Negli ultimi tempi, il ministro Brunetta ha “esternato” sputando veleni a destra e a manca, sulla stampa e in TV. Brunetta sa bene che la sua ricerca della trasparenza nell’amministrazione pubblica ha creato disagi nei piccoli comuni.
Il comune cittadino ha un’idea sbagliata della cosiddetta trasparenza. Crede infatti che nei piccoli comuni questa sia una condizione automatica, resa possibile dalla dimensione minima delle cose in gioco.
Sono dell'idea che la pubblicazione su internet delle delibere prodotte dall’attività amministrativa dovrebbe essere un orgoglio per gli amministratori in generale e per il Sindaco in particolare. Aggiungo che la pubblicazione delle delibere dovrebbe avvenire comunque, non perché lo chiede la gente.
I sindaci devono permetterti di verificare il loro operato con gli strumenti che la tecnologia oggi mette a disposizione. Se lasciamo agire Brunetta in libertà, vedrete che col tempo, con l’emergere dell’e-government (amministrazione digitale), renderà obbligatoria a tutte le amministrazioni la pubblicazione su internet delle delibere da loro prodotte (del testo delle delibere, non del solo oggetto, ossia del titolo).
Per ora Brunetta si è inventato l’Operazione Trasparenza (legge n. 69 del 18 giugno 2009), obbligando tutte le amministrazioni a pubblicare alcune informazioni ritenute fondamentali per dare attuazione alla trasparenza nei rapporti con il cittadino:
La legge n. 69 del 18 giugno 2009 (“Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile”) impone, all’art. 21, comma 1, che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale.
Non è una rivoluzione epocale, ma tutto ciò ha costretto le “trasparenti” amministrazioni comunali a rendere pubblici (per la verità non tutte lo hanno ancora fatto) alcuni dati: (incarichi esterni, elenco beneficiari contributi ecc ecc).
Brunetta non sa che la parola trasparenza non è ben vista dagli amministratori dei piccoli comuni.
Non è ben vista perché la maggior parte degli amministratori sono convinti che la richiesta di questa trasparenza solleva dubbi ingiustificati sulla limpidezza della loro attività amministrativa. Non hanno ancora capito che la trasparenza è relativa al rapporto fiduciario tra amministrazione e cittadino, che si basa su questo ragionamento:
* io cittadino ho votato te amministratore
* tu amministratore hai fatto qualcosa in virtù di questo potere che io cittadino ti ho conferito
* tu amministratore hai il dovere di farmi sapere che cosa hai fatto (pur nella tua illibata trasparenza)
* io cittadino verifico ciò che hai fatto e traggo quindi le mie conclusioni
Nessuno mette in dubbio la correttezza dei nostri amministratori. Per quanto mi riguarda sono tutti onesti, corretti, acculturati, molti sono laureati e diplomati. Ma non c’è scritto da nessuna parte che una azione, pur assolutamente trasparente, debba anche essere giudicata utile e condivisibile da tutte le persone della comunità.
Se tu Amministrazione decidi di mandare 1000 € ai terremotati dell’Abruzzo fai una cosa nobile. E se la cosa la decidi in consiglio all’unanimità sarà anche, come atto amministrativo, assolutamente trasparente.
Bene. Io cittadino, senza fare pellegrinaggi in municipio, posso essere informato di tutto ciò?
Se sì, saremmo di fronte ad un comportamento socialmente trasparente. Se no, saremmo di fronte a quella che io definisco "opaaca trasparenza".
CON LA LEGGE 69 DEL 2009, I COMUNI E LE ALTRE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, SONO TENUTI A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2010 A CREARE UN ALBO PRETORIO ON LINE. CHIARAMENTE CON IL DECRETO MILLE PROROGHE DI DICEMBRE QUESTO OBBLIGO E' SLITTATO AL 1° LUGLIO. PERSONALMENTE RITENGO CHE INDIPENDENTEMENTE DALL'ADEMPIMENTO DA ASSOLVERE, AVERE L'ALBO PRETORIO ON LINE NON POSSA CHE FAVORIRE I CITTADINI NELLA CONOSCENZA DELL'ATTIVITA' DEL PROPRIO COMUNE.
