fatto e traggo quindi le mie conclusioni

Nessuno mette in dubbio la correttezza dei nostri amministratori. Per quanto mi riguarda sono tutti onesti, corretti, acculturati, molti sono laureati e diplomati. Ma non c’è scritto da nessuna parte che una azione, pur assolutamente trasparente, debba anche essere giudicata utile e condivisibile da tutte le persone della comunità.
Se tu Amministrazione decidi di mandare 1000 € ai terremotati dell’Abruzzo fai una cosa nobile. E se la cosa la decidi in consiglio all’unanimità sarà anche, come atto amministrativo,  assolutamente trasparente.
Bene. Io cittadino, senza fare pellegrinaggi in municipio, posso essere informato di tutto ciò?
Se sì, saremmo di fronte ad un comportamento socialmente trasparente. Se no, saremmo di fronte a quella che io definisco "opaaca trasparenza".


CON LA LEGGE 69 DEL 2009, I COMUNI E LE ALTRE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE,  SONO TENUTI A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2010 A CREARE UN ALBO PRETORIO ON LINE. CHIARAMENTE CON IL DECRETO MILLE PROROGHE DI DICEMBRE QUESTO OBBLIGO E' SLITTATO AL 1° LUGLIO. PERSONALMENTE RITENGO CHE INDIPENDENTEMENTE DALL'ADEMPIMENTO DA ASSOLVERE, AVERE L'ALBO PRETORIO ON LINE NON POSSA CHE FAVORIRE I CITTADINI NELLA CONOSCENZA DELL'ATTIVITA' DEL PROPRIO COMUNE.
MI PERMETTO DI SUGGERIRE AI CONSIGLIERI DI MINORANZA E PERCHE' NO, ANCHE A QUELLI DI MAGGIORANZA DI STARE CON IL FIATO SUL COLLO RISPETTO A QUESTO ADEMPIMENTO E DI SOLLECITARE MAGARI L'AMMINISTRAZIONE ATTRAVERSO UN INTERVENTO IN CONSIGLIO.
ECCO L' ARTICOLO DI RIFERIMENTO DELLA LEGGE 69
Art. 32.  (Eliminazione degli sprechi relativi al mantenimento di documenti in forma cartacea)
1.  A far data dal 1° gennaio 2010, gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati.
2.  Dalla stessa data del 1° gennaio 2010, al fine di promuovere il progressivo superamento della pubblicazione in forma cartacea, le amministrazioni e gli enti pubblici tenuti a pubblicare sulla stampa quotidiana atti e provvedimenti concernenti procedure ad evidenza pubblica o i propri bilanci, oltre all’adempimento di tale obbligo con le stesse modalità previste dalla legislazione vigente alla data di entrata in vigore della presente legge, ivi compreso il richiamo all’indirizzo elettronico, provvedono altresì alla pubblicazione nei siti informatici, secondo modalità stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per le materie di propria competenza.
3.  Gli adempimenti di cui ai commi 1 e 2 possono essere attuati mediante utilizzo di siti informatici di altre amministrazioni ed enti pubblici obbligati, ovvero di loro associazioni.
4.  Al fine di garantire e di facilitare l’accesso alle pubblicazioni di cui ai commi 1 e 2 il CNIPA realizza e gestisce un portale di accesso ai siti di cui al medesimo comma 1.
5.  A decorrere dal 1° luglio 2010 e, nei casi di cui al comma 2, dal 1° gennaio 2013, le pubblicazioni effettuate in forma cartacea non hanno effetto di pubblicità legale, ferma restando la possibilità per le amministrazioni e gli enti pubblici, in via integrativa, di effettuare la pubblicità sui quotidiani a scopo di maggiore diffusione, nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio. (5)
6.  Agli oneri derivanti dalla realizzazione delle attività di cui al presente articolo si provvede a valere sulle risorse finanziarie assegnate ai sensi dell’ articolo 27 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, e successive modificazioni, con decreto del Ministro per l’innovazione e le tecnologie 22 luglio 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 28 settembre 2005, al progetto «PC alle famiglie», non ancora impegnate alla data di entrata in vigore della presente legge.
7.  E' fatta salva la pubblicità nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e i relativi effetti giuridici, nonché nel sito informatico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 6 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 100 del 2 maggio 2001, e nel sito informatico presso l’Osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, prevista dal codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.

