Il giornalista Beppe Alfano, a 21 anni dalla sua morte, è stato ricordato in una cerimonia commemorativa, nella sua Barcellona Pozzo di Gotto.
Diversi sono stati i commenti e le proposte fatte in questo anniversario del suo omicidio.
Un bel servizio giornalistico ha trasmesso la Tv santagatese "Onda Tv" che, pur operando in un territorio e in una provincia, prima ritenuta "babba" e che in seguito scopriamo con ampia invadenza mafiosa e affaristica, riesce ad offrire, pur con i limiti di una situazione economica-commerciale non molto rosea, un apprezzabile "servizio di informazione". Non ho potuto seguire con attenzione il "contributo". Spero di poterlo fare stasera.
Diversi sono stati i commenti, le interviste e le proposte fatte nell’anniversario dell'omicidio del giornalista (venne ucciso l’8 gennaio 1993 a quarantotto anni).
Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile ha sottolineato:che le verità stabilite dalla giustizia, con le condanne per l’esecutore materiale e il mandante, non hanno infatti chiarito tutti i punti oscuri sulla sua morte. “L’uccisione di Alfano fu decretata da più di una persona a causa dell’operosità del suo lavoro. Un omicidio di cui, ancora oggi, rimane impunita quella zona grigia della nomenclatura mafiosa”, ha detto.
“Alfano, così come altri suoi colleghi, che purtroppo hanno avuto la stessa sorte, è un esempio di giornalismo coraggioso ed esempio per le nuove generazioni”.
Ricordarlo serve anche “a non dimenticare che, purtroppo, ancora oggi, ci sono giornalisti minacciati o intimiditi, solo perché fanno il proprio dovere”, ha sottolineato il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone.
Ha ricordato Alfano anche il presidente della commissione regionale siciliana antimafia Nello Musumeci. “A Beppe, cui ero legato da sincera amicizia, non mancò mai il coraggio di raccontare gli interessi perversi delle cosche e i loro rapporti inconfessabili. La Sicilia deve ricordare gli uomini e le donne che sono morti nella guerra con il potere criminale perché deve trasmettere ai più giovani il loro esempio”, ha affermato in una nota.
La figlia del giornalista, Sonia, ha proposto, insieme a Lumia, l’istituzione di una costituente antimafia a livello europeo. La Commissione Antimafia Europea e il Parlamento italiano dovrebbero, secondo i due, collaborare per far approvare al più presto in Italia importanti norme antimafia.
“Lancio un appello al Parlamento e a Letta: una sessione in Parlamento dedicata alla lotta alle mafie, una sorta di ‘costituente antimafia’. Dedicare tre settimane a questo tema per approvare tutti quei provvedimenti, dall’autoriciclaggio all’aumento delle pene, che ci farebbero fare un salto di qualità e ci consentirebbero di passare dall’antimafia del giorno dopo a quella del giorno prima”, ha auspicato Lumia.
L’idea è piaciuta al viceministro dell’Interno Filippo Bubbico:(N.d.B.: Chissà se anche l'attuale ministro è dello stesso pensiero e parere del suo vice (sic!)):
“Penso che vada avviata una fase più matura nella lotta alle mafie e alla criminalità organizzata. Un impegno solenne di tutto il Parlamento sarebbe apprezzabile”, ha detto.
“Beppe Alfano”, ha aggiunto il senatore del Pd e componente della Commissione parlamentare Antimafia Giuseppe Lumia, “ha avuto il coraggio e la capacità di svelare l’alto valore criminale della provincia di Messina ed in particolare di Barcellona Pozzo di Gotto, una realtà mafiosa per molti anni sottovalutata. Ancora oggi bisogna fare piena luce sul suo omicidio. Dopo la condanna di Rosario Pio Cattafi, testimone di nozze del mandante, il boss Gullotti, c’è bisogno di un lavoro di scavo per fare chiarezza sul sistema di relazioni tra Cosa nostra, le istituzioni, gli apparati deviati dello Stato”.
A distanza di qualche anno è poco piacevole per il redattore dell'"Altra Informazione" scoprire di essere stato querelato per aver scritto qualcosa che oggi risulta evidente ed acclarato da indagini e intercettazioni autorizzate dalla Procura del Tribunale di Patti e che riguardano politici locali ed amministratori o ex aministratori e che ancor oggi occupano sedie all'interno del consiglio comunale e che pur potendolo fare (forse! ? ? ! !) non si dissociano o prendono le dovute distante e iniziano a percorrere una nuova strada (quella della collaborazione non solo con la giustizia e la magistratura e non solo con essa) nell'interesse della nostra città e dei suoi abitanti, loro elettori.
Sono, molti di costoro o qualcuno, nell'occhio del ciclone "soffiato" dalla magistratura, mentre alcuni altri giornalisti, a differenza di Beppe Alfano, fanno ben altro, come scrive in un commento un lettore, "Bartolomeo de Las Casas":
" ........ A Barcellona Pozzo di Gotto è stato trucidato il compianto Beppe Alfano. Di cui, negli anni successivi, si è tentato in ogni modo di infangare vigliaccamente la memoria, dipingendolo come un "biscazziere" o come un "donnaiolo"...perchè anche dopo morto, le sue intuizioni facevano tremare tanti...e tanto in alto. E Sant'Agata ? Sant'Agata che esempi di "giornalismo" offre ?
I Santagatesi la conoscono la loro storia ? Conoscono il loro presente ?
C'è gente che racconterebbe quello che qualcuno non vorrebbe venisse raccontato ?
Insomma qualcuno che, per dirla come Fava, non faccia soltanto propaganda ?
(Risposta del R.d.B.: "Si, egregio sig. Bartolomeo, cirosca dell'Altra Informazione", forse l'unico)"
Il lettore Bartolomeo continua scrivendo:
"Facciamo così: provi a fare un elenco dei corrispondenti degli ultimi 40 anni. Vedrà che non mancheranno incredibili sorprese... Alle volte la realtà supera in fantasia persino l'immaginazione."
Ancora meno piacevole è "rivedere" che, in occasione di uno spettacolo "cultural-musicale", in Sant'Agata di Militello qualche anno fa, la Targa a Sonia Alfano veniva consegnata da un rappresentante dell'allora amministrazione, che oggi è Presidente del Consiglio Comunale e che forse......... (ma aspettiamo i risultati dell'inchiesta "Camelot 7" e non bagniamoci prima che piova!)
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