MI PERMETTO DI SUGGERIRE AI CONSIGLIERI DI MINORANZA E PERCHE' NO, ANCHE A QUELLI DI MAGGIORANZA DI STARE CON IL FIATO SUL COLLO RISPETTO A QUESTO ADEMPIMENTO E DI SOLLECITARE MAGARI L'AMMINISTRAZIONE ATTRAVERSO UN INTERVENTO IN CONSIGLIO.ECCO L' ARTICOLO DI RIFERIMENTO DELLA LEGGE 69
Art. 32. (Eliminazione degli sprechi relativi al mantenimento di documenti in forma cartacea)
1. A far data dal 1° gennaio 2010, gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati.
2. Dalla stessa data del 1° gennaio 2010, al fine di promuovere il progressivo superamento della pubblicazione in forma cartacea, le amministrazioni e gli enti pubblici tenuti a pubblicare sulla stampa quotidiana atti e provvedimenti concernenti procedure ad evidenza pubblica o i propri bilanci, oltre all’adempimento di tale obbligo con le stesse modalità previste dalla legislazione vigente alla data di entrata in vigore della presente legge, ivi compreso il richiamo all’indirizzo elettronico, provvedono altresì alla pubblicazione nei siti informatici, secondo modalità stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per le materie di propria competenza.
3. Gli adempimenti di cui ai commi 1 e 2 possono essere attuati mediante utilizzo di siti informatici di altre amministrazioni ed enti pubblici obbligati, ovvero di loro associazioni.
4. Al fine di garantire e di facilitare l’accesso alle pubblicazioni di cui ai commi 1 e 2 il CNIPA realizza e gestisce un portale di accesso ai siti di cui al medesimo comma 1.
5. A decorrere dal 1° luglio 2010 e, nei casi di cui al comma 2, dal 1° gennaio 2013, le pubblicazioni effettuate in forma cartacea non hanno effetto di pubblicità legale, ferma restando la possibilità per le amministrazioni e gli enti pubblici, in via integrativa, di effettuare la pubblicità sui quotidiani a scopo di maggiore diffusione, nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio. (5)
6. Agli oneri derivanti dalla realizzazione delle attività di cui al presente articolo si provvede a valere sulle risorse finanziarie assegnate ai sensi dell’ articolo 27 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, e successive modificazioni, con decreto del Ministro per l’innovazione e le tecnologie 22 luglio 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 28 settembre 2005, al progetto «PC alle famiglie», non ancora impegnate alla data di entrata in vigore della presente legge.
7. E' fatta salva la pubblicità nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e i relativi effetti giuridici, nonché nel sito informatico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 6 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 100 del 2 maggio 2001, e nel sito informatico presso l’Osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, prevista dal codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.
Il comune cittadino ha un’idea sbagliata della cosiddetta trasparenza. Crede infatti che nei piccoli comuni questa sia una condizione automatica, resa possibile dalla dimensione minima delle cose in gioco.
Sono dell'idea che la pubblicazione su internet delle delibere prodotte dall’attività amministrativa dovrebbe essere un orgoglio per gli amministratori in generale e per il Sindaco in particolare. Aggiungo che la pubblicazione delle delibere dovrebbe avvenire comunque, non perché lo chiede la gente.
I sindaci devono permetterti di verificare il loro operato con gli strumenti che la tecnologia oggi mette a disposizione. Se lasciamo agire Brunetta in libertà, vedrete che col tempo, con l’emergere dell’e-government (amministrazione digitale), renderà obbligatoria a tutte le amministrazioni la pubblicazione su internet delle delibere da loro prodotte (del testo delle delibere, non del solo oggetto, ossia del titolo).