Per dovere di cronaca debbo segnalare che già sin dal Novembre 2007, si era tentato di consentire a tutti l'accesso agli atti amministrativi del nostro comune ma.... qualcosa non è andata a genio a "qualcuno".
Leggete qui sotto.
"Trasparenza amministrativa attraverso la più ampia pubblicazione dei provvedimenti adottati. Ovvero, facilitare l'accesso agli atti, da parte dei cittadini, direttamente per via informatica. Il consigliere comunale Gianluca Amata ha presentato apposita mozione al sindaco e al presidente del consiglio comunale. Al civico consesso propone di impegnare l'amministrazione comunale a predisporre un Piano informatico per consentire la consultazione via internet delle deliberazioni della giunta e del consiglio comunale, presentazioni di istanze, consultazioni di regolamenti comunali, banche dati e tabelle statistiche, dell'attività delle commissioni consiliari, consultive, consulte civiche cittadine, ecc.". Si chiede, inoltre, al sindaco di proporre la medesima mozione presso gli enti ricollegabili al comune. In realtà, fino a qualche mese fa, sul sito internet del comune venivano pubblicate anche le delibere di giunta e di consiglio. Poi con nota dello scorso 5 aprile (N.d.r. del 2007), il segretario comunale (N.d.r. che è meglio vada a godersi tranquillamente la sua meritata pensione !) fece presente al responsabile del sito internet "che sarebbe stata sufficientemente esaustiva, ai fini dell'informazione e della trasparenza, una pubblicazione effettuata per estratto, per evitare manomissioni (sic !) dell'informazione e speculazioni di natura non costruttiva per l'immagine dell'Ente". In risposta il funzionario responsabile evidenziò che è nato il nuovo codice dell'amministrazione digitale, il quale afferma che le nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione costituiscono oggi lo strumento più idoneo affinchè le pubbliche amministrazioni possano perseguire gli obiettivi di efficienza, trasparenza ed economicità amministrativa, al servizio degli utenti. Ma lo stesso segretario replicò ribadendo di pubblicare solo l'oggetto e i riferimenti di delibere di giunta, decreti e determine dei funzionari e che la pubblicazione integrale viene assicurata all'albo pretorio. (ci.sc.)"
Questo l'articolo apparso circa due anni fa e nel quale il consigliere Amata si faceva "il paladino" della trasparenza amministrativa. Successivamente (esattamente il 2 dicembre), sempre sul Giornale di Sicilia, veniva dato rilievo che il consiglio aveva approvato all'unanimità la mozione presentata dai consiglieri Gianluca Amata, Marcello Donato Lemma e Calogero Maniaci .

Ed ecco cosa mi scriveva sul Bòog uno dei lettori:
12 ottobre, 2009 14:53

Ninny ha detto...

Caro prof.Scaglione la ringrazio per la 'corretta' informazione che sta dando ai lettori del suo blog ed a tutti i cittadini di S.agata....La stimo tanto vista la sua indiscussa lealtà....Spero che tanta gente della nostra città apra gli occhi sul comportamento incivile di alcuni membri del civico consesso!Purtroppo l'informazione verso i cittadini viene spesso ostacolata,anche in modi ridicoli, per evitare che vengano a galla delle cose poco chiare(e mi limito nei termini).....ma sono sicuro che anche col Suo contributo qualcheduno eviterà di prendere altre 'cantonate'....Buon lavoro!
ninny
E un altro:
Walter ha detto...
Questa volta la cantonata l'ha presa lei Prof. Cirosca, sta creando una confusione che va a scapito dell'informazione!
 .................... La trasparenza non la garantisce ne lei ne il consigliere Amata, in questo paese ci sono le leggi, i regolamenti i siti istituzionali.
Il comune di S.Agata ne ha uno, dove ho controllato ci sono molti atti pubblicati, altri mancano ma non penso che sia colpa di Amata, forse qualche responsabilità in questo è del Sindaco, se ci tiene tanto perchè non presenta un esposto alle autorità competenti, presso la Regione Siciliana c'è un ufficio apposito, per adeguare l'informazione e la trasparenza in questa città!
Questa sarebbe una battaglia civile che varrebbe la pena di combattere se uno ha coraggio, ed avesse davvero a cuore l'informazione! .
..................................
Saluti da Walter
12 ottobre, 2009 18:32