Per ora Brunetta si è inventato l’Operazione Trasparenza (legge n. 69 del 18 giugno 2009), obbligando tutte le amministrazioni a pubblicare alcune informazioni ritenute fondamentali per dare attuazione alla trasparenza nei rapporti con il cittadino:
La legge n. 69 del 18 giugno 2009 (“Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività nonché in materia di processo civile”) impone, all’art. 21, comma 1, che tutte le pubbliche amministrazioni debbano rendere note, attraverso i propri siti internet, alcune informazioni relative ai dirigenti (curriculum vitae, retribuzione, recapiti istituzionali) e i tassi di assenza e di presenza del personale, aggregati per ciascun ufficio dirigenziale.
Non è una rivoluzione epocale, ma tutto ciò ha costretto le “trasparenti” amministrazioni comunali a rendere pubblici (per la verità non tutte lo hanno ancora fatto) alcuni dati: (incarichi esterni, elenco beneficiari contributi ecc ecc).
Brunetta non sa che la parola trasparenza non è ben vista dagli amministratori dei piccoli comuni.
Non è ben vista perché la maggior parte degli amministratori sono convinti che la richiesta di questa trasparenza solleva dubbi ingiustificati sulla limpidezza della loro attività amministrativa. Non hanno ancora capito che la trasparenza è relativa al rapporto fiduciario tra amministrazione e cittadino, che si basa su questo ragionamento:
* io cittadino ho votato te amministratore
* tu amministratore hai fatto qualcosa in virtù di questo potere che io cittadino ti ho conferito
* tu amministratore hai il dovere di farmi sapere che cosa hai fatto (pur nella tua illibata trasparenza)
* io cittadino verifico ciò che hai fatto e traggo quindi le mie conclusioni
Nessuno mette in dubbio la correttezza dei nostri amministratori. Per quanto mi riguarda sono tutti onesti, corretti, acculturati, molti sono laureati e diplomati. Ma non c’è scritto da nessuna parte che una azione, pur assolutamente trasparente, debba anche essere giudicata utile e condivisibile da tutte le persone della comunità.
Se tu Amministrazione decidi di mandare 1000 € ai terremotati dell’Abruzzo fai una cosa nobile. E se la cosa la decidi in consiglio all’unanimità sarà anche, come atto amministrativo, assolutamente trasparente.
Bene. Io cittadino, senza fare pellegrinaggi in municipio, posso essere informato di tutto ciò?
Se sì, saremmo di fronte ad un comportamento socialmente trasparente. Se no, saremmo di fronte a quella che io definisco "opaaca trasparenza".
CON LA LEGGE 69 DEL 2009, I COMUNI E LE ALTRE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE, SONO TENUTI A PARTIRE DAL 1° GENNAIO 2010 A CREARE UN ALBO PRETORIO ON LINE. CHIARAMENTE CON IL DECRETO MILLE PROROGHE DI DICEMBRE QUESTO OBBLIGO E' SLITTATO AL 1° LUGLIO. PERSONALMENTE RITENGO CHE INDIPENDENTEMENTE DALL'ADEMPIMENTO DA ASSOLVERE, AVERE L'ALBO PRETORIO ON LINE NON POSSA CHE FAVORIRE I CITTADINI NELLA CONOSCENZA DELL'ATTIVITA' DEL PROPRIO COMUNE.
MI PERMETTO DI SUGGERIRE AI CONSIGLIERI DI MINORANZA E PERCHE' NO, ANCHE A QUELLI DI MAGGIORANZA DI STARE CON IL FIATO SUL COLLO RISPETTO A QUESTO ADEMPIMENTO E DI SOLLECITARE MAGARI L'AMMINISTRAZIONE ATTRAVERSO UN INTERVENTO IN CONSIGLIO.ECCO L' ARTICOLO DI RIFERIMENTO DELLA LEGGE 69
Art. 32. (Eliminazione degli sprechi relativi al mantenimento di documenti in forma cartacea)
1. A far data dal 1° gennaio 2010, gli obblighi di pubblicazione di atti e provvedimenti amministrativi aventi effetto di pubblicità legale si intendono assolti con la pubblicazione nei propri siti informatici da parte delle amministrazioni e degli enti pubblici obbligati.
2. Dalla stessa data del 1° gennaio 2010, al fine di promuovere il progressivo superamento della pubblicazione in forma cartacea, le amministrazioni e gli enti pubblici tenuti a pubblicare sulla stampa quotidiana atti e provvedimenti concernenti procedure ad evidenza pubblica o i propri bilanci, oltre all’adempimento di tale obbligo con le stesse modalità previste dalla legislazione vigente alla data di entrata in vigore della presente legge, ivi compreso il richiamo all’indirizzo elettronico, provvedono altresì alla pubblicazione nei siti informatici, secondo modalità stabilite con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione di concerto con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti per le materie di propria competenza.
3. Gli adempimenti di cui ai commi 1 e 2 possono essere attuati mediante utilizzo di siti informatici di altre amministrazioni ed enti pubblici obbligati, ovvero di loro associazioni.
4. Al fine di garantire e di facilitare l’accesso alle pubblicazioni di cui ai commi 1 e 2 il CNIPA realizza e gestisce un portale di accesso ai siti di cui al medesimo comma 1.
5. A decorrere dal 1° luglio 2010 e, nei casi di cui al comma 2, dal 1° gennaio 2013, le pubblicazioni effettuate in forma cartacea non hanno effetto di pubblicità legale, ferma restando la possibilità per le amministrazioni e gli enti pubblici, in via integrativa, di effettuare la pubblicità sui quotidiani a scopo di maggiore diffusione, nei limiti degli ordinari stanziamenti di bilancio. (5)
6. Agli oneri derivanti dalla realizzazione delle attività di cui al presente articolo si provvede a valere sulle risorse finanziarie assegnate ai sensi dell’ articolo 27 della legge 16 gennaio 2003, n. 3, e successive modificazioni, con decreto del Ministro per l’innovazione e le tecnologie 22 luglio 2005, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 226 del 28 settembre 2005, al progetto «PC alle famiglie», non ancora impegnate alla data di entrata in vigore della presente legge.
7. E' fatta salva la pubblicità nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e i relativi effetti giuridici, nonché nel sito informatico del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di cui al decreto del Ministro dei lavori pubblici 6 aprile 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 100 del 2 maggio 2001, e nel sito informatico presso l’Osservatorio dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, prevista dal codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.
Per dovere di cronaca debbo segnalare che già sin dal Novembre 2007, si era tentato di consentire a tutti l'accesso agli atti amministrativi del nostro comune ma.... qualcosa non è andata a genio a "qualcuno".
Leggete qui sotto.
Cliccando sullla pagina del giornale si potrà
leggere il contenuto integrale.
Dal Giornale di Sicilia del 20 novembre 2007.
Dal Giornale di Sicilia del 20 novembre 2007.
"Trasparenza
amministrativa attraverso la più ampia pubblicazione dei provvedimenti
adottati. Ovvero, facilitare l'accesso agli atti, da parte dei
cittadini, direttamente per via informatica. Il consigliere comunale
Gianluca Amata ha presentato apposita mozione al sindaco e al presidente
del consiglio comunale. Al civico consesso propone di impegnare
l'amministrazione comunale a predisporre un Piano informatico per
consentire la consultazione via internet delle deliberazioni della
giunta e del consiglio comunale, presentazioni di istanze, consultazioni
di regolamenti comunali, banche dati e tabelle statistiche,
dell'attività delle commissioni consiliari, consultive, consulte civiche
cittadine, ecc.". Si chiede, inoltre, al sindaco di proporre la
medesima mozione presso gli enti ricollegabili al comune. In realtà,
fino a qualche mese fa, sul sito internet del comune venivano pubblicate
anche le delibere di giunta e di consiglio. Poi con nota dello scorso 5
aprile (N.d.r. del 2007), il segretario comunale (N.d.r. che è meglio
vada a godersi tranquillamente la sua meritata pensione !) fece presente
al responsabile del sito internet "che sarebbe stata sufficientemente
esaustiva, ai fini dell'informazione e della trasparenza, una
pubblicazione effettuata per estratto, per evitare manomissioni (sic !)