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Oggi, a distanza di anni, posso informare i santagatesi che, finalmente, "la montagna ha partorito il topolino ! " perchè  c o s t r e t t a  e  per non essere inadempiente.
Sul sito istituzionale del nostro comune cominciano ad apparire le prime delibere di giunta consultabili da tutti..
Forse domani pubblicherò un video-clip con il quale spero di essere di aiuto ai lettori del Blog ed ai cittadini e di informarli meglio e in maniera non approsimata. Appuntamento a domani.            (cirosca)

Un comunicato ANSA di pochi minuti fa:

BRUNETTA, DOPO CONSULENZE FARO SU INCARICHI E COLLAUDI - Dopo consulenze, distacchi e permessi sindacali, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, intende fare chiarezza sugli incarichi e i collaudi. "Dalla prossima settimana - annuncia nell'intervista all'ANSA - apriremo un'altra grande stagione di chiarezza: chiederemo a tutte le amministrazioni pubbliche di dire ed esplicitare quanto spendono per pagare pubblici dipendenti per svolgere funzioni altamente qualificate. I dati li avremo la prossima settimana e vedremo la complessità e opacità di questo settore. Una pubblica amministrazione che si rispetti è una pubblica amministrazione totalmente trasparente anche negli incarichi ai propri dipendenti". Le consulenze sono date dalle pubbliche amministrazioni a professionisti esterni; gli incarichi o i collaudi, invece, a propri dipendenti.

04 marzo, 2010

Sant'Agata di Militello. La convenzione col comune di Caronia per avere il segretario Ricca anche nel nostro comune, suscita perplessità nei consiglieri di minoranza. Il comunicato stampa di Maniaci, Puleo e Carrabotta.

Agli Organi di Stampa
Nel corso dell’ultima seduta consiliare in merito alla discussione sulla convenzione del servizio di segreteria abbiamo preso atto per l’ennesima volta che su temi importanti e di grande impatto sull’organizzazione dell’Ente, il Sindaco non crea le condizioni necessarie al regolare e sereno funzionamento dei lavori, non avendo avvertito neanche la necessita di relazionare sulla proposta su invito del Presidente del Consiglio pur essendone il relatore.
Abbiamo deciso di abbandonare l’aula a seguito dell’intervento, da noi esplicitamente richiesto, del Sindaco il quale ha giustificato la convenzione con il comune di Caronia per la gestione del servizio di segreteria comunale con la sua prerogativa di scegliere in autonomia la figura del Segretario comunale nella persona del Dott. Giuseppe Ricca, rifiutando la soluzione del bando pubblico che a nostro avviso avrebbe anche determinato un risparmio di spesa.
Il Sindaco ci dimostra puntualmente di intendere il Consiglio Comunale come organo di ratifica delle sue scelte.
Riteniamo che nel rispetto delle reciproche funzioni istituzionali il Sindaco avrebbe dovuto procedere alla nomina del Segretario Comunale esercitando le proprie funzioni nei modi e nei termini previsti e non già coinvolgendo il Consiglio Comunale in una scelta da lui predeterminata, inopportuna, ed a nostro avviso inefficiente sotto il profilo economico, specie in un momento in cui il primo cittadino fa del vittimismo sulla necessità di ridurre le spese.
Facciamo appello alla Maggioranza Consiliare affinché recuperi la propria autodeterminazione invece di assecondare a priori le scelte ingiustificate del Sindaco. Ci appelliamo altresì al senso di responsabilità del Presidente del Consiglio affinché interpreti a fondo il proprio ruolo di garante dei lavori e dell’autonomia del Consiglio che molto spesso si riduce ad anticamera del gabinetto del Sindaco.
Su un argomento che riteniamo di grande rilievo per l’Ente, qual è la condivisione del Segretario Comunale con un altro Comune ci saremmo aspettati un percorso di condivisione più ampio che passasse anche dalla Conferenza dei Capigruppo, anche alla luce delle tensioni registrate nella trattazione dell’argomento dalla I Commissione Consiliare dove si sono avute posizioni contrarie alla proposta da parte di alcuni componenti della Maggioranza che in Consiglio hanno magicamente mutato la propria posizione.
Prendiamo atto infine che nonostante l’ampia maggioranza in seno al Consiglio, il numero legale nel corso dell’ultima seduta è stato mantenuto grazie alla presenza dell’Opposizione, che con senso di responsabilità è rimasta in aula per la trattazione degli argomenti iscritti all’o.d.g., alcuni anche non condivisi, fino a quando non si è ravvisata la necessità di abbandonare l’aula per bloccare una scelta già blindata dalla Maggioranza su indirizzo del Sindaco il quale in più occasioni non riesce a garantirsi la presenza dei propri Consiglieri per lo svolgimento dei lavori consiliari. 