dell'informazione e speculazioni di natura non costruttiva per
l'immagine dell'Ente". In risposta il funzionario responsabile evidenziò
che è nato il nuovo codice dell'amministrazione digitale, il quale
afferma che le nuove tecnologie della comunicazione e dell'informazione
costituiscono oggi lo strumento più idoneo affinchè le pubbliche
amministrazioni possano perseguire gli obiettivi di efficienza,
trasparenza ed economicità amministrativa, al servizio degli utenti. Ma
lo stesso segretario replicò ribadendo di pubblicare solo l'oggetto e i
riferimenti di delibere di giunta, decreti e determine dei funzionari e
che la pubblicazione integrale viene assicurata all'albo pretorio. (ci.sc.)"
Questo l'articolo apparso circa due anni fa e nel
quale il consigliere Amata si faceva "il paladino" della trasparenza
amministrativa. Successivamente (esattamente il 2 dicembre), sempre sul
Giornale di Sicilia, veniva dato rilievo che il consiglio aveva
approvato all'unanimità la mozione presentata dai consiglieri Gianluca
Amata, Marcello Donato Lemma e Calogero Maniaci .
Ed ecco cosa mi scriveva sul Bòog uno dei lettori:
12 ottobre, 2009 14:53
Ninny ha detto...
Caro prof.Scaglione la ringrazio per la 'corretta' informazione che sta dando ai lettori del suo blog ed a tutti i cittadini di S.agata....La stimo tanto vista la sua indiscussa lealtà....Spero che tanta gente della nostra città apra gli occhi sul comportamento incivile di alcuni membri del civico consesso!Purtroppo l'informazione verso i cittadini viene spesso ostacolata,anche in modi ridicoli, per evitare che vengano a galla delle cose poco chiare(e mi limito nei termini).....ma sono sicuro che anche col Suo contributo qualcheduno eviterà di prendere altre 'cantonate'....Buon lavoro! ninny
E un altro:Walter ha detto...
Questa volta la cantonata l'ha presa lei Prof. Cirosca, sta creando una confusione che va a scapito dell'informazione!
.................... La trasparenza non la garantisce ne lei ne il consigliere Amata, in questo paese ci sono le leggi, i regolamenti i siti istituzionali.
Il comune di S.Agata ne ha uno, dove ho controllato ci sono molti atti pubblicati, altri mancano ma non penso che sia colpa di Amata, forse qualche responsabilità in questo è del Sindaco, se ci tiene tanto perchè non presenta un esposto alle autorità competenti, presso la Regione Siciliana c'è un ufficio apposito, per adeguare l'informazione e la trasparenza in questa città!
Questa sarebbe una battaglia civile che varrebbe la pena di combattere se uno ha coraggio, ed avesse davvero a cuore l'informazione! .
.................................. Saluti da Walter
12 ottobre, 2009 18:32
-------------------Oggi, a distanza di anni, posso informare i santagatesi che, finalmente, "la montagna ha partorito il topolino ! " perchè c o s t r e t t a e per non essere inadempiente.
Sul sito istituzionale del nostro comune cominciano ad apparire le prime delibere di giunta consultabili da tutti..