Sant’Agata Militello 03.03.2010
Il CAPOGRUPPO UDC (Calogero Maniaci)
Il CAPOGRUPPO “RISCATTIAMO. S.AGATA” (Calogero Carrabotta)
Il CAPOGRUPPO PD (Giuseppe Puleo)

Sant'Agat di Militello. Approvati dal consiglio comunale tutti i punti all'o.d.g. La convenzione per avere il segretario Ricca, in servizio nel comune di Caronia, anche nel nostro comune, provoca critiche e contrattempi.

Fare la cronaca del consiglio comunale di lunedì sera è piuttosto difficile. Basta semplicemente dire che è iniziato alle ore 18,00 e sono ritornato a casa alle ore 21,35 circa. Ben 3 ore e mezza per discutere e approvare i seguenti o.d.g.:
Al primo punto (essendo stato modificato l'ordine originario), l'approvazione dello schema di convenzione per l'adesione al Centro Servizi Territoriale Monterraneo (relazione il consigliere Pappalardo). 15 i consiglieri presenti. Approvato dopo "discussioni" e rilievi che da cittadino e da "unico spettatore-elettore" presente ritengo siano stati inutili alla causa, a maggioranza con le 4 astensioni della minoranza.
Approvata all'unanimità la mozione dei Consiglieri comunali Barbuzza e Pappalardo per l'istituzione del "mercato del contadino. Anche quì interventi che di fatto non producono e non hanno prodotto niente.
All'unanimità viene approvato anche il Regolamento per il diritto di accesso ai documenti amministrativi del Comune di Sant'Agata Militello.
Il si anche alla gestione pubblica dell'acqua e al riconoscimento dell'acqua bene comune dell'umanità In buona sostanza si riconosce l’acqua come bene comune dell’umanità e il servizio idrico privo di rilevanza economica. Inoltre, il civico consesso aderisce al “Coordinamento nazionale degli Enti Locali per l’acqua bene comune e la gestione pubblica del servizio idrico”.
Approvata, infine, la proposta di legge di iniziativa dei consigli comunali e popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque. Disposizioni per la ripubblicizzazione del servizio idrico in Sicilia” (recentemente costituitosi nell’ambito della Campagna Acqua Bene Comune che il Forum Italiano dei Movimenti per l’acqua sta portando avanti da circa tre anni). Il consigliere comunale di maggioranza Domenico Barbuzza aveva avanzato apposita mozione.
Adesso, la delibera del consiglio comunale impegna anche l’amministrazione ad
inserire nello Statuto Comunale il riconoscimento dell’acqua come bene comune e diritto umano, naturale ed universale”. Inoltre, “ad attivarsi per chiedere al presidente della Regione ed ai propri parlamentari regionali di presentare ricorso di costituzionalità contro l’art. 15 del decreto legge 135/09, convertito in legge e a tutela dell’Autonomia degli Enti Locali sulla base del principio di sussidiarietà riconosciuto dalla Costituzione”. Infine, con questo indirizzo dato dal consiglio comunale, l’amministrazione aderisce ufficialmente al circuito di rete del Coordinamento degli Enti Locali siciliani contro la privatizzazione dell’acqua e si impegna a promuovere nel nostro territorio una Cultura di salvaguardia della risorsa idrica
Anche la modifica del nuovo regolamento su "Norme e direttive per il 
commercio su aree pubbliche". Chioschi, vendita settimanale e spostamento mercatino rionale per la vendita quotidiana, viene approvata a maggioranza col voto contrario del consigliere Puleo. L'assessore Filippo Travaglia che aveva predisposto le modifiche al regolamento, preventivamente sottoposto con esito positivo al parere della commissione commercio ambulanti, ha ampiamente relazionato al consiglio e chiarito ogni dubbio, rispondendo in maniera esaustiva ai dubbi e ai rilievi sollevati da alcuni consiglieri. Unico "vulnus" quello relativo ai due chioschi di fiori presenti nell'area antistante il cimitero. Anche qui, dovendo riassumere, anticipo che per l'esercizio quotidiano delle attività di commercio su area pubblica, sono stati individuati alcune zone per i mercatini rionali. In località Capita sono stati assegnati due posteggi per generi alimentari, uno per la vendita del pesce e i prodotti ittici, uno per formaggi e salumi. In via Parco degli Ulivi, due posteggi per il settore alimentare e ortofrutta. In via Ariosto due posteggi di cui uno per generi alimentari e uno per il settore piante.