Forse domani pubblicherò un video-clip con il quale spero di essere di aiuto ai lettori del Blog ed ai cittadini e di informarli meglio e in maniera non approsimata. Appuntamento a domani. (cirosca)
Un comunicato ANSA di pochi minuti fa:
BRUNETTA, DOPO CONSULENZE FARO SU INCARICHI E COLLAUDI - Dopo consulenze, distacchi e permessi sindacali, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, intende fare chiarezza sugli incarichi e i collaudi. "Dalla prossima settimana - annuncia nell'intervista all'ANSA - apriremo un'altra grande stagione di chiarezza: chiederemo a tutte le amministrazioni pubbliche di dire ed esplicitare quanto spendono per pagare pubblici dipendenti per svolgere funzioni altamente qualificate. I dati li avremo la prossima settimana e vedremo la complessità e opacità di questo settore. Una pubblica amministrazione che si rispetti è una pubblica amministrazione totalmente trasparente anche negli incarichi ai propri dipendenti". Le consulenze sono date dalle pubbliche amministrazioni a professionisti esterni; gli incarichi o i collaudi, invece, a propri dipendenti.
12 ottobre, 2009 14:53
Ninny ha detto...
Caro prof.Scaglione la ringrazio per la 'corretta' informazione che sta dando ai lettori del suo blog ed a tutti i cittadini di S.agata....La stimo tanto vista la sua indiscussa lealtà....Spero che tanta gente della nostra città apra gli occhi sul comportamento incivile di alcuni membri del civico consesso!Purtroppo l'informazione verso i cittadini viene spesso ostacolata,anche in modi ridicoli, per evitare che vengano a galla delle cose poco chiare(e mi limito nei termini).....ma sono sicuro che anche col Suo contributo qualcheduno eviterà di prendere altre 'cantonate'....Buon lavoro! ninny
E un altro:Walter ha detto...
Questa volta la cantonata l'ha presa lei Prof. Cirosca, sta creando una confusione che va a scapito dell'informazione!
.................... La trasparenza non la garantisce ne lei ne il consigliere Amata, in questo paese ci sono le leggi, i regolamenti i siti istituzionali.
Il comune di S.Agata ne ha uno, dove ho controllato ci sono molti atti pubblicati, altri mancano ma non penso che sia colpa di Amata, forse qualche responsabilità in questo è del Sindaco, se ci tiene tanto perchè non presenta un esposto alle autorità competenti, presso la Regione Siciliana c'è un ufficio apposito, per adeguare l'informazione e la trasparenza in questa città!
Questa sarebbe una battaglia civile che varrebbe la pena di combattere se uno ha coraggio, ed avesse davvero a cuore l'informazione! .
.................................. Saluti da Walter
12 ottobre, 2009 18:32
-------------------Oggi, a distanza di anni, posso informare i santagatesi che, finalmente, "la montagna ha partorito il topolino ! " perchè c o s t r e t t a e per non essere inadempiente.
Sul sito istituzionale del nostro comune cominciano ad apparire le prime delibere di giunta consultabili da tutti..
Forse domani pubblicherò un video-clip con il quale spero di essere di aiuto ai lettori del Blog ed ai cittadini e di informarli meglio e in maniera non approsimata. Appuntamento a domani. (cirosca)
Un comunicato ANSA di pochi minuti fa:
BRUNETTA, DOPO CONSULENZE FARO SU INCARICHI E COLLAUDI - Dopo consulenze, distacchi e permessi sindacali, il ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, intende fare chiarezza sugli incarichi e i collaudi. "Dalla prossima settimana - annuncia nell'intervista all'ANSA - apriremo un'altra grande stagione di chiarezza: chiederemo a tutte le amministrazioni pubbliche di dire ed esplicitare quanto spendono per pagare pubblici dipendenti per svolgere funzioni altamente qualificate. I dati li avremo la prossima settimana e vedremo la complessità e opacità di questo settore. Una pubblica amministrazione che si rispetti è una pubblica amministrazione totalmente trasparente anche negli incarichi ai propri dipendenti". Le consulenze sono date dalle pubbliche amministrazioni a professionisti esterni; gli incarichi o i collaudi, invece, a propri dipendenti.
Prof. Scaglione ma quale trasparenza, questa amministrazione nn sa cosa significa.
RispondiEliminaSig. Scaglione lei va cercando la trasparenza su gli atti amministrattivi, forse lei non sa che meno si informano i cittadini, più si possono fare i propri interessi politici.
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