Sono state individuate le cinque aree dove è possibile installare i chioschi. E' prevista l'installazione di un chioschetto nell'area antistante il Parco degli Ulivi, al Campo sportivo "Fresina", in contrada Muti, in piazza Michele Amari.Chioschi stagionali sono previsti uno fra via Milazzo e la  rotonda  del Viale lungomare e l'altro all'interno della villa Falcone e Borsellino mentre ad est della medesima villa sono stati istituiti due posteggi per la vendita di articoli per il mare ed uno per la vendita di semi tostati (la cosidetta calia e le noccioline), torrone e prodotti dolciari.
In occasione di sagre, festività religiose, manifestazioni, il Comune potrà rilasciare un numero massimo di 15 autorizzazioni mentre per i due appuntamenti fieristici annuali sono destinati 320 posteggi da collocare su viale Regione Siciliana e via Cosenz; 8 posteggi saranno attivati nel periodo fra il 30 ottobre ed il 2 novembre in via Cosenz. Per il mercato settimanale del martedì, i posteggi, gradualmente, saranno ridotti da 140 a 100.
Quello che invece ha suscitato perplessità e potrei anche dire "una piccola tempesta" è stata la discussione per l' approvazione dello "schema di convenzione tra i Comuni di Sant'Agata Militello e Caronia per la gestione in forma associata del servizio di Segreteria Comunale".
Due articoli della convenzione sono stati cassati su proposta del consigliere di maggioranza Amata (sic !). Uno viene modificato su proposta del consigliere, sempre di maggioranza, Sanna.
A questo punto, la stanchezza per aver assorbito una mole eccessiva di interventi si fa sentire e comincio a non capire più alcuni punti che adesso mi sono più chiari.
Il consigliere Calogerino Maniaci attaca il presidente del consiglio e il sindaco. Il primo per la non corretta gestione del civico consesso e il secondo per non aver relazionato prima sulla "Convenzione".
Ho registrato gli interventi audio ma vi voglio risparmiare l'ascolto. In questo momento sono solo in grado di dirvi che domani pubblicherò il "Comunicato stampa" inviatomi dal consigliere Maniaci. Potrete capirne qualcosa di più. Dopo quest'ultimo intervento, i consiglieri di minoranza abbandonano l'aula facendo venire meno il numero legale. La seduta viene aggiornata con la speranza di poterla ristabilire dopo un'ora. Così è stato. Ed anche lo schema di convenzione per il Segretario comunale viene, in seconda seduta, approvato con le relative modifiche.Se la modifica alla convenzione venisse approvata così com'è adesso, e ne dubito fortemente, anche dal Comune di Caronia, il dottore Giuseppe Ricca, segretario del comune di Caronia  nonchè ex sindaco dell'altro comune franato, San Fratello, dovrebbe dal prossimo 1° aprile prendere il posto del segretario Nobile collocato in pensione. Diventerà un "pesce d'aprile"?  Intanto esprimo la mia solidarietà e quella di tutti i lettori del Blog, agli abitanti del comune di Caronia che in queste ore sono stati colpiti, anche loro dagli eventi franosi, così come la maggior parte dei paesini dei Nebrodi.
Leggete nel prossimo post il comunicato dei consiglieri di minoranza Maniaci, Carrabotta, Puleo, sulla convenzione per il segretario comunale.